Sorelle
Ombre in movimento crepitano sui visetti delle due bimbe, mentre il focolare ne arrossa le guance e i nasini.
La piccina, raggomitolata sulla sorella – il corpicino appena sufficientemente più ampio per accoglierla – sonnecchia da un po’.
L’altra, intorpidita dalla morbidezza del tappeto e dal calore familiare della casa, si tiene stretta la bimbetta.
Fuori gela l’inverno.
È orgogliosa di averla, ancora una volta, fatta addormentare: lei, la grande.
Sbadiglia, la chioma bruna della sorellina la sfiora.
Non lo ammetterebbe mai, eppure lei, la maggiore, ha bisogno di quel contatto per addormentarsi.
Il respiro sempre più lieve.
Le posa un bascetto sulla tempia, poi si abbandona ai sogni.
«’Notte, Dromeda».
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NdA: Ho cercato di mantenere Bellatrix il più IC possibile e, dato che non abbiamo notizia di alcun amore romantico che la riguardi - quello per Voldemort non è né romantico né, tanto meno, amore, mentre il matrimonio con Rodolphus è di mera convenienza - ho pensato che, forse, l'unico sentimento di amore vero, di affetto incondizionato, sia quello provato per le sorelle. In particolare, dato che hanno solo due anni di differenza, credo che Bellatrix e Andromeda fossero molto affezionate l'una all'altra, perlomeno da bambine, prima che il mondo esterno le coinvolgesse e separassse.
E poi adoro le sorelle Black e il loro complicato e assurdo rapporto.