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Autore: stella13    06/01/2016    21 recensioni
Au Malec!texting
*
Alec , alle prese con il suo nuovo telefono , sbaglia numero e conoscerà un eccentrico party planner , che gli farà scoprire cosa significhi vivere la propria vita senza paure e remore.
*
Tutti mondani. Malec Clace Sizzy
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unknown 23
Capitolo XXIII
 
 
Isabelle: ok, dopo TUTTE le chat che mi hai inviato,
ti credo, hai tentato di contattare mio fratello,
ma lui non ti ha mai risposto, solo che non è possibile!
Alec guarda il telefono con uno sguardo da cucciolo bastonato,
controllando ogni tre per due l'arrivo di un messaggio, ovviamente un TUO messaggio!
Ti avrebbe sicuramente risposto e sono certa che non ti abbia bloccato,
è un concetto di tecnologia troppo avanzato per lui.


Magnus: ti assicuro che io non l'ho bloccato!

Isabelle: ti credo, ma capisci che non ha senso?
Adesso sto in salone con lui, prova a chiamarlo, vedo se gli squilla il telefono.

Magnus: vado


Magnus: chiamata in uscita
Magnus: chiamata rifiutata


Isabelle: ti ho detto di chiamarlo!

Magnus: ma l'ho fatto! Mi dà come se mi avesse attaccato!

Isabelle: lo schermo dell'Iphone non si è illuminato

Magnus: ma come cazzo è possibile?

Isabelle: comunque ti scrivo su Whatsapp perché la connessione fa cagare

Magnus: tu hai il mio numero? 

Isabelle: sì, l'ho preso di nascosto dalla rubrica di Alec 

Magnus: e perché non mi hai scritto prima?

Isabelle: rispettavo il volere di mio fratello...
ho fatto una cazzata, dovevo far di testa mia, ho sempre ragione dopotutto


Magnus: Conoscendo Alexander, si sarebbe infuriato,
ma, CAZZO, non mi parla più per colpa di una puttana






19.36 Isabelle: ti rispondo qui


19.36 Isabelle: la tua scelta nell'ambito femminile è alquanto discutibile,
ma dobbiamo risolvere questo problema del blocco


19.37 Magnus: ho un amico hacker, bravo, molto bravo.
Potrebbe inserirsi nell'ID di Alexander in meno di 5 minuti,
solo che non è prettamente legale e tuo fratello è uno particolarmente ligio alle regole


19.37 Isabelle: ti do io il permesso, tanto Alec manco sa cos'è l'ID, hackera hackera





19.40 Magnus: sinteticamente, Camille ZOCCOLA TROIA PUTTANA
ha fatto credere ad Alexander che noi fossimo andati a letto insieme,
inviandogli una foto dei nostri vestiti sparsi e lei nel mio letto.
Fiorellino non le ha creduto e mi ha scritto dei messaggi,
che a me non sono MAI arrivati, così come i miei a lui.

Isabelle mi ha assicurato che Alexander sia troppo impedito
per bloccare un contatto e io di certo non l'ho fatto!
Malcolm hackera il sistema di Alexander, ORA!


19.42 Malcolm: speravo me lo chiedessi 

2 minuti e ti darò delle risposte

19.43 Raphael: que puta de mierda!


19.44 Magnus: sono d'accordo con te!


19.44 Magnus: era qualcosa di offensivo nei confronti di Camille, giusto?


19.44 Raphael: claro!
Traduzione : Puttana di merda

19.45 Catarina: senza parole, che stronza, CAZZO!


19.45 Ragnor: tralasciando la troiaggine di Camille, SEMPRE SAPUTA,
Alexander come mai ha creduto ad una sconosciuta?
Nel senso, non ha mai visto Camille e non poteva sapere
cosa tu avessi indossato all'appuntamento con la zoccola


19.45 Magnus: non ci avevo pensato


19.45 Malcolm: Mag, a me risulta che te e Alexander vi siete bloccati a vicenda...


19.45 Magnus: NON È POSSIBILE, io non l'avrei mai fatto!


19.46 Malcolm: lo so, siete state hackerati

19.47 Magnus: dalla zoccola infame?

19.47 Malcolm: no, da uno decisamente bravo,
ha nascosto il suo indirizzo e le sue tracce paiono scomparse nel nulla


19.47 Magnus: quindi non lo puoi rintracciare?


19.48 Malcolm: ho detto PAIONO, non ho ottenuto la
borsa di studio all'MIT per caso e stai pur certo che
troverò questo figlio di puttana che ha osato ferire un mio amico


19.49 Magnus: Mal, grazie, non è che ti metterai nei guai?
Una guerra fra hacker... non devi finire nei casini per me,
basta che sblocchi l'ID mio e di Alexander


19.49 Malcolm: col cazzo che gliela faccio passare liscia.
Io non sono forzuto come Ragnor, né so menare come Raphael o
salvare vite come la mia Cat, non ho nemmeno una personalità ammaliante
come la tua, Magnus, ma io conosco i computer meglio di me stesso.
Qualcuno ha minacciato la serenità dei miei amici nel mio CAMPO!
Non posso permetterglielo. Lo troverò e dovrà tremare dalla paura.
Gli prosciugherò il suo conto in banca, gli invierò gli Affari Interni direttamente dentro casa,
sentirà le telecamere della città seguirlo in ogni suo movimento.
Se la sua macchina ha il gps, si ritroverà in una landa desolata.
State pur certi che rimpiangerà ciò che ha fatto.


19.50 Magnus: mi sono eccitato


19.50 Raphael:
yo también


19.50 Ragnor:
io pure


19.50 Catarina:
quanto ti amo





19.51 Magnus: ....e adesso ci sbloccherà

19.51 Isabella: che puttana di merda!


19.51 Magnus: andresti d'accordo con un mio amico


19.51 Magnus: ma adesso che faccio? Lo chiamo? Gli scrivo?
Non mi crederà di sicuro


19.52 Isabelle: mi dai il permesso di impicciarmi ufficialmente degli affari vostri?


19.52 Magnus: perché adesso che stai facendo?


19.53 Isabelle: tentare di rispettare la privacy di mio fratello,
che molto probabilmente mi farà il cazziatone per averti scritto,
MA posso parlargli io in tua vece, fargli leggere TUTTE le nostre conversazioni
e POI io ti dirò se chiamarlo o mandargli un messaggio.


19.55 Isabelle: Magnus, sistemeremo tutto, perché ho visto la felicità
negli occhi di mio fratello quando parlava di te e lui si merita di essere felice





"Alec, posso parlarti?"
"Non vorrai affrontare l'argomento sesso con Simon con me, vero?" domandò terrorizzato Alec, poggiando il libro di storia contemporanea sul tavolino del salone davanti a sé.
"Io e Simon ci scriviamo, sono riandata alle prove della band, ma tutto qui. Meliorn poi continua a inviarmi mazzi di fiori, non capendo che l'ho mollato e non voglio più averci niente a che fare."
Isabelle si accomodò sul divano accanto al fratello, ripensando allo sguardo glaciale che Meliorn le aveva rivolto la settimana scorsa.
Le aveva ghiacciato il sangue nelle vene, l'aveva terrorizzata....ma l'uomo non si era scomposto, non aveva fatto scenate, non le aveva urlato contro alcunché di offensivo, ma i suoi occhi....Isabelle ci aveva visto l'essenza della malvagità stessa, però dalle labbra del moro non erano uscite che parole di conforto e comprensione. Si era preso persino lui la colpa, sostenendo di essersi comportato in maniera troppo adulta, lei restava dopotutto una teenager. Si era scusato per come serio fosse diventato il loro rapporto.
Isabelle amava come Meliorn la corteggiasse ogni giorno, trattandola da donna e non da trofeo come i bellimbusti della sua scuola, ma dall'altra parte era diventato tutto così mortalmente ufficiale. Cene in ristoranti eleganti, mostre d'arte, shopping in boutique super esclusive…in quelle occasioni, si era ritrovata a rivivere i ricordi del take away che Simon ordinava per tutti quando facevano più tardi del solito alle prove, la corsa sotto la pioggia per inseguire il batterista che aveva osato usare la sua matita nera per occhi di Chanel per fare una correzione sul suo spartito e di come il Lewis fu costretto a prestarle una felpa di Star Wars, sicuramente acquistata ad una convention di fumetti a 15$. Niente di chic, niente che potesse provocare l'invidia delle galline del liceo, niente che potesse essere "instagrammato" con l'hashtag #posh #cheschifoipoveri, con il Lewis era tutto anonimo, normale, reale. Simon non faceva nulla per conquistarla, la trattava come una semplice adolescente, non come una vaso fragile di cristallo. Tutti la lodavano, la veneravano, per poi sparlarle dietro, lanciandole maledizioni. Ogni sua mossa veniva studiata e copiata dalle ragazze, che speravano di poter sfoggiare anche loro quella fredda eleganza che rendeva la Lightwood così ambita. Nessuno le rispondeva a tono, se non Simon, lui la considerava una guerriera, non una principessa da salvare. La sua missione era farla ridere, non compiacerla : "basta un bel paio di scarpe per far apparire un ghigno compiacente sul tuo volto, ma preferisco vederti sorridere, perché so quanto sia raro un tuo sorriso sincero. Sorridi per educazione, per circostanza, come quando mi sono presentato con Clary al Java Jones, ma i tuoi occhi restano inespressivi. Mentre, invece, se sorridi veramente, come quando ti ho proposto di andare via di lì, allora i tuoi occhi si illuminano. Nonostante siano neri come la pace, paiono irradiare luce e tutto ciò non sono le cose materiali a provocarlo."
Forse era stato questo discorso che aveva convinto Izzy a lasciare Meliorn. Simon l'aveva vista e vista sul serio. Nel cuore. Nell'anima. Non come una bambolina da esibire fieramente agli amici, ma come una ragazza che vuole ricevere le piccole attenzioni, non plateali, non da cliché dei film, ma quelle reali, fatte da persone reali che tengono a te.
Simon la rendeva felice, così Magnus rendeva felice suo fratello.
Sapeva che Alec si sarebbe infuriato per la sua intromissione, che poi non era mica colpa sua se Aline le aveva inoltrato l'invito dell'evento di Magnus su Facebook...ok, forse il No, grazie, stronzo non era il massimo della finezza e sua madre l'avrebbe di sicuro ripresa "Non ho cresciuto una scaricatrice di porto, IO" , Alec le avrebbe potuto dare della bambina, ma lei poteva mettere le cose a posto.

"Se vuoi, ci possiamo parlare io e Jace con Meliorn" asserì con sicurezza Alexander, volgendo tutta la sua attenzione alla sorella.
"Non puoi togliermi mica il divertimento di spaventarlo. Non gli ho mai mostrato le mie capacità da lottatrice, sarebbe uno spasso, ma apprezzo molto l'offerta. Ho bisogno di parlarti di una cosa seria e promettimi di non scappare in camera tua."
"Se vuoi riaprire il discorso Jace hai ragione, dovrei parlarci, solo che ho il terrore che non mi accetti e poi dovrei raccontargli di coso...non me la sento" mormorò Alec con voce mortificata.
Era deluso da se stesso, due settimane e ancora il party planner non se ne era andato dalla sua testa.
"Ecco, io volevo parlarti proprio di Magnus" al nome del ragazzo, Isabelle si beccò un'occhiata inceneritrice dal fratello.
"Non vedo il motivo per cui vorresti parlarmi di quell'essere" replicò velenosamente Alexander, allungando un braccio sul bracciolo del divano, stringendo con forza il bordo.
"Gli ho scritto, Alec.."
"TU HAI FATTO COSA?" urlò il ragazzo, alzandosi di colpo in piedi.
"Rimettiti giù" Iz prese il fratello per il polso, tirandolo verso il basso, ma il moro rifiutava di sedersi.
"SEI DIVENTATA MATTA? Ti avevo espressamente chiesto di non fare NIENTE."
"Senti, mi ha istigato lui, indirettamente. Aline mi ha mandato l'invito ad un evento su Facebook per Halloween e l'organizzatore non era nient'altri che Magnus. Io, lasciandomi sopraffare dal mio istinto fraterno, ho scritto sulla bacheca No, grazie, stronzo e mi ha contattata. Alec, lui non è mai andato a letto con la sua ex..." Isabelle prese un profondo respiro dopo il suo monologo. Aveva provato ad essere il più coincisa e rapida possibile, sapendo che il fratello avrebbe trovato alla svelta una soluzione per non sentir parlare di Magnus.
"Ho visto le fotografie, Izzy!" replicò astioso Alec.
"Tieni il mio telefono, leggiti le mie conversazioni con Magnus e vedr..."
"NO!"
"Alec, lui non ha scopato con Camille!"
"Ne sei certa? Non mi ha scritto NIENTE dopo il suo appuntamento con l'ex, lui poteva chiamarmi, anzi doveva chiamarmi e non l'ha fatto. Non teneva a me, punt.."
"Lui tiene enormemente a te. Leggi e avrai le tue risposte!" insistette la sorella, allungandogli nuovamente il telefono.
"E se io non le volessi?"
"Mio fratello non è così stupido da accettare solo la versione di una perfetta sconosciuta psicopatica, che rivuole l'ex a tutti i costi. Ti sto dando lo strumento per dare delle risposte alle tue innumerevoli domande, ma alla fine è una tua scelta se vuoi averle o no. Io ti lascio qui il mio telefono, fanne buon uso."




20.36 Jace: la cena è in tavola, scusa ma mi pesava venire a bussarti in camera.
Troppo lontana dalla cucina  


20.37 Alec: non ho fame


20.37 Jace: sempre la solita stessa storia?


20.38 Alec:


20.38 Jace: sei pronto a parlarmene?





Era pronto a parlare di Magnus?
Sarebbe stato in grado di tenere un discorso con filo logico, quando la sua mente pareva lavorare alla velocità della luce, ponendo i tasselli del puzzle al loro posto?
Magnus lo avrebbe chiamato quel pomeriggio. L'elenco delle telefonate riportava insistentemente il suo numero. Alec aveva scorso tutte le foto delle chat che Bane aveva inviato a sua sorella. Aveva letto tutti quei messaggi in cui il party planner lo supplicava di chiamarlo, di dargli la possibilità di spiegare, perché quella zoccola di Camille aveva fatto credere a Magnus che LUI lo disgustasse, che lo volesse fuori dalla sua vita, quando in realtà era stato proprio l'eccentrico ragazzo ad avergli fatto scoprire cosa fosse la vita vera. Gli aveva mostrato il lato frivolo, quello dei flirt divertenti, quello delle emoticon usate per esprimere uno stato d'animo. Aveva finalmente scoperto quel mondo che per un insicuro, solitario e stacanovista quale era Alexander, era sempre stato precluso.
Ora sapeva cosa volesse dire essere desiderati da qualcuno e desiderare qualcuno. Volerlo baciare, uscire, prendere un caffè e sentirlo sproloquiare sui suoi amici, sulla sua giornata e sui suoi problemi.
Magnus gli era mancato così tanto ed incredibilmente anche l'altro aveva sentito la sua mancanza. Non poté evitare di sorridere, ma quel sorriso gli morì sulle labbra quando si ricordò che la sua ex li aveva hackerati. Chi era veramente quella donna? Quale era il passato di Magnus? Se la sua ex aveva delle conoscenze simili da poter bloccare i loro indirizzi e così anche Magnus da scoprirlo, chi erano davvero i suoi amici? Gente onesta?
Alexander aveva la sensazione che si stava per cacciare in qualcosa di più grande di lui, qualcosa che lo spaventava a morte, ma se la tranquillità equivaleva a rinunciare a Bane...




20.40 Alec: ho bisogno di mio fratello

20.40 Jace: arrivo





"Sei un controsenso vivente. Libreria superordinata e per il resto stanza tua è un disastro! Ti prego, posso sistemarti le pieghe del lenzuolo?"
"Jace..."
"Ok, il maniaco delle pulizie dovrà rimandare il suo lavoro. Ti ho portato due cosce di pollo e qualche patata, una mela perché una mela al giorno toglie il medico di torno e..."
"Jace, perché sei nervoso?"
"Sto cercando di metterti a tuo agio, creando un'atmosfera amichevole.."
"Smettila, mi inquieti."
"Ok, sto zitto...è che a parlare di sentimenti mi agito e sei tu quello bravo, non voglio fare cazzate con te e..."
"So cosa significa prendersi una sbandata. Ti ho mentito."
"E tu applichi il mutismo perpetuo per una cosa normalissima?”
“Una sbandata…per un ragazzo” l’aveva detto, ad alta voce e non dentro la sua testa. Ce l’aveva fatta, per l’Angelo, ma era tutto vero? Alec sperò che non fosse solo un sogno e che nessuna sveglia lo riportasse alla realtà, rendendo vana la sua prova di coraggio.
“Ripeto,  hai iniziato l’apprendistato per mimi per una cosa così normale? Lo sapevo già.”
“Fammi spiegare..asp… COSA? TU GIA’ LO SAPEVI?”
Ma come era possibile? Alec era sempre stato attento ad ogni sua mossa, parola o sguardo. Non poteva Jace essersi accorto delle occhiate che il Lightwood gli lanciava. Il ragazzo si era auto imposto un limite massimo, 5 secondi.
“Sì, beh, non sei uscito mai con nessuna ragazza e non dai corda nemmeno a quelle che ci provano con te. Credi davvero che nel nostro liceo ci siano così tante studentesse che non sappiano dove siano le varie aule o che siano tutte impedite ad aprire l’armadietto? E’ una scusante per conoscerti, ma tu, da galantuomo quale sei, le aiuti, le auguri buona giornata, giri i tacchi e te ne vai. Non noti mai la stizza e la delusione nei loro volti e se poi vogliamo essere del tutto sinceri, per un periodo ho pensato persino che tu avessi una cotta per me” Alec sbiancò, gli occhi si spalancarono dallo stupore e dalla sua bocca uscì solo un verso strozzato “ok, ho appena avuto la conferma. Sono bello e so di avere un certo ascendente sulle persone, ma perché tu non me ne hai mai parlato?”
Certo, perché non c’è niente di incestuoso nel dire al proprio fratellastro super etero di avere una cotta per lui, no?” replicò con ironia Alec “e poi temevo di disgustarti” sussurrò il moro.
“Sei mio fratello, il mio migliore amico, la mia roccia…Io non vorrei vivere in un mondo dove tu non ci sei, sentirei un vuoto costante nel mio cuore e non potrei MAI allontanarti da me. Se lo hai creduto possibile, sei una testa di cazzo. Io voglio che tu sia felice e non mi interessa se sia grazie ad un uomo od una donna. Ehi, non piangere, ti prego, perché se ti metti a piangere, io ti seguo a ruota e rovino la mia immagine di macho man.” Alexander nemmeno si era accorto delle lacrime che gli scorrevano sulle guance.
Raramente aveva ipotizzato una tale reazione positiva da parte di Jace. Spesso i suoi incubi avevano come protagonista il biondo che, dopo la sua confessione, lo guardava con aria schifata per poi menarlo, dandogli del frocio rotto in culo. Al suo risveglio, Alec si ritrovava a dover soffocare i suoi singhiozzi nel cuscino, ricordando a se stesso che doveva essere cauto, che non doveva farsi scoprire se non voleva ritrovarsi solo, ma adesso sapeva che non lo era.
“Volevi sapere il perché io mi comporti in maniera strana da più di un mese....Magnus.. è lui la causa di tutto.”
 
 
22.13 Magnus: Isabelle, tuo fratello non vuole parlarmi, vero?  

 
22.13 Isabelle: chiamata in uscita
22.13 Magnus: chiamata in entrata
 
- Magnus: Isabelle, tutto bene?

- Alec
: non mi ero nemmeno accorto di averti chiamato dal telefono di mia sorella, Izzy si infurierà, le dovrò rimettere il credito, perché lei ha l’offerta -più ti chiamano, più ti autoricarichi- e…

- Magnus: Fiorellino, mi sei mancato

- Alec: anche tu

- Magnus: ti prego, dimmi che stai anche tu sorridendo come un ebete al telefono. Non farmi sentire l’unico cretino

- Alec: se ti può consolare, io sono arrossito

- Magnus: che carine le guanciotte dolci tutte rosse

- Alec: noi dobbiamo parlare, Magnus

- Magnus: sono completamente disponibile a qualsiasi tua richiesta

- Alec: perché ogni cosa che dici pare avere un doppio senso sottinteso?

- Magnus: deformazione genetica, credo

- Alec: vorrei chiarire con te, sempre che tu non abbia conosciuto qualcuno di più affascinante, simpatico, bello ….e capirei se volessi continuare a vedere questo nuovo ragazzo o questa nuova ragazza….

- Magnus: io voglio solo te

- Alec: ….

- Magnus: sei arrossito di nuovo?

- Alec: non usare questo tono soddisfatto con me e fai sparire quel ghigno dalla tua faccia!

- Magnus: hai piazzato delle telecamere nascoste in casa mia, Alexander?

- Alec: no, ti conosco

- Magnus: riesci sempre a sorprendermi, per questo sono disposto a tutto pur di convincerti che io non sia andato a letto con Camille!

- Alec: allora verresti a prendere un caffè con me?

- Magnus: ….

- Alec: ma è caduta la linea?
            Pronto?

- Magnus: sono qui… caffè dal vivo?

- Alec: no via Skype…certo dal vivo

- Magnus: come fai a conoscere Skype?
                Mi stai chiedendo di uscire con te?

- Alec: lunga storia e sì

- Magnus: uscire…come ad un appuntamento?

- Alec: come ad un appuntamento

- Magnus: certo che sì.

- Alec: domani alle 16 da Starbucks di Central Park?

- Magnus: perfetto!

- Alec: allora a domani.

- Magnus: a domani, Fiorellino.
 
 


“L’ho fatto sul serio?” domandò Alec ai suoi due fratelli che si erano spaparanzati sul suo letto e parevano senza parole. Un secondo prima il moro stava facendo su e giù per la stanza, indeciso su che scrivere a Magnus, SE scrivere a Magnus, quando il suono di un messaggio in arrivo sul telefono di Isabelle, gelosamente stretto fra le mani di Alexander, aveva fatto calare il silenzio nella camera. Jace ed Izzy si ritrovarono davanti alla scena di un Alec paonazzo, nel panico più totale che stava parlando con Magnus. 20 secondi prima non sapeva nemmeno se voleva sentire il party planner ed adesso gli chiedeva addirittura di uscire.
“Dalle vostre facce, deduco che l’ho fatto sul serio. Perché non mi avete fermato?”
Alec stava veramente tentando di girare la frittata e addossare a loro la colpa della sua impulsività?
“La schiettezza dei Lightwood non può essere frenata, Alec” osservò Isabelle.
“Porca merda.”
 
 
 
22.29 Magnus: domani ho il mio primo appuntamento con Alexander  

22.29 Raphael: COSA?

22.30 Catarina: ma è fantastico! Ti ha creduto!

22.30 Ragnor: avevo sottovalutato il ragazzino

22.30 Magnus: ma adesso si pone un quesito fondamentale…
22.31 Raphael: Alexander farà il passivo o l’attivo?  

22.31 Magnus: due quesiti fondamentali…

22.32 Ragnor: Mag, se scriverai quello che sto pensando…

22.32 Magnus: NON HO NIENTE DA METTERMI 

22.33 Ragnor: ti dirò ADDIO
22.33 Magnus: ho l’armadio completamente VUOTO

22.34 Catarina:
-.-“
 


 
22.40 Meliorn : chiamata in uscita
22.40 Regina: chiamata in entrata

 
- Meliorn: mia Signora, sto usando una carta prepagata. Qualcuno mi è entrato nel sistema e mi ha bloccato tutto. Ogni file in mio possesso è adesso compromesso.

- Regina: anche quelli relativi alle mie proprietà?

- Meliorn: Washington, Londra e New York andati

- Regina: chi è stato?

- Meliorn: gli Affari Interni.

- Regina:…. Piano C

- Meliorn: come mai non il B? Chi è il terzo?

- Regina: Belcourt, deve venire con noi.

- Meliorn: ma tanto è inutile, le informazioni non ce l’ha! Potremo continuare le ricerche io e lei, mia Signora.

- Regina: discuti i miei ordini, caro?

- Meliorn: non capisco il motivo di portare con noi un peso morto.

- Regina: non ti pago per avere le tue opinioni sui clienti, lei viene, punto.

- Meliorn: bene! Ci vediamo alla Corte.
 

22.45 Regina: A.I. mi stanno addosso. Vado in vacanza.

22.45 Valentine:
se non avrò ciò che voglio entro fine mese, ti conviene non tornare più.

22.45 Regina: devo far calmare le acque!

22.46 Valentine: e sai a me quanto possa interessare?
 



22.47 Regina: attico di Washington compromesso. Non metterci più piede.

22.47 Jonathan
: sei finita in guai grossi, sorellona?

22.47 Regina:
niente che i miei sicari non possano risolvere 



 
“Scegline una.”
“Tu hai un cassetto di sole parrucche? Sweetie, hai degli hobbies particolari.”
“Dobbiamo andare via di qua, passami quella nera a caschetto.”
“Ma la volevo io!”
“Allora mettitela te! Dammi quella castana chiara lunga.”
“Mi piace pure questa, Cheriè.”
Belcourt lo trovava divertente?
Regina sfilò fuori dal suo stivale un coltellino svizzero, afferrò Camille per i capelli e le puntò l’arma contro, all’altezza del collo.
“Gli Affari Interni ci hanno scoperto, avremo sì e no 15 minuti per scappare e tu fai la mocciosa viziata? I patti erano che non ti avrei uccisa, ma ciò non significa che dovrai per forza uscire indenne da questa storia. Scegli una cazzo di parrucca e VOI RAPIDI CON LA BENZINA!”
“Benzina? Vuoi darmi alle fiamme?” domandò leggermente impaurita la Belcourt, non riuscendo a distogliere lo sguardo dall’oggetto affilato TROPPO vicino alla sua giugulare. 
Bruciare tutto è il modo più sicuro per non lasciare tracce, insegnamento di Valentine numero tre” le spiegò Regina con un ghigno sulle labbra. Camille aveva appena tremato fra le sue braccia,  era spaventata, ottimo.
“L’uno e il due?”
Portare un coltello sempre con te e non esitare mai ad uccidere un tuo nemico. Adesso, mocciosa, è tempo di andare.”
 


22.35 Alec: domani ho il mio primo appuntamento con Magnus

22.36 Rebecca: COSA

22.36 Julia: CAZZO

22.36 Dylan: DICI?!?!?!?!?

22.36 Alec: Isabelle dice che vi spiega tutto lei attraverso una “nota audio”

22.48 Alec: nota audio 10.07Salve, io sono Izzy, allora è iniziato tutto quando mia cugina Aline mi ha invitato ad un evento su Facebook….

 


15.56 Julia: chiamata in uscita
15.56 Rebecca: chiamata in entrata
 

- Julia: “Honey, mi ricevi?”
- Rebecca: “Forte e chiaro, honey.”
- Julia: Molto bene, il wifii da Starbucks va che una meraviglia.”
- Rebecca:Anche la sala Internet al Jeffersonian, ho chiesto un favore all’informatica, Angela, simpaticissima e possiamo stare in chiamata su wa quanto vuoi.
- Julia: “Ossia tutto il tempo che durerà l’appuntamento dei Malec. Ma perché non mi hai chiamato da casa? Oggi non hai lezione.”
- Rebecca: “Non voglio che Sebastian sappia gli affari miei. Ma come fai a servire i clienti stando al telefono con me?”
- Julia: “Becky, ho messo Dylan alla cassa, ti pare che non ti facevo la telecronaca? Percepisco già della tensione sessuale tra te e il tuo coinquilino.”
- Rebecca: “Non sei entrata a psicologia per un motivo. Alec come sta?”
- Julia: “ Perché sono troppo talentuosa per moda, Becky. Alec sta torturando la sciarpa che gli ha regalato Magnus.”
- Rebecca: “OTP.”
- Julia: “ODDIO, HONEY! MAGNUS E’ APPENA ENTRATO!”






Auguri Befane mie!
Vi siete coperte bene stanotte? Non è che avete sentito freddo mentre volavate sulla scopa fra i tetti delle case? Comunque, grazie per la calza piena di dolci , tanto non ho mangiato niente durante le vacanze…
 
Anyway, ecco a voi il penultimo capitolo.
Avete letto bene, non è un mio scherzo da sadica infame. Per motivazioni logistiche, ossia se vado troppo avanti con la trama in Unknown mi gioco direttamente il primo capitolo del sequel, sono costretta a interrompere la storia con l’incontro dei Malec, perché OVVIAMENTE i Malec nel capitolo finale si incontreranno. Sarà totalmente incentrato su di loro e vi darò le linee guida del sequel “Favorite Number”, che sarà prettamente narrato con poche parti text, non rinuncio alle chat di gruppo.
 
Vabbè dopo queste comunicazioni di servizio passiamo al capitolo, visto che devo necessariamente spiegarvi la mia versione in qualche punto della trama :
- Isabelle ha salvato sulla rubrica Magnus.Stronzo dopo tutta la vicenda con Camille, ovviamente dopo lo cambierà;
- 19.45 Ragnor: tralasciando la troiaggine di Camille, SEMPRE SAPUTA,
Alexander come mai ha creduto ad una sconosciuta?
Nel senso, non ha mai visto Camille e non poteva sapere
cosa tu avessi indossato all'appuntamento con la zoccola

Noi ovviamente sappiamo il perché e anche Magnus lo scoprirà;
- Isabelle, essendo una gran bella ragazza, viene costantemente corteggiata, non vivendo mai quella tipica fase adolescenziale del “lui mi piace, ma tanto non mi si fila”, questo fino all’arrivo di Simon. Risulta persino masochista, ma questa normalità la renda più umana e non ci vuole rinunciare, infatti preferisce lasciare Meliorn.
Ah, ricordiamoci che Meliorn era in missione, non si è affezionato a Isabelle e se leggete attentamente il capitolo, è sottinteso chi sia la persone a cui lui tiene veramente;
- Jalec
Jace che sa dell’omosessualità di Alec?
E’ stata la stessa zia Cassie a illuminarci con il racconto inedito di Città di Vetro, se non l’avete letto, leggetelo, è una delle poche scene Jalec che la Clare ci regala. Si nota per caso dell’astio nel mio tono? Beh, secondo il mio strettissimo parere personale, l’autrice poteva soffermarsi di più sul rapporto da parabatai tra Jace e Alec, che se poi lo confrontiamo con quello di Will e Jem, è ridicolo.
Ho voluto io approfondirlo, quindi se appare OOC, me ne assumo tutta la colpa;
- Domanda: solo io mi ero immaginata un Jace disordinato e Alec perfettino? Ci sono rimasta malissimo quando Clary, in Città di Ossa, entrando nella stanza di Jace, l’ha trovata perfettamente linda, quasi da stampo militare, ma poi scoprendo in seguito la rigida educazione ricevuta…mi sono data da sola delle risposte;
- Sia benedetta la schiettezza del Lightwood che ci regala il primo appuntamento Malec;
- Per l’Angelo, quanto shippo Regina e Camille ahhahah
Tenetevi bene a mente gli insegnamenti di Valentine… ;
- Il coinquilino di Becks è Sebastian… sono ancora molto indecisa su come sviluppare il loro rapporto che sarà uno dei nuclei tematici di Favorite Number.
 
Non so come ringraziarvi per tutto il sostegno che mi continuate a dare in questo progetto, un grazie speciale a EaLbyc, kathy pierce,  lightwood4life, _black_rose_,  contipaki, NonTiScordarDiMe4, sei_una_merda, allyBane, martyc97, Trislot , Eyes of Mars, I_Am_A_Winchester, Kalisi_81, Marty_sezzy,  angelica_89, Stellina1993, huyu, Alexel_Sid, Ashe_02 e _Fire per le recensioni.
Non so voi, ma sono allo stesso elettrizzata e terrorizzata per l’inizio della serie!
Al prossimo e ultimo capitolo, amori!
Tanti basetti




  
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