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Autore: Raseia    02/01/2016    1 recensioni
Dal testo:
[…]La bocca mi si riempie di acquolina. Qualcosa dentro di me si sta risvegliando. Sangue, sangue, sangue. Sento ribollire il mio nelle vene, ho fame, tanta fame. Ne ho bisogno, adesso. Ad un tratto non sono più in me.[…]
Da sapere: la storia parla di una nuova specie di "umano".
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd, Killer, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
 
Quando mi risveglio sono nel mio letto, era un sogno anche quello? La voce di Wen risuona come una martellata in testa.
-Ras! Finalmente ti sei svegliata!- è preoccupatissima. Di fianco a lei un uomo, dietro di lui un paio di uomini in divisa. Aspetta... la polizia?! Velocemente mi metto a sedere sul letto, anche io preoccupata adesso.
-Oh…- mi guardo intorno persa, le mani che stringono le coperte. Si, sono nervosa –cosa è successo? Perché la polizia?-
- Salve, sono il commissario Smoker- si fa avanti: adesso riesco a vederlo bene perché illuminato dalla luce della mia lampada. Ha i capelli bianchi e una cicatrice sul viso, chissà come se l’è procurata. Intanto un altro poliziotto, che non avevo notato prima, accende la luce: è una donna, ha i capelli blu e indossa gli occhiali. Il commissario riporta l’attenzione subito su di lui ricominciando a parlare.
-Signorina, devo farle qualche domanda-
-Perché?- chiedo ingenuamente facendo passare lo sguardo prima su di lui e poi su Wen che si sta sedendo di fianco a me. Mi afferra la mano e prendendo fiato mi dice:
-Sei sparita per tre giorni- spalanco gli occhi a questa rivelazione. Tre giorni?! Allora non era un sogno. Fisso le coperte cercando di ricordare.. quella voce… quelle ombre sfuocate. Non ricordo niente! Maledizione! Mi porto le mani sulla testa confusa.
-Signorina si calmi- lo sento sospirare, poi si rivolge a Wen –la faccia calmare, l’aspettiamo di sotto- lentamente si gira analizzando la stanza, richiama l’attenzione dei suoi sottoposti ed esce. Mi trovo avvolta dall’abbraccio di Wen, è in lacrime. Oddio no… non piangere. La stringo forte a me:
-Non piangere. Non so cosa sia successo, ma sono qui. Sto bene- le accarezzo la schiena.
Piano si calma: -dove sei stata? Cosa è successo?- si stacca e mi guarda tenendomi per le spalle. –Dimmi che stai bene realmente. Ti prego- la sua è una supplica.
-Sto bene- cerco di sorridere –purtroppo non ricordo  niente.. solo due voci maschili..- abbasso lo sguardo. È vero, non ricordo niente. Cosa devo fare?
La sento sospirare, rialzo lo sguardo: -scendiamo?- mi annuisce semplicemente.

§
 
Siamo giù, l’interrogatorio è stato un inferno. L’ispettore non la smetteva più di farmi domande, finalmente se n’è andato. Che tipo insistente! Sono così stanca, sbadiglio prendendo la tazza di tè che Wen mi sta porgendo.
-Stanca?- si siede di fronte a me.
Annuisco: -Tanto. So solo che ho dormito tutto il tempo, o almeno credo. Sono stanca e frustata- bevo lentamente –io andrei a dormire- sospiro.
-Si, ti e mi farebbe bene un bel sonno ristoratore- mi sorride teneramente, proprio come una mamma fa con la propria bimba.
-Si mamma Wen!- scoppio a ridere. Meglio sdrammatizzare! Infatti scoppia a ridere anche lei e questo mi mette gioia.
Tra una risata e l’altra mi mette a letto e va nella sua stanza. E adesso? Come faccio a sapere la verità? Mi giro sul fianco verso la finestra. Guardo fuori: un ombra, un urlo. Scatto in piedi e corro ad affacciarmi: niente. Bene, adesso ho anche le allucinazioni!
-No bambina..- quella voce… mi giro di scatto –non hai le allucinazioni- prima che possa urlare mi trovo la bocca tappata dalla sua mano. È un omone, alto più di due metri, dai capelli rossi e le labbra violacee. Faccio vagare lo sguardo su di lui: è bianco cadavere e ha gli occhi di un colore intenso, penetranti.
-Se fai la brava bimba giuro che ti stappo la bocca- in faccia ha stampato un ghigno, divertito dalla mia faccia probabilmente. Sospiro acconsentendo alla sua proposta, fa ciò che mi ha giurato.
 -Chi sei?- pianto il mio sguardo nel suo. Stranamente non ho paura.
-Eustass Kidd…- avvicina pericolosamente il suo viso a pochi centimetri dal mio.



Angolo dell’Autore:
Buongiorno cari lettori e BUON ANNO! Spero che abbiate passato un bel capodanno ma spero, soprattutto, che il capitolo vi sia piaciuto. Come avete letto, sono stati presentati altri personaggi e pian piano qualche mistero viene svelato. Vi auguro una buona giornata :)
A Sabato prossimo.

Raseia
   
 
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