Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: meryl watase    01/01/2016    8 recensioni
A volte anche da un libro di ricette può nascere qualcosa di importante, soprattutto quando ti serve aiuto per realizzarle.
"Non sai come ti invidio, Sasuke Uchiha è uno chef rinomato, non solo possiede un ristorante famosissimo all'ultimo piano della Star Tower, ma conduce persino uno show televisivo di alta cucina e, cosa non trascurabile, è un uomo talmente sexy che a volte immagino di allungare la mano e tirarlo fuori dal televisore per approfittare di lui."
"Ma che dici, Ino? Ti ricordo che sei fidanzata."
"Lo so benissimo, ma che male c'è a sognare? Dovresti lasciarti andare anche tu qualche volta e fantasticare."
"Dacci un taglio. Comunque è davvero così famoso questo tizio?"
"Lo conoscono tutti a Seattle. Mi correggo: tutti tranne te. Sei proprio fuori dal mondo. Comunque con un uomo del genere accanto non perderei tempo ai fornelli. Sarebbe lui la mia cena" aggiunse con espressione maliziosa.
[Sasuke/Sakura] [Sakura/Neji] [ accenni Shikamaru/Ino, Obito/Rin e Naruto/Hinata]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Obito/Rin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

immagine di byBlackrose

Capitolo 5: One week later

Una settimana dopo, sabato 5 novembre, ore 22:30, appartamento di Sakura

"Non usare il coltello in quel modo, non vorrei che ti tagliassi qualcosa che potrebbe servirti" sbottò Sasuke, esasperato dall'imbranataggine della donna che sperava di portarsi al letto.
"Scusa" balbettò lei, posando l'oggetto tagliente, cercando di trovare un po' di calma prima di rimettersi al lavoro, ma la vista del quantitativo assurdo di pentole da lavare accatastate sul lavello e su parte del tavolo, le fece perdere le forze.

Uccidimi!, pensò.

In quella settimana che era passata dalla prima volta che Sasuke aveva messo piede in casa sua non c'era stato giorno in cui non aveva combinato disastri terribili. Aveva bruciato cinque volte le patate e le carote glassate e ben sei volte le aveva cotte così tanto da poterle usare solo per fare il purè; aveva ridotto il petto di pollo ad una suola di scarpa sette volte; fatto cadere la cheesecake tre volte; dato fuoco alla cucina a causa dei gamberetti flambé due.
Ogni sera, dopo lezione di cucina si ritrovava la stanza ridotta ad un campo di battaglia, con macchie sul paraschizzi, sul piano di cottura e sul pavimento e Sasuke la aiutava persino a pulire.
"Dovresti dare un'occhiata a quella zucca" le disse lo chef, spegnendo il fuoco sotto la pentola in cui l'ortaggio arancione stava bollendo e aggiunse:
"Sakura, smettila di prendere appunti o passerai la serata consultando il taccuino invece di sfamare i tuoi ospiti. Presta attenzione a quello che fai. Ti sto facendo preparare quei piatti più volte proprio per farteli entrare bene in testa. Alla fine ti verrà meccanicamente" la rimproverò vedendola girare per la cucina con un taccuino ed una penna in mano invece di badare alle pentole.
"Se non prendo appunti mi dimenticherò qualcosa" ribattè lei, scocciata.
"Te ne dimenticherai comunque, perché perderai tempo a leggere quello che hai scritto invece di cucinare davvero!" urlò l'Uchiha, stanco dopo essere stato in piedi tutte quelle ore.
Dato che lei era in ferie, veniva a darle lezione al mattino dalle otto fino a mezzogiorno e poi tornava dalle dieci fino a mezzanotte dopo essere stato al ristorante.
"Che ne dici se per oggi la finiamo qui? Sono sfinito e tu cominci a perdere lucidità. Continuare sarebbe controproducente" le propose, ormai al limite della sopportazione, dopo averla vista far cadere due uova a terra.
Con un sospiro di sollievo, la donna girò il pomello dell'ultimo fornello, spegnendolo, e si accasciò sulla sedia del tavolo.
Guardando il numero di pentole da lavare, si sentirono entrambi morire.
"Li laviamo domani?" propose lei, per niente in vena di sistemare quel caos.
"Va bene, ci vediamo domattina allora" rispose l'Uchiha, alzandosi e dirigendosi alla porta. Era praticamente diventato uno di casa in quei giorni e non aveva certo bisogno di essere accompagnato.

Deve proprio avermi dato di volta il cervello se nonostante adesso sappia che è una catastrofe in cucina muoio ancora dalla voglia di baciarla. Mi serve un bravo specialista o un esorcista.

---- - - - § ⏳ § - - - ----

Domenica 6 novembre, ore 13:00. Appartamento di Ino Yamanaka.

La figura leggiadra e veloce della sua migliore amica passava agilmente da una pentola all'altra come se stesse danzando invece che cucinando.
Una fitta di invidia travolse Sakura mentre la guardava all'opera.

Non riuscirò mai ad essere come lei!

"Come vanno le lezioni di cucina con l'affascinante chef?" le chiese Ino lanciandole uno sguardo veloce al di sopra della spalla destra, facendo muovere in sincrono la lunga coda bionda.
Mettendo da parte i suoi complessi nei confronti dell'amica, Sakura si alzò dalla sedia di scatto e lanciò uno sguardo veloce verso la sala da pranzo dove Neji e Shikamaru discutevano pacatamente su un programma televisivo i cui consigli medici non convincevano del tutto lo Hyuga.
"È una bella rubrica di consigli spiccioli, ma potrebbero davvero chiedere il parere di dottori più preparati" diceva Neji.
"Ti stai offrendo come volontario?" lo prese scherzosamente in giro il Nara.
"Fuguriamoci! Ho a malapena il tempo di dormire e di vedere Sakura" rispose l'altro chiosando.
Rassicurata dal fatto che sembrava che nessuno dei due avesse sentiro il commento della bionda, la Haruno si girò a fulminarla con un'occhiata degna di un maniaco omicida.
"Maialino, abbassa la voce!"
"Non preoccuparti, quei due quando cominciano a discutere di qualcosa non sentono altro. La loro qualità migliore è senz'altro la concentrazione che mettono in ogni cosa che fanno, è un tratto che li accomuna ed è per questo che vanno d'accordo."
"In effetti hai ragione, comunque vorrei sapere che cosa ci trova Shikamaru in una seccatura come te" la stuzzicò la rosa, utilizzando il termine preferito del Nara, cercando di sviare il discorso da se stessa.
"Come sarebbe a dire? Lui è un tale pantofolaio che se non ci fossi io a movimentargli la vita probabilmente poltrirebbe così tanto da passare dal sonno alla morte senza accorgersene" ribatté l'altra.
A quell'uscita non poterono fare a meno di ridere entrambe. Come facesse un cervello di prim'ordine come il suo ad abitare in un corpo tanto pigro era un mistero.
"Comunque anche tu e Neji siete due opposti, lui è tradizionalista, pacato, ordinato, metodico e senza mai un capello fuori posto. In effetti mi chiedo spesso se quella bella chioma sia vera o finta, sembra troppo perfetta."
"Che scema che sei, certo che sono veri i suoi capelli" la rimproverò Sakura.
"Tu invece sei come lui solo nel lavoro, per tutto il resto sei caotica, chiassosa, confusionaria e pasticciona."
"Grazie tante per i complimenti" disse la Haruno alzando il mento con aria offesa.
"Ehi, sono la tua migliore amica, hai bisogno di sapere la verità. Comunque siete riusciti a trovare un punto d'intesa anche voi e il vostro rapporto va a meraviglia" cercò di rabbonirla.
"Hai ragione" le rispose lei.
"Okay, i maccheroni al formaggio sono pronti, portami i piatti."
Una volta preparato tutto le due donne si diressero nella stanza attigua.
"Era ora, stavo morendo di fame" si lamentò come suo solito il genio nato stanco.
"Ecco il tuo piatto, mangia e smettila di brontolare"
"Buon appetito!" dissero tutti insieme prima di fiondarsi come lupi affamati su quei piatti invitanti.
Sakura era entusiasta di poter mangiare qualcosa che non fossero gli scarti dei suoi tentativi culinari.

Continuando così la sera della festa ne avrò avuto abbastanza di quei piatti e non vorrò nemmeno assaggiarli, pensò amaramente.
Poi osservando il volto del fidanzato al suo fianco, non poté fare a meno di sorridere. Era per lui che stava facendo tutto quello.
Si erano conosciuti due anni prima, quando Neji si era trasferito a Seattle da New York, accettando il posto di neurologo nel suo stesso ospedale.
Ricordava ancora che la prima impressione che si era fatta di lui era stata decisamente negativa. Certo era bello ed intelligente, ma anche freddo ed algido e quelle poche volte che aveva scambiato qualche parere medico con lui, le era sembrato troppo scostante anche verso i pazienti, quando lei invece soffriva e combatteva al loro fianco contro le malattie che li affliggevano.
Aveva però avuto modo di vedere un altro lato di lui una notte in cui, finito il suo turno si era seduta su una delle panchine sul retro del Seattle Grace con le gambe piegate e strette tra le braccia, piangendo per la perdita di una delle sue pazienti più giovani. La piccola Angie di appena undici anni. Per tutta la giornata era riuscita a trattenersi, consapevole che il suo dolore fosse niente in confronto a quello dei genitori della piccola, era stata professionale e comprensiva, ma una volta rimasta sola cedette.
Ad un certo punto aveva sentito una porta aprirsi e chiudersi e l'improvvisa conparsa di Neji. Lui non le rivolse la parola, si sedette semplicemente accanto a lei e, una volta che la crisi di pianto fu scemata e Sakura, imbarazzata, si fu alzata dalla panchina, lui la seguì fino all'auto restando sempre senza dire niente.
Il giorno successivo aveva cercato di scusarsi per lo spettacolo pietoso a cui aveva dovuto assistere, ma lui le aveva risposto semplicemente: "Non c'è problema."
E poi era capitato di nuovo, stessa scena, identica, tranne per il piccolo particolare che, una volta arrivati all'auto lui aveva allungato una mano per asciugare i residui delle sue lacrime e sfiorarle le labbra con la punta delle dita. Quel tocco leggero l'aveva turbata tanto da farle tremare le gambe e si era dovuta sedere al posto di guida per tentare di calmarsi.
Il giorno dopo con sua grande sorpresa Neji l'attendeva all'entrata dell'ospedale, tranquillo nonostante il vento freddo di gennaio lo costringesse a stringersi nel cappotto nero e gli scompigliasse i lunghi capelli scuri.
"Buongiorno dottoressa Haruno!" l'aveva accolta lui.
"Buongiorno dottor Hyuga!" aveva risposto lei.
"Volevo chiederle una cosa..." aveva esordito lo Hyuga, per poi cambiare dal lei al tu,"vorresti uscire con me questa sera?"
Sakura lo aveva guardato sorpresa, poi aveva accennato un sì con la testa e lui aveva sorriso leggermente.
Era stato un inizio lento, ma pian piano lei aveva cominciato ad apprezzare i silenzi di lui e a capire che il suo comportamento era dovuto semplicemente al modo severo in cui era stato cresciuto da suo padre dopo la morte della madre.
La voce allegra di Ino la distolse dai suoi pensieri.
"Non avete idea di quante cose possano andare storte in un matrimonio, pensate che ieri mi ha chiamata una sposa che aveva combinato un disastro usando la crema abbronzante. Aveva il viso pieno di macchie scure, una cosa tremenda visto che deve sposarsi domani" stava dicendo.
"E come hai risolto?" chiese lo Hyuga, sempre curioso di scoprire nuove cose e aggiungerle al suo bagaglio culturale.
"Una tazza di sale, mezza tazza di succo di limone e una spugna vegetale hanno fatto il miracolo, anche se ho dovuto sfregare parecchio sulla sua pelle" gli rispose orgogliosa.
"Mmh, non male come metodo."
"Ammetetelo: sono un genio!" affermò lei, facendo ridere i commensali.
È così bello stare insieme tra amici!sorrise Sakura.

---- - - - § ⏳ § - - - ----

Stesso giorno, appartamento di Sakura, ore 22:00

"La smetti di essere distratta? Guarda quello che fai!" urlò in preda a una crisi di nervi.
"Lo sto facendo, ma tu non urlare!" rispose lei.
"No, non lo stai facendo ed io non sto gridando!"
"Alle mie povere orecchie sembrava di sì" lo rimproverò lei, al che lui prese un respiro profondo per cercare di calmarsi e riprendere il controllo di sé. Era davvero troppo stanco quel giorno.
"Avanti, provaci di nuovo" le fece, avvicinandosi ai fornelli e prendendo a pulire i funghi per i petti di pollo ripieni.
Lei colse lo sfinimento nella sua voce e gli chiese: "Da quanto tempo sei in piedi?"
"Non importa, continuiamo" le rispose, deciso ad insegnarle a preparare a regola d'arte quel maledetto piatto.
"No. Hai una pessima cera quindi per oggi basta così!" replicò lei, spegnendo il fuoco sotto il fornello.
"Vuoi giocare al dottore?" la prese in giro lui, pur essendo felice di potersi riposare un po'.
"Io non gioco, io sono un dottore. Quindi obbedisci e sdraiati prono sul divano" gli ordinò, facendogli segno di andare in salotto.
"Che vuoi fare? Violentarmi?"
"Scemo!" gli rispose arrossendo. "La mia amica Ten è fisioterapista. Ti farò un massaggio."
"Non dovrei togliermi la camicia?" ridacchiò lui.
"Non è necessario. Sarà un massaggio leggero, giusto per farti rilassare" gli rispose lei, sedendosi a terra accanto a lui che si era finalmente deciso ad obbedirle.

Col cavolo che mi rilasserò con le tua mani addosso.

Sakura, datogli un pugno su una scapola ad intimargli di smettere di dire sciocchezze, posò le mani sulle sue spalle, rimanendo ferma un attimo in modo che il calore di esse si trasmettesse a Sasuke attraverso la camicia. Poi cominciò a massaggiarlo pian piano.
L'Uchiha da teso divenne sempre più rilassato, avvertire quel tocco addosso era estremamente eccitante, ma pian piano si rilassò, cedendo alla stanchezza.
Sakura dovette sforzarsi molto perché quel massaggio non si trasformasse in qualcosa di molto più intimo. I muscoli della sua schiena erano sodi e forti, percepiva la struttura ampia delle sue spalle anche attraverso la stoffa. Se si fosse tolto la camicia era sicura che non sarebbe riuscita a controllarsi visto che già così sentivail sangue scorrerle più in fretta nelle vene.
Poco dopo lui si addormentò, lei se ne accorse dal respiro che si fece lento e regolare, prese una coperta dalla sua camera, gliela mise addosso e andò a dormire dopo avergli accarezzato con dolcezza una ciocca di capelli che era andata a coprigli la fronte.

Sono un'idiota, non dovrei avvicinarmi così tanto a Sasuke anche se in questo momento sembra innocuo ed innocente. E soprattutto non dovrei reagire così alla sua presenza, è immorale visto che sto con Neji, ma come dice Ino sono anch'io una donna come tutte le altre, riflettè la donna, avvolgendosi nel piumone e cedendo al sonno.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Buon 2016 a tutti cari lettori! Finalmente ho finito il capitolo! Con un po' di fortuna dovrei riuscire a pubblicare il prossimo capitolo mercoledì 6 e non vedo l'ora ❤!
Un bacione.
E ancora auguri.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: meryl watase