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Autore: ShawnArms    31/12/2015    1 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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Gli asini volano


Quando Harry, trafelato, entró nella camera, Hermione era sul letto e teneva i gemelli tra le braccia. Sembrava che il parto l'avesse stremata ma i suoi occhi, lucidi e vivi, tradivano una felicitá inesprimibile con i numeri e le parole.

Essere mamma: non è un sentimento che si apprende, ti investe di colpo quando tieni in braccio per la prima volta tuo figlio e inizi ad amarlo. Non è un amore paragonabile a quello che si prova per un marito, ne quello che si prova per un genitore. È taltemente tanto e forte che si potrebbe quasi pensare che il cuore non ce la faccia a sopportarlo.

Hermione fece passare un dito sulla guancia di Helena, che sorrise nel sonno. Quella bambina, pur essendo venuta al mondo da poche ore, aveva giá avuto modo di farsi voler bene da tutti, non piangeva mai e mangiava sempre alle ore giuste in quantitá corrette.

Harry per scherzare aveva detto che era giá una "So Tutto Io", commento che aveva fatto scoccare un'occhiataccia a Hermione.

Jonathan invece sembrava l'esatta nemesi di Helena, nervoso a tutte le ore e con tutti. Per farlo mangiare l'unica cosa da fare era dargli il latte con il biberon visto che non ne voleva sapere di attaccarsi al seno della madre, e ció sembrava dispiacere molto a Hermione.

Tuttavia, quando il piccolo veniva messo nella culla con sua sorella, sembrava calmarsi immediatamente. Era una cosa normale avevano detto i medici: i gemelli sono sempre l'uno l'opposto dell'altro, eppure si completano perfettamente, come due pezzi di un puzzle.

Harry si appoggiò al letto per guardare i due piccoli fagotti, ancora incapace di realizzare che fossero davvero suoi. Jonathan James infatti sembrava più figlio di Draco.

A quel pensiero si fece sfuggire un colpo di tosse per richiamare l'attenzione della moglie impegnata a fare smorfie a Helena, che nel frattempo si era svegliata e stava emettendo gorgoglii felici.

Hermione alzò un sopracciglio e fissò Harry in attesa che dicesse qualcosa.

- Si?
- Emh. So che ha bisogno di riposo e che devi riprenderti ma qui fuori c'è una mandria di persone agitate che vuole vedere i due mostricciattoli ...

Hermione lo fissò infuriata, facendolo rabbrividire.

- STAVO SCHERZANDO. Comunque, per te è un problema se li faccio entrare o potrei pentirmene per il resto della mia vita? - chiese tormentandosi il colletto della maglietta sgualcita che indossava.

- Falli pure entrare ma tu, caro - disse calcando il termine - tu te ne stai fuori in castigo a rimuginare su quello che hai detto. - gli rivolse uno sguardo di sufficienza anche se in realtà, internamente, se la stava ridendo.

Il ragazzo fece per alzarsi ma poi un pensiero gli attraversò la mente.

- Devo davvero starmente fuori con Draco Malfaculo mentre gli altri si spupazzano i miei figli? No è giusto però - rivolse uno sguardo implorante alla riccia.

- Non chiamarlo così e poi, povero Draco, perchè negargli il piacere di vedere i suoi nipoti? È loro zio d'altronde.

La mascella di Harry toccò terra, gli occhi spalancati dall'orrore. Non poteva davvero avergli detto così. Non vedendo nessun cenno da parte di Hermione sul cambiare idea, uscì dalla stanza con la coda tra le gambe.

Appena si chiuse la porta alle spalle, fu subito raggiunto da Molly, che stava impazientemente saltellando da un piede all'altro.

- Quindi? Possiamo entrare a vederli?

Il ragazzo annuì debolmente e si fece da parte appiattendosi al muro, facendo si che l'allargata famiglia Weasley potesse passare. Solo il proprietario di una testa bionda fissava la camera con sguardo apprensivo. Draco si stava dondolando sulle suole delle scarpe, indeciso sul da farsi.

Harry lo guardò con aspettativa.

- Bhe, che aspetti? Un invito formale? Sono i tuoi nipoti, vai. - fece un cennò con la testa in direzione della camera.

- C-cosa? P-posso?

Il ragazzo non gli rispose, si limitò ad annuire allargando le braccia. Quello di Draco fu un sorriso che Harry non gli aveva mai visto fare, senza alcuna traccia di scherno o malizia.

Harry pensò che sarebbe risultato a tutti meno antipatico se avesse sempre fatto vedere questa parte di se stesso.

Ma forse era solo perchè aveva perso i genitori in un breve lasso di tempo l'uno dall'altro. Forse era una cosa temporanea.

Il ragazzo biondo gli passò davanti con passo strascicato, le mani che stringevano le maniche del maglione grigio che indossava, inusuale per lui.

E poi scomparve oltre la porta, venendo risucchiato dalle accecanti luci al led.

***

Pov di Ginny

(Flashback)

Months Before (per capirci tra l'incontro dei Dranny *lol* e la confessione del fatto che stessero uscendo insieme)

La ragazza era seduta proprio a quel tavolino, aspettando proprio quel ragazzo. Scarabocchiò alcune parole su un foglietto di carta che poi lanciò in aria e incendiò con un colpo di bacchetta.

- Sei ancora una piromane vedo - disse lui sedendole davanti.

Ginny alzò lo sguardo sorridendogli divertita.

- Mi è sempre piaciuto incendiare cose, magari potrei provare a dar fuoco ai tuoi capelli. Sembrano invitanti

Draco rabbrividì impercettibilmente e appoggiò il mento sulla mano. I suoi capelli erano troppo preziosi.

- No grazie passo il turno. Comunque, per cosa mi hai chiamato? Lo sai che non è bene che ci vedano insieme, non ancora almeno - le sua labbra si piegarono verso il basso in un sorriso triste.

La rossa allungò un braccio attraverso lo stretto tavolo, poggiando una mano sulla guancia dell'altro. Gli fece una carezza, sorridendo quando vide i suoi occhi chiudersi al suo tocco delicato, per poi afferrargli la mano dalle lunghe dita affusolate.

- Era questo ciò di cui ti volevo parlare, penso sia venuto il momento di dirlo ai miei. - chiuse gli occhi aspettando la sicura sfuriata che però, con suo sommo stupore, non arrivò.

Alzò lo sguardo verso di lui e vide che stava fissando tristemente il cellulare. Gli chiese quale fosse il problema ma lui non disse nulla, si limitò a scuotere la testa.

- Tranquilla, tutto bene. - inspirò lentamente - puoi dirglielo, sono stufo di tenere nascosta la nostra relazione. Ho bisogno di te.

Ginny fu quasi tentata di alzarsi e di andare a dargli un leggero bacio sulla guancia ma si fermó, un improvvisa idea le era appena passata per la mente.

- Sai cosa Draco? Potrei non dirgli tutto tutto, escludere ad esempio il fatto che stiamo insieme e dirgli solo che ci stiamo frequentando. Sai com'è, George mi chiederebbe i dettagli di bhe, lo sai benissimo di cosa ... - lasciò la frase sospesa a mezz'aria.

Malfoy sfoderò il suo solito ghigno strafottente e incrociò le braccia sul tavolo.

- Oh bhe, a lui potresti dirlo, avrebbe solo da imparare dal professionista che sono.

Ginny lo fissò scioccata.

- Sei semplicemente disgustoso Malfoy.
- Ho preso dalla migliore stirpe di purosangue cara Weasley.

La ragazza gli puntò la bacchetta alla fronte, un sorrisino malefico che prometteva guai, stampato sulla sua faccia.

- Un altro insulto e ti affatturo. Lo giuro sulla scopa di mio fratello! - rise mentre si alzava dalla sedia dirigendosi verso di lui.

Lo fece girare, mettendogli le mani sulle spalle, i loro visi a pochi centimetri di distanza.

- Ancora non capisco come tu sia ancora vivo. Ti avrei giá ammazzato in circostanze normali - inarcò le sopracciglia.

Draco si rilasso sulla sedia, guardandola con la testa inclinata.

- Forse è perchè mi ami - disse sorridendole a mezza bocca.
- Giá, forse. - gli lasciò un bacio veloce prima di correre via lungo la strada acciottolata e svanendo con un "Pop" a malapena udibile appena superato Olivander.

Draco la fissò fino alla sua smaterializzazione, girandosi poi a guardare con aria assente i fiori nel bicchierino davanto a se.

Dio, mi ha proprio fregato.

(Fine Flashback)

La ragazza si girò quando udì la porta cigolare, tanto che sembrò stesse proprio ad annunciare l'ingresso di un imbarazzatissimo ragazzo smilzo che fissava la scena con gli occhi spalancati. Nessuno si era accorto di lui.

Ginny lo raggiunse e lo afferrò per un braccio, trascinandolo verso il letto. Si accorse però che stava opponendo resistenza puntando i talloni a terra.

Si giró verso di lui, le mani appoggiate sui fianchi.

- Si può sapere che hai? - gli chiese metá ridendo metà un po' preoccupata.

Draco si guardò intorno a disagio, con una mano si massaggiava il retro del collo.

- Bhe io non sono abituato a questo genere di cose, sai come siamo fatti no ... sono fatti i purosangue. Non c'è spazio per le relazioni tra le persone, i matrimoni sono combinati e i figli sono animali da allevare, nulla di più. - concluse stringendosi tra le spalle.

Ginny lo guardò intenerita e lo consolò.

- Bhe noi Weasley siamo decisamente una famiglia prolifera quindi ci saranno un sacco si situazioni del genere negli anni a venire. Che ne dici di provare ad iniziare ad abituarti?

Il ragazzo la guardò senza capire ma, quando la vide fischiare e richiamare l'attenzione di tutti, avrebbe voluto nascondersi sotto una roccia.

- EHHY. In questa stanza c'è una persona che non ha ancora preso in braccio i suoi nipoti ed ora è il suo turno! Dov'è Soph? Lei è la più tranquilla e sará più facile dargliela da tenere in braccio.

Hermione sorrise a Draco e mise la piccola tra le braccia dell'amica, sistemandole poi meglio il ciuccio e il pigiamino.

- Basta che non la fai cadere Malfoy! - urlò maliziosamente George, appoggiato al muro.

Draco gli scoccò uno sguardo carico di astio ma gli sorrise, sorprendendo quasi tutti. Ginny gli si avvicinò, facendogli vedere come tenerla.

- Ecco ... sì, la mano li sotto e la testa ... bravissimo, proprio cosi ! Okay ci siamo. Adesso è tutta per te - la ragazza baciò la testa della bambina e si allontanò lentamente, facendo segno agli altri di non fissarlo.

Percy sbuffò infastidito ma venne subito zittito da Molly, che osservava la scena con la coda dell'occhio mentre era china a parlare con Hermione.

Draco sorrise e iniziò a cullare Helena che lo fissava con gli occhietti verdi spalancati e curiosi. Il ragazzo le sorrise di rimando, allungando una mano e facendo si che il suo indice venisse stretto nella piccolo pugnetto della neonata.

- Woah, sei proprio forzuta eh piccolina? - non aveva mai avuto l'occasione di tenere in braccio un bambino così piccolo e un pochino si commosse, una lacrima gli solcò il viso.

Un sorriso sincero gli ammorbidiva la altrimenti curva austera delle labbra, conferendogli dopo tempo un'aria felice. Stava per asciugarsi la lacrima con il bordo della manica del maglione quando George gli si a avvicinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio.

- Wow, gli asini volano. Non avrei mai creduto che avrei mai visto piangere un Malfoy.

   
 
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