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Autore: Lily_Malandrina    01/01/2016    0 recensioni
Isabelle Donald, single e ventenne. ha una vita piuttosto ordinaria. Un bel gruppo di amici, una famiglia divertente e studia in un'ottima università. Ci sono però degli aspetti che cambierebbe, dei punti da limare e lei non ha alcuna intenzione di farsi scappare l'occasione. In fondo bastano 60 secondi di coraggio e tutto può cambiare.
Ho inventato questa storia basandomi su un sogno che ho fatto. Alcuni personaggi somigliano fisicamente ad alcuni miei amici, ma il resto è tutto TOTALMENTE inventato. Spero che vi piaccia leggerlo, tanto quanto a me piace scriverlo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A tutte le Isabelle del mondo,
perché anche loro possano trovare,
in un modo o nell’altro, un lieto fine
 
Epilogo
 
- Sbrigati Ise! I fuochi d'artificio stanno per iniziare!
Mi riscuoto e annuisco, seguendo la mia migliore amica fuori dalla sala, addobbata per l'occasione. È incredibile come Capodanno sia arrivato in fretta, come un anno si sostituisca all'altro tanto velocemente e come, in pochi mesi, siano cambiate le cose nella mia vita.
Spingo forte la porta a vetri e rabbrividisco. La neve ha ricominciato a scendere. Fiocchi leggeri si posano sulla mia pelle, arrossandola.
Fuori dallo chalet è già pieno di gente accalcata che aspetta la mezzanotte. Stasera ci siamo proprio tutti. A pochi passi da me vedo Ari e Will, abbracciati, con in mano un calice a testa di champagne, i visi rossi vicini a parlottare. Guardarli mette allegria, si vede che sono felice e spero davvero che possano stare insieme ancora a lungo. All'inizio era sconcertante vederli insieme, ma ormai mi sono quasi abituata all'idea. A fianco a loro c'è Jed, una mano congelata attorno a un bicchiere, l'altra in tasca, il viso in su a cercare di scrutare le stelle. Lui non cambia mai.
Poco distanti da loro ci sono Andrew e il suo ragazzo, Dean, che parlottano fitto fitto. Mi sembra assurdo di non essermi accorta del fatto che Andy sia gay eppure è così. Ora che lo so, noto  alcuni comportamenti che avrebbero dovuto farmi riflettere. Ero troppo assorbita dai miei problemi per vedere cosa mi circondava. Mi riprometto di fare attenzione alle persone che mi sono vicine e poi lascio scorrere il mio sguardo sugli altri miei amici.
Devanie e Robert sono uno a fianco all'altra, non si parlano, ma il braccio di lui le circonda la vita. Ripenso all'ultimo periodo a tutte le litigate che ci sono state da quando Rob ha annunciato di aver vinto la borsa di studio per l'Erasmus con Jared. Ripenso alle volte che ho passato le serate con Dev a consolarla a farle capire che un anno via non è un'eternità e che loro ce la possono fare. Guardo la mia migliore amica, la testa appoggiata alla spalla del suo ragazzo. Riesco a immaginare l'espressione, pur non vedendola, piena di tristezza e speranza insieme, con l'indice e il medio della mano sinistra incrociati dentro la tasca, a cacciar via la sfortuna.
Il mio sguardo passa oltre e si posa su Vanessa. La vedo tutta rattrappita in un angolino, nel vano tentativo di scaldarsi un po'. Penso a un anno fa e ad ora e confronto. Penso ai passi da gigante che ha fatto per migliorare il rapporto con sua madre, penso alla forza che ha quello scricciolo di amica, a quanto mi è vicina ogni giorno di ogni anno da una vita e quasi mi commuovo.
Accanto a lei c'è Grace. Alta e magrissima, avvolta in un cappotto nero che fa risaltare i suoi capelli rossi e ricci. Guardarla mi mette tristezza. Non riesco a immaginare una vita qui senza di lei, nonostante tutte le discussioni e tutte le parole che ci siamo dette negli ultimi mesi, tengo a lei come e pensarla lontana mi spezza il cuore.
Manca ancora qualcuno... Un bicchiere mi si para davanti agli occhi.
- Ehi, lupo solitario, niente champagne per te?
Ecco chi mancava. Ansel. Prendo il bicchiere e lo ringrazio.
- Non avevo ancora avuto occasione di prenderlo, ma visto che ci sei tu ora sono servita.
Lui mi sorride, poi volge il suo sguardo verso il cielo, in attesa dei fuochi. Resto a osservarlo per un po', come non faccio da qualche tempo. I capelli sono cresciuti di qualche centimetro e si arricciano sul collo. Ha fatto crescere un po' di barba, ma per il resto è sempre lo stesso Ansel, anche se i nostri rapporti sono cambiati. Per un po' è stato imbarazzante uscire, poi ci siamo passati sopra, anche se so che non tornerà più come prima. L'amore complica ogni cosa.
Ans si accorge che lo sto guardando e mi lancia uno sguardo interrogativo.
- A che pensi?
- A noi... A tutti noi... A cosa è cambiato in un anno.
- È cambiato tutto e non è cambiato niente. Forse non sono le persone che cambiano, ma le situazioni.
- No, credo siano le persone a cambiare sai? Tu ti senti lo stesso di un anno fa?
Lui ci pensa su. - Non del tutto, no. Tu sì?
Sospiro. I miei pensieri scorrono veloci. Penso a Stefan all'amore e al dolore che mi ha causato, alle lacrime, i sorrisi e tutto quello che era e che forse sarà sempre per me, penso a come abbia tentato di farsi perdonare e di come io l’abbia respinto, perché certi gesti non sono perdonabili. Penso a quante cose ho avuto la forza di fare, di dire, di cambiare per me stessa, a quante relazioni sono migliorate. Penso a Richard a quei folli sessanta secondi di coraggio che mi hanno portato a conoscere una delle persone migliori che potevo avere nella mia vita e che non sono stata capace di apprezzare fino in fondo. Penso al nostro primo appuntamento e a quando l'ho rifiutato e non ho rimpianti, perché era la scelta giusta da fare, anche se alla fine mi ha fatto più male che bene. Penso alle sfuriate con i miei genitori e a quanto ogni anno li apprezzi di più. Penso ai miei amici meravigliosi e alla felicità che riescono a trasmettermi semplicemente con la loro presenza. E infine penso a me. A chi ero, a chi sono e a chi voglio diventare.
- No, Ans, non sono la stessa dell'anno scorso, ma è questo il bello di Capodanno no? Che ogni anno ti dà la possibilità di dare a te stesso una possibilità. È come se potessimo ricominciare e dire “Ok l'anno scorso ho fatto una marea di cavolate, quest'anno chissà quante altre ne faccio”, ma va bene così, perché ci è concesso sbagliare, e magari una combinazione di sbagli porta alla cosa giusta in fondo no?
Ansel mi guarda, stupito di questa mia improvvisa vena filosofica.
- E come ci sei arrivata a questa conclusione?
- Facendo un sacco di errori.
Ansel sorride. All'improvviso un brivido percorre la gente intorno a noi. - UN MINUTO A CAPODANNO!
Ansel mi guarda – Hai un minuto per decidere cosa desiderare per l'anno nuovo!
La mia mente è confusa, voglio così tante cose, appena afferro un pensiero lo sento scivolare via.
- CINQUE...
- Ans ci sono!
- QUATTRO...
- Cosa vuoi dal nuovo anno?
- TRE...
- Prometti di non ridere!
- DUE...
- Promesso! - dice lui, accostando il suo orecchio alla mia bocca, tentando di sentirmi nonostante il fracasso che ci circonda.
- UNO...
Mi alzo in punta di piedi. - Voglio continuare a sbagliare.
Poi gli butto le braccia al collo e lo stringo, lo abbraccio come facevo prima, prima dei casini, delle lacrime e dei fraintendimenti, lo abbraccio perché è quello che voglio ed è così che voglio ricordarmi di questo Capodanno. Abbracciata a una persona a cui tengo.
I fuochi d'artificio illuminano a giorno lo chalet e la neve luccica.
- Felice anno nuovo, Ise.
- Felice anno nuovo, Ans.
 


_Note dell'autrice_ 

Eccomi qui, giunta alla fine di quest'avventura. È stata dura, un percorso importante, una storia in cui, alla fine, ho messo tanto di quello che sono. 
Se vi è piaciuta, ne sono felice, se non vi è piaciuta, mi spiace molto. 
Ho immaginato il finale in molti modi, ma non c'è un finale più vero di questo. Spero di aver spiegato tutto quello che avevo lasciato in sospeso. Chi, come me, ha imparato a conoscere Ise, sapeva che lei non sarebbe stata un'eroina, sapeva che era solo una ragazza normale, che doveva imparare a camminare da sola, un passo dopo l'altro, con tutto quello che questa scelta comporta. 
Grazie a tutti quelli che hanno avuto tempo di leggere, chi mi ha dedicato qualche minuto al giorno, chi mi ha seguito avidamente, in cerca di risposte, chi ha consigliato la mia storia ad altri, chi l'ha condivisa, chi invece se l'è tenuta per sé. Ognuno di voi. Chi mi ha recensito, dal vivo o meno, ai miei amici e alla mia famiglia, che mi sono d'ispirazione ogni giorno della mia vita. 
Questa storia era dedicata un po' a tutti e un po' anche a me, per dimostrare qualcosa, che ancora non so bene cos'è. Pensavo di saperlo, ma ho scoperto di sapere ben poco di ciò che sono, e non vedo l'ora di continuare a scoprirlo. 
Buon 2016 a tutti. E grazie, per avermi accompagnata in questo cammino. 

Lily 
  
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