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Autore: coccinella    11/03/2009    5 recensioni
Ormai si sa...da quando Draco Malfoy ha messo piede nella vita di Hermione Granger, quest'ultima è stata sommersa dalle novità e niente è più stato come prima.. Così la nostra giornalista preferita,dopo avere solennamente promesso di lasciare perdere con i piani e dove essersi convinta di essere veramente felice,si era ritrovata a fare i conti con problemi vecchi e nuovi,segretarie sempre più rompiballe, madri che pretendono di programmarti la vita,o almeno le serate e un capo che invece non è cambiato affatto.. per non parlare della gravidanza di Ginny e della convivenza con Malfoy... Ma può succedere che le cose cambino ancora...e allora,oltre ai problemi precedenti, torneranno alla carica anche vecchie conoscenze,come Ron e Lavanda,che ce la metteranno tutta,ma proprio tutta, per complicare la vita,già complicata di suo, della povera Herm.. e alla fine,persino la promessa di lasciare stare con i piani,potrebbe essere infranta...e in quanto alla felicità... bè...leggere per scoprirlo! [CONTINUAZIONE DI "CHI L'AVREBBE MAI DETTO!"]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rieccomi qua! spero di essere stata abbastanza veloce per le vostre aspettative..:)

vi avevo promesso che ci sarebbero state più parti solo con Draco e Herm ma prima di cominciare il loro viaggio, dove di sicuro manterrò la promessa :), era necessaria una spiegazione tra Ron ed Herm.. ma vi assicuro che tutte le parti Draco-Herm che vi ho promesso arrivano presto!

e intanto vi ringrazio immensamente per continuare a seguire la ff, per chi l'ha messa nei preferiti e sopratutto per chi ha recensito lo scorso chappy ovvero: Hollina (ma graziee! si, poverini hanno bisogno di riposo..! spero che anche questo chappy ti piaccia..un bacio!) e gelb_augen (grazie mille cara! uau troppi complimenti!! tranquilla,arriva presto la descrizione della loro vacanza ma prima c'è una parte che non avevo previsto che però mi sentivo in dovere di mettere..comunque i prossimi capitoli,almeno un paio,saranno tutti sulla loro vacanza quindi puoi stare tranquilla! aspetto un tuo parere anche per questo chappy, un bacio!).

E ora vi lascio leggere..buona lettura a tutti! ^^


“E quand’è che dovreste partire?”.

Sospirai. Un pomeriggio a ripeterglielo e ancora non aveva capito? Possibile che nessuno mi ascoltasse mai fino in fondo?

“Tra un paio d’ore, Ron, è da ieri che te lo ripeto. Apri le orecchie, una volta ogni tanto. O fai finta di ascoltare solo quando sei con Ellie?” sbottai gettando una pila di maglie perfettamente piegate sul mio letto, di fianco ad una valigia aperta.

Ron mi fulminò con lo sguardo e si guardò intorno come se avessi appena nominato Voldemort nei tempi in cui non voleva che dicessimo il suo nome: “Potresti smetterla di urlare?” protestò, rivolgendo occhiate preoccupate alla porta “non conviene né a te né a me che Malfoy sappia qualcosa di questa storia”.

Giusto, ma preferii non dirglielo. Gli rivolsi un sorrisetto ironico mentre tiravo fuori i vestiti dall’armadio con un semplice incantesimo: “Se hai fatto cose di cui poi ti vergogni evidentemente non erano le cose giuste da fare”.

Ignorò la provocazione. Si andò a sedere in fondo al mio letto,incrociandosi le braccia sul petto.

“Non me ne vergogno” sussurrò “ma non sono neanche sicuro che fosse la cosa giusta da fare”.

Tra una maglia e l’altra,ci misi qualche istante per metabolizzare la sua risposta. Non se ne vergognava ma non voleva nemmeno prendersi la piena responsabilità di quello che aveva fatto. Tipico comportamento da Ron.

“In poche parole, hai illuso Ellie che ti importasse davvero qualcosa di lei e contemporaneamente anche cornificato Lavanda, senza essere sicuro di voler fare nessuna delle due cose. Geniale, Ron” replicai ironica.

Sei una bisbetica rompiscatole moralista sputasentenze.

Sono solo onesta, caro cervello.

No, Herm, sei una stronza.

Non è vero..!

Si invece.

Fu quando vidi la faccia di Ron che mi accorsi che forse, solo forse, ero stata davvero un tantino stronza.

Mollai la maglia che avevo in mano lì dov’era, lasciai che fosse la mia bacchetta a finire di fare la valigia e andai a sedermi di fianco a Ron in fondo al letto, cercando di ignorare la sua aria abbattuta.

Non lo vedevo così da quando Fleur rifiutò il suo invito al Ballo del Ceppo, al quarto anno, e successivamente lo rifiutai anche io. Sorrisi debolmente a quel ricordo.

Erano passati circa 12 anni da quel giorno ma in quel momento mi sembravano molti di più.

“Scusami, non volevo dire quello che ho detto..” gli mormorai incrociandomi le braccia intorno alle gambe e cercando di intercettare il suo sguardo che puntava il vuoto mentre aggiungevo un poco convinto “stavo solo scherzando”.

Ron scosse la testa con un sorrisetto triste sul volto e finalmente alzò lo sguardo su di me. “Si che volevi dire quello che hai detto. Ti conosco da secoli,sai? Hermione Granger non ha mai detto parole a caso”.

Fu il mio turno di scuotere la testa: “No,Ron. Questa Hermione Granger dice anche cose a caso. Per poco non mi sono fatta licenziare,per questo..” gli ricordai, amara. Mi bruciava ancora quella volta. Avevo parlato a vanvera una volta nella vita e per poco non mi facevo licenziare. Non era nelle mie corde dire cose a caso. Avrei dovuto allenarmi a farlo senza ficcarmi nei guai ogni volta…

“Non esistono due Hermione Granger, Herm. Non esiste quella che di Hogwarts e questa, non sono due persone diverse. Sei sempre tu. E so per certo che non dici cose a caso” insistè lui, fissandomi dritto negli occhi, togliendomi ogni forza per replicare. Ok, aveva ragione, avevo sempre detto quello che pensavo per quanto fosse crudele, antipatico, difficile. Non avevo fatto eccezione neanche questa volta. E lui lo sapeva.

“Da quando sei così filosofo?” borbottai interrompendo il silenzio che si era creato. Sapevo che gli faceva male…almeno quanto ne faceva a me vedergli quell’espressione amareggiata.  

Riuscii a strappargli un sorriso. Ma sapeva ancora di tristezza.“Non sono filosofo, è che ti conosco”.

Impossibile negarlo. Ma ero cambiata e lui era troppo depresso per rendersene conto. La vecchia Hermione Granger non avrebbe tenuto nascoste così tante cose. Né tantomeno avrebbe quasi rischiato di perdere il lavoro in quella maniera idiota come invece aveva fatto la nuova Hermione Granger. Eppure aveva ragione Ron…ero sempre io. O no?

Decidi di essere sincera fino in fondo con lui, fedele all’Hermione Granger che ero stata e che, forse, ero ancora.

“Anch’io ti conosco, ma non ti capisco” non mi sfuggì la sua espressione confusa mentre mi ascoltava, ma la ignorai “avevi Lavanda, avevi una vita senza bugie, avevi quello che, credo, volevi. Che bisogno c’era di incasinare tutto per Ellie?”.

“Da quando difendi Lavanda?” domandò lui, con una smorfia divertita “sia io che te sappiamo benissimo quanto l’hai odiata e ora ti trovo qui a farle da avvocato difensore. Forse hai ragione tu, e sei cambiata per davvero allora..”.
Mi lasciai andare ad un sorriso. Si che eravamo cambiati. Sia io che lui. Ma Ron non aveva smesso di eludere le domande, forse non avrebbe smesso mai.

“Non hai risposto alla mia domanda” gli feci notare, calma “Non è questione di difendere o no Lavanda… sei tu, Ron. Non ti saresti mai comportato così, tempo fa. Perché l’hai fatto?”.

Ron mi guardava negli occhi e non rispondeva. Decisi di insistere finchè la sua sicurezza vacillava. “Che ti era preso? Cosa speravi di ottenere?.

“Non lo so” ammise lui “non ero soddisfatto della mia vita o forse solamente di me stesso”.

“Senza offesa, ma quando mai sei stato soddisfatto di te, scusa?” lo provocai con un sorrisetto.

“Mai, appunto” concordò Ron con un’espressione riconoscente che mi lasciò interdetta. Lo avevo appena accusato di essersi sempre ritenuto un vero schifo e lui mi guardava riconoscente. Roba da pazzi. “Nella mia vita non ho avuto molte occasioni per sentirmi davvero orgoglioso di me”.

“Ma non è ver..” tentai di dire, ma fu più rapido lui ad interrompermi: “Si che è vero. Herm, sono cresciuto con una marea di fratelli che mi superavano in tutto,ho avuto per migliore amico il ragazzo che ha incantato il mondo intero e la ragazza che ne sapeva più di tutto il resto di Hogwarts messo insieme, e non negare.. io scomparivo sempre, al confronto”.

Non replicai. Inutile negare, ma non me la sentivo di dargli ragione apertamente. A parte che non mi sentivo quella ragazza ma se anche mi fossi sentita così non gli avrei dato ragione comunque. Mi faceva troppa pena. Non l’avevo mai sentito parlare così… ma del resto, forse non ero mai stata ad ascoltarlo abbastanza per sentirlo parlare così.

Ron proseguì, come se parlare potesse farlo stare meglio, senza guardarmi negli occhi, a bassa voce: “E vogliamo parlare di ragazze? Da Fleur Delacour a te è tutta una lunga lista di disastri”.

Ci provai, giuro che ci provai, ma proprio non riuscii a non arrossire. Per fortuna Ron non parve accorgersene, immerso com’era nei suoi pensieri.

“Bè, con me non è un disastro completo…insomma,vivi a casa mia ora” replicai, cercando di ironizzare e riuscii persino a strappargli un sorriso un po’ più convinto.

“Andiamo, Herm… io ci ho provato con te e Fleur. Lei ha sposato mio fratello e tu stai con il mio peggior nemico. Non mi sembra un grosso successo”. Mi lasciai andare ad una mezza risata e Ron la divise con me. Cominciavo a sentirmi meno a disagio, nonostante tutto.

Era assurda quella situazione. Io e Ron a parlare di noi, di quello che era stato, seduti sul letto che condividevo con Malfoy. Ai tempi di Hogwarts tutto ciò non l’avrei mai creduto possibile. Ma nella vita mai dire mai, come volevasi dimostrare.

“Non parlarne così, mi sento più stronza di quello che sono realmente...” borbottai e lui scoppiò definitivamente a ridere. Se non fosse stato per quel senso di colpa avrei persino potuto sentirmi meglio..

“Se fossi stata davvero stronza non mi avresti aiutato come hai fatto, Herm” e mi sorrise, con un affetto che forse avevo dimenticato.

Preferii non ricordargli che non avrei voluto aiutarlo e decisi di riportarlo al discorso iniziale: “E comunque non è vero che con le donne hai sempre fatto disastri…con Lavanda andava bene”.

Ron alzò le sopracciglia, tornando di botto triste: “Lavanda si è sempre accontentata di qualsiasi maschio le passasse sotto al naso, per quanto mi possa volere bene o amare che dir si voglia, non mi ha mai veramente scelto. A lei andava bene chiunque che la amasse e io la amavo.”

“Stai parlando al passato..” gli feci notare cercando di non sembrare troppo critica.

“Lo so. Ci sono volte che ho avuto la netta impressione che stesse con me solo perché nessun altro aveva avuto il coraggio di sposarla..”. A quelle parole, Ron mi fece una pena immensa. Quelle stesse parole, più o meno, le avevo dette anche io, tante volte, parlando con Ginny di loro due. In quel momento, in un solo istante, mi pentii di ogni volta che le avevo pronunciate.

Hai ragione, cervello, sono una stronza..

Sono il tuo cervello, mica a caso, Herm. Se Hermione Granger ha sempre ragione, a maggior ragione anche il suo cervello ha sempre ragione.

..ma ora non tirartela troppo per favore..

“E litigavamo, per questo” proseguì Ron, ormai calato nella parte del narratore “E poi facevamo pace. E in qualche modo le cose andavano sempre più o meno bene. Finchè non ho incontrato Ellie..” e sorrise.

Non trovai la forza di replicare. Lo lasciai proseguire da solo, come in un monologo: “Ellie è uscita con me perché voleva, nonostante sapesse che fossi sposato. Non l’ha fatto perché non ha trovato nessun altro e non mi ha scaricato per il mio peggior nemico”.
”Non ti ho scaricato per il tuo peggior nemico” sbottai, offesa “è successo tutto dopo..!”.

Ron sorrise e scosse la testa: “Non ti sto accusando. Sai cosa voglio dire. Lei ha scelto proprio me. Non mi era mai capitato prima di sentirmi così.. apprezzato? Si, credo che sia la parola giusta”.

Non trovai la forza di replicare. Conoscevo Ellie. E’ una ragazza dolce, è riuscita a capire persino me… se davvero Ron le piaceva, di sicuro l’avrà fatto sentire davvero apprezzato. Di sicuro più della fredda Lavanda.

Ron sospirò. “Questo intendevo quanto ti ho detto che non me ne vergogno ma non so se ho fatto la cosa giusta” mi guardò dritto negli occhi e sorrise lievemente “è che mi sento in colpa. Da morire”.

Improvvisamente sentii che io e lui sotto sotto ci assomigliavamo. Ai tempi di Hogwarts eravamo magnificamente diversi, ora invece sembravamo assomigliarci più di quanto pensassi. Lui si sentiva in colpa e io pure. Lui non sapeva se faceva la cosa giusta e io pure.

“So cosa vuoi dire” dissi infine e davanti alla sua espressione confusa lo ripetei, a voce più alta “sul serio, so cosa vuoi dire”.

“Ma tu sei Hermione Granger e in qualche modo te la cavi sempre” borbottò amaro e si indicò “Io sono Ronald Weasley. E la mia autostima sai meglio di me che è sempre stata sottozero.”

“Questo non centra” replicai, decisa. Se c’era una cosa di cui ero sicura era questa: io non ero così forte come sembrava. E per quanto riguarda Ron, non credo che fosse così debole come pensava.

“Non credo che tu fossi così ma se anche fosse,hai detto che sei cambiato, Ron… dimostra che sai cavartela sempre. Dimostra chi sei a te stesso”.

Mi guardò pieno di speranza con aria indecisa: “Credi davvero che ce la posso fare?”.

“Assolutamente si” risposi convinta “io credo in te, sei tu che non ci credi”. Non era esattamente vero.. meglio risparmiargli che ultimamente lo avevo sempre considerato poco o niente.. ma qualcosa era cambiato, mentre mi raccontava i suoi pensieri. La situazione di Ron era peggiore di quanto pensassi. Ma ora, se non altro, lo capivo di più.

“Ho dei buoni motivi per non crederci” borbottò forse più a sé stesso che a me “non sono Harry Potter il ragazzo che è sopravvissuto e neanche la bravissima Hermione Granger. Come faccio a credere in me con questi termini di paragone?”.

“Ron, ascoltami bene..” attaccai, sentendomi tutt’altro che bravissima, con tutto quello che stavo combinando.. “la bravissima Hermione Granger, come la chiami tu, è la persona più incasinata che tu conosca e dico sul serio. Tu puoi risolvere tutto quanto, ce la farai, te lo assicuro. Ma devi credere in te stesso”.

“Hai idea di come si fa?” si lasciò scappare, esasperato “Tu sai sempre tutto, Herm..”

Scossi la testa, con un mezzo sorriso, sentendomi terribilmente saggia: “Neanche mezza. Non so sempre tutto come non lo sai tu. Devi scoprirlo da solo, Ron. Se ti fa piacere saperlo, per quattro giorni hai la casa tutta per te. Potrai prendertene cura e dimostrarti fin da subito che ce la puoi fare”.

Ron sorrise e mi guardò riconoscente: “Bè, messa così potrei anche farcela…”. Gli sorrisi, incoraggiante.

Mi guardò per un po’ prima di borbottare un imbarazzato: “Bè..grazie,Herm!”.

Sorrisi di nuovo anche io mentre la mia bacchetta finiva di farmi la valigia e la chiudeva con uno schiocco. La afferrai, guardai l’orologio e mi girai a guardare Ron: “Devo andare. Devo andare da Malfoy al lavoro e poi andiamo all’aeroporto… ma quando torno prometto che ti aiuto a risolvere i tuoi casini”.

Come se non l’avessi già fatto fin adesso…

Cervello, ce la puoi fare a stare zitto, ogni tanto?

Ron sorrise e mi passò la giacca che avevo buttato sul letto: “Lascia stare i miei casini…divertiti, piuttosto. Grazie per l’offerta, ma se anche dovessi accettare ci pensiamo tra quattro giorni.”

Afferrai la giacca, me la infilai e sospirai: “Temo che passeranno anche troppo presto, questi quattro giorni… tu,comunque,il mio numero ce l’hai. Chiama in caso di emergenza.”

“Tipo se ti brucio la casa?”.
”Esattamente”.

Sorrise, divertito. “Non sei poi cambiata così tanto, Herm. Mi fa piacere..”.

“Lo prendo come un complimento” dissi, finta diffidente ma gli concessi un sorriso in risposta al suo, prima di Smaterializzarmi.

L’ultima cosa che vidi di casa mia, fu la faccia sorridente di Ron.

E per ora, mi bastava.

###########

Aereo.

In mezzo alle nuvole con tutto un mondo sotto di noi.

Meta: Parigi.

Io completamente sdraiata sul suo sedile. O piuttosto, direttamente su di lui.

Malfoy che mi accarezza i capelli mentre guardo fuori dal suo finestrino.

Un sogno.

“Ehi, che fai, dormi?” lo sento scuotermi per un fianco ridendo piano, cercando di non disturbare nessuno dei silenziosi signori che ci stanno intorno.

“Se stavo davvero dormendo, mi avresti appena svegliato..” borbottai, puntellandomi con il gomito per tirarmi su e guardarlo in faccia.

Lo vidi ghignare e mi sfuggì un sorriso. Tanto per rovinare la finta di aria di rimprovero che avevo cercato di creare. Fatica sprecata. Il suo ghigno cancellava qualsiasi mia espressione, vera o finta.

“E avrei fatto bene” insistette lui indicando il finestrino alla sua destra “non ti puoi perdere il paesaggio che si vede dall’aereo”.

Mi persi per un attimo nel grigio dei suoi occhi; mi ricordava un po’ le nuvole che stavo guardando fuori dal finestrino e mi venne spontaneo dirglielo: “Ti assicuro che non è niente in confronto al paesaggio che si vede in questo momento” gli sussurrai fissandolo dritto negli occhi.

Da quando sei così romantica, Herm?

Sempre a rompere, maledetto cervello?

Da quando sei così romantica, Herm?

Lo sono sempre stata. E’ solo che non lo dicevo apertamente. E ora  taci rompiscatole.

Malfoy mi sorrise e mi baciò. E, ascoltami bene maledetto cervello che dice che non sono romantica, in quel momento mi sentii volare per davvero. Per l’aereo, per lui.. in tutti i sensi.

Rimasi ad occhi chiusi anche quando sentii Malfoy staccarsi e anche se non lo stavo guardando sapevo che lui mi stava guardando. In quel momento, a non so quanti metri di altezza, piena di pensieri in testa, ma tra le sue braccia, mi sentii perfettamente protetta. Sorrisi.

“E io ti assicuro che tutto il paesaggio che vedevi tu prima non è nulla in confronto di quello che vedo io ora” sussurrò lui, ai miei occhi chiusi. Li riaprii, senza smettere di sorridere e provai a baciarlo ma si scansò. Mi guardò divertito e mormorò: “..e comunque stavi dormendo!”.

Provai a dargli un pizzicotto ma fu più svelto lui a intrappolarmi le mani. Scoppiamo entrambi a ridere, mentre cercavo di liberarne almeno una per colpirlo. Una signora dietro di me alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e mi fulminò con lo sguardo.

Lasciai perdere il tentativo di liberarmi le mani e mi riaccucciai su Malfoy. “E comunque non stavo dormendo..” borbottai a voce bassa, guardando fuori.
Lo sentii ridere piano ma non rispose. Ricominciò a giocare con i miei capelli. Prendeva una ciocca e se la rigirava intorno al dito fino in fondo, la mollava e ricominciava da capo. Lo lasciai fare, abbandonando ogni pensiero inutile.

Mi lasciai cullare dall’aereo, in una specie di tranquilla dormi-veglia. 

In realtà, non stavo dormendo. Stavo pensando. A me, a lui, al mondo. A tante cose.

In aereo ti senti così libero e leggero. Sei troppo fuori dal mondo per avere qualcosa da fare; non esiste lavoro, non esiste il cellulare che tanto è spento… esisti solo tu, il cielo e tutto quanto sotto di te. E ti senti di botto al di sopra di tutti i casini del mondo. E forse, è solo lì che capisci che momenti come questo non sarebbero tanto belli senza tutti quei casini…

Mi tornò in mente Ron e tutti i discorsi che avevamo fatto...il suo “peggior nemico”, come l’aveva chiamato, un tempo era anche il mio. Ora era il mio pseudo-cuscino per il viaggio e per tutte le notti che avevamo passato. Ed era perfetto così, nonostante tutto quanto.

Ripensai alla Hermione Granger che ero ad Hogwarts, a Krum, a Ron, a Harry, a tutti i ragazzi che avevano messo piede nella mia vita…di tutti loro, Malfoy era l’ultimo che avrei preso in considerazione. Ma del resto, mai dire mai.

Sentii Malfoy poggiare la testa contro la mia, presumibilmente guardando fuori, ma non mi girai a controllare. Era più bello così. Abbracciati a guardare fuori. Io e Malfoy e un mondo intero sotto di noi. Da sogno.

E pensando questo, chiusi davvero gli occhi. Volando.

In tutti i sensi.

..finito anche questo chappy!

prometto solennemente che nel prossimo capitolo avrete un intero capitolo tutto Draco-Herm ve lo assicuro!:) 

per ora aspetto le vostre recensioni! a presto!

  
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