Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Shatzy    10/03/2009    10 recensioni
[Dedicata a Roberta. Tanti auguri ^^]
A volte una piccola, insignificante richiesta può nascondere molto di più.
“Che hai da guardarmi così?”
“Non ti stavo guardando.”
“No, infatti, mi stai solo fissando da dieci minuti buoni.”
“Non ti stavo guardando.”
Il problema, in certi casi, è come affrontarla.
“Mi vuoi baciare?”
ShikaTema.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimers: i personaggi citati non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari

Disclaimers: i personaggi citati non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari.

 

Note: è un po’ una piccola scemenza. Nient’altro da dichiarare.

 

 

A Roberta,

mia dolcissima sensei con tanto di fascia biscottosa.

Un piccolo regalino del genere era d’obbligo, perché sei sempre tanto gentile e dolce.

E perché che compleanno sarebbe senza un po’ di nero? (ogni scusa è buona, lo ammetto).

Tantissimi auguri.

 

 

 

(Don’t) look at me, but kiss me!

 

 

Fuori la giornata era calda e silenziosa. Statica, quasi, ma tutto invogliava ad uscire da quel piccolo ufficio e gustarsi appieno l’aria primaverile.

Ormai i giorni si erano allungati e il clima era piacevole, l’ideale era starsene sdraiato sulla sua panchina preferita, lontano da sguardi indiscreti e obblighi noiosi, a respirare il leggero venticello frizzante di quella stagione, mentre veniva scaldato dai tenui raggi solari.

La primavera era ormai alle porte, starsene chiusi in ufficio era oltremodo frustrante.

“Che hai da guardarmi così?”

Shikamaru torno in sé, rendendosi conto di aver fissato lo sguardo per troppo tempo su Temari,  mentre rifletteva su altro.

“Non ti stavo guardando.”

“No, infatti, mi stai solo fissando da dieci minuti buoni” gli rispose, spostando con la gamba la sedia vicino a lei, invitandolo a sedersi.

Il ragazzo posò sul tavolo i documenti che aveva appena cercato nella libreria. “Non ti stavo guardando” ripeté, spostando con la mano lo schienale, intenzionato a sedersi.

Lei lo guardò, riflettendo per un secondo. Poi sorrise.

“Mi vuoi baciare?”

Per poco Shikamaru non cadde a terra, inciampando su se stesso e lasciando scivolare la presa sulla sedia. Fece in tempo ad appoggiarsi al tavolo e a mettersi seduto, salvando il salvabile delle apparenze, sotto un ghigno divertito di Temari.

“Penso che questi bastino per la ricerca che ci ha affidato l’Hokage” affermò lui, facendo finta di niente, pensando alla loro noiosa missione burocratica.

“Ti ho chiesto” e lo guardò intensamente, posando il mento su una mano, “se vuoi baciarmi” insistette.

Lui la guardò, provando a non arrossire. “E perché dovrei?”

“Perché mi stai fissando.”

“Non è che voglio baciare tutto quello che fisso, altrimenti, che so, dovrei voler baciare anche il cielo, e io non voglio farlo, io non voglio baciare proprio nessuno, tantomeno te” provò a difendersi evitando di guardarla, con quello che sembrava tanto un tono calmo e distaccato, se non fosse stato un discorso decisamente senza senso.

Patetico.

“Quindi ammetti che mi stavi fissando” evidenziò lei, soddisfatta.

Shikamaru arrossì, stavolta non riuscì a trattenersi. “E’ normale guardare per caso l’unico altro essere umano che si trovi in questa stanza. Ma non ti stavo fissando. E comunque siamo qui per lavorare, non mi seccare.

Temari sorrise, con un sorrisino di vittoria abbastanza inquietante, e mentre lui iniziava a blaterare sul loro incarico, stranamente celere e interessato, lei continuava ad osservarlo, con la testa leggermente reclinata, appoggiata alla mano.

Poi a un certo punto, proprio mentre il ragazzo aveva ritrovato la sua concentrazione, ghignò ancora di più. “Tu mi vuoi proprio baciare.”

Shikamaru arrossì ancora. “Ma la pianti? Ho cose più importanti da fare!”

“Tipo?”

“Finire il lavoro noioso con te e andarmene a casa.”

“Oh, molto importante, vero” lo prese in giro.

“Lasciami in pace.”

“D’accordo” concesse. Shikamaru sospirò di sollievo, riprendendo a leggere il documento. “D’accordo, puoi baciarmi” spiegò meglio lei.

Lui sgranò gli occhi, tornando a fissarla. “C-cosa?”

“Se ti levi il pensiero possiamo finalmente lavorare in pace” chiarì, scuotendo le spalle.

Ah, ma che faccia tosta! Faceva tutto da sola e poi voleva pure affibbiargli la colpa!

Il problema era che non riusciva davvero più a staccarle gli occhi di dosso dopo quell’affermazione. Cioè, possibile che lui… e che lei… e che… No. Non era possibile.

“E’ proprio questo il punto” ricominciò lei. “Mi dà fastidio se mi guardi in quel modo, quindi, per favore, baciami.”

Shikamaru la fissò incredulo. “Tu sei matta.”

“E tu un fifone” lo prese in giro. “Non dirmi che non hai mai baciato una ragazza!”

“Questi non sono affari tuoi” le rispose atono, sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

“Lo prendo come un no” accettò lei, notando quei suoi gesti che tanto indicavano un imbarazzo imminente. Mettersi sulla difensiva e fare il distaccato. Un classico.

“Non mi interessa…”

“C’è gente che ucciderebbe per essere nella tua posizione, sai?” lo informò saccente.

“E dove sarebbe tutta questa gente? Io non vedo proprio nessuno…” la contraddisse, tornando a fissarla negli occhi, ora più sicuro.

Temari sbuffò appena, punta sul vivo, per poi avvicinarglisi con la sedia. “Hai paura di un bacio?” lo derise, insistendo.

“No, non mi interessa baciarti” commentò, allontanandosi di un centimetro da quel viso ora troppo vicino.

“Ti prometto che non faccio commenti” lo canzonò ridendo.

Lui arrossì ancora. “Non c’è proprio nessun commento da fare…

“Ti credi così bravo?” lo provocò, passandogli l’indice su una guancia, con un gesto un po’ incerto.

“Non ci sarà nessun bacio” la corresse.

“E allora perché ti stai avvicinando?” gli fece notare, arrossendo appena.

E Shikamaru notò con orrore che il suo amato cervello non aveva più potere sul suo corpo. E che, effettivamente, si era avvicinato. “Io credo che sia tu che voglia baciare me” provò a difendersi.  

Lei scoppiò a ridere, tra la sincerità e l’isteria, sotto lo sguardo infastidito e stupito di lui. Perché doveva rendere le cose sempre così difficili? Un qualsiasi altro ragazzo avrebbe accettato senza fare storie e lei si sarebbe tolta il pensiero! E non avrebbe dovuto spiegare proprio nulla a un ragazzino più piccolo e paurosamente interessante. (Fin troppo interessante).

“Sei divertente, lo ammetto” gli concesse, riprendendosi.

“Però non hai risposto.”

“Per me, hai solo paura.”

“E di cosa, scusa? Di morire di noia?” la prese in giro.

Paura… Che non si sarebbe accontentato di un semplice bacio dato per gioco? Che avrebbe voluto di più da una ragazza che non faceva che giocare con lui?

Lei gli sorrise, avvicinandosi ancora. “Vogliamo scommettere?” chiese, fintamente sicura.

“Chi perde fa anche il lavoro dell’altro?”

“Ci sto.”

E Shikamaru si avvicinò ancora, fino a sfiorarle le labbra dolcemente, mentre lei rimaneva immobile, indecisa e agitata. Era quello che voleva, no? Doveva solo calmarsi e aspettare che lui si muovesse. Quindi perché adesso si sentiva pure nervosa?

Un bacio, non era niente di serio, lei era solo… curiosa, ecco. Era un puro caso che volesse sperimentare proprio ora quell’esperienza e nella stanza ci fosse soltanto Shikamaru. Si era messa da sola in quella situazione, ne era conscia, ma era frutto di una elaborata riflessione durata diverso tempo, che l’aveva vista ponderare tutti i possibili pretendenti e tutte le possibili richieste, quindi perché agitarsi?

Shikamaru era capitato per caso, e a ben pensarci era l’unico che non le avrebbe chiesto nulla sulla sua pretesa, aveva scelto lui non per altro, ovviamente!

Eppure, così… Chiuse gli occhi per non pensarci, evitando di vedere quel viso così vicino al suo, e che, esattamente come il suo, era imbarazzato e incerto.

Lui attese ancora un secondo, spostandosi poi di un centimetro indietro, guardandola profondamente. Cosa che lei però non gradì, visto il suo sguardo improvvisamente scontroso.

“Ah, prima, quando ti fissavo…” sussurrò lui.

“Vedi che avevo ragione?” evidenziò piano, soddisfatta e agitata al tempo stesso, ritrovando un po’ di calma.

“Non volevo baciarti. Hai una macchia d’inchiostro sulla guancia, sei buffa” spiegò.

E prima che lei potesse fulminarlo, lui le impedì di controbattere, perdendo almeno un bel po’ di tempo ad accontentare quella inspiegabile, strana, ed interessante richiesta.

 

 

Fine

 

 

Note: il colore nero del titolo è una puuuuura casualità XD Sara mi ha detto che il viola ti piace, quindi ho pastrocchiato anche con quel colore.

No, devo davvero scrivere delle note finali su ‘sta cosa? Dico solo che era nata come hot, e questo è il massimo che ho tirato fuori. Addio *scappa*

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Shatzy