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Autore: Aga_Horan    06/01/2016    0 recensioni
*tratto dalla storia*
"Dimmelo"
"No" - continuavo a guardare quel volto oscuro in attesa di una risposta positiva.
"Ne ho bisogno"
Sentii le mie guance rigarsi di lacrime dopodiché abbassai lo sguardo e sentii quelle due parole che avrei voluto sentire molto prima.
"Ti amo."
E in quel momento mi domandai se non fosse troppo tardi.
~Jessica
***
La storia e pubblicata contemporaneamente sul mio account Wattpad, Aga_Horan
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non ho dormito per niente. Il ricordo di quel maledetto giorno mi tenne sveglia nonostante la stanchezza e so per certo che Harry non è andato al bagno, insomma, quale maschio sta in bagno per un'ora? Lo lasciai stendere vicino a me e aspettai che si addormentasse dopodiché mi divincolai dalla sua presa, anche se con difficoltà. In questi giorni andai al parco pochissime volte, anzi, quasi nessuna, ma in quel momento decisi di andare, perché era l'unico posto in cui potevo riflettere.

Ero sulla mia panchina ormai da due ore quando un ragazzo si avvicinò a me.

"Ehi bella." Gli sorrisi di rimando, anche se non mi piaceva per niente, era un bellissimo ragazzo. Quegli occhi color ghiaccio, capelli castani buttati a lato alla rinfusa.

"Ciao."

"Posso sedermi?" Annuii e lui fece come aveva detto. "È da un po che ti vedo in questo parco."

"Beh, non è lo stesso per me, non ti ho mai visto qui." Dopo che ho detto questa frase sul suo volto si formò un ghigno malefico, ma proseguì la conversazione normalmente.

"E quindi, che ci fai tutta sola qui tutti i giorni?"

"Rifletto."

"Interessante."

"Già." C'è stato un lungo e imbarazzante silenzio mentre il ragazzo cercava di guardarmi ogni tanto, ma io non capivo fottutamente il perché. Decisi quindi di andarmene, non sapendo gli scopi precisi del moro. "Beh, è stato bello parlare con te, davvero, ma devo proprio andare, si sta facendo tardi." Vidi il ragazzo mettere in bocca una sigaretta e accenderla. Inalai il fumo uscito dalla sua bocca provando...piacere. Lui mi guardò per capire la situazione.

"Vuoi provare?"

"No, grazie. Devo andare ciao."
Mi alzai dalla panchina e me ne andai lontano da lui. Una volta entrata a casa, cercai di sopprimere le lacrime quando vidi mia madre piangere in silenzio sul divano. 

"Mamma." Girò la testa verso di me cercando di calmarsi, ma con scarsi risultati. La abbracciai a me e guardai l'orologio sul caminetto. 23.44. Era tardi. "Mamma vai a sdraiarti e cerca di dormire, proverò a farlo anch'io." Gli promisi e feci un sorriso per rassicurarla. Lei sembrò annuire e se ne andò nella sua camera, seguita da me. Aprii la porta pensando di trovarci ancora Harry, ma il letto era vuoto. 

Chissà perché ma avevo pensato che quel ragazzo aveva davvero cominciato a preoccuparsi per me, invece mi ha lasciata come tutti gli altri. D'altronde, cosa potevo aspettarmi da lui.

***

Giorno per giorno il dolore si faceva sempre più intenso. Non andai a scuola e non toccai cibo per tutta la metà del giorno. Mia madre era in piedi dalle 4, ma suppongo che nemmeno lei è riuscita a chiudere occhio.

In quel momento qualcosa mi scosse, un pensiero involontario, ma mi ha fatto aprire gli occhi. Era lui. Era quello il ragazzo del ricordo. Occhi azzurri, capelli castani e quello sguardo malefico, ne ero sicura ormai. Ma cosa poteva mai c'entrare con la mia vita un ragazzo come lui?

Mi affacciai dalla finestra che dava sul parco e lui non c'era ma al suo posto c'era...Harry? Si era lui, definitivamente. Aveva la testa tra le mani e i suoi ricci ricadevano su di esse. Scesi giù e attraversai la strada per arrivare al parco e quando arrivai li, scoprii che stava piangendo. Osservai ogni millimetro della sua pelle mentre lui non si mosse.

"Vattene Jess, ti prego." Le parole facevano sempre più male, ma io rimasi lì.

"Vattene ho detto." Disse ancora una volta con la faccia coperta e io titubante restai dov'ero. E allora sentii un urlo. "Vattene!" Aveva gli occhi rossi pieni di tristezza mista a rabbia.

"Okay, se è questo che vuoi, me ne vado, ma non ti permettere più di avvicinarti a me. Sono stanca di te, dei tuoi giochetti e del tuo essere lunatico. Pensavo davvero che ti eri preoccupato per me, ma sei come tutti gli altri." Girai i tacchi e me ne andai, piangendo.

"Ah, è questo che pensavi? Che noi due stavano insieme? Beh, tu sei sbagliata. Noi due non siamo niente, capito? Niente." Sentii gridare a pochi metri di distanza.

Lo so, lo sapevo benissimo. Mi girai verso di lui non sapendo cosa dire, né cosa fare. Ero rimasta spiazzata dalle sue parole nonostante tutto e così me ne andai senza dargli una risposta.

HARRY'S POV

Uscii dalla sua casa in fretta e furia appena notai che ero rimasto solo. Lei è andata da qualche parte, ma non mi importava dove, l'importante adesso era lasciare questo posto finché non era troppo tardi. Quella ragazza aveva un potere strano su di me e io certo non potevo farmi mettere i piedi in testa da una ragazzina... Ero nel parco da dove pochi minuti fa se n'è andato quel figlio di puttana di Tomlinson. Che cazzo ci faceva con lei ancora dovevo capirlo, ma me ne sarei occupato più in là. Mi lasciai andare tra tutti i miei pensieri quando mi accorsi che stavo piangendo. Io, Harry Styles, il più duro di tutto l'isolato, stavo piangendo. Poi sentii dei passi.

"Vattene." Niente "vattene ho detto." Ancora niente. Allora raccolsi tutte le mie forze e gridai con tutto me stesso "vattene!"

Lei è rimasta in silenzio per alcuni secondi dopodiché prese un respiro e parlò.

"Okay, se è questo che vuoi, me ne vado, ma non ti permettere più di avvicinarti a me. Sono stanca di te, dei tuoi giochetti e del tuo essere lunatico."

Queste sono state le sue uniche parole dopodiché se ne andò. Non so che cazzo le avevo fatto, ma questo ero io, il mio carattere, e non potevo farci niente. 

"Ah, è questo che pensavi? Che noi due stavano insieme? Beh, tu sei sbagliata. Noi due non siamo niente, capito? Niente." Erano le uniche parole che riuscii a dirle mentre la guardavo correre via da me. Ero rimasto solo con la mia merda.

Dopo circa cinque minuti arrivò lei.

"Cosa ci fa Styles tutto solo qui? Non dovresti essere in giro a scopare con qualche puttanella?" Mi si gelò il sangue nelle vene e stava per uscirmi il fumo dalla testa.

"Ti devo ricordare che sei una di quelle, Margaret? Oops." Guardai divertito la sua faccia mentre era sempre più in difficoltà." Che c'è non parli?"

"Fottiti Styles. Però se vuoi posso ancora, sai, soddisfarti." 

"No grazie."

"So che lo vuoi, ne hai bisogno, vieni con me."

Contro la mia volontà la portai alla cantina. So che era sbagliato, ma il piacere era tutto quello che poteva soddisfarmi in quel momento.

JESS' POV

Harry se n'è andato pochi minuti dopo di me. Non ci posso credere che mi ha davvero gridato in faccia dopo che ieri notte si era preoccupato per me, o almeno era quello che pensavo. 

E in quel momento ero sicura. Era meglio farla finita prima ancora di cominciare. Odiavo Harry Styles, si. Lui e la sua personalità di merda potevano pure andarsene a fanculo. 

SPAZIO AUTRICE

Lo so, è corto e noioso, ma è solo un capitolo di passaggio, e sinceramente non mi piace neanche, ma nei prossimi capitoli aspettatevi di tutto. Buona lettura e aggiungete la storia alla biblioteca per non perdervi niente! 

Alla prossima,
-A x.
   
 
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