Eccomi
di nuovo qua a rompervi le scatole con il terzo capitolo XD ok stavolta
nessun
commento baka all'inizio...
Faccio solo i ringraziamenti a tutti quelli che hanno recensito e messo
la fic
nei preferiti ^-^
Capitolo 3 =Non solo tu sogni=
"Dannato
Matt..." Pensò scocciatamente Mello.
"Si doveva proprio alzare e giocare alla PSP? Almeno poteva togliere il
volume, così mi ha svegliato... Pazienza... Tanto stavo di
nuovo sognando il
mio passato... E' da un po' che mi capita... Però ho ancora
sonno."
Si riaddormentò ignorando la musichetta di Crash
Dominio Sui Mutanti.
Era
finalmente arrivato il giorno della tanto attesa conferenza di L.
Questi aveva
infatti risolto recentemente un caso importante ed era stato invitato
da Watari
alla Wammy's House per spiegare ai suoi geniali ospiti tutti i passaggi
che
avevano portato alla cattura del criminale.
Tutti erano entusiasti e non vedevano l'ora che la conferenza
cominciasse;
c'era chi si preparava le domande, che leggeva qualche informazione su
internet,
ma appena fu dato l'annuncio dell'arrivo del detective, una massa si
bimbi e
ragazzi si diresse di corsa verso l'aula magna.
Anche Mello si stava dirigendo la, sistemandosi di tanto in tanto i
capelli o
la maglietta, non voleva assolutamente fare brutta figura davanti al
suo
senpai.
"Uh.. Ragazzina ti prepari per fare colpo sul professore?" Lo presero
in giro alcuni ragazzi più grandi che passavano.
Un altro dei motivi per cui il biondino era così scontroso
con tutti, e che
Near aveva evitato di esplicitare a Matt, era che i ragazzi
più grandi lo
prendevano in giro per via dei suoi lineamenti dolci, quasi femminili.
Il suo
atteggiamento era una reazione a questo.
"Tsk." sbuffò scocciato Mello, morse la cioccolata che aveva
in mano.
"Fottetevi" si limitò a dire e se ne andò
all'aula magna.
Dopo poco Roger spense le luci e un ragazzo sui sedici anni, con i
capelli neri
un po' spettinati, due occhiaia a cerchiargli gli occhi neri, jeans e
maglietta
bianca fece il suo ingresso nella sala, accomodandosi al tavolo
allestito sul
palco, strapieno di dolci, in una posizione assurda, con le ginocchia
piegate e
raccolte al petto.
Si mise in bocca la fragola che troneggiava sulla torta più
grande ed iniziò un
discorso complicato sulla cattura di un serial killer.
"L'assassino, chiamato Kira dalla pronuncia giapponese di killer, era
solito compiere i suoi delitti per mezzo di un insolito quaderno..."
Parlò per tutta la mattina, senza mai essere interrotto,
fermandosi solo per
mangiare qualche dolce.
"...ancora oggi i seguaci dei suoi ideali compiono svariati crimini. Il
più pericoloso tra questi è un tale, chiamato
Mikami Teru. E' un esaltato che
usa rivolgersi a Kira come Kami, dio. Però ora io devo
occuparmi di casi più
urgenti, saranno quelli si voi più prossimi a lasciare
l'istituto a doversene
occupare. E ricordate, la giustizia trionfa sempre."Sorrise e tutti
applaudirono, poi iniziarono le domande.
Verso mezzogiorno la conferenza era finita, e tutti se ne andarono
soddisfatti.
Solo Mello era rimasto un attimo seduto a meditare sulle parole del suo
senpai,
e pensando che se non avesse avuto solo 6 anni sarebbe andato lui di
certo a
catturare quell'esaltato chiamato Mikami.
Questo diede ovviamente un'altra occasione ai ragazzi di prima per
prenderlo in
giro.
"Oh! Sembra che la biondina si sia proprio innamorata!! Che fai? Sogni
ad
occhi aperti?"Risero tutti e Mello, arrabbiato, corse via.
Arrivò fin sul tetto dell'istituto e si
rannicchiò su se stesso.
Non era un comportamento che era solito avere. Normalmente gli avrebbe
mandati
a quel paese, gli avrebbe detto di fottersi o qualcosa del genere, e se
ne
sarebbe andato mordendo la sua cioccolata, ma questa era stata la
goccia che
aveva fatto traboccare il vaso.
Non gli piaceva quel posto, non gli era mai piaciuto, e sopratutto non
gli
piaceva la gente che lo frequentava, a partire da quel bambino
sbiancato che lo
superava in tutte le prove.
Cos'era lui? L'eterno secondo che tutti prendevano in giro dicendo che
sembrava
una ragazza e che portava sfortuna. Che schifo di situazione.
Mentre era impegnato a compiangere la sua triste esistenza, qualcuno
gli mise
le mai sugli occhi.
"Ma che ca..."
"Shh.."gli sussurrò piano Matt.
"Non guardare. Me lo dicesti tu un po' di tempo fa no? Non guardare al
passato o al presente, immagina il futuro. Ce ne andremo da qui vedrai."
Matt sapeva di rischiarsi un bel livido mettendo le mani addosso a
Mello,
addirittura dargli consigli era una garanzia per finire in infermeria,
ma
decise comunque di consolarlo.
Improvvisamente si sentì le mani bagnate, Mello
stava... Piangendo?
Qualunque reazione si stesse aspettando certo non era questa, non da
lui.
"Vattene Matt!"Gridò il biondo e probabilmente anche Matt
capì che il
biondo era troppo orgoglioso per farsi vedere in quello stato da
qualcuno.
Quando Matt se ne fu andato Mello sussurrò sottovoce, in
modo che solo il vento
potesse sentirlo,
"Grazie, Matt".
Si svegliò di colpo, sbattendo la testa contro il
letto si sopra.
"Ahi!"
"Uh?"Matt rinvenne dallo stato si trans dovuto al suo videogame.
"Sei sveglio Mel?"
"See... E ricordami di non dormire più nel letto di
sotto..." Si
tastò la testa dolorante e si alzò anche lui,
tanto ormai non aveva più sonno.
Però erano solo le sei, non potevano certo fare
colazione a quell'ora.
"Matt, spegni quel fottutissimo affare! Fa un casino del
diavolo!"Sbraitò il biondo, non potendone più di
quella musichetta
ripetitiva. Morse un pezzo di cioccolato.
"No, Mel! Sto finendo l'ultimo livello!" Protestò
il rosso.
"Allora ti faccio smettere io."
Gli si sedette in braccio, in modo da guardarlo negli occhi e lo
baciò.
I baci di Mello sapevano sempre di cioccolato.
"Mel..." si liberò Matt.
"Non ora..." Disse ,notando che il biondo voleva andare oltre.
"Perchè?" Ribattè Mello cercando nuovamente le
sue labbra.
"Primo perchè sai benissimo che l'uke sei tu, e non puoi
prendere queste
iniziative...Poi perchè a quest'ora hanno tutti il sonno
leggero e ci
sentirebbero..."
"Uff..." Mello si alzò e si mise a scrivere qualcosa.
L sarebbe tornato per un altra conferenza e voleva prepararsi
delle
domande.
Ora che aveva 17 anni era lui ad incutere timore nei ragazzini
più piccoli, e
aveva già provveduto a spaventarli per bene
affinchè non interrompessero il suo
senpai, che era l'unica persona che Mello avesse mai rispettato in vita
sua.
L'importante ora era solo prepararsi delle domande sensate, in quanto
questo
gli avrebbe fatto, secondo lui, guadagnare dei punti nella scalata al
ruolo di
successore. Doveva assolutamente battere quell'albino maniaco di
giocattoli di
Near.
Ma non riusciva a concentrarsi.
"Dannato Matt."Pensò, era tutta colpa sua. Dopo un altro
paio di
tentativi andati a vuoto, ed un altro paio di fogli accartocciati
gettati nel
cestino, si risolse a parlarne con lui.
"Possibile che con te non si vada mai più in la di qualche
bacio? Hai
proprio ragione sai? Sono io l'uke... Non sono mai stato capace di
impormi
nemmeno una volta... "il suo tono, arrabbiato, si intristì
leggermente
verso la fine, ma il biondo lo dissimulò benissimo.
"E dire che da quella volta sono passati due anni...."Pensò
poi,
mordendo un altro pezzo di cioccolato.
Prossimo
capitolo:"Lite"