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Autore: BloodGirl    13/01/2016    2 recensioni
Ohlà ragazzi/e!
Vi sono mancata?
Voce interiore: a me non sei mancata per niente!
Zitta tu! Dicevo... ah si! Ecco a voi il seguito tanto atteso (?) de "Il Secondo FFI-Pieno di Sorprese"!
Questa volta vedremo i due piccioncini alle prese con la loro vita di coppia e scolastica, inoltre ci sarà qualche colpo di scena!*magia*
Spero di avervi incuriosito e spero che i seguirete!^-^
Ricordo che ogni recensione, anche negativa, è ben accetta u.u
Buona lettura!
Ps: una cosa che ho dimenticato perché ho una mente bacata: aggiornerò ogni 09 del mese.^^ A volte potrei aggiornare prima o dopo, dipende dagli impegni, ma si parla di massimo due giorni prima/dopo u.u
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RAIMON HIGH SCHOOL

CAPITOLO 6: HALLOWEEN!

Caro Diario,
è da molto tempo che non ci parliamo. Come stai? (sembro una ritardata, seriamente)
Qui alla Raimon il tempo passa in un lampo. Siamo già alla fine di ottobre (cioè Halloween!) e questi due mesi mi sembrano volati. I giorni sono passati veloci tra allenamenti, scuola e ore di “studio” quando ci ritroviamo in biblioteca per fare i compiti.
Con la mia classe non ci si annoia mai, ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo. Anche se sono tutti maschi, sono felice di essere capitataci. E poi anche durante gli allenamenti di calcio mi diverto un sacco.
Si, li ho ripresi alla fine. Volevo abbandonarlo ma per brutti complotti del destino sono ritornata a giocare a pallone. Strano vero?
Comunque sia, sono in squadra con Suzette, che ho scoperto essere alquanto esaltata per tutto e anche molto vivace (a volte troppo), e con Victoria, il capitano. Credo anche di sapere come mai il mister l’abbia scelta: ha lo stesso carisma di Mark, solo un po’ meno eccitata per ogni partita, con lo stesso modo di incoraggiare la squadra. Si vede che è stata nello stesso Team di Evans.
Per il resto, le altre mie compagne sono davvero odiabili. Non mi spreco neanche ad imparare i loro nomi. Sembrano le Rose Rosse versione calcistica. Hanno la puzza sotto il naso e sono tremendamente snob. Secondo me sono uscite da una fabbrica di bambole per nobili. Le odio! E loro odiano me! Fantastico!
Soprattutto una: la numero 10, l’attaccante di punta. Si comporta sempre da superiore, crede di sapere sempre tutto, si vanta quando fa un goal ma non esulta. Semplicemente rimane a vedere la porta e incrocia le braccia sul petto, come per sfidare il portiere. Ma chi si crede di essere?!
Snob a parte, è davvero divertente giocare a calcio, al contrario di quel che pensassi. Finora abbiamo disputato in un piccolo torneo cittadino. Siamo arrivate seconde, anche se io non ho giocato quasi mai per il livello fisico (molto basso) a cui sono. Mi manca la resistenza… riesco a correre solo per mezz’ora, poi muoio a terra.
 Nonostante il loro comportamento, le mie compagne sono davvero brave giocatrici. Hanno delle tecniche davvero potenti e il nostro portiere potrebbe anche superare Mark, un giorno. Ovviamente scherzo, ma sono molto modesta.
Inoltre, il nostro mister ha indetto un torneo tra le squadre della nostra scuola, previsto per le vacanze invernali. Una sorta di mini-mini-torneo. In pratica ci sfideremo tra di noi. Ma i dettagli sono ancora top-secret. Non vedo l’ora!
Per dire due parole sulle altre squadre e sui miei compagni, posso solo dire che sono gli stessi del FFI. Credevo che una volta iniziata la scuola avrebbero cambiato in parte il loro comportamento. E invece no. Nella mia classe il primo in classifica nello studio è Jude, su questo non si discute. Neanche un miracolo mi farebbe ottenere il suo posto. Non è antipatico. Neanche sua sorella. È gentile e simpatica, come Silvia, solo che Celia ha un pizzico di, come dire, trasgressione nelle vene. Cosa che Jude non ha minimamente.
Per parlare ancora delle persone che ho conosciuto all’inizio della scuola, Byron è un tipo simpatico, anche se un po’ strano e a volte altezzoso. Non ho molto da dire su di lui visto che non gli rivolgo la parola molto spesso. Per il resto, va tutto bene, come sempre.
Come vanno le cose con Shawn? Molto bene!
Credevo che questa faccenda dei fidanzatini intaccasse il nostro rapporto di profonda amicizia. Invece mi sbagliavo. Ogni fine settimana usciamo da soli o in compagnia ed è sempre un piacere stare con lui. Ovviamente, altrimenti non avrei accettato la sua dichiarazione. Che scema che sono!
C’è solo un piccolo difettuccio nella nostra relazione: sono estremamente gelosa, anche se cerco di nasconderlo meglio che posso…
Con questo non dico che non mi fido di lui. È che non mi fido delle altre ragazze. Perché ho notato che il mio “ragazzo” fa molto scalpore tra le ragazze. E per di più è anche una stella del calcio. Quindi, dimmi un po’ tu…
Shawn, però, questo mio piccolo difetto, l’ha notato e mi ha già rassicurato nel suo modo dolce e affettuoso che non c’è motivo per cui io sia gelosa e che non andrebbe mai con nessun’ altra ragazza. È stato un momento molto romantico!
Mi disgusto da sola… sono proprio fuori stasera!
Ora finisco qui. Ho sonno. Per poco non mi addormento sulla penna, rischiando alla mattina di ritrovarmi il segno rosso in mezzo alla fronte. Comunque, alla prossima (che non so quando sarà visto i miei numerosi impegni).
Addio!
 
P.s.: è così mostruosamente tardi che è quasi presto!
 
***
 
Detesto con tutta me stessa svegliarmi tardi alla mattina. E lo odio ancora di più se ti svegli e mancano solo cinque minuti prima che suoni la campanella e il professore che detesti entri in classe.
Infatti è questa la situazione in cui mi trovo. Credo di sembrare un’idiota mentre corro con un toast in bocca e mi allaccio la piccola cravatta della divisa. I capelli non ho avuto nemmeno il tempo di legarli come si deve, quindi sono sciolti e selvaggi. E sto sudando manco fossi a un allenamento!
Shawn, questa mattina, non mi è passato a prendere come fa di solito, perché doveva andare a prendere chissà che cosa in biblioteca. Non dico che sia colpa sua, è solo che così avevo un pretesto per puntare la sveglia, cosa che ieri sera mi sono dimenticata.
Arrivo con tre minuti d’anticipo davanti alla porta della mia classe, così ne approfitto per tirare un sospiro di sollievo e sistemarmi un po’ in modo da essere presentabile. Mi sistemo la divisa e finisco di consumare la mia “colazione”.
Mi affaccio sulla porta, come se stessi per entrare e vicino alla finestra opposta alla porta vedo Jude e Caleb che stanno litigando animatamente (anche troppo) per una tapparella. Ma si può essere più infantili di quei due?
Mentre mi porgo questa domanda rimango sulla soglia, con un sopracciglio alzato e abbastanza pensierosa sull’età di quei due. Sono o no dei bambini di due anni o poco meno?
Non importa, però, perché si sa: alla mattina siamo tutti un po’ fuori di testa. Me compresa… a volte, sia chiaro.
Appena metto un piede in classe non mi accorgo nemmeno, assorta come sono da comportamento ambiguo di quei due, di Jordan che è nascosto accanto alla porta, in modo che chi è fuori, dov’ero prima io, non lo possa vedere. Quindi, appena salta fuori dal suo nascondiglio urlandomi un sonoro e forte “Buh!”, faccio un salto di qualche “metro” per lo spavento. Giuro che lo uccido con le mie mani!
-Jordan!!!- urlo dopo essermi ripresa dal trauma. Mentre la classe si diverte e ride come un branco iene in uno zoo. Maledetti!
Come se non avessi corso già abbastanza, mi metto a inseguirlo, dopo aver lanciato la mia borsa sul mio banco. Se lo prendo lo concio peggio di un tacchino spennacchiato!
Ma la mia ira funesta viene interrotta dal suddetto professore odioso, che ci ordina all’istante, manco fossimo in una caserma militare, di sederci ognuno ai propri posti. Gli ordini sono ordini, anche in questo caso. E non voglio un due…
Mi accomodo vicino a Shawn, ancora ridente per il mio salto da olimpiadi. Gli do una gomitata e più o meno riesci a contenersi, anche se è molto divertito. E, si sa, una risata tira l’altra e così mi metto a ridacchiare anch’io, evitando gli sguardi minacciosi dell’insegnante.
Poi, prendo un foglietto di carta e iniziamo a parlare così, passandoci il bigliettino. Inizio io scrivendo:
“Spero che l’idea dello scherzo non sia tua…”
Glielo passo. Dopo poco ritorna…
“Certo che no. Ha organizzato tutto Xavier”.
“Xavier?! Ne sei sicuro?
 “Giuro. Quando sono arrivato avevano già in mente tutto”.
“Sarà…”
“Sei buffa quando ti spaventi…!”
“Non è vero!”
Passo l’ultima risposta a Shawn. Dopo averla letta mi annuisce trattenendosi dal ridere. E io metto il broncio, facendo la finta offesa. Anche se non sono molto brava e quindi finisco per sorridere anch’io.
 
Nel corso della giornata mi fanno tanti altri scherzi, e io ci casco ogni volta come un pollo. Da una parte è irritante, ma dall’altra è molto divertente.
Arrivata l’ora di pranzo, mi siedo con le ragazze per una volta. Ma non sto tanto ad ascoltare i loro discorsi, e origlio cosa dicono i ragazzi nel tavolo dietro di me. Stanno pensando di organizzare una festa, visto che oggi è Halloween.
-Aida, ti vedo molto offesa. Cos’hai? - mi chiede Celia, accanto a me. Probabilmente si è accorta che non sto ascoltando e che sto torturando la mia povera insalata.
-Nulla in particolare. Sto pensando a un modo per vendicarmi dei miei compagni…- rispondo affondando la forchetta in un pomodoro.
-Come mai? - fa Cammy.
-Semplice. Visto che oggi è il 31 ottobre, hanno pensato bene di spaventarmi in ogni modo possibile. E io ci casco ogni volta-.
Le ragazze si mettono anche loro a ridacchiare, meno forte di come hanno fatto i miei compagni la mattina. Ma comunque stanno ridendo…
-Hai già qualche idea? -
-No, Silvia. Purtroppo nessuna…-
Le rispondo. Nemmeno il tempo di due secondi, che Mark si affaccia al nostro tavolo e ci comunica la grande novità:
-Ragazze, stasera abbiamo organizzato un pigiama-party per Halloween. Guarderemo un film horror e ci racconteremo storie di paura e cose così. Voi vi unite? -
-Se avete il coraggio…- aggiunse quell’insopportabile di Caleb.
A quel punto mi viene un’idea geniale di vendetta. Perfetto! Rispondo subito si, anche per le ragazze e chiedo dove e a che ora. Alle dieci e mezza in camera di Jude. Perfetto!
Le ragazze mi guardano un po’ sorprese e perplesse. Ma sono sicura che si divertiranno anche loro con il piano che ho in mente.
Perciò, dato che nessuna delle nostre classi ha lezione nel pomeriggio e gli allenamenti sono sospesi per oggi, visto che è Halloween e il mister aveva previsto questo genere di feste, colgo la palla al balzo e raduno Cammy, Silvia, Celia e Nelly nella mia camera.
Appena si siedono comodamente sul mio letto e sulla mia sedia, chiudo la porta a chiave in modo che nessuno possa intromettersi. Mi piazzo al centro della stanza, con le braccia puntate sui fianchi ed esclamo:
-Ho trovato il modo per vendicarmi! -
-E come? Sono curiosa…- dice Nelly, un tantino sarcastica. Deve essere convinta che sia una cosa tremendamente infantile.
-Li faremo spaventare come non mai, nella loro vita!- dico, facendo dei gesti con le mani come se fossero dei fantasmi.
Le ragazze si misero sull’attenti. Più curiose che mai. Visto Nelly? Non ti pare così ridicola come idea.
-Che cosa hai in mente Aida? -
-Lo vedrete. Vi dirò tutto per tempo. Ora dobbiamo prendere l’occorrente. Ci servono: un vestito bianco, dei trucchi rossi e neri, lenti a contatto rosse, e tinta rossa. E anche oggetti scenografici…-
Che inizi lo spettacolo!
 
***
Ci siamo radunati alle dieci in mezza in camera di Jude, come stabilito. Ci siamo tutti tranne le ragazze. Sono in ritardo già di venti minuti. D’accordo che sono un po’ lunghe a prepararsi, ma non credo così tanto. Spero che non sia capitato nulla di grave. Oppure la sorveglianza le ha beccate lasciare il dormitorio. Non so, sono preoccupato, come Jude, del resto. Tra le ragazze c’è anche sua sorella, non lo posso biasimare.
Le stiamo aspettando tutti impazientemente, chi seduto per terra, chi sul letto di Jude che è stato scambiato per un divano, chi, come me, in piedi che gira per la stanza.
-Ehi, Shawn, rilassati! Sai come sono le donne…! - mi dice Axel, mentre inizia a mangiare i pop-corn di nascosto.
-Si, lo so… però…-
-Scommetto che hanno rinunciato per la paura…-
-Caleb, piantala- si impose Jude, anche lui preoccupato per la sorella.
All’improvviso qualcuno inizia a cantare. Una melodia appena udibile e molto acuta. Ovviamente è Caleb. Chi altri altrimenti…?
-Caleb, smettila! - disse Jordan, dandogli una gomitata dritta nelle costole.
-Ma io non sto facendo nulla! -
-Si certo, e io sono Superman- disse sarcastico Byron che si è appropriato del televisore e sta facendo zapping in cerca di qualche film dell’orrore.
-Ma è vero! - insiste Caleb, cercando di parlare sopra alle risate scoppiate a causa della battuta di Byron.
Io non ho proprio voglia di ridere. Sono preoccupato per le ragazze e soprattutto per Aida. Se le fosse successo qualcosa non me lo perdonerei. Passeggio avanti e indietro lungo il perimetro della stanza, cercando di calmarmi, mentre gli altri iniziano visibilmente ad annoiarsi. Qualcuno si è messo pure a giocare a carte. Passano altri dieci minuti e l’ansia e la noia si fanno pesanti nella stanza.
Come dal nulla, si sente ancora Caleb cantare quell’irritante musichetta. Jude prova a zittirlo ma Stonewall afferma che non è lui a fare quei suoni così macabri e inquietanti.
Passano altri minuti e si sente di nuovo quella melodia così fastidiosa.  Tutti siamo sicuri che sia Caleb, ma è proprio lui a sbottare:
-La sento anch’io. Quindi zitti. E chiunque sia la smetta subito! -
Ma nessuno fa in tempo a spiegare perché le luci si spengono all’improvviso. La stanza si fa subito buia e all’istante tiriamo fuori i cellulari, per far luce e riaccenderla.
-Kevin, io te l’ho detto di non appoggiarti sull’interruttore… - fa notare Nathan, tenendo il cellulare puntato sul volto di Kevin.
Peccato che questo sia diametralmente opposto all’interruttore e che non sia stato lui a spegnere la luce. Così Xavier, il più vicino, lo preme.  Tutti ci aspettiamo che la luce sfarfalli per poi accendersi completamente. Ma la stanza rimane uguale a prima, completamente buia.
-Probabilmente sarà saltata la corrente…- fa David. E infatti sembra la spiegazione più razionale, se non fosse che il televisore è perfettamente acceso e funzionante.
Iniziamo a preoccuparci seriamente. Quello che sta succedendo in questa stanza non sembra essere, da nessun punto di vista, logico.
Proviamo ad aprire la porta, ma questa è chiusa a chiave, dall’esterno!
-Bé, aspettiamo che ritorni la luce… magari stanno facendo qualche lavoro…-
-Ma Mark, se fossi come dici tu, non pensi che anche la corrente manchi? - nota Jude, armeggiando con il suo cellulare, forse per fare più luce.
Dopo qualche secondo sentiamo una porta cigolare, ma non è quella della camera di Jude. Pare che provenga dall’esterno. Nessuno fiata e anche la TV si spegne. Da sola.
Con un forte botto, la porta che abbiamo sentito prima si chiude. Tutti noi ci spaventiamo leggermente da questo rumore improvviso anche se nessuno lo dà a vedere molto.
Io ho il cuore che sta per arrivarmi alla gola, anche se non mi spavento facilmente.
Un pesante silenzio piomba su di noi, facendo risaltare l’oscurità che ci avviluppa come in una morsa. La situazione si fa sempre più lugubre, con diversi rumori di porte che si aprono e poi sbattono, melodie sinistre e acute e anche, qualcuno che urla in modo disumano; come se stesse soffrendo le più crudeli torture. Solo a pensarci mi vengono i brividi lungo la schiena.
All’improvviso, dopo qualche lungo minuto di silenzio tombale, si spalanca la finestra.
Ovviamente, ci voltiamo verso questa ed un’oscura ombra appare, comodamente seduta sul davanzale, con la luce della luna che la illumina da dietro alle spalle. Direi che ci spaventiamo… e anche molto…!
Tutti arretriamo verso la porta, con il cuore ormai in gola e il fiato corto per l’ansia.
L’ombra si mette in piedi e si avvicina sempre più, mentre noi ci appiattiamo contro la parete opposta alla finestra, per sfuggire agli artigli di quella oscura figura. La luce dei cellulari è troppo debole per rivelarne l’identità…
Quando si allontana dalla finestra, questa si richiude con un colpo secco. Come un osso che si spezza.
Le figure sono confuse, ma tutti noi notiamo che estrae qualcosa da dietro la schiena. Ipotizzo le peggiori possibilità, come un pugnale, una forbice, una mannaia…
Ma invece è solo una potente torcia che ci punta contro. Poi la lascia cadere a terra. Ancora accesa.
E si avvicina.
Ancora e ancora.
Sempre di più.
Quando arriva alla stessa altezza della torcia a terra, la luce di questa rivela l’aspetto sanguinario dell’ombra: una ragazza, con lunghi capelli neri insanguinati, occhi rossi, labbra scarlatte; indossa una tunica bianca, come la sua pelle, incorniciata da chiazze color porpora e strappi ovunque e un ciondolo nero che sembra provenire da un rituale satanico, per quanto è intrecciato e grande. Esattamente un cadavere che cammina e respira.
Oddio, non so neanche io dove sia finito il mio cuore per la paura che sto provando. Riesco quasi a sentire anche quello dei miei compagni accanto a me.
Quella situazione macabra e agonizzante continua in eterno. Finché, la ragazza non si mette a ridere, molto divertita.
La porta che fino a quel momento era stata chiusa dall’esterno si apre, facendo scansare alcuni miei compagni. Entra Celia, vestita da notte che ride tenendo in mano il suo portatile. Ha lo stesso modo di ridere folle e divertito della ragazza al centro della stanza.
Si accendono le luci e vedo i volti spaventati e confusi dei miei compagni. Inoltre, vicino alla finestra, vestito di scuro, compaiono Nelly e Silvia che ridono anche loro. Cammy, invece, si trova in un angolo della stanza lontano da noi mentre si tiene la pancia per il troppo ridere e con l’altra tiene una specie di tubo di cartone.
Ora capisco. Era un loro scherzo!
-Non c’è nulla da ridere! - dicono a turno Kevin e Caleb, offesi e anche irritati.
Devo ammettere che, adesso che ci ripenso, deve essere stata una scena davvero esilarante vista da fuori. Ma posso assicurare che non è la stessa cosa vista da dentro!
La ragazza al centro della stanza sta ancora ridendo tenendosi la pancia per non scoppiare.
-E invece sì! Dovevate vedere le vostre facce! - esclama in risposta a quello che avevano precedentemente detto i due. Ma non riesco ancora a capire chi sia…
Mentre si asciuga le lacrime dal troppo ridere, si toglie la parrucca nera sporca di “sangue” per rivelare dei lunghi capelli bianchi. Aida?!
È molto… diversa versione demone-ragazza!
-Possiamo fargli vedere le loro reazioni. Ho registrato tutto! - dice Celia verso l’amica mentre digita qualcosa su sul portatile.
-E come…? -
-Semplice Nathan. Vedete l’amuleto che porta al collo Aida? Bene, lì dentro c’è una telecamera che ha registrato tutto l’accaduto sul mio pc-.
Aida si avvicina all’amica e le domanda se può farci vedere la registrazione. Ovviamente può quindi, ci appostiamo dietro alle spalle di Celia e cominciamo a vedere il filmato. Siamo esilaranti, oserei dire!
Nel frattempo in cui le ragazze finiscono di spanciarsi dalle risate, noi scegliamo il film da guardare. L’hanno scelto Caleb e Byron, quindi non so che razza di film possano aver selezionato. In tutti i sensi.
 
La serata passa piacevolmente tra squartamenti e spaventi. E anche storie del terrore e risate.
Dopotutto è Halloween! 


Angolino autrice occupata(?)
Ecco qui il sesto capitolo. Wow! Di già? 
Ad ogni modo, spero vi sia piaciuto e ricordo di farmi sapere che ne pensate con qualche piccola recensione ^^
La vostra opinione è importante per me ^^
Tanti saluti

BloodGirl
 
   
 
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