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Autore: Ceccaaa    04/01/2016    4 recensioni
~DALL'ULTIMO CAPITOLO~
E poi quella parola, che aveva cominciato ad odiare. Corpuscontroller. Aveva un suono aspro sulla sua lingua e un profilo oscuro nella sua mente. Era l’insieme di amicizia e terrore. Una paura troppo terribile per essere vera, ma che esisteva senza il minimo dubbio. E poi, come colpita da un attimo di lucidità, un colpo al cuore: casa mia. Sono andati a casa mia. Lo sapevano. Sapevano chi era.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Dursley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Cari ragazzi! Non è da me fare preamboli, ma volevo informarvi che dal prossimo capitolo, farò grandi salti di tempo durante il primo anno di Jo. Inoltre volevo ringraziare tutti quelli che seguono questa storia. Grazie a tutti e buona lettura!

Hogwarts: che fifa

1 Settembre 2023
Caro diario, sono io, Jo, e ti scrivo da uno scompartimento vuoto verso la coda dell'Espresso per Hogwarts. Eh, già! Oggi è il gran giorno! Ma prima che tu tiri un sospiro di sollievo dopo le tre settimane infernali che ti ho fatto passare, ti racconterò quello che è successo 'stamattina.
Mi sono svegliato alle 6, e non credevo possibile di sentirmi così sveglio, visto che ieri mi sono gettato sul letto completamente vestito, verso l'una. Nell'attesa ho letto per l'ennesima volta il libro che mi ha regalato zio Ron per il mio compleanno: 
Nicholas Flamel: i segreti dell'Alchimia. So che i miei zii si sono cimentati nella più pericolosa delle avventure a soli undici anni, ma non posso fare a meno di sussultare ogni volta che leggo l'ultimo capitolo: Come venne salvata e poi distrutta la Pietra Filosofale.
Comunque, verso le otto ho finito di leggere e, siccome dovevamo andare alla Tana per partecipare finalmente alla colazione che viene offerta tutti i primi di settembre, sono andato a svegliare i miei genitori e Vernon, che per il nervoso ho fatto rincorrere dal suo cuscino. Siamo usciti e siamo andati a casa Potter per prendere la Metropolvere. Giuro che non lo farò MAI-PIÙ! Preferisco farmi mezz'ora in macchina che dieci secondi all'intern0 di polvere e fumo. Ti consiglio di non farlo mai, anche se non puoi.
Una volta arrivati alla Tana, e dopo esserci spolverati, abbiamo mangiato la buonissima cucina che Molly Weasley si ostina a cucinare ogni colazione, pranzo e cena. Mia nonna è proprio un asso, in cucina! Mi sono quasi ingozzato, se non fosse che Al mi ha dato delle forti botte sulla schiena facendomi rigurgitare tutto. Dopo la colazione e un rapido turbinio all'interno di fiamme verdi, abbiamo raggiunto la stazione in circa quindici minuti. Erano le undici meno venti, e mia zia Ginny sembrava parecchio in ansia, mentre Lily alzava gli occhi al cielo ogni volta che ci diceva di sbrigarci.
Abbiamo incontrato Hugo, Lucy e Molly sul binario. Quando quasi tutti i Weasley e i Potter andavano ancora a scuola, ci si riuniva tutti in un unico scompartimento, ma la differenza di casa (Lily e Hugo sono Grifondoro, Lucy è Tassorosso e Molly è Corvonero) e di età ha spinto noi quattro a dividerci e io, che non conosco nessuno a parte i Scorpius Malfoy, che ha l'età di Albus, mi sono trovato uno scompartimento solitario.
Ora chiudo perché sento dei passi in corridoio. Ci vediamo,
Jo
 
Jo chiuse il diario e lo ripose accuratamente nello zaino. Qualcuno si avvicinò allo scompartimento e aprì la porta. "Si può?" chiese un ragazzo alto e muscoloso. Era biondo e aveva gli occhi verdi. Jo annuì e il ragazzo si accomodò di fronte a lui. "Piacere, Leòn Zabini." si presentò lo sconosciuto tendendo la mano. "Sono Jo Dursley." salutò a sua volta Jo afferrandola. "Dursley? Il parente dei Potter?" "Più o meno. Ma come mi conosci? Non ho una famiglia magica, io." il ragazzo ghignò. "Hai idea di tutti i Potter e i Weasley che sono passati da Hogwarts? Mio fratello è un grande amico di Scorpius Malfoy, che tu di sicuro hai conosciuto, essendo lui un Grifondoro." Jo annuì e chiese: "Quanti anni hai?" Leòn alzo gli occhi al cielo: "Me lo chiedono tutti. Ho undici anni." rispose. Jo lo guardò sgranando gli occhi. Se si giudicava la sua stazza, la sua altezza e i muscoli, si sarebbe detto un perfetto quattordicenne. "Anche tu, vero?" chiese Leòn. Jo annuì. "Sono il penultimo della mia famiglia, per ora, che affronterà lo Smistamento." Leòn sorrise. "E dove pensi di finire?" chiese. Jo alzò le spalle. "Io non sono coraggioso, ne particolarmente intelligente. Ne furbo ne altro. Credo che opterò per Tassorosso, la Casa dei falliti. E tu?" chiese guardandolo negli occhi che notò essere leggermente più scuri dei suoi. "Se non andassi a Serpeverde, mio padre mi spellerebbe vivo. E io penso di essere portato solo per quella Casa." spiegò. "E perché dovrebbe spellarti vivo?" chiese. "Anche se non ha nulla contro le altre Case, credo che lo deluderei parecchio se non fossi una serpe come lui." Jo annuì.
Passò un viaggio incredibilmente lungo a chiacchierare con Leòn. Di Quidditch, di lezioni, di colazioni, pranzi e cene (che avevano sentito essere più che deliziosi). Jo insegnò al suo nuovo amico diversi incantesimi che aveva imparato prima di andare a scuola. Per lui erano semplicissimi, ma Leòn proprio non capiva come fare. "Amico, sei un Corvonero nato!" gli aveva detto quando glieli aveva mostrati. Jo aveva sorriso, e aveva risposto che lui era pronipote di James e Lily Potter e che quindi era logico che gli fosse usato così bene. Jo non era tipo da appropriarsi i meriti, anche se erano suoi.
"Jo! Jo, muoviti, o farai tardi!" Jo aprì gli occhi e fisso il volto magro di Leòn. "Il treno si è appena fermato e, se non vuoi tornare a Londra ti conviene scendere." gli disse. Jo si alzò di scatto, quasi inciampando nella veste che aveva indossato quasi tre ore prima. Prese il baule dalla rastrelliera e lo trascinò nella fredda aria della stazione di Hogsmeade. Lo appoggiò accanto a una montagna di bagagli e animali per poi avviarsi verso la grande ombra di Rubeus Hagrid che gridava a squarcia gola: "Primo anno! Primo anno qui!" si avvicinò a Leòn che si era già messo in fila e aspettò che Hagrid li scortasse fino al molo del Lago Nero. Cosa che accadde pochi minuti dopo. Si avvicinò ad Hagrid e lo salutò. "Hey, Jo! Felice di vedere che sei ancora tutto intero, dopo la colazione alla Tana!" fece quello in risposta attirando l'attenzione dei diversi primini che si guardavano intorno preoccupati. Jo rise e tornò accanto a Leòn, che gli chiese a cosa 'quel gigante' si riferiva. Jo gli spiegò della tradizione di famiglia e gli disse che Hagrid si chiamava Hagrid e non 'quel gigante’. Arrivarono al piccolo molo in cinque minuti. Jo si era aspettato molto di più. "Bene, solo quattro persone per barca, non di più, non di meno!" esclamò Hagrid e tutti si strinsero nelle barchette. Qualcuno si lamentò, dicendo che non aveva voglia di remare, ma non dovettero farlo, perché le barche si mossero verso la sponda opposta magicamente. Jo e Leòn conobbero due ragazze dagli occhi argentati: Mila Belle e Claire Feliz. Le ragazze non erano sorelle, ma lo sembravano davvero: avevano entrambe lunghi e profumati capelli biondi, un naso piccolo e lineare, delle labbra sottili e sorridenti. E poi, come già accennato, c'era il particolare degli occhi argento. Jo era ammirato dalla bellezza di entrambe, ma capì subito quanto fossero diverse: Claire era più sorridente, rideva di più; Mila era decisamente più seria e ribelle.
Arrivarono alle porte d'ingresso della scuola attraverso un porto sotterraneo. Entrarono nella sala più grande che Jo avesse mai visto: era alta almeno quanto la torre Eiffel di Parigi. I ragazzi rimasero a fissare sbalorditi il soffitto, mentre un uomo sulla mezza età avanzava sorridente verso di loro. "Grazie, Hagrid. Ci penso io, ora. Ti spiace raggiungere il tavolo degli insegnati?" chiese gentilmente e Hagrid obbedì salutando con un goffo: "Sera professor Bones.".
"Molto bene, ragazzi! Per favore, datemi ascolto. Io sono il professor Marcus Bones e sono il professore di Trasfigurazione. Vi prego di mettervi in fila per due e seguirmi." Loro eseguirono e lui li guidò in una stanza gigantesca, con quattro lunghi tavoli posizionati alla loro destra e il tavolo degli insegnati a sinistra. I ragazzi fissarono sbalorditi il soffitto di questa stanza. Oltre le loro teste videro il cielo blu, stellato. Jo sapeva che era solo una magia - come gli aveva detto zia Hermione -, ma ne restò comunque impressionato. Si posizionarono con il viso agli altri studenti. Il professor Bones posizionò uno sgabello in mezzo al corridoio centrale dei tavoli e su di esso appoggiò un vecchio cappello ringrinzito: il Cappello Parlante. Tutti attesero fissandolo e dopo qualche minuto, uno strappo del cappello si scucì e quello cominciò a parlare:

 
Se esteticamente non attiro nessuno,
non ho mai commesso sbaglio alcuno.
Ciò che non sapete è che io tempo fa,
ero simbolo di grande lealtà.
I quattro maghi forti e potenti,
che collaborando eran contenti,
decisero invece di dividersi il ruolo
per insegnare a tutti costoro.
L'idea fu del gran Grifondoro,
che di coraggiosi formava un gran coro!
Poi a Serpeverde sceglier toccò
e i puri di sangue egli approvò!
E subito dopo la dolce Corvonero,
che delle menti fece un mastiero!
E infine la timida Tassorosso,
prese chiunque non si volesse far sotto!
E quando poi loro, deboli e anziani,
mi affidarono ciò cui tenevan di più,
io con orgoglio la tradizione avanti ho portato
e la loro scuola ho preservato!
Guerra e pace ho visto alternarsi,
ma non è di queste che voglio narrarvi.
Quest'anno tra noi, qualcuno è speciale
e per dimostrarlo, delle prove dovrà affrontare.
Di più non vi dico, vi lascio a sperare
che questa persona sia giusta e leale.
Ma io di chiacchiere ne ho dette abbastanza,
e or dividiamo questa mescolanza!
 
Il Cappello smise di parlare e tutti applaudirono. Quando tutti gli applausi si fermarono, il professor Bones disse: "Ora vi chiamerò per nome e voi vi metterete in testa il Cappello Parlante per essere Smistati." Cominciò a chiamare e quando chiamò: "Belle Mila!" Mila si avvicinò impettita e dopo qualche secondo il Cappello gridò: "SERPEVERDE!" e la ragazza si sedette al tavolo che aveva appena esultato. La D arrivò in un soffio e appena Jo sentì chiamare "Dursley Jonathan!" si avvicinò allo sgabello con le gambe molli. Il Cappello gli venne appoggiato sulla testa e oscurò del tutto la sala. "Dursley... Dursley... mai sentito! Però, la tua mente è simile a un'altra... a quella di Harry Potter. È possibile?" chiese una vocina all'orecchio. 'Sono il pronipote dei suoi genitori.' pensò Jo "Ah! Sì, una mente complicata anche quella." continuò la vocina. "Allora, dove sei più adatto?" chiese. "Vedo un grande ingegno, non c'è che dire... ma davvero poca voglia di stare con la testa sui libri. Sei timido, ma non un fifone. Sei anche bravo a scamparle quasi tutte, sì. Molto furbo, ragazzo. Allora, se sei d’accordo diventerai un... SERPEVERDE!" esclamò il Cappello lasciando i suoi cugini di stucco. Jo si tolse il Cappello e corse verso il tavolo ai confini della sala. Ora sì che era sconvolto.
   
 
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