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Autore: Martixzx    02/01/2016    1 recensioni
Luke era appoggiato sul letto aspettando che la ragazza finisse.
Appena la vide uscire, il suo cuore accelerò bruscamente e rimase folgorato.
Di ragazze svestite ne aveva viste tante, ma vedere Nia indossare solo la sua maglietta scolorita dei Nirvana la rese la cosa più bella al mondo.
Il viso leggermente arrossato per l'imbarazzo, le cosce nude e i piedi scoperti che accarezzavano piano il parquet mentre camminava.
I capelli leggermente scompigliati e sciolti che le ricadevano sulle spalle.
Tutto in lei richiamava la perfezione.
Neanche un vestito elegante poteva essere in grado di rappresentarla meglio.
Vederla in quel modo era stato molto più intimo che farci l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nia odiava la mensa della scuola. 

Odiava la pizza del mercoledì perché era insapore,odiava la cuoca perché le dava sempre la fetta più piccola di torta, ma più di tutto odiava i gruppetti che si erano creati.
Se eri un genio della fisica potevi sederti con i secchioni, i più popolari stavano con le cheerleader. 
E lei stava sempre da sola,non sentendosi parte di niente. 

Stava mescolando con la cannuccia il contenuto della sua bibita quando sentì uno spostamento d'aria alla sua sinistra. 

Qualcuno si era seduto a quel tavolo. 

-So che vai bene in chimica.- sentenziò una voce alquanto famigliare. 

Hemmings.

-Non so chi te l'abbia detto.- 

La ragazza non si voltò,tenne lo sguardo fisso sul piatto di pasta ormai freddo. 

-Si da il caso che io non vada molto bene,- il biondo prese con due dita il mento della ragazza e lo girò verso di se facendo incastonare i suoi occhi freddi in quelli caldi di lei,- e tu mi puoi aiutare.- 

Si morse più volte il piercing nero passandoci sopra la lingua. 

Era questo il problema di Nia, si fermava troppo ad osservare i particolari più inutili,anche se a volte non vedeva niente. 
Per lei quel ragazzo era uno come tanti e quegli occhi azzurri erano semplicemente azzurri. 
Ma le piaceva talmente tanto l'idea che il suo banale color nocciola potesse essere sporcato da quello cielo di Luke. 

Si trovò a deglutire rumorosamente. 

Perché lui era lì? C'erano tante altre ragazze sicuramente meglio di lei in quella mensa. 

-Mi dispiace, ma non vedo come io possa aiutarti.-

 Si giustificò portandosi una ciocca castana tra le dita e iniziando a giocarci. 

-Non essere nervosa.- 

Luke prese la ciocca dalla mano della ragazza e se la passò tra le dita osservandola. 

-Cosa intendi?- 

Lei si scostò leggermente facendo tirare i pochi capelli che stavano ancora tra le dita del biondo. 

-Ti ho osservata,- appoggiò entrambe le mani sul tavolo continuando a guardare la ragazza difronte a se,- lo fai quando sei nervosa.-

Se Nia avesse potuto descrivere quella scena con un colore, sarebbe stato sicuramente il rosso. 
Come le sue guance in quel momento. 

-Non ti darò ripetizioni di chimica.- 

Sviò l'argomento sentendo le gote bruciare. 

-Avevo proprio intenzione di ridarti il tuo ciondolo,ma evidentemente me lo terrò.- il biondo si alzò lentamente dalla sedia. 

Lo rivoleva indietro il suo ciondolo. 
Era importante per lei,le ricordava i momenti felici quando con suo padre andava,dopo una nevicata, a giocare in cortile,e finiva sempre per ammalarsi. 

Quel ciondolo era senza dubbio ciò che la rappresentava meglio; bello e freddo. 

-Va bene,- se ne pentì immediatamente,- ti aiuterò.- 

A quell'affermazione il ragazzo si blocco.

-Te l'ho detto,- Luke si passo una mano fra i capelli dorati e sussurrò inchiodando gli occhi in quelli della ragazza,- io ottengo sempre ciò che voglio.-

Il biondo afferrò una penna nera e se la rigirò per pochi secondi fra le dita, poi si allungò e prese bruscamente il polso della ragazza avvicinandolo a se, scostò la manica della felpa e impresse sulla sua pelle bianca dei simboli. 

Quando Nia ritrasse il braccio notò che aveva scritto qualcosa simile ad un numero di telefono, e appena sotto ad esso lesse qualcosa. 

"Ci sentiamo stasera" 

Nia cercò di non sprofondare sulla sedia per la vergogna, semplicemente si tirò giù la manica e tornò al suo pranzo. 
Quando si girò verso l'uscita della mensa Luke non c'era più, e lei riprese a respirare. 

--

Aveva mangiato il polpettone, aveva cercato di rimanere educata e carina per tutta la sera, ma quando sua madre tornò sull'argomento scuola Nia puntò le mani sul tavolo con i palmi aperti, fece strusciare la sedia indietro sulla moquette beige e si alzò senza dire niente, tornò in camera sua. 
Notò che il suo cellulare si stava illuminando e rilasciava una luce pungente e bianca nell'oscurità della notte. 
Lo afferrò svogliatamente con la mano destra e si stese sul letto. 
Quattro messaggi da Sam, la stava pressando da una settimana sul ballo. 

Stupidi adolescenti rinchiusi in una palestra imbottiti di alcolici e madidi di sudore? No grazie, questo non faceva decisamente parte dei piani di Nia per li prossimo sabato sera. 
Probabilmente l'avrebbe passato a guardare serie tv al computer con una bella cioccolata calda. 

Improvvisamente si ricordò dei numeri impressi sul suo braccio sinistro, arrotolò la manica della felpa e cercò per qualche minuto di scrutare i segni oltre l'oscurità della camera, poi prese il cellulare e azionò la torcia facendole emettere una luce accecante. 
Tenne a mente il numero, poi lo digitò sul tastierino del cellulare rileggendolo più volte. Schiacciò tremolante l'opzione "chiama". Uno squillo. Due squilli. Aspetto fino a cinque, quando un tremito l'avvolse. 
- Pronto?- una voce calda e quasi assonnata rispose dall'altro lato del telefono. 
- Io...- un respiro molto lungo,- sono Nia.- la ragazza si buttò su letto come se avesse appena fatto uno sforzo immane. 

- Ciao,Nia.- aveva un tono calmo, non l'aveva mai sentito prima d'ora in lui, tanto che la ragazza pensò di aver sbagliato numero. 

- Perché hai voluto che ti chiamassi?- si portò una ciocca tra le dita per tranquillizzarsi. 

- Non avevo un motivo preciso, però sembra proprio che tu non trascorra delle serate molto...divertenti,- poteva sentire l'accenno di un sorriso,- così magari ti posso fare compagnia.- 

- Chi ti dice che io non passo serate divertenti?- in Nia crebbe un senso di irritazione. 

- Chiunque abbia una media superiore alla B non passa certo le sue serate a fare baldoria.- 

La stava prendendo in giro? 

- Beh non mi sembra che tu in questo momento stia facendo baldoria- la ragazza si stupì di tutto questo coraggio e sentì le guance prendere fuoco. 

- Andrai alla festa sabato?- non rispose  neanche a quello che Nia aveva appena detto con tanto coraggio, forse per orgoglio. 

- Sì.- la ragazza strabuzzò gli occhi incredula di tutto ciò che aveva appena detto al ragazzo dai capelli dorati. Perché l'aveva fatto? Lei non voleva andarci a quella festa, ma l'idea di poter incontrare Luke lì le fece accapponare la pelle. 

Il biondo in risposta emise un semplice sorriso, che però Nia poteva percepire anche oltre l'apparecchio metallico. 

- Ti andrebbe di venire a casa mia?- chiese Luke con troppa tranquillità, tutto questo agitò ancora di più la ragazza che ormai si stava torturando la ciocca di capelli. 

- Adesso?- scattò in piedi e accese la luce per guardare il grande orologio a fiori appeso sopra alla sua scrivania,- ma sono le dieci di sera, i miei non mi faranno mai uscire.- diede uno sguardo alla sua figura nello specchio e si sistemò dietro l'orecchio una ciocca ribelle. 

- Quindi è un si?- chiese impaziente Luke. 

- Dimmi solo che non dovrò entrare dalla finestra.- si rassegnò la ragazza prendendo dall'armadio un paio di jeans chiari. 

- Tranquilla,ho anche una porta d'ingresso.- chiuse velocemente il biondo. 

--

Appena fu davanti alla porta d'ingresso di casa Hemmings si maledisse per non aver cancellato il numero da suo polso. 
Si avviò su tre gradini prima di arrivare davanti alla grande porta ormai rovinata dal tempo. 
Non fece nemmeno in tempo a suonare il campanello che la porta davanti a se emise un cigolio. 
Dei capelli spettinati e un viso stanco apparvero dall'altra parte della porta. 
Nia non poté non pensare a quanto fosse adorabile Luke in quel modo, così innocente, l'opposto di come lei l'aveva sempre visto. 

- Mi osservi Hemmings?- disse lei emettendo una leggera risata che fece sorridere il biondo. 

- Hai il passo pesate.- fece entrare la ragazza all'interno dell'abitazione. 

Era una bella casa, si poteva notare l'abbandono negli ultimi tempi, ma prima doveva essere appartenuta a qualcuno di molto ricco. 
Entrammo nel salotto dove due piccoli divani di colore bordeaux stavano graziosamente davanti ad una modesta televisione e un camino acceso,che da poco, stava riscaldando l'ambiente. 

- È molto bello qui.- Nia lo pensava veramente, le dava un senso di accoglienza che casa sua ormai sopprimeva. 

- Togliti pure il cappotto.- Luke le fece cenno con la testa verso un attaccapanni di legno, ma lei decise di tenerselo. 

- Luke,- lo bloccò la ragazza facendolo girare verso di lei,- perché mi hai chiesto di venire qui?- si sedette su uno dei divani, ma Luke rimase in piedi. 

- Tu perché sei venuta?- fisso i suoi occhi in quelli caldi della ragazza e si sentì più tranquillo quando lei gli rispose. 

- Ero curiosa,- si guardò intorno,- e poi volevo il mio ciondolo.- Falso, non aveva neanche lontanamente pensato al gioiello quando Luke le aveva proposto di andare da lui. 

Lui sbuffò sonoramente e si sedette sulla stessa poltrona di Nia, facendo sfiorare le loro gambe. 

- Ho bisogno delle ripetizioni di chimica.- si passo una mano nei capelli biondissimi e poi la guardò. 

-- 

- Mi stai ascoltando almeno?- sbuffò la ragazza puntandogli una matita al petto. 

Erano comodamente seduti sul letto di Luke, e Nia stava cercando di far comprendere alcune formule chimiche al ragazzo, senza ottenere dei risultati. 

- Si, è solo che non sono intelligente come te.- spiegò il biondo sdraiandosi di schiena su libri e quaderni aperti sul letto stropicciandoli. 

- Luke, tu non sei stupido,- Nia si sistemò meglio incrociando le gambe e guardando il ragazzo,- perché non vuoi capirlo?- 

- È solamente quello che dicono tutti i professori.- si tirò su a sedere e si posizionò davanti alla ragazza, facendo combaciare le loro ginocchia. 

- Dovresti crederci un po meno a quello che dicono.- ribatté lei, prima di andare aventi nella spiegazione. 

Luke si fermò a guardarla, così concentrata sul libro polveroso di chimica che Luke aveva aperto così poche volte. 
Un sorriso accennato e quella ciocca sempre tra le dita della mando destra, avrebbe voluto dirle che le dava un'aria timida,ma a lui piaceva.
Le piaceva osservala, ma non voleva ammettere che, da quando l'aveva vista per la prima volta in quel corridoio era successo qualcosa. 

- Quindi cariche dello stesso segno si respingono,- poi poso lo sguardo su Luke,- cariche di segno opposto si attraggono.-

E Luke non poté non pensare a come fosse vero. 
Loro due erano le cariche, due poli opposti che si attraevano come una grande calamita. 
Un angelo e un demone, direbbe la gente. 

I loro occhi erano incastonati l'uno nell'altra, per un secondo il ragazzo pensò di poter sentire il suo tocco sulla pelle, come se guarisse le sue ferite.

Vide le gote rosse di Nia e capì che lei era quello che mancava in lui, poteva completarlo.

A Luke comparve un sorriso, uno dei tanti nati grazie a lei. 





EILÀ
Come vaa? Per prima cosa ringrazio tutti per aver letto la storia poi vorrei chiedervi un favore...potreste lasciare un commentino? Piccolino :c Vorrei sapere se la storia piace o se invece fa schifo e devo eliminarla...
Zaoo
   
 
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