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Autore: ljke_illusjon_    06/01/2016    0 recensioni
Lanciare sassi alla tua finestra rotta, solo tu puoi curare la mia malattia. Elevarci al dito medio, perché tutti pensano che siamo confusi. Una volta ho avuto un piccolo assaggio, ora sono drogato dai tuoi impicci.
Oh, si questa volta, forse questa volta... due torti fanno una ragione.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=wRmGdocohAk&feature=youtu.be
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono sempre stata una persona ansiosa, direi quasi che l’ansia occupa quasi la metà delle mie giornate e ormai ne ho fatto l’abitudine.
Mentre vedevo le case sfrecciare davanti a me mi torturavo le mani e tremavo leggermente. Non sapevo cosa aspettarmi dal mio primo anno di università. Avevo preso lettere e filosofia, amavo la scrittura e tutto ciò che la riguardasse e filosofia mi affascinava tantissimo.
«Andrà bene» disse all’improvviso Louis facendomi spaventare, non pensavo avrebbe parlato. Lui non veniva all’università, si era trovato un lavoro stabile come meccanico in un’officina vicino appunto all’istituto dove sarei invece andata io. Nonostante a lui non andasse molto bene lavorare con la meccanica doveva pur mantenersi un minimo da solo, così diceva lui. A Londra faceva il cuoco in un ristorante famoso e veniva pagato profumatamente invece qui era tutto il contrario, non solo faceva un lavoro di merda ma non veniva neanche pagato tanto.
«Speriamo» parlai invece io con la voce leggermente roca causata dal fatto che non avevo aperto bocca fino a quel momento da quando mi ero alzata dal letto.
Avevo delle terribili occhiaie che erano molto più visibili del dovuto a causa della mia pelle chiara, non avevo dormito per niente la notte precedente, ero troppo impegnata a guardare il cielo e a pensare, pensare e pensare… era di notte che i miei demoni uscivano allo scoperto non sapevo ancora controllarli.
Arrivammo a destinazione e uscii dall’auto ma rimasi a scrutare l’edificio non avendo il coraggio di entrarci. Non avrei dovuto fare questa esperienza da sola, ci sarebbe dovuto essere anche lui, ma non c’era… e dovevo accettarlo.
«Dai Lena, non è niente che tu non possa fare, sei una brillante studentessa li farai rimanere a bocca aperta tesoro» mi incoraggiò Louis abbassando il finestrino così da farmi sentire le sue parole.
Lo guardai negli occhi e sospirai per poi rigirarmi verso la scuola e percorrere a passo lento quei metri che mi dividevano dall’entrata.
Era un edificio enorme e mi sentii terribilmente piccola rispetto a molti altri studenti e anche molto più ansiosa poiché loro sembravano avere “tranquillità” come secondo nome da come si muovevano per i corridoi tutti sorridenti. Magari anch’io sarei potuta essere così se solo non fossi stata da sola. Fin dal terzo anno di superiori ho sempre desiderato entrare in questa università e anche lui nonostante di università ce ne fossero tantissime a Londra anche migliori ma a noi non importava. Quello era il nostro sogno, non solo il mio.
Dovevo raggiungere la classe di letteratura inglese anche se ero 15 minuti in anticipo. Mi avvicinai alla mappa della scuola e dopo aver focalizzato la mia destinazione mi affrettai con passo svelto per raggiungerla.
Durate il lungo tratto guardavo in basso, non volendo scambiare sguardi con nessuno ma purtroppo non contai il fatto di potermi scontrare con qualcuno, cosa che effettivamente successe.
«Oh mio dio… scusami, non guardavo dove stavo andando» mi disse una voce femminile mentre raccoglieva le sue cose da terra. La guardai meglio e aveva un viso carino ma era molto agitata si poteva ben notare dal fatto che gesticolava, parlava molto veloce e anche dalla sua risata nervosa.
«Non ti preoccupare, è stata anche colpa mia» le sorrisi gentilmente mentre mi alzavo dal pavimento, alcuni studenti ridevano già… che bel modo di incominciare la scuola.
«Io comunque sono Lacey»
«Io sono Lena» lei mi porse la mano che strinsi volentieri, magari un’amica mi avrebbe fatto bene.
«E’ stato un piacere conoscerti ma ora devo proprio scappare, ci vediamo Lena» la salutai con la mano e poi continuai a camminare questa volta facendo attenzione a ciò che stava di fronte a me.
Arrivata la classe era completamente vuota ad eccezione di un ragazzo che stava in prima fila. Nonostante fossi una ragazza abbastanza studiosa non volli sedermi insieme a lui così vicino al professore ma se fossi andata dietro non avrei sentito niente… quindi optai per la quarta fila. Appoggiai il mio quaderno sul banco e uscii la penna pronta per prendere qualche appunto. Il tempo passava lentamente e per ingannare il tempo iniziai a scarabocchiare qualcosa mentre l’aula piano piano si riempiva.
La lezione era incominciata da mezz’ora  e io avevo imbrattato almeno 3 fogli di cose inutili che sapevo già ma avevo così paura di dimenticarle che dovetti appuntare tutto. Affianco a me c’era un ragazzo che mi guardava sbigottito per quanto scrivevo veloce. Il ragazzo in questione era molto carino e si chiamava Ashton, sembrava molto dolce e simpatico.
Sbuffai irritata a causa del vocio proveniente da dietro e anche da alcune risate veramente fastidiose, cercai di non farci caso ma mi riuscì veramente difficile.
Ad un tratto la porta si aprì e tutti i rumori si fermarono anche la voce del professore si fermò, anche se solo per pochi secondi.  Non alzai la testa per vedere chi fosse, non mi interessava… dovevo prendere appunti su tutto.
«Guarda, guarda» sussurrò Ashton facendomi girare verso di lui.
«Cosa?» gli domandai curiosa.
«Lui…» mi fece cenno verso la persona che sedeva vicino a me ma dal lato opposto a quello suo. Non potevo crederci. Era il ragazzo di qualche giorno fa. Il mio cuore perse un battito alla sua vista, soprattutto quando mi guardò negli occhi. Come poteva una persona avere degli occhi così spettacolari? Oltre ovviamente gli occhi notai che era anche molto bello, capelli ricci, muscoloso e un viso quasi angelico, se non avesse quel suo sguardo duro. Mi scrutò come se sapesse leggermi dentro. Intimorita abbassai lo sguardo e lo riposai sul ragazzo biondo alla mia destra dal momento che quello alla mia sinistra mi causava uno strano effetto.
Feci spallucce e ricominciai a scrivere ma continuando a sentire lo sguardo insistente del riccio su di me.
La campanella suonò e velocemente chiusi tutto e uscii dall’aula.
«Aspetta! Non so il tuo nome…» sentii la voce  di Ashton urlare dietro di me.
Mi girai verso di lui «Lena» sorrisi e lui ricambiò.
Ricominciai a camminare, era ora di pranzo e lì vicino c’era un piccolo bar che a mezzogiorno faceva pizza, panini e altre cose davvero buone.
Sperai veramente che non fosse frequentato da tanta gente dell’università, sembrerò anche asociale ma sono un’osservatrice molto attenta e la maggior parte delle persone lì sono davvero idiote.
Ebbi fortuna e infatti non c’era nessuno, era totalmente vuoto, c’era solo una signora anziana dietro il bancone che mi accolse con un caloroso sorriso.
«Salve» salutai e lei continuò a sorridere.
«Dimmi cara, oggi abbiamo delle cose davvero molto buone» rispose finalmente lei facendomi annuire sovrappensiero.
«Okay… prendo una piadina quella con il prosciutto cotto e bas-» venni bloccata da lei.
«Cara, non puoi mangiare solo una piadina. Ti faccio una bella pizza con delle patatine poi ti faccio anche un bel dolce, ti piace il cioccolato?» mi domandò, io arrossii e annuii.
«Benissimo, accomodati» ammiccò e io mi sedetti. Uscii il mio libro preferito Orgoglio e Pregiudizio e iniziai a leggere.
Non mi accorsi neanche che la porta si era aperta ed una persona era entrata e si era seduta al tavolo alle mie spalle e che le nostre schiene si sfioravano.
«Oh… ciao Harry!» salutò la signora di cui non sapevo il nome.
«Ciao Jenny» disse una voce roca che mi fece rabbrividire. Ma che ca-? Perché associavo quella voce al ragazzo dagli occhi verdi? Stavo dando di matto, sicuro.
«Abbiamo una nuova cliente» io volli sprofondare o nascondermi nel libro se solo avessi potuto entrarci. Ugh.
Arrossii tanto, sentendo gli occhi di entrambi su di me.
Non mi ero ancora girata verso la persona alle mie spalle ed ora non ne avevo neanche più il coraggio.
«Tesoro… il nostro cuoco ha bruciato un po’ la pizza te ne facciamo un’altra» mi avvisò con sguardo triste la donna che avrebbe dovuto chiamarsi Jenny, io la guardai sorridendo e scuotendo la testa.
«No, non si preoccupi a me va bene anche così» parlai e le si dipinse un sorriso a 32 denti sul viso.
«Scusami veramente, dovremmo cambiare cuoco ma nessuno vorrebbe venire a lavorare qui, stiamo quasi per chiudere» avvertii la malinconia nel suo tono di voce che mi fece stringere il cuore. Mi ricordo quando LUI fu costretto a chiudere il suo piccolo ristorante e non uscì per una settimana quasi come se fosse in lutto. Penso che questa donna ci tenga veramente a questo posto e non so perché io avevo tanta voglia di aiutarla.
«Jenny» la rimproverò il ragazzo e la donna si asciugò una lacrima. Dovevo fare qualcosa, non sopportavo l’idea di qualcuno soffrire… sapevo cosa si provava.
«Signora… Jenny? Se vuole la posso aiutare io a far espandere la voce di questo posto e potrei trovarle un cuoco molto bravo, ne conosco uno che sarebbe felicissimo di venire qui. Se vuole, ovviamente, potrei venire anch’io a lavorare ma ovviamente le prime settimane gratis, lo prenda come un piccolo favore» lei corse verso di me e mi abbracciò fortissimo facendomi ridere tanto.
Iniziò a baciarmi la fronte e le guance stritolandomi.
«Così la uccidi» parlò ancora quel ragazzo. Ora ero proprio curiosa di sapere chi fosse, mi girai e le sue iridi si incatenarono con le mie. Potei sentire il suo profumo di menta inebriarmi le narici.
«Oh beh… penso che dobbiamo fare le presentazioni. Io sono Jenny, lui è Harry e tu sei…?» lasciò la frase in sospeso.
«Lena» non staccai gli occhi da lui e lui fece lo stesso con me.
«Lena» ripetette lei sorridendo soddisfatta e ritornando dietro il bancone.
Harry non fece neanche un cenno come saluto ed io feci la stessa cosa, abbassai lo sguardo e mi rigirai dall’altra parte. Mi spaventava, lo ammetto e neanche poco.
Ripresi a leggere isolandomi e dopo aver finito anche di mangiare pagai tutto e uscendo informai Jenny che il giorno dopo avremmo parlato meglio di cosa fare e quando iniziare.
Non salutai Harry e neanche lui lo fece ci guardammo solo di sfuggita prima che il freddo di Brighton mi colpisse facendomi stringere ancora di più nel mio cappotto. Ritornando all’università, non avevo più solo LUI in mente ma anche alcuni occhi verdi e non andava bene, non andava affatto bene.


Ciao, ciao, ciao bella... ciao, ciao, ciao
Primo capitolo, sono emozionata meo deo... no la smetto #DISAGIO. Spero vi piaccia questo capitolo, io personalmente amo questa storia con tutta me stessa poichè ha un valore affettivo e ci sono molte cose che fanno parte del mio passato, della mia storia che cerco davvero di seppellire soprattutto quando parlo con la gente. L'altra mia storia diciamo parla molto della me di tutti i giorni (io quando scrivo storie... le protagoniste le faccio molto simili a me negli atteggiamenti anche nelle più piccole cose, mi riesce più semplice scrivere così) mentre... Lena, è la me che poche persone hanno visto e a volte vedono perchè è la mia parte più sensibile che cerco sempre di chiudere nell'armadio... non so neanche perchè lo sto dicendo ma dettagliiiiiiii. Spero che questa storia vi faccia appassionare perchè sarà stupenda, parola mia ah... ehm... se vi va potete lasciare una piccola recensione, non vi mangio mica oh! Adoro sentire il parere di altre persone e vorrei sentire i vostri. Bye bye.

 
  
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