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Autore: Iva27    10/03/2009    2 recensioni
Destino....ancora quella stupida parola. Non riuscivo a credere che ancora ci pensavo. Ormai davo per scontato che non esistesse. Ma quando devi fare una scelta importante si prova conforto a sapere che magari la tua strada è tracciata e tu la dovrai solo seguire. Per non sentirsi persi, non ritrovarsi a chiedere "cosa fare? dove andare? cosa cercare?" tante domande e nessuna risposta. Questo è il continuo della mia prima fanfictions destini. Spero che qualcuno la legga e che piaccia..... aspetto recensioni, mi raccomando. baci!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Destini'
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Secondo capitolo: perché sei qua papà?


Harry Potter, il mio caro zietto, mi sorrise, salutandomi con la mano, e i suoi occhi verdi proseguirono per il tavolo alla ricerca di Lily e Albus. Albus, accanto a me, era totalmente stupito. Aveva la bocca aperta a formare una piccola “o”. Lily era stupita allo stesso modo, ma i due fratelli avevano due modi diversi di essere stupiti.

Albus era felice, si vedeva chiaramente.

Mentre Lily era sbalordita e un po' accigliata.

Si lamentava sempre di Albus che la controllava continuamente, avere anche suo padre che era più rigido non era bellissimo.

Ma forse c'era anche qualcos'altro...

Il mormorio nella sala era a livelli mai sentiti. Il famoso Harry Potter era venuto nella nostra scuola!

Ci avevamo messo poco a sapere che mio zio era famoso, ce lo avevano da sempre tenuto nascosto, anche se sapevamo che aveva salvato tutto il mondo da Voldemort, ignoravamo la popolarità che aveva.

E specialmente i miei cugini avevano avuto non poco da lamentarsi. Per quanto erano orgogliosi di lui non era piacevole essere additati sempre per “i figli del salvatore”.

Naturalmente, come tutto, poi era passato.

E adesso invece spuntava lui......

Speriamo bene........


**************

Non ci credevo!

Non poteva essere!

Era assurdo!

Quello non poteva essere mio padre!

Lo guardai sorridermi e poi cercare di dirmi qualcosa.

Come un “ti voglio bene”.

Rimasi ferma immobile a guardarlo mentre parlava con la professoressa Jonsens, e sentii Geremy che balbettava.

-quello è tuo padre?- domandò.

no” avrei voluto rispondere. Mio padre non era tanto pazzo da fare una cosa del genere.

Ma in quel momento la preside si alzò e presentò a tutti il mio caro paparino.

-quest'anno difesa contro le arti oscure verrà insegnato dal signor Harry Potter, che ha gentilmente acconsentito a tornare di nuovo per quest'anno- disse la preside e scoppio un applauso che assordò tutti.


************


La cosa più difficile sapevo sarebbero stati gli occhi di mia figlia. Ero pronto ad affrontare di tutto.

Ma quegli occhi mi colpirono molto di più di quanto potessi immaginare.

Albus era contento di vedermi. Lo leggevo nei suoi occhi, i miei stessi occhi infondo.

Invece Lily sembrava di opinione differente.

Alla fine della cena tutti e quattro mi raggiunsero mentre tutti, purtroppo, si attardavano per cercare di ascoltare.

Non ero più abituato a tutta quella curiosità.

Ma ero pronto ad affrontarla.

-ma quando hai deciso di venire?- chiese Albus dopo averi salutato.

-questo pomeriggio. La McGranit in pratica è venuta a pregarmi in ginocchio- risposi esagerando. Vidi la McGranitt lanciarmi un occhiata furiosa.

-scherzavo Minerva. Tanto non ci hanno creduto neanche un secondo- la rassicurai.

-che strano sarà doverti chiamare professore...- disse Rose mentre ci incamminavamo fuori.

-sarà ancora più strano vedermi chiamare così.

Ho insegnato per un po' quando voi ancora non eravate nati. Diciamo che avevo voglia di restare ancora un po' a Hogwarts. Però ora saranno 18 anni che non torno.

Devo dire che mi mancava- ammisi guardandomi intorno.

Tutti mi fecero domande e sembravano felici della mia presenza. Ma Lily non parlò. Mi aveva abbracciata ma adesso mi osservava come se si aspettasse chissà cosa....


***********


Mio padre ci mandò tutti a letto dopo aver parlato un bel po' nel suo studio. Tutti lo salutarono e se ne andarono. Ma io rimasi.

-devo chiedergli un attimo una cosa- dissi loro.

Vidi Albus preoccupato. Forse sarebbe voluto rimanere, forse sarebbe stato il caso. Del resto era una questione che riguardava anche lui.

Ma non volevo. E forse mio padre lo capì perché li salutò e chiuse la porta.

-perchè sei qua papà?- chiesi subito.

Lui si guardò intorno e poi mi guardò sorridendo.

-Non sei contenta di vedere il tuo vecchio papino?- mi chiese.

-certo. Ma ciò non cambia la mia domanda. Perchè sei qua papà?- domandai di nuovo.

-perché non erano riusciti a trovare un professore e una mia vecchia amica mi ha chiesto aiuto.

Tra parentesi, penso che Minerva stia invecchiando troppo. Non capisco come tra mille candidati non sia riuscito a trovarne uno decente- rispose sorridendo e sedendosi nella sua poltrona.

Io incrociai le braccia e continuai a guardarlo accigliata.

-e mamma che pensa di questa tua decisione?- chiesi.

Lo vidi sorridere, ma quello era un sorriso teso.

-niente. Lei ha sempre fatto le sue scelte e io le mie.

Ci siamo sempre appoggiati qualsiasi scelta abbiamo preso- mi rispose. Poi mi guardò serio.

-so che l'altra sera ci hai sentito litigare. Ma non ti devi preoccupare. Immagino che hai interpretato tutto questo come un grande problema. Ma non è così.

Anche a noi capita di litigare, non quanto zio Ron e zia Hermione ma anche a noi capita. Ma le cose si sistemano.

I problemi non sono insormontabili. E la decisione di venire qua è stata improvvisa ma condivisa da tua madre.

Ok?- mi guardò speranzoso.

Poteva essere la verità, ma poteva anche non esserlo.

Non avevo mai pensato a mio padre come uno che dice bugie. Eppure qualcosa mi disse che stava mentendo.

Ma era tardi e non era il caso di insistere.

-va bene papà. Infondo, se ci fosse davvero qualche problema serio ce lo direste, vero?- chiesi scrutandolo con gli occhioni dolci.

-certo- rispose lui subito abbracciandomi e dandomi la buonanotte. E io me ne andai un po' più confortata.

Magari avevo davvero peggiorato solo le cose.....


************


Mi sdraiai sul letto nascondendo il viso nel cuscino. Quanto avrei voluto credere a tutte le cose che avevo detto a Lily.


**************


La mattina arrivò e io andai a svegliare mia cugina, che a detta delle sue amiche dormiva ancora profondamente.

-ma non vuoi andare a lezione oggi?- gli chiesi trovandola sotto le coperte.

Lily si svegliò sbadigliando.

-adesso vengo- sussurrò assonnata. La vidi girarsi dall'altra parte però e coprirsi di nuovo per dormire.

-Lily. Vuoi che sale tuo padre a svegliarti?- gli chiesi. Vidi una strana luce nei suoi occhi mentre si alzava, tirandomi il cuscino, e andava nel bagno.

Aspettai paziente che lei uscisse lavata e vestita e poi cercai di capire se voleva parlarne. Ma il suo sguardo parlò per lei.

-andiamo- disse ancora assonnata.

Scendemmo a colazione e salutai con la mano Scorpius, che era già seduto a mangiare. Lui ricambiò sorridendomi.

Lily si sedette accanto a Geremy che l'accolse con un bel sorriso. Io invece mi sedetti accanto ad Albus che leggeva una lettera.

-chi ti scrive?- chiesi.

Albus guardò verso il tavolo dei professori, dove suo padre mangiava chiacchierando con Neville e la preside, prima di guardarmi.

-è una lettera di mia madre. Più o meno le solite cose....-

rispose serio.

Quindi c'era altro. Lo guardai accigliata. Possibile che la venuta di suo padre lì avesse causato qualche problema tra i suoi genitori? O forse era dovuta proprio a qualche problema tra di loro?


La prima lezione del mattino era trasfigurazione quindi fummo bombardati subito dalla prof Jonsens che quella mattina era in un momento no.

Chiese tutto il programma dell'anno scorso e solo io riuscii a non prendere un voto insufficiente.

Tutti gli altri, all'uscita, iniziarono a lamentarsi a gran voce.

Ma insieme alle loro voci si sentirono anche le voci eccitate dei ragazzi usciti dall'aula di difesa contro le arti oscure. Sembrava che lo zio li avesse colpiti.

Noi l'avremmo incontrato il giorno dopo, alla seconda e terza ora. Chissà cosa ci avrebbe proposto....


******************


Mi ero dimenticato quanto era divertente fare il professore. Certo un conto era essere seguito da bambini del primo anno che pendevano dalle tue labbra come angeli, un'altra è tentare di insegnare a serpeverde dell'ultimo anno che ti ritenevano un montato famoso per aver fatto niente, a detta loro.

Ma penso di essermela cavata fino ad ora.

Fui felice quando ebbi la lezione con tassorosso e vidi Amber con delle amiche. La vidi felice e serena, come ormai era da due anni.

Dopo che Albus ci aveva detto la verità su di lei l'avevamo accolta a braccia aperte come una figlia.

Ormai gli volevo bene come se fosse mia figlia. Ed ero contentissimo che Albus e lei si fossero messi insieme quell'estate.

Finita la lezione era ora di pranzo e uscii con i miei studenti dall'aula.

Non mi sorpresi di trovare Albus fuori, ad attendere Amber. Si scambiarono un bacio e pensavo sarebbero andati insieme a pranzo.

Invece Albus venne da me, serio.

-cosa c'è Albus?- gli chiesi.

-ti posso parlare papà?- domandò.

Possibile che Lily gli avesse detto qualcosa? Speravo di no, non volevo la ramanzina anche da mio figlio.

Entrammo di nuovo nell'aula e ci sedemmo uno di fronte all'altro.

-perché sei qua papà?- mi chiese.

Io deglutii. Incredibile, la stessa identica domanda di Lily.

Perché i miei figli dovevano essere tutti così..... svegli? Oppure sospettosi?

-ho fatto un piacere ad una vecchia amica. Non penso ci sia niente di strano- gli risposi esasperato.

-non intendevo questo. Ho capito che la preside te l'ha chiesto, ma non capisco perché tu sei qua mentre mamma è partita per andare in Italia. Mi ha mandato una lettera, stava preparando la valigia. Partirà stasera con l'aereo.

Tu lo sapevi, vero?- mi chiese.

-si, certo che lo sapevo. Ha deciso di andarci perché è una grande opportunità per lei. Imparerà nuovi metodi e tecniche- gli risposi convinto.

-quindi la tua venuta qua non è una reazione alla sua scelta di andare via, vero?- mi domandò.

Avevo ragazzi troppo perspicaci. E troppo impiccioni.

Possibile che non mi potessero lasciare in pace?

-no, non ti preoccupare, non c'è nessun problema. Adesso che ne dici di andare a mangiare?- e mi alzai deciso a non farmi più interrogare dai miei figli.





*****************




Questo capitolo non mi piace molto però volevo far sapere che in casa Potter ci sono un po' di problemi.

Perché adesso sorgeranno tanti problemi diversi come spuntano i funghi......

Un grazie speciale a mikelina e virgi_lycanthrope che sono tornate a mettere la mia storia tra i loro preferiti.

Aspetto vostri consigli.

E questo vale per tutti. Grazie per aver letto anche questo capitolo e scusatemi per qualsiasi errore possa aver fatto e per la bruttezza del capitolo.

Spero di ricevere qualche commento, (vi supplico, scrivetemi anche quanto odiate questa storia! ).

Al prossimo capitolo che pubblicherò come al mio solito molto presto.

Certo, se ricevo almeno qualche commento!

Un bacio a tutti!


   
 
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