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Autore: mewgiugiu    30/12/2015    1 recensioni
16 marzo 2013
Una ragazza e un ragazzo. Due amici. Una serata particolare. Un’atmosfera diversa. Un piccolo grande amore che nessuno dei due vuole rischiare di perdere. Chissà se una canzone del grande Claudio Baglioni segnerà l’inizio di una storia, la consapevolezza di un giovane amore?
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pronti? Tre, due, uno, si apre la porta e… dentro!
Il delirio si è impossessato della sala… la classe denominata Italia Scemi ha fatto il suo ingresso e ora provate voi a fermarla!
Finalmente sta avendo inizio la parte movimentata della serata.
Dopo il nostro ingresso, Vincenzo ha dato il via alla musica e Luca mi ha preso la mano e portato in coppia per il primo valzer di questa sera.
Eggià, avreste mai detto che sarebbe stato lui a tirarmi in pista?
Beh, devo dire che ha sorpreso molto anche me la prima volta che mi ha chiesto: “Balliamo?”

Erano ormai tre mesi e mezzo che stavamo insieme. Era metà luglio e il Club aveva organizzato la Salsicciata, cena a base di salsicce e costarelle nel giardino di un socio sotto le stelle, tradizione del Club da diversi anni.
Tutto era come sempre: preparativi, cucina, cena, chiacchiere e, ovviamente, Vincenzo con il suo impianto stereo.
Quando si è dato il via alle danze, io ero ancora seduta al tavolo, tanto sapevo che il primo ballo babbo lo fa sempre con mamma e io attendevo come di consuetudine i balli di gruppo.
Invece, Luca mi si è avvicinato e mi ha chiesto di ballare. Io all’inizio l’ho guardato sbalordita, sapevo che il ballo non era il suo forte; certo, io lo avevo trascinato in pista… ma io!
Comunque l’ho seguito e ci siamo messi in posizione per il valzer.
Sono rimasta ancora più stupita sentendo che era lui a guidarmi nei passi e che sapeva perfettamente come muovere i piedi… ma io non glielo avevo mai insegnato.
Lui, notando il mio stupore, mi ha spiegato: negli ultimi due mesi aveva chiesto a mio padre se gli insegnava a ballare e lui era stato ben contento di prepararlo, sapendo quanto io ho da sempre desiderato qualcuno che ballasse con me e non fosse lui.
Così si incontravano a mia insaputa, all’inizio solo loro due, poi anche mia sorella o mia madre per poter provare in coppia. Il ballo che babbo si è impegnato a imparargli è stato il valzer ed è stato il primo di una lunga serie che sta andando avanti tutt’ora.
Infatti, da quella volta, sempre con l’aiuto di mio padre, ho insegnato a Luca tutti i miei balli di coppia preferiti. Quando non dovevamo studiare o non avevamo impegni passavamo le ore provando e con tutta la calma abbiamo raggiunto un bel repertorio di balli. Dopo il valzer abbiamo concluso il gruppetto dei balli romagnoli, quindi mazurka e polka; dopodiché siamo passati ai balli caraibici, il merengue, di cui già gli avevo insegnato la base, poi la bachata e la salsa. Gli ultimi ai quali ci siamo dedicati sono stati il mambo e il boogie woogie, il mio ballo preferito in assoluto di cui ci stiamo studiando le prese.
Insomma, mi aveva fatto davvero una bellissima sorpresa e anche il fatto che si mettesse d’impegno per imparare più balli possibile mi aveva riempito il cuore di gioia.
Così, finalmente anche io ho il mio ballerino, la mia coppia a tutti gli effetti e, nonostante un mese fa abbia smesso di andare a scuola di ballo perché stava diventando per me troppo impegnativo, non ho assolutamente smesso di ballare. Infatti, ora la mia scuola di ballo è direttamente in garage completa di ballerino tutto mio! E, per di più, il divertimento è unico, non ci sono paragoni!

“Caspita Luca, non ti si riconosce più! Un anno fa eri un bastone, me lo ricordo bene. Poi mi dai il numero della scuola dove hai imparato…” gli dice Tiziana dopo il nostro secondo ballo ridendo, sapendo bene quanto si è impegnato con me e mio padre per arrivare a questo livello.
“Certo Tizi! Scuola Simone & Co., famiglia di ballerini.” le risponde e la risata è generale.

Comunque, anche io gliel’ho fatta una sorpresa, una bella sorpresa… in occasione del suo compleanno avvenuto esattamente dieci giorni fa e non uno qualsiasi, quello dei suoi 18 anni.
Il 5 marzo, infatti, era un giorno in mezzo alla settimana e Luca voleva organizzare il sabato sera per festeggiare con i suoi amici.
Gli faceva, però, piacere anche festeggiarlo con noi ragazzi e tutto il gruppo Italia Scemi, anche se non era convinto che farli venire sabato con i nostri coetanei fosse una buona idea.
Intanto, però, eravamo sicuri di voler festeggiare io e lui da soli, così per il giorno stesso gli avevo promesso che avrei organizzato qualcosina… Una sorpresa!
A causa della scuola, quel giorno abbiamo passato l’intero pomeriggio a fare i compiti, ma noi per non stare da soli ci siamo riuniti in camera di Luca e, anche se materie diverse per scuole diverse, abbiamo studiato insieme. Poi gli avevo detto che per la sera avevo prenotato in un ristorante vicino casa mia; credo che, nonostante sia quasi un anno che stiamo insieme, non siamo mai riusciti a fare una cena da soli.
Quando stavamo per uscire, però, mi arriva una chiamata. Era mio padre che non trovava più le chiavi della sede del Club e mi aveva chiesto se per caso le avessi avute io. Cercando nella borsa mi sono accorta che effettivamente erano lì perché quando avevamo stampato il giornalino qualche giorno prima aveva fatto chiudere le porte a me ed, evidentemente, soprappensiero le avevo messe in borsa. A questa notizia, allora, mi chiede se gentilmente potevo passare in sede a prendere un foglio in cui la sera prima, che eravamo stati lì per cantare con Vincenzo, come tutti i martedì, aveva scritto chi si era segnato per la Trippa e l’aveva dimenticato sul tavolo. Voleva andarci lui, ma si era accorto che non aveva le chiavi…
Io gli avevo detto che non c’erano problemi, tanto era di strada e l’ho riferito a Luca.
Quella sera per la prima volta sono montata in moto con lui. Luca aveva già preso la patente per il 125 l’anno scorso e lo zio gli aveva regalato la sua vecchia moto che tanto non usava più. E da quel giorno, diventato maggiorenne, poteva finalmente portarmi in giro con lui.
Il viaggio non sarebbe stato lungo, però, è stata un’emozione indescrivibile. Lui guida perfettamente, non fa il pazzo per strada e a maggior ragione sapendo che ci sono io, e mi fido di lui!
Arrivati davanti alla sede, Luca ha parcheggiato la moto davanti al cancello e siamo andati su per prendere questo foglio tanto urgente.
Ho aperto il portone principale e siamo andati nella stanza di sopra, ma quella serratura fa i capricci e io di pazienza ne ho poca, così ho lasciato fare a Luca.
Quando ha aperto la porta, ha acceso la luce e… sorpresa!
Mentre veniva invaso di coriandoli, un coro di auguri si è librato nella stanza e una musica molto nota si è diffusa nell’aria…
Ecco qui la sorpresa!
In pratica tutta la faccenda delle chiavi era stata solo una messa in scena per portarlo in sede, dove tutto il gruppo si era dato da fare per addobbare e organizzare la festicciola.
Tutti avevano dato una mano e si erano divisi i compiti: le signore avevano pensato al cibo, dolci, salati e pizza posti a buffet su un lungo tavolo; gli uomini assieme ai ragazzi avevano addobbato la saletta e Dj Antonio aveva portato tutta la sua console per mettere un po’ di musica.
Io, invece, avevo il compito di tenerlo lontano dai preparativi e trovare una scusa per portarlo in sede quella sera.
Direi che la sorpresa è riuscita perfettamente e questo era solo il principio.
Abbiamo passato l’intera serata a ballare, cantare, chiacchierare e, ovviamente, mangiare, ma la cosa più importante era che eravamo tutti insieme e, soprattutto, che Luca era stato contento di essere riuscito a festeggiare con tutto il gruppo la sua maggior’età… e io ero stata felice di poter vedere i suoi occhi sorridere!

Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va…
La fase “karaoke sfrenato” è iniziata da un po’ e noi siamo tutti attorno al monitor per cantare a squarciagola.
“Quasi quasi canterei qualcosa…” mi dice Luca di fianco a me.
“Vai!” gli dico sorridendo, intuendo cosa gli è venuto in mente… un bellissimo ricordo proprio qui un anno fa…
“Però questa volta tu vieni con me!”
“E cosa mi fai cantare?”
“Vediamo…”

Al termine della canzone ci avviciniamo a Vincenzo e la scelta avviene con uno sguardo…

Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme,
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è,
tra mille mattini freschi di biciclette
mille e più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me.
Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto,
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia.
Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello,

col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai,
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro a un senso di inutilità
e fragile e violento mi son detto tu vedrai, vedrai, vedrai…

Strada facendo vedrai
che non sei più da solo,
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore…
vedrai più amore, vedrai!
Io troppo piccolo fra tutta questa gente che c'è al mondo,
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e invecchiato mi son detto tu vedrai, vedrai, vedrai…
Strada facendo vedrai
che non sei più da solo,
strada facendo troverai
anche tu
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore…
vedrai più amore, vedrai!
E una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita,
ma che cos'è che mi fa andare avanti e dire che non è finita?
Cos'è che mi spezza il cuore tra canzoni e amore,

che mi fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore, perché domani tu…
Strada facendo vedrai…
perché domani sia migliore, perché domani tu…
Strada facendo vedrai…
perché domani sia migliore, perché domani tu…

Strada facendo vedrai…

Avevamo cantato insieme e alla fine anche Lollo, Vale, la Stefy e le “bimbe” si erano uniti a noi e abbracciati abbiamo concluso la canzone con un bel coro…
Ne abbiamo fatta di strada…
È passato un anno, ma mille cose sono cambiate.
Abbiamo riunito il gruppo e nuovi arrivi lo hanno allargato e integrato…
Insieme, anche con i grandi, abbiamo trovato la nostra armonia e ogni momento è buono per un po’ di divertimento tutti uniti.
Questo, però, è solo l’inizio…
Siamo sempre prontissimi ad accogliere nuovi attimi tutti per noi, nuove avventure e nuove sorprese da vivere assolutamente insieme!
Non avrei mai immaginato tutto questo un anno fa e rendendomene conto non posso fare a meno di avere il cuore colmo di felicità!
Ho tutto, non potrei desiderare nulla di più… un Club di camperisti con cui uscire, un gruppo mattacchione con cui ridere, una famiglia che mi vuole bene, un gruppo di amici che ho ritrovato e non mollerò mai più… e il mio piccolo grande amore…

…il nostro piccolo grande amore!









 

Note d'Autrice
Ciao :D
Ecco il finale di questa storia... finale apertissimo, infatti è solo l'inizio XD
Dopotutto, ora che il gruppo si è finalmente riunito non posso lasciar terminare tutto così... ma questa è un'altra storia!
Mi dispiace non aver ricevuto recensioni nemmeno nello scorso capitolo, ma spero che ora che la storia è conclusa possa invogliare di più a leggere... e non dimenticate di farmi sapere la vostra opinione, breve o lunga, buona o cattiva che sia! ;)
Anche in quest'ultimo capitolo ho riportato il testo di una fantastica canzone di Claudio Baglioni, "Strada facendo"...
Ringrazio, come sempre, i lettori silenziosi... e auguro un buon 2016 a tutti!
Alla prossima,
Giuly :)

  
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