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Autore: 144kagome_alice144    06/01/2016    3 recensioni
Sasuke e Naruto sono dei semplici ragazzi di sedici anni, o almeno così credono. Una crudele verità aleggia sul loro passato e solo il loro fratello maggiore la conosce. Fra la scuola e i vari impegni, riusciranno a sopportare il peso del loro cognome? Riusciranno a vivere e ad amare?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                  Kokoro no mondai


 
In classe era calato il silenzio. La professoressa di scienze, Terumi Mei, era famosa in tutto l’istituto per la sua bellezza e bontà; fino a quando gli studenti seguivano la lezione senza disturbare. Tutti erano spaventati dal suo sguardo glaciale quando qualcuno veniva sorpreso a parlare con il compagno o, semplicemente, disattento.

Era una donna con lunghi capelli marroni e un sorriso lascivo, che metteva inquietudine negli alunni. Eppure in classe in pochi seguivano la lezione.

Ten Ten, Ino, Neji e Hinata erano molto preoccupati per Sakura, dopo aver appreso dall’infermiera Rin che era rimasta in infermeria; mentre Naruto era preoccupato per suo fratello. Sapeva che per lui era difficile aprirsi e che, proprio per questo, molte volte sembrava distaccato, freddo, quasi superficiale.

Inoltre aveva paura che non riuscisse a gestire la situazione con quella ragazza che riusciva a tenergli testa. Sorrise al pensiero che l’Haruno fosse l’unica ragazza capace di non cedere allo sguardo magnetico del moro.

< Uzumaki, l’atomo lo diverte così tanto? > domandò una voce molto sensuale all’orecchio del biondino. Quest’ultimo inghiottì un paio di volte, girandosi lentamente, ritrovandosi ad un palmo dal naso la sua insegnate.

< La prossima volta che ti vedo disattento- > Non riuscì a finire la minaccia, per la fortuna dell’Uchiha, che la porta si aprì, rivelando la figura di Sakura tutta sorridente e, dietro, un Sasuke con un impercettibile ma presente sorriso.

Tutti i compagni si girarono verso i ragazzi con sguardo interrogativo, chiedendosi che cosa fosse successo. < Ci scusi, signorina Terumi > si scusò Sakura, andandosi a sedere vicino a Naruto, seguita da Sasuke. La professoressa annuì, tornando alla cattedra, mentre il biondino riprendeva a respirare.

< Bene, l’ora è finita – annunciò, rendendo tutti gli studenti più tranquilli – Vi annuncio che domani sostituirò il vostro professore di musica che ancora la segreteria non ha trovato – Si fermò, dando tempo ai ragazzi di lamentarsi; poi, puntando il suo sguardo assassino su Naruto, sorridendo disse – Uzumaki, per domani preparati.. > detto questo uscì dalla classe, lasciando i ragazzi liberi di fare ricreazione.

Tutti si alzarono, mentre Naruto rimase a sedere, sbattendo ripetutamente la testa sul banchino. < Dobe, che cos’hai combinato? > chiese il moro avvicinandosi < Sono morto. Sono morto > ripeteva il ragazzo. Lui di atomi non ci capiva nulla e, inoltre, quel pomeriggio lo avrebbe passato allo “ Shinobi Cafè “, dove lo avrebbe trovato il tempo di studiare?

Il moro sbuffò < Forza Usuratonkachi! > lo richiamò, trascinandolo fuori dall’aula, diretto sulla grande terrazza dell’istituto.

< Sakura, tutto bene!? > esclamò Ino, accorrendo dalla migliore amica, seguita dalle altre. < Si, Ino. Tutto bene. Anzi, ti chiedo scusa se ti ho fatto preoccupare! > esclamò abbracciandola.

Ten Ten ed Hinata si guardarono, sorridenti, felici che l’amica stesse meglio. Anche Ino sembrò rallegrarsi. Quando le due si staccarono, fra di loro calò il silenzio. La rosa capì subito che nella sua amica c’era qualcosa che non andava.

Decisa la trascinò fuori dalla classe, entrando in un’aula destinata ad uno dei club. < Hey! Fronte spaziosa, ma che ti prende! > urlò Ino. < Ino, adesso mi dici che cos’hai?! > esclamò seria l’amica, puntando i suoi occhi seri in quelli colpevoli della Yamanaka.

Quest’ultima sorrise rassegnata, ormai conscia di dovere delle spiegazioni all’amica. < Così te ne sei accorta.. - disse, mettendosi a sedere sul tavolo di legno in mezzo alla stanza, mentre la rosa rimaneva seria, fissa davanti a lei. – Lo sai che giorno è venerdì prossimo, vero? > continuò la bionda.

La rosa riflettè sulla domanda una manciata di secondi, per poi sorridere e rispondere < E’ il tuo compleanno! > La Yamanaka annuì inespressiva. Calarono altri istanti di silenzio, nei quali la bionda sperava che l’amica arrivasse da sola al nocciolo del problema, mentre l’altra continuava a fissarla confusa.

Ino, vedendo l’espressione confusa dell’amica scoppiò < Il giorno prima, giovedì, è il compleanno di Shikamaru!? > < E quale è il problema? >

Ino guardò Sakura come se quest’ultima fosse un extraterrestre. Come era possibile che si fosse dimenticata di quel dettaglio! Sospirò:

< I miei genitori vogliono farcelo festeggiare insieme come l’anno scorso > Pronunciò quelle parole abbassando piano piano lo sguardo lucido, fino a piantarlo sul pavimento in legno. < Ah.. – fu l’unico suono che emise Sakura, abbassando anche lei lo sguardo, capendo il problema.

Sapeva che Ino aveva una cotta per il Nara dai tempi dell’asilo e proprio qualche giorno fa si era dichiarata. Però per la bionda le cose non sono andate come sperava. Il moro le aveva risposto chiaro e tondo che lui non ricambiava quel sentimento.

Ino, quel giorno era distrutta e, Sakura, sapeva bene che, anche dopo quella serata in discoteca, l’amica stava ancora soffrendo. Era forte e cercava di nascondere il dolore ma, agli occhi esperti dell’Haruno, non sfuggiva quel barlume di dolore e tristezza che si era annidato nell’azzurro dei suoi occhi.

Inoltre la rosa sapeva bene che ogni anno, una volta i Nara e una volta gli Yamanaka, organizzavano una festa per festeggiare il compleanno dei loro figli, dato che i due padri erano amici d’infanzia. La festa si svolgeva sempre a casa di uno dei due e erano invitati solo gli amici più stretti.

Rimasero in silenzio, ognuna persa nei suoi pensieri, fino a che Sakura, come illuminata da un’ idea geniale, non esclamò – Basta che la organizzi prima tu! > Ino alzò lo sguardo, puntandolo su quello allegro e gioioso dell’altra < Ma sei pazza! Io non voglio fare nessuna festa, specialmente con lui!! > esclamò, sempre più arrabbiata con Sakura. Possibile che l’amica non capisse il suo problema?

< Si! Lo so, lo so. Ma lasciamo finire – riprese l’Haruno – Se tu decidessi di organizzare la tua festa a casa tua, invitando tutta la classe avresti risolto! – La bionda fece per risponderle ma l’amica la fermò – Conoscendo Shikamaru lui non avrà voglia di preparare una festa, così accetterà di venire alla tua e farai contenti i tuoi genitori! –

Ino guardò l’amica, pensando che, infondo, l’idea della ragazza non era male. Sakura, vedendo l’indecisione dell’amica continuò – Ascolta: se tu organizzi una festa, invitando tutta la classe ci saremo anche noi e ti potremmo dare una mano! > terminò.

Nella stanza calò il silenzio. Sakura, con i suoi occhi verdi, sperava che l’amica accettasse la sua idea, mentre l’altra era ritornata a guardare il pavimento. In effetti, l’idea di Sakura non era male ed era di sicuro meglio della festa che voleva prepararle suo padre.

Sospirò rumorosamente, rialzando lo sguardo. Le due amiche si guardarono serie per un istante, poi la bionda si arrese < Ok, farò come mi hai detto tu, però mi dovete aiutare.. > La rosa sorrise < Ma certo! Lascia fare a noi! > < Grazie Sakura.. > sussurrò l’amica, veramente riconoscente alla rosa < Siamo amiche, no? > rispose l’altra sorridendo. Ino annuì, per poi abbracciare Sakura.

Ad interrompere quel momento ci pensò la campana della scuola che annunciava la ripresa delle lezioni. Così, sorridendo, le due tornarono in classe poco prima dell’arrivo dell’insegnate.

Durante la noiosissima ora di scienze sociali del professor Hiruzen Sarutobi, la rosa si applicò immediatamente nel piano che aveva già in mente. Senza farsi notare spiegò la situazione alla compagna di banco, la quale, d’accordo con lei iniziò a scrivere il piano della rosa su un bigliettino destinato a Ten Ten.

Quest’ultima, per sfortuna, si trovava in seconda fila posto ben visibile al professore perciò, la Hyuga, cercando di fare meno rumore possibile chiamò Naoko, la ragazza seduta davanti a lei, mimandole di passare il bigliettino alla ragazza dagli chignon.

La ragazza annuì impercettibilmente, eseguendo il favore della corvina. Quando il pezzo di carta giunse nelle mani della castana, quest’ultima represse l’istinto di voltarsi indietro, leggendo il messaggio delle sue amiche.

Sul foglietto, spiegato con la bellissima calligrafia di Hinata, c’era scritto a grandi linee il problema della Yamanaka e, un po’ più sotto, scritto con una diversa calligrafia, un po’ più confusa della precedente, c’era un avviso:

“ Durante la pausa pranzo Ino parlerà con Shikamaru, noi troviamoci sulla terrazza “. La ragazza sorrise: chissà quale piano stava organizzando la mente dell’Haruno. Dopo essersi rigirata il foglietto tra le mani, accertandosi di aver letto tutto, portò una mano dietro la schiena, facendo segno alle amiche di aver recepito il messaggio.

Quest’ultime, capendo il segnale dell’amica, si sorrisero.

< Avete finito? > chiese Neji alla ragazza vicino a lui. < Non ti impicciare tu.. > ribattè la castana, nascondendo veloce il fogliettino.

Neji sospirò: ogni volta che quelle ragazze organizzavano una cosa non c’era da stare tranquilli.

Naruto guardava fisso davanti a lui, i suoi occhi azzurri erano fissi sulla lavagna, mentre il professore spiegava. Poteva sembrare attento, ma in quel momento la sua testa era tutt’altro che in classe. Non faceva altro che ripensare al discorso che aveva fatto con suo fratello poco prima:

“ < Teme! Hey teme, mi vuoi dire dove mi stai portando!? > Il fratello, naturalmente, non rispose, continuando per la sua strada. Salirono le scale e giunsero sulla terrazza. Il biondo rimase affascinato dalla bellezza del panorama che si poteva osservare dal tetto dell’edificio.

Come un bambino, con un gran sorriso, si affacciò alla recinzione, osservando con occhi sognanti tutta la città: era uno spettacolo magnifico. < Dobe, torni con i piedi per terra!? - Fu Sasuke ad interrompere il momento “ idilliaco “ del giovane.

Quest’ultimo si girò verso il fratello, improvvisamente serio, spronandolo, con sguardo sicuro, a parlargli. Il maggiore sospirò ed iniziò, evitando il contatto visivo con Naruto – Non dire niente ad Itachi.. >

Fra i due calò il silenzio e, quando Naruto si rese conto che suo fratello aveva fatto tutto quello solo per dirgli di non dire niente al fratello, scoppiò < Ma allora sei proprio scemo!!!? Mi porti fin quassù e l’unica cosa che mi dici, dopo aver saltato un’ora di lezione, è di non farne parola con Itachi!!? >

Il moro sospirò pesantemente, facendo capire al più piccolo che non voleva parlare. Naruto rimase a fissarlo per un po’, poi sospirò arrendendosi < Ok, non gli dirò niente – Il moro lo fissò: non poteva crederci che il fratello gli facesse un favore senza chiedere niente in cambio – Ma lo farò solo perché, quando siete tornati, ho visto l’Haruno molto più tranquilla > volle precisare Naruto.

Si guardarono seri, capendosi, per poi sorridere e ritornare in classe. “

Naruto non faceva altro che pensarci; aveva promesso che non avrebbe detto niente al fratello maggiore, ma non capiva il motivo di tutta quella riservatezza. Forse Sasuke non voleva che Itachi capisse qualcosa, ma cosa? Di sicuro era qualcosa che lui non capiva ma Itachi ci sarebbe arrivato.

La mente del biondino era nella confusione più totale, così tanta confusione da fargli male. Venne riportato alla realtà quando sentì la sua compagna di banco ridere serenamente.

Si voltò, rimanendo incantato dalla scena che gli si presentava: Hinata stava ridendo insieme a Sakura, il suo volto così rilassato e tranquillo, i suoi occhi splendenti e le sue labbra allegre, incantarono Naruto che rimase imbambolato ad osservarla.

La corvina sussurrò qualcosa alla rosa, la quale si ricompose e iniziò a scrivere qualcosa su di un pezzo di carta. Quando la corvina tornò a sedere composta, si accorse delle attenzioni del più piccolo degli Uchiha.

Si voltò verso di lui e non potè far a meno di incatenare i suoi occhi lucenti in quelli puri e limpidi di lui. Arrossì all’istante, incapace di distogliere lo sguardo. Naruto, accortosi della timidezza della ragazza, sorrise teneramente e le si avvicinò.

Hinata sussultò: avere quel ragazzo così vicino le aumentava i battiti del cuore che sembrava volesse fuoriuscirle dal petto. Il ragazzo le si avvicinò, facendo in modo che le loro guance fossero in contatto; così le sussurrò all’orecchio:

< Non ho capito cosa state organizzando te e l’Haruno, ma per qualsiasi cosa, puoi contare su di me > La ragazza arrossì sempre di più, raggiungendo la tonalità di un pomodoro. Annuì impercettibilmente, smettendo quasi di respirare.

Il ragazzo, sempre sorridente, si allontanò, cessando quel bellissimo contatto.

Sakura, intanto, stava scrivendo un messaggio ad Ino, dove le diceva che, durante la pausa pranzo, lei avrebbe dovuto parlare con Shikamaru; così facendo la rosa sapeva che avrebbe avuto tutto il tempo per spiegare alle amiche il suo piano.

Sasuke se ne stava seduto al suo banco, non prestando attenzione al professore, ritenendo il panorama che vedeva dalla finestra più interessante. Era ormai tutta l‘ora che guardava fuori, fino a che la sua attenzione non fu catturata dall’Haruno.

La ragazza era completamente piegata sul foglio, così da dare l’impressione che stesse prendendo appunti, però quel sorriso felice e con una punta di maliziosità, tradiva la sua volontà di sembrare attenta.

L’Uchiha si sporse un po’, per leggere che cosa stava scrivendo, ma la ragazza, prontamente, tappò il foglietto con una mano. < Che c’è? > chiese scocciata.

Il moro non le rispose, tornando a fissare il pezzo di cielo. Quella ragazza era veramente strana: prima sembrava felice e contenta, tanto da ringraziarlo e adesso lo trattava così. E poi: perché tutto ad un tratto  Sasuke era così tanto interessato a sapere che cosa passava per la testa a Sakura?

Di solito le ragazze cascavano ai suoi piedi e, quelle rare volte che non succedeva, lui non si faceva certo questi problemi. Chissà che cosa gli stava succedendo.

Dopo che Sakura ebbe fatto avere il fogliettino all’amica, si girò verso di lui < Non posso dirti molto, ma sto organizzando una sorpresa per Ino.. > Il ragazzo si limitò ad annuire, non togliendo lo sguardo dalla finestra.

La ragazza rimase a fissarlo per un po’, non capendo che cosa gli passasse per la testa, poi scrollò le spalle, tornando nella posizione di prima, aspettando una risposta da parte dell’amica. 



Spazio Autrice:

Salve!!
Finalmente, per l'ultimo giorno di vacanze ( purtroppo sono già finite ) riesco ad aggiornare!! Yeah!
Ok, non entusiasmiamoci troppo. Questo capitolo, come il prossimo, non saranno come gli altri, ma vi assicuro, ne vedranno delle belle e brutte!! ahahaha
Il capitolo si intitola " Problemi di cuore ".
Non so quando riuscirò ad aggiornare di nuovo: mi sono iscritta ad un contest e partecipo con Dragon Ball ( poi se siete interessati vi metterò il link ) e per sabato devo fare un racconto di filosofia.. ma spero comunque di riuscirci entro questa settimana.


Alla prossima!!!                                           144kagome_alice144




 
  
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