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Autore: lidyalinne    04/01/2016    8 recensioni
La morte di Diane getta Alain nella disperazione più nera; Oscar e Andrè partecipano del suo dolore e cercano di sostenerlo, aiutandolo in ogni modo. Sarà però l'incontro con Martine e la voglia di salvarla da un matrimonio dal quale lei vuole sfuggire a lenire il suo enorme dolore e farlo innamorare inesorabilmente. Inizia così questa storia d'amore che si intersecherà con le vicende di Oscar, Andrè e della Rivoluzione.
Dedico questa piccola storia a Queenjane e Luna22474 che mi hanno aiutata fornendomi informazioni di tipo storico e consigli per scriverla, quanto più possibile, in modo realistico nei riferimenti della vita di fine Settecento in Francia. Non so come ringraziarvi per il tempo speso per me!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Verso Dieppe

Le gote arrossate, le labbra turgide e umide per i baci dati e ricevuti, gli occhi adoranti e un po’ ritrosi che per un attimo abbassò ma poi sollevò nuovamente per guardare Alain, ammutolito, emozionato e sorridente. Le mani nelle mani….
 
- Martine…- sussurrò Alain – credo di essermi innamorato di te….
 
- Credi? – domandò lei con un sorrisetto.
 
Una mano tra i capelli, lo stupore negli occhi…poi la resa….
 
- No, sono sicuro Martine. Ti amo….è così. E sei la prima a cui lo dico e io ancora non riesco a credere alle mie stesse parole….
 
- Alain! – esclamò Martine lasciandogli le mani e abbracciandolo forte – Sono felice, tanto felice!
 
Alain, sopraffatto dall’ardore della giovane, la strinse a sua volta; poi le sue mani si spostarono sul suo capo e le accarezzò i capelli.
 
Si sentiva così strano ed emozionato da non riconoscersi più….
Mai aveva tenuto tra le braccia una ragazza così dolce, ingenua, innocente, trepida nei gesti e nelle parole, sicuramente poco avvezza all’amore dato che non aveva mai avuto un uomo…
Quasi quasi si sentiva indegno di toccarla…
Ripensò a tutte le prostitute con le quali era stato….
Donne intraprendenti, seducenti e seduttive, esperte maliarde, dispensatrici di sesso sfrenato.
Donne che avevano lenito il suo desiderio d’amore in amplessi rapidi e focosi, lasciando da parte il cuore, rintanato in un cantuccio lontano della sua anima…
Aveva deciso che non si sarebbe mai sposato per rimanere accanto alla madre e soprattutto a Diane.
Dopo la morte precoce di suo padre, diventando il capofamiglia, si era sentito investito di una grande responsabilità nei confronti della madre e di Diane soprattutto, e aveva deciso che non si sarebbe sposato, proprio per dedicarsi alla sua famiglia.
Sua madre era cagionevole di salute e Diane si prendeva cura di lei, sacrificandosi moltissimo, dividendosi tra lei e il lavoro di sartina….no, non avrebbe mai potuto formarsi una sua famiglia e lasciare la mamma e Diane ad arrabattarsi da sole.
E non che non desiderasse avere una moglie e dei figli…ma no, aveva fatto la sua scelta…
Ma adesso….era arrivata Martine a scombinare e sconvolgere la sua scelta.
Diane era morta e della madre si occupava regolarmente un' infermiera che pagava Oscar….
La vita, inondandolo di un amore imprevisto, sembrava dirgli di deviare la strada intrapresa, di cambiare scelte e priorità, nel momento più buio della sua esistenza.
Forse….poteva sperare in una realtà nuova per lui…
Si era smosso qualcosa al centro del petto e dintorni: un piacevole tuffo allo stomaco si riverberò nel cuore facendolo fremere irrimediabilmente….
E un languore si diffuse nelle viscere….
Ma qualcosa provò a trattenere quella fuga di emozioni travolgenti….
Poteva essere lui l’uomo giusto per Martine?
Proteggerla:l’avrebbe fatto ma…avrebbe potuto garantirle un futuro felice?
 
Sciocco…lei ha già scelto da sé la sua vita, andando contro la sua famiglia per essere una donna indipendente con il suo lavoro. Ha dimostrato ampiamente di avere la forza e la volontà di farcela…tu potresti essere solo un valore aggiunto.
Potrei esserlo?
 
- Cosa pensi Alain? -  gli chiese Martine posandogli una carezza sulla guancia un po’ ruvida di barba.
 
- Oh…niente, niente di che…penso che la tua vicinanza effonde e diffonde una felicità incredibile nel mio cuore…tutto qui…- rispose Alain guardando quegli occhi blu sfavillanti dolcezza, il sorriso sincero e sereno e le guance perennemente imporporate….
 
Un ennesimo tuffo al cuore gli chiuse la bocca dello stomaco e un’altra scossa di felicità circolò nelle sue vene, accompagnandosi a un forte desiderio di lei.
Le mani fremevano per conoscere il suo corpo, farlo aderire al suo, sentire il suo calore, il suo profumo, vibrare con lei….
Voglia irrefrenabile di sentirla addosso….
Una voglia però smorzata e contrastata dal timore di non essere abbastanza per lei, di non saper controllare il suo modo di essere, così impetuoso, irruente, passionale…anche nell’amore.
Abituato a vivere l’amore e il sesso in modo superficiale, temeva di non riuscire ad amarla come sentiva e meritava….
 
Sembri quella testona del Comandante Oscar, che si vede un miglio quanto legata sia ad Andrè, e che probabilmente lo ama e non riesce a dirglielo e dimostrarglielo…. Smetti di pensare Alain….saprai dare a Martine ciò che lei desidera e rispetterai la sua innocenza, la sua delicatezza….
 
Forte di questo pensiero, depose un bacio lievissimo su quelle labbra morbide e carnose e le accarezzò le guance con i polpastrelli delle dita, in tocchi leggeri e sfiorati.
Poi l’abbracciò e la spinse a sé per avvicinarla al finestrino…
Il sole stava sorgendo lentamente all’orizzonte, tra lontani profili di colli e sul mare piatto e placido, schiarendo il blu della notte in un azzurro tenue.
Il cielo era sgombro di nuvole e prometteva una magnifica giornata d’estate.
Profumo intenso di salsedine nell’aria e di erba rugiadosa.
 
- Guarda…il mare….è magnifico -  disse Alain indicando quel meraviglioso paesaggio dolce ed emozionante, oltre il finestrino -  Hai mai visto il mare, Martine?
 
Le labbra di Martine  si aprirono per lo stupore…non  aveva mai visto il mare, quell’immensa e infinita distesa d’acqua azzurra confondersi, all’orizzonte, con il cielo….
La superficie  del mare, appena increspato, mandava bagliori luccicanti ammantando il cielo e la vegetazione, che contornava gli sparuti villaggi, di una luce brillante e vivida.
 
- Ma è assolutamente incantevole! – esclamò la giovane giungendo le mani in un gesto entusiastico, da bambina quasi – Il mare! Che meraviglia! -  trillò spingendosi e quasi alzandosi fino a toccare il vetro del finestrino e strusciandosi inconsapevolmente sul petto di Alain facendolo trasalire.

Il seno prosperoso della ragazza sfiorò il collo di Alain e il suo cuore perse un battito; il nastro viola, che teneva raccolti i capelli neri di Martine, si sciolse ed essi  riversarono fluenti, setosi e profumati sul volto del giovane.
Momenti inediti e insoliti che si susseguirono in rapidi istanti catturando la sua anima in sensazioni incredibili, contrastanti e potentemente dolci…
Il seno a sfiorargli il collo era immensamente seducente ma i capelli,  accarezzandogli il volto e portandosi dietro un sentore dolce e appena accennato di violetta, profumavano di purezza e di risolutezza, di delicatezza e determinazione….
Martine l’eccitava da morire e l’inteneriva allo stesso tempo….
Che ragazza incredibile!
Alani posò delicatamente una mano sulla sua schiena e la carezzò appena…
 
- Siediti, puoi cadere con questi sobbalzi della carrozza -  disse Alain riportando gentilmente Martine al suo fianco.
 
Martine lo guardò affascinata e arrossì.
 
- Sei bello quanto il mare…- disse col tono entusiastico di una bambina e lo baciò senza ritrosia.
 
Ecco, adesso, Alain si sentiva assolutamente fuori controllo e soggiogato da quella combinazione di sensualità e dolcezza che era Martine.
La strinse fortemente e riprese a baciarla con ardore e lei, per nulla intimidita, corrispose con eguale trasporto.
 
Questa volta Alain osò un po’ di più e mentre la baciava con passione crescente, spinse le sue mani ad accarezzarla ovunque…
Saggiò le sue esili spalle, la schiena e i fianchi rotondi e morbidi, la vita sottile e poi si artigliò al suo collo caldo e liscio e…avrebbe tanto voluto scendere a toccarle i seni che si sollevavano sul bordo del corsetto seguendo i suoi respiri e i movimenti del suo corpo.

No, non voglio esagerare….aspetterò….
 
Continuarono a baciarsi fin quando la carrozza non iniziò a frenare la sua corsa.
 
- Siamo arrivati? – chiese Martine staccandosi dalle labbra di Alain.
 
Alain si voltò verso il finestrino e vide una vasto campo di grano, lucente d’oro che un po’ di vento faceva ondeggiare lievemente.
In lontananza delle case e fattorie.
Aprì il portello e nello stesso istante apparve Lucien, il cocchiere.
 
- Siamo all’ingresso di Dieppe, Monsieur De Soisson, adesso dovete dirmi voi dove devo andare….Dove vive vostro zio?
 
- Sì, certo, hai ragione Lucien. Salgo con te a cassetta -  rispose Alain.
 
Uno sguardo carezzevole accompagnato da un sorriso e Alain lasciò Martine sola.
 
La ragazza allungò la schiena sul sedile e socchiuse gli occhi.
Le labbra si atteggiarono in un sorriso beato e si lasciò cullare dalle sensazioni che ancora  vibravano nel suo essere nel ripensare ai baci di Alain, alle sue parole, al suo sguardo intenerito….
Aveva imparato a conoscerlo come un simpatico dissacratore, poco avvezzo alle smancerie manifeste ben sapendo che fossero solo alcuni aspetti del suo grande cuore,  ma vedere quegli occhi così arresi al suo sentimento e a lei….era stata un’emozione immensa.
 
Il mio omone che finge di avere solo mezzo cuore…. In realtà è così grande che a stento il suo petto lo contiene….
 
Riaprì gli occhi in preda ad un sorriso felice e sonoro che ridondò all’interno della carrozza.
Sentì già la sua assenza e la voglia di accucciarsi tra le sue braccia e perdersi nei suoi baci.
Era la prima volta che si innamorava e sentiva che sarebbe stata anche l’ultima!
Si accorse che l’emozione di questo sentimento sbocciato di colpo ma cresciuto, forse un po’ inconsapevolmente, durante il periodo del suo progetto di fuga, la esaltava profondamente e le infuse un’infinita speranza per il suo futuro…per il loro futuro…per quanto sapesse di andare incontro a una vita nuova, sconosciuta…
Ma si fidava di Alain e non aveva dubbi che si sarebbe trovata bene da suo zio.
Diede un altro sguardo oltre il finestrino: oramai il paesaggio era un susseguirsi di coste rocciose lambite dal mare la cui superficie lievemente ondosa scintillava ad un sole splendente nel cielo.
 
Martine era rapita da quel paesaggio insolito per lei e così bello…
 
Come ho fatto ad arrivare fin qui? Si chiese con gli occhi incollati a quell’azzurro liquido e ondulato che si alternava ad una vegetazione fitta e in pieno splendore.
E mentre lo sguardo seguiva quei paesaggi, la mente la riportò ai momenti che l’avevano, giorno dopo giorno, portata ad essere ora lì, in quella carrozza.
Ripensò al giorno in cui il padre, entrando nella sua camera, le aveva comunicato di averla promessa in sposa a Bastien Bourgeois che avrebbe garantito loro il legame alla casta nobiliare, per quanto la sua famiglia fosse in disgrazia.
Ma unendo la sua ricchezza di uomo borghese e molto rispettato al titolo nobiliare di Bastien sperava di incrementare i suoi affari, entrando in contatto con alcuni nobili.
 
- Lo faccio per te. Sei la mia unica figlia ed erede e voglio garantirti un futuro tranquillo, radioso e brillante….  – occhi neri penetranti e bonari in un viso dai tratti regolari, segnati da qualche ruga.
 
- Padre….ma io voglio sposarmi con un uomo che non amo! Non mi interessa  un futuro di ricchezze! – una risposta ribelle quella di Martine.
 
- Tesoro, lo so, lo so….ma gli affari in questo periodo turbolento vanno un po’ così…Voglio sentirmi sicuro che starai bene. Non lo faccio per me, credimi – suo padre era seduto, le mani intrecciate e nervose, lo sguardo trepido di chi sa che sta chiedendo troppo ma che non può farne a meno - Fidati di tuo padre.  So che è un bravo giovine. ..conoscilo e vedrai che ti piacerà....

- Ma tu non mi stai chiedendo di conoscerlo e decidere poi liberamente. ..tu hai già deciso, o no? Se non mi piacerà, potrò rifiutarmi di sposarlo? - tono accorato il suo.
 
-No - una risposta a fior di labbra, gli occhi bassi e sfuggenti di chi sa di esse ingiusto.
 
- Visto? - lacrime a scendere copiose dagli occhi afflitti.
 
- Basta Martine....basta storie! Ho deciso per il tuo bene. ...un giorno mi ringrazierai. Prendo atto del tuo dissenso e ti perdono.
 
Dopo quella difficile conversazione, suo padre era andato via lasciandola nella disperazione.
Aveva cercato un'alleata, per la sua causa di libertà, nella madre ma costei, per quanto comprendesse il dispiacere della figlia e lo condividesse, era una donna debole, poco incisiva e piuttosto sottomessa al marito, così non riuscì nell'impresa.
Ricordò lunghi giorni trascorsi nella mesta rassegnazione, cercando di convincersi che l'idea del padre fosse davvero  buona e dettata dall'amore per lei e che magari si sarebbe innamorata di Bastien, fin quando.... un giorno sentì, senza volere, Louise, la stiratrice che lavorava per la sua famiglia....
Era arrivata tutta trafelata e sconvolta nella stanza di servizio dove la governante aveva appena ritirato i panni e li stava piegando e lei era fuori, vicino alla finestra intenta a curare il suo roseto.
Vide Louise gettarsi su una sedia e piangere.
 
- Ehi, che ti prende? Non mi fare spaventare….parla Louise! – le mani della governante ad accarezzarle i capelli.
 
- Oh, Colette, è terribile! Ero al mercato e mi sono avvicinata al banchetto della frutta di una mia amica….attorno a lei erano radunate altre persone tra cui alcune ragazze che conosco. Piangevano tutte! E io mi sono allarmata, allora ho chiesto spiegazioni e così ho saputo! E’ orribile….orribile…- singhiozzi irrefrenabili i suoi.
 
- Cosa, tesoro? Calmati….
 
- Diane! Diane De Soisson…..si… si è suicidata!
 
- Diane De Soisson? Io non la conosco!Chi è? Povera figlia…
 
- La conoscevo di vista perché era la sartina della famiglia presso la quale lavoravo mesi fa.Una ragazza molto carina e gentile….Dio, è inconcepibile, non riesco a crederci!
 
- Si è saputo perché l’ha fatto?
 
- Sì! Perché alcuni giorni prima di sposarsi, il suo promesso sposo l’ha abbandonata! E questo maledetto l’ha fatto perché gli è stato proposto di sposare una giovane ricca per risollevare le sue sorti di nobile decaduto! – quasi urlava di sdegno la ragazza.
 
- Oh, Santo cielo! Che scelleratezza!
 
- E sai qual è la cosa peggiore, Colette? Quest’uomo maledetto è colui che dovrà sposare la nostra Martine!
 
- No! – urlò Colette – Misericordia! In che mani vuole mettere Monsieur Dumont, la dolce Martine? E’ inammissibile!
 
Martine riprovò gli stessi brividi e  la stessa angoscia che allora la gettarono nel baratro della disperazione e nello sconforto più nero...
Teneva una rosa rossa tra le mani e non sentì le spine che le punsero le dita per averla stretta troppo forte......
La notizia della morte di Diane arrivò anche al padre ma lui liquidò la cosa descrivendola come:

"atto di una mente labile che non ha accettato un rapporto finito da tempo".

Questo disse a Martine quando lei provò a dissuaderlo ma…invano
Fu in quel momento che meditò la fuga perché suo padre non sarebbe tornato indietro nelle sue decisioni.
Lui era così: ostinato e poco incline a vedere secondo altri punti di vista che non fossero i suoi.
Quel pomeriggio stesso portò i gigli a casa di Diane e incontrando Alain la sua vita aveva preso una nuova direzione e, adesso,dopo quattro giorni di viaggio e quattro pernottamenti in locande varie, eccola lì….a Dieppe.
La carrozza si fermò di colpo.
 
- Si scende! – urlò allegramente Alain.
 
Erano giunti dinanzi ad un cortile su cui si affacciava una abitazione di modeste dimensione, a due piani e affiancata, in entrambi i lati, da altre casette più piccole.
Al di là dei tetti si intravedeva una campagna rigogliosa ed alberi da frutto.
Ancora pochi minuti e avrebbe iniziato la sua nuova vita in quei luoghi.
Una vaga ansietà mista ad eccitazione ed emozione si impossessò del suo cuore facendolo fremere….
ANGOLO DELL'AUTRICE
Ebbene sì, vorrei continuare questa storia perchè il personaggio di Alain mi piace tantissimo. Sarà il mio personale tributo a questo grande amico di Oscar e Andrè. Non so se verrà una storia carina...boh, ci provo! Grazie a chi si è avventurato fino a qua!
Baci!
Sandra
  
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