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Autore: ale_mirtilla    04/01/2016    1 recensioni
Tratto dalla storia:
"In quel momento però l’amica decise di guastare il suo buonumore. –L’unica domanda che mi sorge spontanea è: tu cosa provi per lui?-.
Ginny la fissò turbata, ripensando a Draco ed anche ad Harry che chiedeva a Cho Chang di uscire, il motivo per cui si trovava sulla torre quella sera. – Herm, io non lo so- disse prendendosi poi la testa tra le mani."
(I primi capitoli non sono fantastici, ma abbiate pazienza, andando avanti la storia migliora)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO VII

Con gli occhi sgranati Ginny si sporse ancora di più e perse l’equilibrio, cadendo per terra e rotolando fino al laghetto, dove infine si fermò gemendo per il dolore. Si accorse che il suono delle voci si era spento e, alzando lo sguardo, le si raggelò il sangue nelle vene.

Un ragazzo la fissava con gli occhi sbarrati per lo stupore, sembrava veramente sconvolto ed il suo viso era davvero pallido. Lei aprì la bocca per parlare, ma lui la precedette con voce veramente arrabbiata ed al tempo stesso piena di panico –C.che cosa fai qui Weasley?! Si può sapere cosa diamine vuoi? Vattene!-.

Draco aveva gli occhi ancora sbarrati, ma quelli avevano assunto uno sguardo terribilmente arrabbiato, che l’avrebbe uccisa, se solo fosse stato possibile.

Lei raccolse quel poco di coraggio che le era rimasto per rialzarsie rispondergli con voce tremante –Malfoy non volevo spiarti, lo giuro..-. Il Serpeverde non diede segno d’averla sentita. –Dimmi da quanto sei qui!- le disse afferrandole le spalle e scuotendola con violenza –Cos’hai sentito?!-.

Lei ora era davvero terrorizzata, quel ragazzo sembrava capace di tutto in quel momento e a lei scesero involontariamente le lacrime, che bagnarono la mani del biondo.

Pov Draco

Non era possibile! Stava parlando con sua madre grazie ad un incantesimo che gli aveva insegnato Piton per comunicare senza venir intercettato da nessuno, tantomeno dalla Umbridge, e di colpo si era ritrovato davanti nientemeno che Ginevra Weasley, che lo fissava stralunata.

L’aveva assalito il panico, nessuno doveva sapere, tantomeno lei! Come gli capitava sempre quando era agitato , era diventato aggressivo ed aveva iniziato ad urlarle contro, doveva sapere quanto aveva sentito. Si rese conto d’aver esagerato quando sentì le sue lacrime cadergli sulle mani, posate sulle spalle di lei. Alzò il viso allarmato e guardandola in volto notò il suo sguardo costernato e terrorizzato, al tempo stesso, mentre le lacrime le scendevano ormai copiose sulle guance. Il suo cuore mancò un battito, il senso di colpa si fece largo in lui, cercò di allungare una mano per toccarle il viso, ma lei si scostò da lui, come se si fosse scottata ed indietreggiò velocemente. Il biondo si disperò, ora lei era spaventata e lo fissava come se temesse che sarebbe scattato nuovamente. Fece un passo verso di lei, però la rossa scappò via, senza lasciargli il tempo di dirle nulla.

-Dannazione!!- urlò Draco afferrandosi i capelli –cosa ho fatto?!-. Estrasse la bacchetta e dopo averla accesa si incamminòverso il castello, dove aveva visto correre la Grifona.

***

Entrò nella Sala Grande, ancora sconvolto, ed il suo sguardo corse subito al tavolo Grifondoro, dove però non c’era la giovane Weasley. Sentì nuovamente il senso di colpa farsi largo in lui, fece per andare a cercarla quando sentì la zannuta dire –Ginny è sconvolta, non so cosa le sia successo, ma è tornata piangente e turbata, ora è in camera che riposa, le ho dato un filtro per farla dormire-. Rinunciò alla sua idea di parlarle,probabilmente era meglio lasciarla in pace, anche perché non era certo che la Weasley avrebbe accettato d’incontrarlo dopo la scena della Foresta.

***

-Draco mi sembri veramente esausto- gli disse Blaise guardandolo preoccupato. –Non ho nulla Bla, solo che non ho dormito molto stanotte… -Quando voleva il moro sapeva essere molto perspicace ed anche gentile, solo che gli unici a conoscere questo suo aspetto erano i suoi amici più intimi. Draco si rivedeva molto in lui, solo che, a differenza sua, il principe era spesso sgarbato anche con gli amici.

Uscendo dalla sala Comune s’imbattè nei gemelli Wasley, che parlavano concitati tra loro e la cosa non gli avrebbe fatto nessuna impressione, se le loro chiome rosse non gliene avessero ricordata un’altra, meravigliosa, che apparteneva a Ginevra.

Sentì una morsa allo stomaco e decise di uscire in giardino, anche se oramai iniziava a fare freddo, dato che erano a Dicembre.

Si sedette su una panchina, poi agitò la bacchetta per creare una fiamma con cui scaldarsi. Fece scorrer lo sguardo sul paesaggio e solo in quel momento notò la chioma rossa che tanto cercava, poi però si accorse che accanto a lei si trovava un ragazzo dai capelli neri, allora la rabbia gli montò dentro. Perché Potter stava sempre con lei? Cosa stavano facendo assieme? E, soprattutto, perché voleva uccidere Potter? (più del solito)

Decise d’intervenire per allonatanare i due. Così si alzò e si avvicinò, a grandi falcate, ai Grifondoro. –Weasley devo parlarti- disse secco, rivolgendosi alla rossa, che al suo arrivo aveva assunto un’espressione d’odio puro. Lei voltò il viso dall’altra parte, con le spalle rigide per la tensione, mentre l’occhialuto disse a Draco –Malfoy sparisci, non hai nulla da fare qui-. Il Serpeverde staccò i suoi occhi di ghiaccio dalla ragazza per puntarli su di lui, poi fece un ghigno.

-Primo tu non mi dici cosa devo o non devo fare, e comunque ti sbagli, io devo parlare con la Weasley- detto questo afferrò Ginny per un braccio e la trascinò via.

Lei iniziò a divincolarsi, ma il biondo non lasciò la presa fino a quando non furono abbastanza lontani da Potter.

-Mi dispiace per quello che ho fatto ieri sera- disse poi lui inchiodando i suoi occhi ghiacciati in quelli di lei, color cielo estivo.

Lei scosse la testa, per fargli capire che non le interessavano le sue scuse, cosa che, anche se gli fu dura ammetterlo, lo ferì.

Prese il suo viso tra le mani e con voce supplichevole le disse –Ginevra credimi, non volevo reagire così- era la prima volta che la chiamava così, ma gli piaceva quel nome, era adatto a lei.


Pov Ginny

Harry era andato a cercarla per essere sicuro che stesse bene e lei ovviamente aveva annuito, fingendo che fosse tutto normale. La sera precedente era rimasta sconvolta, perché era stato uno shock riconoscere Malfoy nell’uomo in riva al lago e poi era rimasta terrorizzata dalla reazione del ragazzo, che in quelo momento aveva un sguardo così spaventato e furioso al contempo, da far gelare il sangue nelle vene. Aveva visto sul viso del ragazzo un espressione che, tralasciando la paura, le aveva ricordato così tanto quella del padre, da farla fuggire confusa.

Ora Malfoy era davanti a lei e si tava scusando, sembrava addirittura dispiaciuto, ma lei non voleva credergli, era un Malfoy, mentire faceva parte della sua natura.

Fece per andarsene quando lui l’afferrò per il viso, dicendole con voce soffocata, quasi supplicandola –Ginevra credimi, non volevo reagire così-. Ginny lo guardò, non sapeva se per il tono del ragazzo o per il fatto che per la prima volta da quando si conoscevano l’aveva chiamata per nome, ma gli credette.

Prima che riuscisse a fermarsi una domanda le uscì dalle labbra –Con chi parlavi ieri?-. Lo sguardo del Serpeverde s’indurì, non ne avrebbe parlato con lei, questo era certo.

Il biondo fece un sonoro sospiro, evidentemente per calmarsi, poi le rispose –Ginevra sono qui per scusarmi con te, non per rispondere ad un interrogatorio-. Ecco, l’aveva chiamata di nuovo per nome.

-M.malfoy perché mi chiami per nome?- gli chiese stupita e lui insistette –Se mi perdoni te lo dico- le disse in tono più sicuro; lei allora annuì, in fondo era stata pure colpa sua che l’aveva spiato. –è perché mi piace il tuo nome- le disse lui con un ghigno; lei arrossì, poi gli rispose –Questa non è una risposta! Mi hai fregato solo per farti perdonare!-. Lui allora buttò indietro la testa e scoppiò a ridere; Ginny nel sentire quel suono rimase stupita, non era una delle solite risate di scherno alla Malfoy, ma era una risata autentica!

Lo guardò e si ritrovò a fissarlo incantata, era così spontaneo in quel momento, come se per un attimo la maschera di disprezzo e cattiveria si fosse infranta, per rivelare il vero Draco. Lui smise di ridere e la guardò sorridendo ancora, lei incontrò il suo sguardo e si perse nei suoi occhi, quegli occhi che sembravano sondare i recessi della sua anima, talmente erano profondi, e parevano, al tempo stesso, celare mille segreti.

Lei gli sorrise a sua volta e gli disse- D’accordo Malfoy, considerati perdonato- poi si allontanò da lui allegra, non conscia del peso che aveva tolto dal cuore del biondo.

Se la storia vi piace ed avete Wattpad seguitela anche lì (Il titolo è lo stesso). 

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