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Autore: __Lunatica    07/01/2016    1 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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L'inizio della fine


-Tu piccoletto- chiamai un ragazzino del primo anno di Serpeverde che avevo appena incrociato nei sotterranei -Dimmi qual è la vostra parola d'ordine- 
Lui mi guardò confuso ed impaurito, balbettò qualcosa di incomprensibile e poi -Non posso, tu non fai parte dei Serpeverde- riuscì a dire
-Ascoltami bene- cercai di controllare la mia rabbia -Non ho tempo da perdere e non ho pazienza quindi o mi dici subito la parola d'ordine o giuro che ti farò finire in punizione- 
Lui mi guardò con due occhioni grandi e blu, mi fece tenerezza, ma avevo bisogno di sapere quella dannatissima parola d'ordine, il prima possibile. 
-Salasar Serpeverde- rispose velocemente prima di scappare via
-Che fantasia- commentai sarcastica con un sussurro prima di nascondermi dietro ad uno stendardo e rendermi invisibile. 
Uscii, ormai immune agli sguardi di chiunque, e mi diressi velocemente verso l'entrata della sala Comune dei Serpeverde. 
Dissi la parola d'ordine e il muro si spostò lentamente, mi affacciai e notai con sollievo che la Sala era praticamente deserta dato che l'ora di cena si stava velocemente avvicinando. 
Qualcuno si girò verso di me, o meglio verso il muro che si era spostato apparentemente senza motivo, confuso ma non ci fece molto caso quando esso si richiuse e non videro entrare nessuno. 
Senza indugiare oltre mi diressi verso i dormitori, i dormitori maschili del sesto anno per essere precisi, e una volta trovati aprii la porta e la richiusi alle mie spalle. 
La stanza era occupata da una sola persona, Draco Malfoy, che stava sdraiato a letto intento a leggere un libro. 
Egli sobbalzò quando la porta si richiuse e si guardò allarmato intorno. 
Sigillai la porta ed insonorizzai la stanza velocemente prima di rendermi di nuovo visibile. 
Quando mi vide scattò in piedi con gli occhi sbarrati e -Che cosa ci fai qui per Merlino, sei impazzita?- urlò
-Menomale che ho insonorizzato la stanza- commentai e lui mi guardò confuso -Prima o poi te li insegnerò questi trucchetti- dissi poi 
-Che vuoi Burke?- chiese lui ignorandomi completamente
Tirai fuori il libro dalla borsa e glielo lanciai, lui lo afferrò al volo grazie ai riflessi di Cercatore e lo guardò curioso.
-Questo è quello che ti serve- spiegai semplicemente -Per l'armadio- aggiunsi dato che mi guardò ancora più confuso 
-Un libro?- disse divertito -Cosa dovrei farci?- 
Alzai seccata gli occhi al cielo, possibile che dovessi spiegare sempre tutto? 
-Ti serve per aggiustare l'armadio- dissi sbrigativa -Leggilo e capirai-. 
Lui annuì disorientato ma non disse nulla, forse stava davvero iniziando a fidarsi dopotutto.
-Perchè lo hai detto a Zabini?- chiesi di getto.
Lui mi guardò confuso per qualche secondo e poi gli occhi gli si illuminarono per la comprensione della domanda ma mi guardò torvo.
-Come fai a saperlo?- mi chiese
-Te lo hanno mai detto che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?-
-Lo hai appena fatto anche tu- rispose immediatamente lui
-Touchè- dissi sorridendo divertita -Me lo ha detto lui comunque, oggi-
-Non ha senso, perchè mai te lo avrebbe detto? Lo hai ricattato?-
-Non essere stupido Malfoy. Me lo ha detto perchè ha capito che ti sto aiutando, è un buon osservatore- ammisi sospirando
-Più dei tuoi amichetti evidentemente- rispose divertito lui ghignando
-Loro si fidano di me e questo a loro basta. Ma non a tutti- ammisi sconsolata 
-La Granger- sussurrò lui sovrappensiero -Sospetta anche di me?-
-No, per ora sono riuscita a smontare le sue teorie, ma non so per quanto a lungo riuscirò a farlo, stai attento Malfoy, se c'è qualcuno che ci può incastrare è proprio lei, quindi dobbiamo essere astuti- 
-Esserlo fa parte di noi serpeverde, pensavo che voi invece foste leali e coraggiosi- 
Sorrisi divertita dalla sua risposta e -Lo siamo infatti- dissi prima di girarmi ed andarmene. 
-Quindi mi stai dicendo che hai paura di non battere i Serpeverde?- chiesi seccata 
-Sto solo dicendo che dovremmo allenarci molto per riuscirci- chiarì Harry serio continuando a guardare assorto il lago davanti a noi
-Noi li batteremo, quest'anno la coppa sarà nostra- dissi sicura delle mie parole 
-Abbiamo in squadra una delle migliori battitrici di sempre, Ginny è grandiosa, Ron è sicuro di se e...-
-E abbiamo te Harry, se c'è qualcuno capace di soffiare il boccino a Malfoy tranquillamente quello sei tu- completai per lui 
Sorrise divertito e annuì senza guardarmi mentre io continuavo a fissarlo per capire cosa lo disturbasse tanto. Il sole stava per tramontare e noi eravamo seduti sotto ad un albero con i libri davanti, perchè in teoria avremmo dovuto studiare, ma stavamo semplicemente in pace a parlare di qualsiasi cosa. 
-Cosa c'è Harry?- chiesi ad un certo punto stanca di fare finta di niente
-Ho parlato con Katie- sospirò -Non ricorda chi le ha dato la collana, ma è successo ai Tre Manici di Scopa nel bagno delle ragazze. Senti so che tu pensi che io sia fissato, ma so che c'è Malfoy dietro a tutto questo- disse girandosi finalmente a guardarmi negli occhi 
-Io credo che Malfoy non c'entri niente, ma qualsiasi cosa stia succedendo non mi piace- mentii abilmente continuando a sostenere il suo sguardo 
-Vorrei solo capire, sento di avere la risposta sotto gli occhi, ma non riesco ad arrivarci- 
-Devi stare tranquillo e concentrarti sul compito che ti ha dato Silente, nessuno può uccidere quell'uomo,  è il mago più potente di tutti i tempi ed ha affrontato Voldemort più volte di chiunque altro eppure è vivo. Preoccupati più di te stesso, lui è al sicuro- risposi sicura di me stessa e delle mie parole. 
Lui annuì appena ma -Ho una bruttissima sensazione Ester e lo sai meglio di me che quando ce l'ho poi succede qualcosa di brutto- ammise
-Qualsiasi cosa accada ricordati che io ci sarò sempre per te- dissi semplicemente -Ora andiamo ad allenarci, almeno riusiremo a scaricare un po' di ansia- dissi e mi alzai in piedi per poi radunare i miei libri e porgergli la mia mano. 
-Sei la persona di cui io fido di più- disse lui e mi sentii quasi male prima di iniziare a dirigersi verso al campo con me al seguito. 
Era ormai sera tardi, molte persone erano andate a dormire, ma io ed Hermione eravamo rimaste in Sala Comune per ripassare alcune materie. 
Il rapporto tra me e lei era tornato esattamente come prima eppure una vocina nella mia testa mi suggeriva di stare attenta, perchè imbrogliare Ron ed Harry era facile, ma Hermione era tutto un altro discorso. 
-Va tutto bene?- mi chiese all'improvviso lei e solo allora mi resi conto di essere rimasta imbambolata per un po' con la piuma in mano e lo sguardo per nel vuoto. 
-Sto pensando- risposi semplicemente riprendendo a scrivere 
-Vuoi dirmi a cosa stai pensando?- continuò lei guardandomi curiosa
-Semplicemente a niente e a tutto- risposi vaga ma quella risposta non era poi del tutto insensata. C'era qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa di evidente che non riuscivo a capire, eppure sentivo di essere vicina ad una risposta. 
Era da quando avevo parlato con Harry poche ore prima che pensavo a quello che mi aveva detto su Katie e sentivo che qualcosa mi stava decisamente sfuggendo, qualcosa di decisamente troppo ovvio. 
Nella mia testa stavo cercando di capire come avesse fatto Malfoy a far finire nelle mani di Katie la collana senza essere ad Hogsmeade. Avrebbe dovuto avere un complice, quello era ovvio, ma chi?
All'improvviso mi alzai di scatto dalla sedia e fui colpita dalla soluzione come un fulmine a ciel sereno. 
Hermione mi guardò allarmata e io, dopo aver borbottato qualcosa di incomprensibile, uscii di corsa dalla sala comune per dirigermi nell'ufficio di Severus. 
Mi dimenticai anche che in teoria non avrei dovuto essere in giro per il castello a quell'ora, dimenticai di rendermi invisibile e quando pensai di essermela cavata una luce mi venne puntata contro, una luce che fuoriusciva da una bacchetta. 
Alzai gli occhi per vedere chi fosse e sospirai quando vidi che si trattava solo di Malfoy, perchè avrebbe potuto andarmi molto peggio. 
-Che ci fai in giro a quest'ora?- mi chiese e poi, dopo essersi guardato intorno disse -E perchè non sei invisibile?- 
Lo guardai sbalordita per qualche istante e poi -Andavo di fretta e me ne sono dimenticata- spiegai -Tu che ci fai in giro a quest'ora?-
-Stavo andando nella Stanza- rispose alzando le spalle e mi stupii per la sua sincerità ma ne fui felice -Dove stai andando?-
-Devo parlare con Piton- spiegai decidendo di essere sincera 
-Senti Burke, ho bisogno di parlarti, dopo vieni a cercare il posto in cui si nascondono le cose- e io lo guardai confusa ma lui senza aggiungere altro se ne andò.
Decisi di mettere un attimo da parte l'indovinello di Malfoy e arrivai davanti all'ufficio di Severus. Bussai e, fortunatamente, sentii una voce che mi invitò ad entrare. 
Così feci e lo vidi chino su un calderone che stava lentamente girando. Rinunciai a chiedergli cosa stesse facendo anche perchè non me lo avrebbe detto e mi sedetti su una sedia e continuai a fissarlo fino a -Che vuoi Ester?- chiese. 
Lo guardai divertita perchè nonostante fosse rimasto chino sul suo calderone sapevo bene che la mia presenza lo disturbava. 
-So come ha fatto Malfoy ad avvelenare l'Idromele e a dare la collana a Katie- dissi e ridacchiai quando lo vidi alzare finalmente lo sguardo e guardarmi sbalordito.
-E come avrebbe fatto?- chiese scocciato, probabilmente credeva ce stessi farneticando. 
-Semplice- iniziai -Katie ha detto che è uscita dal bagno delle donne con la collana e che non ricorda chi gliel'ha data, quindi vuol dire che qualcuno l'ha confusa o peggio le ha cancellato i ricordi, personalmente penso la seconda, quindi la persona che lo ha fatto deve essere una donna perchè un uomo che entra nel bagno delle donne non passa inosservato. All'inizio pensavo che avesse usato la Polisucco, ma tu mi hai detto che non ti manca nessun ingrediente dalla dispensa e quindi ho escluso questa opzione. Poi mi sono informata e la bottiglia avvelenata veniva proprio dai Tre Manici di Scopa, ma indovina? Ogni bottiglia prima di essere spedita viene sigillata, quindi è impossibile manometterla dopo- spiegai e lui mi guardò confuso -Ma non capisci Severus? E' stata per forza Madama Rosmerta- conclusi ovvia e a lui gli si illuminò lo sguardo. 
Fissò il vuoto per qualche secondo e quasi vidi il suo cervello ragionare veloce. Annuì lentamente un paio di volte prima di alzarsi in piedi e sussurrare -E' sotto imperio- poi mi guardò e -Ester devo andare assolutamente a parlare con il Preside, tu torna nel tuo dormitorio- annuii ma poi gli dissi -Severus ricorda di controllare se ci sono armadi svanitori a Villa Malfoy- e me ne andai veloce. 
Questa volta mi resi invisibile e camminai lenta per i corridoi attenta a non fare rumore. Continuai a riflettere sulla mia deduzione e più ci pensavo più capivo che era quella giusta, era l'unica soluzione possibile, ma il fatto che Malfoy avesse posto Rosmerta sotto imperius mi fece pensare che, a differenza di quello che pensava Silente non ci fosse più alcuna possibilità di salvarlo. Non che mi importasse più di tanto, sia chiaro, ma se non fosse stato per il volere del preside lo avrei catturato e fatto sparire dalla circolazione per almeno un annetto intero, tanto per togliere ogni pericolo dai piedi. 
Ovviamente se avessi detto una cosa del genere a Silente lui mi avrebbe guardato con rimprovero prima di scuotere la testa sconsolato e mi avrebbe congedato una una delle sue frasi a suo parere geniali che prima di capirla sarebbe passata come minimo una settimana. 
All'improvviso, quando ormai ero arrivata al settimo piano, ricordai le parole che mi aveva detto poco prima Malfoy e cambiai strada dirigendomi sicura verso la Stanza delle Necessità. 
Pensai alle sue parole e capii che avrei dovuto cercare un posto in cui nascondere le cose. Dopo essere passata tre volte davanti al muro la porta apparve e senza esitare oltre entrai.
Girai intorno a strano oggetti prima di trovarlo. Era chino sul fondo dell'armadio, con una bacchetta in mano e il libro nell'altra. 
Aveva l'espressione confusa, quasi seccata, ma era decisamente concentrato in quello che stava facendo. 
-Rischi di sprecare l'ultimo neurone che ti rimane se lo fai sforzare così tanto- dissi e lo vidi sobbalzare e sbattere la testa sull'armadio. Si voltò e mi fisso con lo sguardo infuriato quando iniziai a ridacchiare per la scena. 
-Devi sempre apparire in questo modo o spaventarmi?- mi chiese mentre iniziò a massaggiarsi il punto dolente sulla testa
-No, non devo- constatai -Ma mi diverte molto farlo- e così dicendo ignorai il suo sguardo omicida e mi sedetti sul pavimento con le gambe incrociate -Che volevi dirmi?- chiesi cercando di far durare quella conversazione il meno possibile. 
-Diverse cose- rispose ed io sbuffai 
-Bene, inizia subito, altrimenti rimarremo qui tutta la notte ed io non ne ho proprio voglia- dissi seccata avendo ormai capito che sarei dovuta rimanere lì più di quanto avessi previsto
-Perchè sei entrata a far parte dei Mangiamorte?- disse mettendosi seduto davanti a me 
-In realtà non ne faccio ancora ufficialmente parte- chiarii alzando la manica sinistra e lasciandogli vedere il mio avambraccio pulito -Ma mio padre è entrato nelle sue schiere ed io non volevo deluderlo- mentii tranquillamente 
-C'è qualcosa che non mi quadra, qualcosa che mi nascondi- affermò lui 
-Io nascondo molte cose a molte persone Malfoy e non sarai di certo tu il mio confidente migliore, noi dobbiamo collaborare, non diventare amici- chiarii per la centesima volta esasperata 
-Mi puoi davvero aiutare?- chiese allora lui in un sussurro come se temesse la mia reazione 
-E' il mio compito e posso assicurarti che lo porterò a termine, anche a costo di dover rischiare la mia vita- risposi seria guardandolo dritto negli occhi e non facendo trapelare alcun tipo di insicurezza 
-Perchè?- chiese lui abbassando lo sguardo in un sussurro
-Te l'ho detto, è il mio compito- e lo guardai confusa 
-No, intendo perchè hai scelto di stare tra i suoi seguaci, tu non eri obbligata, potevi tirartene fuori, io invece ero condannato ad esserlo- 
-E' questo quello che ti ripeti per sentirti a posto con la tua coscienza Malfoy?- dissi con acidità -Bene allora sappi una cosa, tutti abbiamo una scelta, tutti. Tu hai scelto di entrare nella sua schiera perchè avevi paura, ma tu una scelta ce l'avevi, quindi è inutile cercare di giustificarsi in questo modo, tutti abbiamo una scelta, tu hai fatto la tua ed io la mia, non sei nessuno per giudicarmi.- 
Lui mi guardò disorientato e poi -Parli come una Grifondoro, ma ti comporti come una Serpeverde- disse e non seppi se prenderlo come un complimento o come un insulto, optai per la seconda. 
-Tu credi davvero di conoscermi- sussurrai basita -Sappi una cosa Malfoy, nessuno mi conosce davvero, nessuno- ammisi e i resi conto del tono triste che aveva preso la mia voce solo dopo aver detto quella frase -Tu dici di non avere amici, ma Zabini è intervenuto per te, qui l'unica a non avere nessuno con cui confidarsi sono io- dissi amaramente e nel suo sguardo vidi qualcosa che mi parve pietà e se possibile mi arrabbiai ancora di più, nessuno doveva avere pietà per me, nessuno. 
-Pretendi di fare troppe cose Burke, nessuno può riuscire a fare tutto. Si, sei decisamente una delle streghe migliori qui dentro, sei astuta e hai una preparazione di gran lunga migliore di tutti noi, ma hai comunque diciassette anni e sembra che tu te lo sia dimenticato- rispose lui fissandomi negli occhi e dovetti faticare per non abbassare lo sguardo dato che inspiegabilmente mi sentii colpita da quelle parole. 
-In questo mondo, soprattutto in periodo di guerra, si deve essere pronti a tutto per difendere le proprie convinzioni- riuscii a dire prima di fissare il mio sguardo sull'armadio. 
-Anche a fingere di amare chi in realtà odi?- 
Sobbalzai a quelle parole e -Cosa stai dicendo?- chiesi
-Fred Weasley- disse -Capisco spiare lo Sfregiato e i suoi amici, ma cosa c'entra quel Weasley?- 
Cercai le parole da dire ma non mi venne in mente niente da dire, almeno niente di intelligente. Boccheggiai e mi voltai lentamente verso di lui.
-L'amore non segue le regole, vero?- chiese lui sorridendo, non ghignando, semplicemente sorridendo.
-Questi non sono affari tuoi Malfoy- risposi acidamente 
-Non ti sto giudicando Burke. Possibile che tu non ti possa fidare di me?- disse offeso lui 
-Chiediti il perchè e datti una risposta da solo- risposi prima di alzarmi da terra -La nostra conversazione è ufficialmente finita- dissi prima di girarmi.
-Aspetta Burke- mi richiamò lui -Come faccio a contattarti se devo dirti qualcosa?- 
-Quasi ogni pomeriggio alle quattro sono in biblioteca, potrai trovarmi lì- risposi e me ne andai in fretta da quella stanza. 
Camminai lentamente per arrivare in Sala Comune e quando, dopo aver detto la parola d'ordine, entrai trovai Hermione ancora seduta dove l'avevo lasciata ma nel frattempo si era addormentata e la sua testa era appoggiata ad una pila di libri. 
Sospirai prima di avvicinarmi a lei. Iniziai piano a scuoterla e lei, dopo un paio di secondi, di svegliò e drizzo la schiena di scatto per poi guardarmi confusa. 
-Mi puoi dire che cosa è successo? Perchè te ne sei andata come una pazza di corsa?- mi chiese tra uno sbadiglio e l'altro con la voce roca e gli occhi arrossati per la stanchezza 
-Oh..- fu l'unica cosa che riuscii a dire mentre cercavo una scusa plausibile per giustificare le mie azioni -Mi ero dimenticata di consegnare il compito di pozioni e sono andato a metterlo nell'ufficio di Lumacorno- mi inventai sul momento e lei mi guardò comprensiva. Incredibile, ci aveva creduto. 
-Ultimamente ti vedo distratta, lo sai che con me puoi parlare Ester- e io annuii lentamente -Siamo amiche dalla prima volta che ci siamo sedute in banco insieme e tu mi hai salutata come se fossi una tua amica, sei la prima persona che mi ha fatta sentire la benvenuta qui, la prima che invece che alzare gli occhi al cielo quando iniziavo a parlare mi ascoltavi curiosa, quindi penso che tu possa parlare con me, no?- 
Le sorrisi e annuii -Certo Hermione- e sbadigliai -Solo che non ho davvero niente da dirti, sono solo stanca- e sbadigliai ancora prima di -Scusa, io me ne vado a dormire, tu non vieni?- chiedere. 
-Arrivo tra un attimo, devo solo rileggere un paio di cose- e allora le augurai la buonanotte e salii nel dormitorio. Solo dopo seppi che quella sera io spinsi Hermione ad indagare sul mio conto dato che lei mi aveva vista consegnare il compito durante la lezione.


TADAAAAAAN
Si ok, avevo detto che avrei pubblicato in due settimane ma non avendo ricevuto nessuna ricansione ho aspettato e oggi mi sembrava una bella idea pubblicare dato che per molti è iniziata la scuola, quindi vi ho fatto un regalo!
Devo ringraziare le persone che continuano a leggere questa storia e che continuano a metterle tra le seguite perchè è una gioia vedere il numero aumentare!
Spero di pubblicare il prima possibile, ma non posso promettere niente di sicuro. Comunque fatemi sapere che ne pensate, questo in effetti è un po' un capitolo di passaggio, abbastanza tranquillo rispetto a quello che succederà dopo. 
Alla prossima, Ambvra. 
  
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