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Autore: EllaYaYa    14/03/2009    7 recensioni
La gente, quando mi guardava, diceva "E' proprio fatta per regnare, un giorno".
Ma si sbagliava, così come mi sbagliavo io.
{Perchè Morgana la Fata non è nata per essere Regina.}
[Artù/Morgana]
Sospesa causa blocco dello scrittore. Mi dispiace.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~do it for me;

III CAPITOLO
{Beauty and jealousy}


“Sei geloso, vero?"

(Morgana, Valiant)

"Sei gelosa, Morgana."
"Non essere presuntuoso."
"Andiamo. Non sarebbe la prima volta."


(Artù-Morgana, Le porte di Avalon)



{ Passarono giorni, mesi, anni.
Passarono in fretta, e io e Artù ci ritrovammo quindicenni.
A quindici anni, scoprii di essere bella.
Me ne accorsi dal modo in cui mi guardavano gli altri ragazzi quando passavo.
Dal modo in cui le altre ragazze sospiravano, invidiose, quando mi vedevano.
E mi faceva piacere. Nel bene o nel male, essere notati era piacevole.
Ma c’erano altre ragazze belle. E questo mi portò a scoprire un’altra cosa: la gelosia.
Non l’avevo mai conosciuta fino ad allora, e pensavo che non l’avrei mai fatto.
Mi sbagliavo. Nessuno ne è immune: neppure io. }

Guardavo due vestiti posati sul mio letto, indecisa.
Quella sera ci sarebbe stato un altro banchetto. Anzi, un ballo, per essere precisi. Un ballo a coppie.
Ancora non ero sicura di andarci, dato che nessuno mi aveva invitata.
“Lady Morgana?” Gwen entrò nella mia stanza, con un sorriso strano dipinto sul viso.
“Che succede?” Chiesi, guardandola con curiosità. Era un sorriso … malizioso, quasi. Mai visto sul volto della dolce Gwen.
“Ho una cosa per voi.” Disse, allungandomi un foglio ripiegato.
Lo guardai, sorpresa. “Che cos’è?”
“Un biglietto.” Rispose Gwen, alzando le spalle. “Da parte di sir Uwaine.”
“Oh.” Feci, quasi delusa. Non ero del tutto sorpresa, veramente: Uwaine mi faceva la corte da un bel po’, ma non ci avevo mai dato molto peso. Presi il foglio.
“Mi ha dato anche questo mazzo di fiori.” Disse poi Gwen, mostrandomi un bellissimo mazzo di rose. “Li metto in acqua.”
Sorrisi. “Va bene.” Gwen si allontanò, e io spiegai il foglio.

Milady,
spero tanto che abbiate gradito i fiori.
Sono solo un piccolo pegno della mia smisurata ammirazione per voi.
Vorrei essere il vostro accompagnatore al ballo di stasera.

Uwaine



Sorrisi. Gwen mi tornò vicino.
“Leggi.” Dissi, allungandole il foglio.
Lei lo prese e lesse le poche righe. Fece spallucce, e mi restituì il foglio. “Beh, che ne pensate?”
Sospirai. “Ah, non lo so.”
“Sir Uwaine è un cavaliere, ed è figlio di un grande lord. Potrebbe essere un buon partito, per voi.” Disse Gwen.
“Non pensi che io sia un po’ troppo giovane per pensare già a queste cose?”
“Ci sono donne che alla vostra età sono già felicemente sposate.”
Mi morsi il labbro. Aveva ragione.
Ma Uwaine non mi piaceva, non in quel senso.
“Comunque non voglio andare al ballo con lui.”
“Con chi vorreste andare?” Domandò Gwen, con un altro sorrisetto.
“Non lo so.” Risposi. Sapevo bene a chi stava pensando. Conoscevo già le sue ‘teorie’ su me e Artù. Teorie completamente infondate.
“Io sono ancora dell’idea che sarà il principe ad invitarvi.”
“E’ troppo orgoglioso per farlo.” Dissi, sicura. Ne ero certa, non mi avrebbe mai invitata. Anche se avesse voluto farlo – cosa di cui non ero poi tanto sicura.
“Ho bisogno di fare una passeggiata.” Conclusi. Dovevo rifletterci un po’ su.
“Volete che vi accompagni?” Chiese Gwen.
“No, grazie. Vai pure a casa, se vuoi.” Sorrisi, ed uscii dalla stanza, il foglio ancora in mano.
Mentre camminavo, senza una meta precisa, lo rilessi ancora una volta … finché non me lo sentii strappare dalle mani all’improvviso.
“Che cos’è questo?”
Avrei riconosciuto quella voce tra mille. Era la voce che sentivo sempre prima di una litigata.
“Dai, ridammelo!” Esclamai, lanciando un’occhiataccia ad Artù.
“Aspetta, aspetta.” Artù lo aprì, e lo lesse.
Incrociai le braccia, infastidita.
“E’ inaccettabile.” Sentenziò, restituendomi il foglio.
“Perché?”
Un piccolo pegno della mia smisurata ammirazione.” Citò, con una smorfia. “E’ assurdo.”
“Io l’ho trovato carino.”
Carino?” Disse, aggrottando le sopracciglia. “Non è stato carino, Morgana. E’ stato sfacciato. Dovrò parlargli, per questo.”
Sbuffai. “Mai che tu ti faccia gli affari tuoi, eh?”
“E comunque non andrai con lui al ballo.” Disse poi, perentorio. Feci una smorfia. Da quando decideva lui?
“Io vado con chi voglio.” Ribattei, piccata.
“Non con Uwaine.”
“Perché no?” Feci. “Io voglio andare con lui.”
Sorrise. “No, tu non vuoi.”
“Si che voglio.” Mentii. Ma che stavo dicendo? Io non volevo andare al ballo con Uwaine.
Ecco, ogni volta che incontravo Artù, parlavo senza pensare. Che cosa irritante.
Lui alzò un sopracciglio. “Ah si?”
“Si.” Ripetei. “Perché? E’ un problema per te?”
“N … certo che no.” Borbottò, arrossendo.
“Bene.” Dissi. “Allora dì a Uwaine che sarò felice di essere la sua dama.” Feci per andarmene.
“Perfetto.” Esclamò Artù, ricomponendosi. “Allora ci vedremo stasera al ballo.”
Mi fermai. “Tu vieni?”
“Certo.” Rispose, alzando le spalle.
“E con chi?” Chiesi, ostentando disinteresse.
“Con … lady Susan.”
“Lady Susan?” Ripetei, sorpresa. “Intendi la figlia di lord Prince?”
“Ovviamente.” Disse, sicuro. “Non è un problema per te, vero?”
“Perché dovrebbe essere un problema?” Sorrisi, fingendo indifferenza. “Allora a stasera.” Gli diedi le spalle e mi allontanai.

***


“Che gran gradasso!” Borbottai, rientrando in camera mia.
Gwen spuntò dal nulla. “Chi?”
“Oh, sei qui.” Dissi. “Pensavo che fossi andata a casa.”
“Stavo finendo di rassettare.” Rispose Gwen. “Che è successo?”
Mi sedetti su una sedia. “Artù.”
“Che ha fatto?”
“Mi ha praticamente spinta ad accettare l’invito di Uwaine.”
“Come … spinta?” Chiese, sedendosi accanto a me.
“Beh … mi ha fatta arrabbiare, e io volevo indispettirlo …”
“… e gli avete detto che sareste andata al ballo con Uwaine.” Annuì Gwen. Quella ragazza sapeva leggermi nel pensiero. “Capisco. E lui?”
“Lui ha risposto che aveva invitato lady Susan.” Pronunciai il suo nome con scherno. Non le avevo mai rivolto la parola, eppure adesso mi stava antipatica.
“Oh. Pensavo che avrebbe invitato voi.” Ammise Gwen.
“Già …” Stavo per dire ‘anch’io’, ma mi trattenni.
“Beh, magari lo ha fatto solo per irritarvi.” Constatò Gwen, con un sorrisetto.
“Non ha funzionato, allora.” Risposi.
La ragazza alzò un sopracciglio, scettica “Davvero? Eppure sembrate … gelosa.”
“Io? Gelosa? Ma per favore … non essere ridicola.”

***


Passai tutto il pomeriggio ad acconciarmi per il ballo.
Volevo essere splendente, così da far invidia anche a lady Susan.
Mi scappò una smorfia, ripensando al suo nome.
“Che succede?” Chiese Gwen, mentre mi pettinava i capelli.
“Niente.” Risposi subito. Ma i miei pensieri andarono di nuovo all’ ‘accompagnatrice’ di Artù. L’avevo vista solo una volta o due ai banchetti di corte – di solito veniva solo suo padre – e non le avevo mai parlato. Diciamo che non aveva mai attirato la mia attenzione. In fondo non era tanto bella, né tanto intelligente. Una ragazza normale, nella media.
Quando finii di prepararmi, Gwen mi accompagnò fin davanti alla sala. Poi si congedò: suo padre era malato, e doveva tornare da lui.
“Ci vediamo domani, tranquilla.” Le dissi. Poi entrai nella sala, a testa alta.
Ricordai quando vi ero entrata la prima volta, più o meno cinque anni prima.
Ero così timorosa, e insicura. Adesso invece era tutto diverso.
Notai un paio di ragazzi che si giravano a guardarmi, provocando gli sbuffi di dissenso delle loro dame.
Con lo sguardo, però, cercai Ar … Uwaine.
Beh, non dovetti cercare a lungo. Uwaine mi si avvicinò subito, offrendomi il braccio. “Lady Morgana.”
“Sir Uwaine.” Dissi, facendo un piccolo cenno con il capo e prendendogli il braccio.
“Siete bellissima.” Mormorò.
“Grazie mille.” Era così dolce. Perché non mi piaceva?
Sospirai e mi guardai un po’ intorno. La sala era piena di gente, come tutte le sere, ma quella sera era … diverso. Ero circondata da coppie.
Coppie, coppie, coppie.
La cosa era un po’ nauseante, a dirla tutta. Chissà perché Uther aveva organizzato quel ballo, invece dei soliti banchetti. Qualcuno mormorava che volesse trovare una nuova moglie, ma io non ci credevo. Probabilmente voleva solo fare qualcosa di nuovo, per scacciare la monotonia.
“Chi cerchi, Morgana?”
Di nuovo quella voce. Peccato che non avessi proprio voglia di litigare.
Posai gli occhi su Artù, che stava fermo davanti a me, con sottobraccio la ‘famosa’ Susan Prince.
Mi accorsi con rammarico che era … bella. Indossava un meraviglioso vestito azzurro, i lunghi capelli biondi le cadevano lungo le spalle, splendenti, e gli occhi verdi luccicavano. Certo, doveva essere emozionata: non capita tutti i giorni di andare ad un ballo con un principe.
“Nessuno.” Risposi secca. Poi guardai la fanciulla accanto a lui. “Lady Susan.” Chinai leggermente il capo. “E’ un piacere vedervi.” In realtà non lo era poi tanto.
“Anche per me.” Rispose lei. “Delizioso, il vostro vestito.”
“Grazie. Anche il vostro.” Dissi.
Susan sorrise, dopodiché salutò anche Uwaine, che rispose cordialmente.
In quel momento, cominciò ad echeggiare nella sala il suono di un’arpa, e il musico iniziò a cantare.
“Balliamo?” Mi chiese subito Uwaine.
Sorrisi. “Certo.”
E mi allontanai con lui, guardando di sottecchi Artù. Lui e Susan ci imitarono subito.
Misi cauta le braccia sulle spalle di Uwaine, mentre lui mi posava le mani sui fianchi. Io sapevo ballare, ma lui no, così cominciammo a dondolare piano sul posto. Andava bene lo stesso.
“Sono contento che abbiate accettato l’invito.” Disse Uwaine.
“Mmm.”
“Non me lo aspettavo.”
Neanche io pensai, mordendomi un labbro. Intanto il mio sguardo riprese a vagare per la sala.
Individuai Artù e Susan, poco distanti da noi, che danzavano al centro della sala. Voleva mettersi in mostra, lo spaccone.
Incontrai per un attimo lo sguardo di Artù. Mi girai subito, imbarazzata.
“Oh.” Mormorò Uwaine, con un sospiro. “Ora ho capito.”
“Eh?” Chiesi, sorpresa. Forse aveva detto qualcosa e non lo avevo sentito.
Sorrise “Ho capito perché siete venuta al ballo con me.”
“In … in che senso?”
“Artù.” Disse semplicemente, con un’alzata di spalle.
Guardai a terra. “Non c’entra.”
“Non sono stupido.” Borbottò. Eppure sorrideva ancora. “Ma non vi preoccupate. Io mi consolo in fretta.”
Sorrisi. In effetti non ero la prima ragazza che corteggiava. Prima di me era toccato a lady Helen e lady Miriam. Sfortunatamente, era stato respinto da entrambe.
Tornai a guardare Artù e Susan, che ancora ballavano allegramente. Artù, però, non sembrava molto interessato alla sua dama. Sorrisi sotto i baffi.
“Vi dispiace se vi lascio un attimo solo?” Domandai.
“No, certo.” Rispose Uwaine, e mollò la presa sui miei fianchi.
Mi allontanai da lui e uscii dalla sala. Mossi solo pochi passi dall’uscio e mi fermai, con un piccolo sospiro.
La musica era un po’ più fievole, lì. Sembrava lontana.
Mi sfiorò il pensiero di mollare tutto e andarmene a letto.
Ma sarebbe stato maleducato lasciare solo Uwaine.
“Che ci fai qui?” Di nuovo Artù. Era una persecuzione.
Feci spallucce “Potrei farti la stessa domanda.”
“Giusto.” Appoggiò le spalle al muro. “Non ti stai divertendo, con Uwaine?”
“Certo.” Risposi subito. “E tu con Susan?”
“Si.” Disse. Eppure non era del tutto convinto.
“Sicuro?”
“Beh …” Alzò gli occhi al cielo. “Susan è carina, ma … è frivola.”
“Frivola.” Sorrisi. “Perché?”
“Sembra che non sappia parlar d’altro che di vestiti.” Sbuffò Artù.
“La maggior parte delle ragazze è così.” Borbottai, alzando un sopracciglio.
“Tu no.”
Non sapevo se fosse un complimento o un insulto. Dissi solo “Già.”
Restammo zitti per qualche secondo.
“Comunque anche tu non sembravi divertirti molto.” Mormorò poi Artù, rompendo il silenzio.
Lo guardai. Decisi di non mentire. “Beh … è che non mi piace molto.”
“Mmm.” Fece lui. “E perché hai accettato il suo invito?”
Alzai le spalle. Era davvero una bella domanda. Quando avrò la risposta, lo farò sapere anche a te pensai.
“Ah.” Disse all’improvviso. E sul suo volto si dipinse per l’ennesima volta il suo tipico ghignetto arrogante. “Volevi farmi ingelosire.”
“Come, prego?” Domandai, alzando un sopracciglio.
Annuì, sempre sorridendo. “Io ti piaccio.”
“Non dire sciocchezze.”
“Come vuoi.” Strano che cedesse così facilmente.
Lo guardai: ghignava ancora. Era insopportabile.
“E in ogni caso Uwaine potrebbe anche piacermi, in un certo senso.” Mormorai, senza capire ciò che stavo dicendo. Uwaine poteva piacermi solo e soltanto come amico. Niente di più, niente di meno.
“Ah si?” Fece, scettico. Incrociò le braccia. “Beh, vale lo stesso per me e Susan. In fondo, non è poi così male. Quando l’ho invitata stamattina, ha detto …”
“No, aspetta.” Lo bloccai, indicandolo con l’indice. Sembrava volessi accusarlo di un reato. “Tu l’hai invitata stamattina?”
Artù arrossì, capendo di essersi tradito. “No. Cioè … intendevo …”
“Pensavo che fosse già stabilito che dovevi andare con lei, quando abbiamo parlato.” Sorrisi. “Allora eri tu a voler farmi ingelosire.”
“Figuriamoci.” Borbottò, imbarazzato.
Mi morsi il labbro: non lo avrebbe ammesso. E neanch’io.
Nessuno di noi due avrebbe ceduto … mai.
“D’accordo.” Mormorai, e rientrai in sala.

***


Vedevo tutto sfocato. Un ragazzo, abbastanza alto, con i capelli neri, camminava con il suo sacco sulla spalla. Era diretto a Camelot, lo sapevo.
E sapevo anche che avrebbe dato una svolta alla mia vita. E non solo alla mia: anche a quella di Artù, di Uther, di Gwen. Di tutta Camelot.


Mi svegliai nel cuore della notte.
Mi misi a sedere sul letto, cercando di ricordare ciò che avevo sognato.
Non riuscivo a venirne a capo.
Ricordavo solamente una strana sensazione: un misto di malinconia e tranquillità.
Non rifeci più quel sogno, né lo ricordai mai.

***


Note dell’autrice
Ecco fatto anche il terzo capitolo (con un po’ di ritardo, i’m sorry xD).So che non è molto interessante, come anche i primi due, ma è dal prossimo che comincia il bello u.u Abbiate un po’ di pazienza XD
Ringrazio Rinalamisteriosa, Cory90 e hikary per aver recensito, e le 10 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti ** Thank you so much<3
Beh, ora vi lascio in pace xD Al prossimo capitolo<3
  
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