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Autore: Viandante88    11/03/2009    2 recensioni
E se tra noi realmente esistessero persone 'diverse'? E se i così detti vampiri vivessero tra noi normalmente e non fossero desiderosi di sangue umano, ma bensì golosi di aglio e di tutti i cibi umani? Un sogno, un destino. Sarà Ginevra a far scoprire la verità ad un nuovo compagno, che si accorgerà ben presto di non essere ciò che sempre ha creduto. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6: L'ORA DI SAPERE.

Il giorno seguente Damian non si presentò a scuola, nuovamente, e per completare l'opera anche Lilla rimase a casa malata.
Fu una giornata lunghissima, e quando finì mi sembrò di esserci stata un'eternità in ' quel posto! '
' Chissà come starà Damian? Ieri mi sembrava stesse meglio. Forse ha avuto una ricaduta...' pensai tra me.
Camminavo verso casa con la testa bassa, pensierosa, poi ad un tratto:
"PSSS, HEY.."
Non mi girai e spaventata cominciai ad aumentare il passo.
"Hey, fermati..fermati" la voce continuava a sussurrare, e sembrava sempre più vicina, così cominciai a correre.
Questo qualcuno però improvvisamente mi fermò per un braccio.
"No, no mi lasci! Mi lasci in pace!" cominciai ad urlare ad occhi chiusi agitando le mani per proteggermi.
"Ginevra calmati sono io!"
Aprì gli occhi:" Damian..?" Mi scesero delle lacrime.
"M-ma perchè piangi?" mi chiese preoccupato.
Io mi portai una mano davanti per asciugarmi: "Sc-scusa, i-io mi sono spa-spaventata.." risposi tra i singhiozzi.
Lui mi guardò dispiaciuto, si mise le mani in tasca in cerca di qualcosa, che però non trovò.
"Accidenti, ma dov'è?"
Sollevai leggermente la testa ancora con i lacrimoni, non riuscivo a farli smettere:
"Co-cosa stai cercando?'" gli chiesi incuriosita dalla foga con cui frugava in tutte le sue tasche.
"Il mio fazzoletto.. Mi sa che lo ho lasciato a casa..!" e continuò a cercare, poi smise:
Mi spiace non ce l'ho.." affermò in fine rassegnato.
Io sorrisi.
"Ecco, così sei molto più bella sai?" esclamò lui portandomi una mano vicino al viso e asciugandomi delicatamente le guance.
Naturalmente io arrossì e notandolo si imbarazzò anche lui, cominciando a guardare a terra.
"Senti ti va di parlare un pò?" mi chiese poi con uno splendido sorriso.
Annuì. Ci dirigemmo verso un parchetto non lontano da li, isolato a quell'ora. Appena arrivati chiamai casa per avvisare che
sarei rientrata più tardi ma non rispose nessuno, così per sicurezza lasciai un messaggio in segreteria.

"Ti va?" mi domandò Damian indicandomi due altalene leggermente mosse dal vento.
"Si!" risposi io entusiasta, le avevo sempre amate.
Cominciammo a dondolarci lentamente, c'era silenzio, l'unico rumore che si sentiva era il cigolìo delle altalene, e il cinguettìo degli uccellini.
"Senti Ginevra..." cominciò lui posizionando deciso i piedi a terra per fermarsi.
Io lo guardai perplessa, si era intristito e non capivo il perchè..
"Vedi... Oggi non ero a scuola non perchè stavo male..." si interruppe ancora, calciando la terra, senza mai guardarmi.
"Ah no? E perchè allora?" domandai io per indurlo a continuare.
Si girò verso di me, ancora con quello sguardo:" per te Ginevra..."
Mi fermai di colpo anche io, ero confusa, ma cosa stava dicendo?
"Che- che cosa vuol dire? Perchè per me? Non capisco!" esclamai subito io scuotendo la testa.
"Beh in verità non so il motivo.. Ma mio nonno NON VUOLE ASSOLUTAMENTE che ti frequenti, per cui ha deciso di iscrivermi in un'altra scuola.."
Guardava nuovamente a terra per cui non riuscivo guardare la sua espressione, ma stringeva forte le catena delll'altalena,
quindi dedussi che fosse arrabbiato.
Io ero incredula. Mi ero accorta di non andare molto a genio a suo nonno, ma non pensavo fino a questo punto,
che avevo fatto di male?!" Abbassai anche io il capo. Non sapevo cosa rispondergli.
"Però io NON VOGLIO!" Esclamò improvvisamente alzandosi.
Allora io lo guardai sorpresa:" E come intendi fare?" domandai con voce roca e bassa.
Lui si abbassò per guardarmi in viso e mi sorrise poggiando le mani sulle mie ginocchia:
"E' da troppo tempo che mio nonno mi nasconde qualcosa... e ora è arrivato il momento di scoprire che cos'è...
Vorresti aiutarmi?" mi chiese con uno sguardo acceso, convinto e deciso.
Gli sorrisi poi annuì:" Sarà un piacere!" Affermai felice.


Mi accompagnò verso casa e io cominciai a riempirlo di domande.
"Quindi che cosa hai intenzione di fare con la scuola?" gli chiesi speranzosa di non dovergli stare lontano.
"Beh parlerò con il nonno, gli spiegherò che siamo già al secondo trimestre e cambiare ancora non mi aiuterebbe, e poi..."
si interruppe pensieroso.
"E poi?" domandai allora io.
Si fermò e si girò verso di me:" Poi dovrò dirgli che non ho più alcun rapporto con te..."
Abbassai la testa:" Ah certo capisco" risposi io intristendomi.
Lui mi si avvicinò e con le dita mi tirò su delicatamente ilo mento per potermi guardare negli occhi:
"Naturalmente non sarà la verità.." concluse facendomi l'occhiolino. Sorrisi e annuì contenta.
"Per cui come hai intenzione di agire? Come hai intenzione di scoprire questo.. segreto?" chiesi io curiosa.
Lui si porto le braccia dietro la nuca e guardò per aria.
"Vedi c'è un baule... Punterò su quello! Mio nonno fin da quando ero piccolo mi ha sempre vietato di poterlo aprire e anche solo avvicinarmi.
Una volta all'età di 5 anni cercai di sollevarne il coperchio, ma lui si arrabbiò moltissimo e mi intimò di non avvicinarmici mai più!
Sono più che sicuro che li dentro possa trovare qualcosa..." mi guardò con un tenero ghigno.
Scoppiai a ridere!
"Hey perchè ridi?" domandò irritato guardandomi accigliato.
"Perchè..per quanto tu possa cercare di fare il cattivo hai sempre un'espressione così tenera, da cucciolo!"
Ridevo a crepapelle non riuscivo a smettere!
"Guarda che non è vero! Quando mi arrabbio mi arrabio sai?!" replicò lui mettendo il muso.
"Ok, ok. Scusami!" dissi asciugandomi le lacrime scese per quanto avevo riso, ma fu inutile.
Ci guardammo negli occhi e ricominciammo entrambi!

Arrivammo davanti a casa.
"Bene allora fammi sapere tu quando vederci per ' la missione'!" dissi facendo le virgolette con le dita.
Lui sorrise:"A dire il vero domani verso le due mio nonno ha una visita all'ospedale di San Giovanni Bianco, quindo potremmo
aproffittarne! Probabilmente non ci sarò a scuola, ma potresti raggiungermi tu dopo, se puoi naturalmente..
magari essendo sabato hai già impegni.." Mi guardò di sottecchi speranzoso del contrario.
"No non preoccuparti va benissimo, poi domani si esce anche a mezzogiorno.. vengo da te per le 14 quindi? Tuo nonno dovrà uscire
almeno un'ora prima tanto..." risposi riflettendo.
"Perfetto! Allora a domani.." esclamò sorridendo.
"A domani.." ricambiai il sorriso. Entrai in casa. Ma come faceva ad essere così bello!?

"Ehm ehm, chi era quel ragazzotto?" Era la voce di papà Luca, appoggiato allo stipite della porta della cucina.
Mi aveva presa alla sprovvista, difficile trovare una scusa sul momento, così optai per la verità...
"Beh lui è Damian un nuovo compagno di scuola..." dissi io cercando di essere più spontanea possibile.
"Ah davvero.. solo un ' semplice' compagno?" domandò lui sospettoso guardandomi accigliato.
"Ehm, si certo.." feci un sorrisetto ma non avrebbe potuto suonare più falso.
Mi sentivo sotto interrogatorio, mio padre aveva la capacità di far confessare tutto ad ogni persona. Avrebbe dovuto fare l'investigatore!
"D'accordo, se lo dici tu..." disse dandomi le spalle ed entrando in cucina.
Possibile che l'avessi scampata? Sospirai di sollievo, ma era troppo presto!
"Comunque mi piacerebbe molto conoscerlo il tuo fidanzatino!" esclamò in fine ridendo.
Avrei voluto sprofondare!
"Mia figlia ha un fidanzatino, mia figlia ha un fidanzatino!" cominciò a canticchiare tutto contento.
"Uffa! Papà finiscila! Non non ho nessun fidanzatino!" E  mi sedetti a tavola irritata.
Lui si fece scappare una risatina, poi non disse più nulla. Io intanto avevo assunto un colorito acceso!

La mattina dopo mi svegliai di buona lena, anche quel giorno Lilla non ci sarebbe stata, io non vedevo l'ora di vederla per raccontarle ogni cosa!
La giornata passò velocemente e senza troppe difficoltà. Durante la ricreazione Gerry venne a chiedermi notizie di Linda, non appena glielo
avrei detto avrebbe fatto i salti di gioia, anche da ammalata!
Appena rientrai in casa, mangiai tranquilla, ero davvero di buon umore!
"Ah Ginny oggi hai dei programmi?" mi domandò la mamma come investigativa. Papà aveva senz'altro spifferato e le aveva chiesto di informarsi.
"A dire il vero si... Vado da un amico.." risposi sincera continuando a mangiare i miei spaghetti al sugo.
"Oh davvero e chi sarebbe? lo conosco?" continuò facendo finta di nulla mentre si allacciava le scarpe.
"No è uno nuovo, e lo sai benissimo visto che il signor Luca ti ha già detto tutto.." esclamai infine stufa di quella farsa.
Lei rise:"Si è vero, glielo avevo detto che non avrebbe funzionato! Allora com'è?" mi domandò curiosa sedendosi al mio fianco.
Io risi:" Beh è... molto bello.." Ammisi senza girarci troppo intorno.
"Davvero? e si comporta bene con te?" continuò lei un pò preoccupata.
"Benissimo! Ma stai tranquilla non è il mio ragazzo, siamo solo amici... oggi vado a portargli gli appunti, perchè è stato malato e non è venuto a scuola,
poi stasera passo anche da Lilla." le dissi serena e convincente.
"Molto bene allora! Fai la brava mi raccomando! Ora scappo che sono in ritardo!" mi diede un bacio sulla guancia.
"Ah dimenticavo domani sera siamo a cena da Raffaele d'accordo?, quindi puoi portarli domani gli appunti a Linda, a meno che non servano
per lunedì. Uh è tardissimo! Ciao a staseraaa! e si chiuse la porta alle spalle correndo fuori.
Finito di mangiare mi lavai e cambiai di corsa, facendomi una trecciona per essere più libera.
Bene, ero pronta per andare!

Arrivai in orario, lui era davanti all'entrata che mi aspettava, e quando mi vide fece un meraviglioso sorriso.
Io ricambiai pur sapendo di non essere alla sua altezza!
"Allora andato?" domandai una volta essermi avvicinata.
"Andato!" esclamò lui sollevando il pollice:" Abbiamo comunque poco tempo, alle tre devo aprire il negozio!" concluse.
"Forza che aspettiamo?!" esclamai io entrando e sorridendogli. Mi sentivo come in un film giallo, pronta a scoprire tutti gli indizi...
Il baule si trovava nella stanza del nonno, all'ultimo piano della casa. Era una camera molto antica, con mobili in ciliegio molto scuri. Al centro c'era un enorme letto,
altissimo da terra, non capivo come faceva a salirci, io avrei dovuto saltare!
Posizionato di fronte c'era questo baule, anch'esso molto scuro, sopra ad un tappeto bordeaux, esattamente dello stesso colore delle tende e del
copriletto. Non c'era uno spiraglio di luce, e si sentiva l'odore inconfodibile di naftalina.
Ci avvicinammo al baule e Damian ne sollevò il coperchio. Ciò che si presentò all'interno ci fece spalancare gli occhi dalla sorpresa.
Era vuoto.
L'unica cosa che notammo sul fondo, poggiata lateralmente era una foto, nella quale c'erano raffigurati un uomo molto giovane
con una donna anziana che teneva in braccio un bambino appena nato.
"Hey Damian questo sei tu con tuo padre e tua nonna?" domandai curiosa. Lui era impietrito.
"No Ginevra, questo sono io .. insieme alla nonna e al nonno..." rimasi senza parole.
Riguardai perplessa dentro al baule e notai un'altra cosa luccicare, era un ciondolo, una bellissima pietra bianca, quasi trasparente,
con bordino e catenella in oro bianco.
Ne rimasi incantata, e senza pensarci la presi in mano, ma non feci nemmeno in tempo a tirarla fuori che si illuminò di una luce intensa,
riempendo tutta la stanza.


RINGRAZIAMENTI:
*Grazie mille pacci! Questo nonno non è cattivo.. solo..preoccupato! Mettila così! ahahah grazie!
*Grazie mille bella95! Non temete presto si scoprirà perchè il nonno si comporta così! Comunque grazie per le tue recensioni!
 Spero ti piaccia anche questo!
 Ringrazio tutti voi che leggete, spero questo capitolo vi piaccia, tra poco verrà fuori la verità sul nostro bel Damian..
 Spero davvero mi farete sapere che ne pensate! Grazie!
 Baci!
  
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