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Autore: _akane89_    13/03/2009    2 recensioni
Finalmente Ranma torna dal suo viaggio si accinge ad iniziare una nuova avventura: una vita con Akane. riusciranno i nostri eroi ad avere una vita propria? p.s.:scusate il mostruoso ritardo nel continuare questa mia storia,ma adesso voglio portarla alla fine!dopo averla ripresa in mano dopo tanto tempo, ho deciso di apportare delle modifiche, quindi, anche se qualcuno l’avesse già letta, consiglio di ripartire dal primo capitolo!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 3 La casa Era una mattina piovosa. Ranma stava aspettando la sua fidanzata in sala da pranzo di casa Tendo. Aveva trascorso la notte a casa sua ed era tornato la mattina poichè la sera prima, Akane gli aveva detto che voleva portarlo in un posto speciale. Era molto rilassante sentire la pioggia che batteva per terra o sul tetto! Sentì dei passi che si avvicinavano a lui. Si girò e vide la sua fidanzata con un sorriso smagliante stampato in faccia. - buongiorno! - Buongiorno Akane! Allora, dov’è che vuoi portarmi?- chiese Ranma incuriosito. Akane fece un sorrisino malizioso e, sedendosi, gli rispose: - Fra poco lo vedrai! Che “effetto” ti hanno fatto i gemelli? - All’inizio, quando … ehm come si chiama… - Sakura! - Sì, Sakura!- ripeté imbarazzato- quando ha lanciato quell’urlo, sono rimasto un po’… non so come spiegartelo! - Confuso?- chiese Akane, sorseggiando un po’ del suo tè. - Sì! Confuso! Poi, dopo averli conosciuti bene, ho capito che sono molto simpatici e carini! - Dovrai farci l’abitudine! Sono anche tuoi nipoti!- e la ragazza vide Ranma arrossire leggermente: quanto le era mancato!- vado a mettermi le scarpe e andiamo!- Ranma la seguì nell’ingresso: la vide infilarsi le scarpe e poi Akane gli chiese se avesse l’ombrello. Lui annuì e uscirono insieme di casa. - Perché non mi racconti un po’ dei tuoi allenamenti?- chiese Akane mentre camminavano. - Ma non c’è molto da dire, sono solo migliorato ancora! - Come sei modesto!- gli disse Akane con tono sarcastico. - Si può sapere dove stiamo andando?- chiese Ranma incuriosito. La ragazza lo guardò e gli sorrise, ma non rispose. Camminarono ancora un po’ in silenzio, finchè Akane non si fermò davanti a un grande cancello di legno. - Siamo arrivati!- annunciò Akane e aprì il cancello. Ranma continuava a seguirla, anche se non sapeva dov’erano. - sì ma dove siamo?- chiese Ranma, guardando la facciata di una casa a due piani molto bella. - Questa è la futura dimora dei coniugi Saotome Ranma e Tendo Akane! che ne pensi?- gli chiese la sua fidanzata prendendolo per mano. Seguì un lungo silenzio da parte di Ranma. Questa casa…la loro? Tante domande si concentrarono nella testa del ragazzo. Era caduto nella confusione più totale! - Ranma? Ma… non ti piace?- chiese preoccupata. - Sì, cioè, è una bella casa, ma… - Ma?- Ranma rimase ad osservare la casa da sotto l’ombrello, in silenzio.- vista con la pioggia non è il massimo, ma quando ci sono le belle giornate, è bellissima! Vieni, entriamo!- continuò la ragazza, poi Akane lo trascinò davanti alla porta, l’aprì e lo fece entrare. - Posa l’ombrello lì!- gli disse indicando un angolo a lato della porta. Nonostante fosse una giornata piovosa, la casa era comunque luminosa e spaziosa. Si sentiva ancora odore di vernice e solo l’ingresso dava già quella sensazione di calore e affetto che si trova solo a casa propria. - Facciamo il giro della casa! Si sente ancora l’odore della vernice perché ho finito di ripitturarla solo ieri!- gli disse entusiasta. Akane gli mostrò ogni angolo della casa, dalla cucina alle stanze da letto, dal soggiorno ai due bagni. Ranma continuava a seguirla, in silenzio, senza però riuscire a condividere l’entusiasmo della fidanzata. - Adesso arriva il pezzo forte!- gli disse Akane mentre tutti e due attraversavano un lungo corridoio all’aperto come quello che collegava casa Tendo alla palestra. La ragazza poi aprì una porta un po’ cigolante ed entrarono in stanzone impolverato e buio. - Questa- continuò Akane cercando di trattenere le sue emozioni- è la tua palestra!!- esclamò quasi urlando di felicità, e le sue parole rimbombarono nella stanza. Ranma era rimasto senza fiato: la “sua” palestra? Avanzò qualche passo e toccò una parete, quasi per verificare che non fosse un sogno… - Allora? Che ne dici? Ho pensato che là in fondo potremo farci anche degli spalti per gli spettatori, così, tutti quelli che vogliono venire a vederti, possono farlo! È ancora da sistemare: bisogna cambiare il parquet, allargare le finestre, sistemare il tetto,… ma volevo che ci fossi anche tu per farlo! Che ne pensi?- gli chiese Akane, sempre più eccitata. Vedendo che il suo ragazzo ancora non reagiva, lo prese per mano e gli disse: - Ma che cos’hai? È da quando abbiamo varcato la porta di casa che non apri bocca! Voglio sapere cosa c’è che non va!- gli disse la ragazza, accarezzandogli il viso. - Non hai forse accelerato troppo i tempi?- rispose, fermandole la mano. - Non mi sembra: tu mi hai chiesto di sposarti o sbaglio? - Certo, e non ho cambiato idea, ma magari ci sposeremo anche tra due anni, o anche di più, tu che ne sai?- Akane prese un bel respiro profondo e gli rispose: - Piccolo riassunto delle puntate precedenti: un certo Ranma Saotome è entrato nella mia vita 5 anni fa. Dopo varie avventure, alcune anche quasi mortali sia per me che per te, sono andata in America e ci sono rimasta per un anno. Sono tornata e siamo stati insieme solo un mese e mezzo, escludendo la settimana dei preparativi per il matrimonio di MIA sorella. Mi hai chiesto di sposarmi, ho accettato, sei ripartito e sei stato via un anno. Dunque: COSA TI FA PENSARE CHE IO VOGLIA ASPETTARE ALTRI ANNI PRIMA DI SPOSARMI?- urlò Akane in preda a una crisi di nervi. - Non urlare, Akane! - NON STO URLANDO!- gli disse spazientita. - Dobbiamo fare ancora un mucchio di cose! Hai dimenticato che dobbiamo dirlo ai nostri vari spasimanti senza finire in una bara? E poi, permetti, avrei voluto esserci anch’io quando hai scelto la NOSTRA futura casa e palestra!- le disse alzando un po’ i toni della voce- dovrebbe essere compito del marito trovare casa, rimetterla a posto, e fare tutte queste altre cose! - Fammi capire bene: non ti va bene tutto questo perché il tuo orgoglio “da maschietto” non è soddisfatto?- gli chiese, quasi disgustandosi a pronunciare quell’ultima frase. - Non è questione soltanto del mio orgoglio “da maschietto”, come lo chiami tu! Praticamente hai fatto tutto da sola, magari l’hai anche già detto ai nostri genitori…- Ranma la vide distogliere lo sguardo da lui e iniziare a guardarsi intorno vagamente, tipica di quelli colpevoli!- GLIEL’HAI GIà DETTO? AKANE!- le chiese incredulo. - Ho dovuto!- cercò di scusarsi- dovevo dir loro a che cosa avrei destinato la casa e la pal… - Destinato?- chiese il ragazzo interrompendola. - Sì! Cosa… - Dove hai trovato tutti i soldi per comprare tutto questo? - Se tu mi avessi lasciato finire di spiegare, te lo avrei detto! - Detto cosa? - Mentre tu non c’eri, ho partecipato a un concorso canoro a Tokyo e ho vinto! Come premio c’era una grossa somma di denaro! Di questa somma un po’ l’ho data alla mia famiglia, con il resto ho comprato questa vecchia palestra! Avrei dovuto sprecare questa occasione?- Ranma era rimasto a bocca aperta ad ascoltare quello che Akane gli stava dicendo- che cosa hai da dirmi?- il ragazzo rimase un attimo in silenzio a pensare: questo cambiava tutto! Akane l’aveva vinta la casa, quindi non l’aveva fatto apposta a fare tutto senza di lui! Guardò la sua fidanzata e vide che aveva ancora il broncio. Lui le sorrise, si avvicinò l’abbracciò e le disse all’orecchio: - Che sei stata davvero brava! Poi voglio ascoltare la canzone che hai cantato!- le diede un bacio sulla guancia Akane rimase lì immobile stupita per il suo rapido cambiamento. Allora Akane, sorridendogli, rispose: - Grazie! Ma io PRETENDO le tue scuse per quello che mi hai detto prima!- e si baciarono. Dopo aver perlustrato a fondo la palestra, facendo un elenco di quello che bisognava fare, decisero di tornare nella casa nuova; si sdraiarono per terra, non curanti della polvere che si trovava per terra. Si sdraiarono uno accanto all’altra Ranma distese un braccio verso la fidanzata e Akane lo usò come cuscino. - dopo averti mostrato tutto quello che c’era da vedere, e dopo la nostra litigata quotidiana, che ne pensi? - Mi piace!non è grandissima ma è molto confortevole! Anche la palestra: sai cosa mi spaventa un po’? - No! - Il fatto che il pubblico venga a vedermi! Magari mi emoziono e … - Non dire assurdità, Ranma- lo rimproverò la fidanzata- ti sei sempre battuto anche nel campo della scuola mentre tutti gli alunni ti guardavano! Quindi non venirmi a dire che ti vergogni! - Hai ragione, scusa!- e sentì la ragazza ridere- perché ridi? - ^__^ Adoro quando mi dai ragione! Ah ah ah! - >///< La prossima volta non te lo dirò, va bene? - Come sei permaloso! Visto che siamo qui da soli, senza nessuno che origlia o che spia, perché non fissiamo la data del matrimonio?- Ranma rimase in silenzio, allora Akane si sedette e gli disse:- devo ridirti ancora quello che ti ho detto prima? Senti io…- poi sentì che il fidanzato stava ridendo. - °///° cos’hai da ridere? - ^__^ Adoro quando ti arrabbi! Diventi più carina con il broncio! Ah ah ah!- Akane lo fulminò con gli occhi e si sdraiò di nuovo, però andò giù “poco” dolcemente! Ranma smise di ridere e iniziò a sudare freddo per il dolore al braccio che stava sentendo. - ^__^ cosa c’è, qualcosa che non va? - Il brac- cio!- disse a bassa voce il ragazzo. - ^__^ oh, scusa! Non l’ho fatto apposta!- gli disse scherzosamente, poi si rialzò. Anche Ranma si rialzò e incominciò a massaggiarsi il braccio. - Mi hai quasi staccato un muscolo! - Ma piantala!- gli disse Akane alzandosi. - E poi sono io quello permaloso…- disse il ragazzo a bassa voce. - Cosa hai detto? - 28 ottobre! - Cosa? - Il nostro matrimonio! Ti va bene? - A dir la verità…no! - Perché no?- chiese Ranma un po’ spazientito mentre si rialzava. - Perché poi potrebbe fare troppo freddo per una luna di miele! Il 30 luglio? - Ma sei pazza! Vuoi morire di caldo?! Facciamo il 30 agosto! Non fa più quel caldo torrido che… - No! - E perché no? - È l’anniversario della morte di mia madre… - Oh, scusa! - Niente! Il 3 settembre? - Uhm… sì, può andare!- Akane dalla felicità gli saltò al collo e lo baciò. Ad un tratto la pioggia cessò di cadere e uscì il sole. - Guarda: è uscito il sole!- esclamò Akane senza staccarsi dal collo del fidanzato. - Il mio sole sei tu! Andiamo a casa a dare la bella notizia!- allora i due ragazzi, felici, mano nella mano, tornarono a casa ad annunciare la data del tanto atteso matrimonio!
  
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