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Autore: FreDrachen    13/01/2016    2 recensioni
SOSPESA
[Un (in)probabile sequel di questa fantastica saga *-*]
Sono passati due anni dalla sconfitta di Nidhoggr. Ora gli ex draconiani possono vivere la loro vita nella più consueta normalità.
Fino a quando non compare nella loro vita Alexander,un ragazzo che porta su di sè il marchio di un passato di cui Sofia e gli altri pensavano di essersi liberati.
Vecchie conoscenze dal passato e nuove verità oscure.
Ha inizio una nuova battaglia per le sorti del mondo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nidhoggr, Nuovo personaggio, Ratatoskr, Sofia
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 10



Uscí di casa molto presto quella mattina. La corriera doveva passare tra qualche minuto, e Sofia non voleva arrivare certo in ritardo a scuola.
Ce l'aveva ancora con Fabio. Come se non bastasse il giorno prima, a cena, le aveva tenuto il muso, e prima di andare a letto aveva cercato tutti i modi possibili di evitarla.
Certo, sapeva che non aveva un carattere molto facile, ma addirittura prendersela cosí per un nuovo compagno di classe era proprio assurdo.
Per fortuna arrivó alla fermata che non era ancora passata. Se fosse andata in moto con Fabio si sarebbe risparmiataquel viaggio assolutamente lento e infinito in corriera.
Si mise le mani in tasca, giocherellando con il telefono.
Accidenti, pensò mordendosi il labbro. Avendocela a morte con Fabio si era dimenticata di chiamare Ilenia la sera prima, per sapere come stava.
Gettó uno sguardo all'orologio. Era troppo presto, e sicuramente l'amica era sotto le coperte a dormire. Cosa che avrebbe potuto benissimo fare lei per ancora una bella mezz'ora, se Fabio avesse rinunciato a comportarsi come un bambino.
Neanche si accorse quando meccanicamente salí sulla corriera, prendendo posto vicino al finestrino.
Sbatté gli occhi. Era certo stanca, peró non fino al punto di non accorgersi di essere salita. Con un sospiro tiró fuori dalla tasca dello zaino il lettore MP3. Selezionó una musica a caso e si lasció cullare dalle note per tutto il viaggio.
 
«Che c'é Schlafen, ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto? Non hai una bella cera».
Erano nel cambio d'ora. Gli altri stavano chiacchierando allegramente aspettando la prof di Biochimica. Sofia fissó il volto del compagno di banco sinceramente preoccupato., stropicciandosi gli occhi.
«Non ho dormito bene stanotte»ammise stirando le labbra in un sorriso insicuro, cercando di rassicurarlo.
Alex la fissó con una smorfia.«Brutti sogni, oppure eri terrorizzata dall'idea di farmi camminare come un dannato oggi pomeriggio?»
Sofia si lasció scappare un sorriso sincero e divertito alla battuta del ragazzo.
«Vedrai, rimpiangerai di non aver scelto qualcun altro come guida»rispose stando al gioco e regalandogli un buffetto sul braccio.
Alex la fissó assolto.«E a chi avrei potuto chiederlo scusa? Sei l'unica con cui ho stretto amicizia, Sofia». Si fissó le mani congiunte poggiate sul banco.«Non sono mai stato bravo a legare con la gente».
Sofia ebbe un tuffo al cuore. Quell'espressione triste le rammentava Fabio all'inizio della storia, quando l'aveva incontrato.
«Da dove vieni Alex? Volevo chiedertelo ieri, ma mi é passato di mente».
«Benevento».
Voleva fargli una miriade di domande, ma si limitó a un semplice:«E non c'é nessuno che ti manca laggiú?»
Alex scosse la testa triste.«Non ho mai avuto veri amici. Certo, mi sento ancora con alcuni ex compagni di classe. Ma non ho mai legato veramente con nessuno di loro. Mi sento diverso e lontano da tutto e da tutti. É difficile da spiegare».
Anche Sofia provava sentimenti simili. All'apparenza poteva sembrare una ragazza normale e un po' timida, ma ciò che aveva passato due anni prima, le battaglie e le paure che aveva combattuto, l'avevano cambiata nel profondo. In quel momento si sentì davvero vicina al suo nuovo compagno. E amico. D'istinto gli strinse la mano.
«Puoi smettere di cercare. Un'amica senz'altro l'hai trovata».
 
La giornata per fortuna passò velocemente.
Appena usciti da scuola, Sofia trotterellò a fianco ad Alex che però, anziché deviare verso il parcheggio delle moto, tiró dritto.
«Alex? La tua moto?»domandó confusa Sofia.
Alex le sorrise. «Sono venuto in autobus stamattina. Non volevi sul serio farmi fare il giro di Roma in moto? Ti immagini come avremmo potuto scendere le scalinate varie che senz'altro incontreremo?»
Sofia immaginò minuziosamente la scena, scoppiando a ridere.
«Hai ragione Alex. Su muoviamoci, Roma ci aspetta».
Si bloccó nel riconoscere un viso tra gli altri ragazzi che la stava cercando.
Fabio.
Quando il ragazzo la vide si rabbuió. Sofia lo fissó quasi con sfida. Lui non aveva alcun diritto di intralciare la sua vita, men che meno a scegliere con chi doveva stare.
«Andiamo Schlafen?»
Sofia prese sottobraccio Alex gettando un'ultima occhiata a Fabio.
«Si, andiamo».
 
La prima tappa delloro tour fu Mondadori. Sofia notó con soddisfazione gli occhi di Alex brillare d'emozione.
«Dal tuo viso sognante deduco che sei un lettore».
Alex la fissó con un sorriso.«Lettore incallito, avido di sapere...definiscimi come vuoi».
«Che genere?»
«Rigorosamente fantasy, un po' di thriller. Ah, e sono un grande appassionato di leggende di ogni popolo, soprattutto nordico».
«Anch'io! Cioé per fantasy e le leggende. Di thriller non ne conosco di belli»ammise Sofia.
«Vorrà dire che prima o poi colmeremo questo vuoto»scherzò Alex facendole l'occhiolino.
Raggiunsero in quattro e quattrotto il reparto fantasy riccamente strapieno di scelta.
Nacque un vivace battibecco sulle serie che avevano letto.
«Ti dico che la saga Beautiful Creatures potrebbe piacerti, fidati»cercó di convincerlo Sofia.
«Con un titolo del genere?»l'apostrofó scherzosamente Alex con il voluminoso libro dell'intera saga.
Sofia mise su un falso broncio.«Non puoi giudicare un libro dal titolo».
«Infatti non lo faccio»ribatté prontamente lui.«Li giudico dalla copertina».
Sofia scoppió a ridetre beccandosi un'occhiata di traverso da parte di una signora di mezza età nel reparto accanto.
Alex le rivolse un mezzo sorriso.«Sei carina quando ridi».
Sofia arrossí al complimento riprendendo il filo del discorso precedente.
«A parte gli scherzi ti piacerebbe. É la storia d'amore tra un Mortale e una Maga».
«Tradotto: un amore proibito, mmm?»
Sofia annuí solare.
«Troppo sdolcinato»concluse Alex.
Sofia lo fisso male.«Sentiamo, che fantasy preferisci?»
«Harry Potter, Hunger Games, Divergent, Shadowhunter, Percy Jackson».
La ragazza alzó gli occhi al cielo.«Anche te un fanatico di Percy?»
Alex la fissó storto. «Hai qualcosa contro il mitico Percy?»
«Tutto! Insomma é troppo fortunato e pomposo ecco».
Alex socchiuse gli occhi.«Ma stiamo parlando dello stesso libro, Schlafen?»
«Temo di si»mugugnó Sofia.
«E tu, oltre dolcinerie come Beautiful coso, cosa leggi?»
«Il Diario del Vampiro, Il Signore degli Anelli, il Trono di spade...»cominció, bloccandosi di fronte all'espressione disgustata di Alex.
«Davvero ti leggi quelle...cose?»
«Che c'è di male? Ho anche visto i telefilm e i film dei primi due, e sto pensando di vedere la serie di A Game of Thrones in streaming. Sempre che che Karl mi lasci usare il suo pc ultratecnologico»replicó Sofia su di giri.
 «Non ti immaginavo cosí violenta e perversa Schlafen»la prese in giro Alex.«E questo Karl che hai nominato...chi é?»
Sofia gli descrisse brevemente i suoi amici, tralasciando l'argomento Draconia.
Alex si ficcó le mani in tasca.«Tieni molto a loro».
Sofia annuí. «Sono la mia famiglia Alex. Non saprei cosa avrei fatto senza di loro».
Lo disse con cosí tanta sincetità che Alex sentí smuoversi qualcosa all'altezza del cuore, che scacciò subito dopo.
Un silenzio gravido scese su di loro. Fu Alex a romperlo.«Allora, continuiamo il tour?»
Uscirono dalla libreria mischiandosi con la gente che passeggiava, che come loro si godeva le bellezze della città.
La domanda che martellava nella mente di Sofia da un po' le sfuggí di bocca. «Come mai sei andato via da Benevento?»
Vide Alex fissarla con dolore, e Sofia si pentí di quella domanda.
«Ci siamo trasferiti qui per lavoro. Mia madre era impiegata nella banca di mio nonno. Sfortunatamente mio nonno è andato in bancarotta, ma per fortuna mia madre ha trovato impiego qui a Roma, grazie a un suo cugino»spiegó infine.
«Non posso di certo lamentarmi, Roma é una città fantastica. Ma non é come Benevento. Là avevo il mio rifugio dal mondo reale, dove passavo gran parte del mio tempo. L'Ortus Conclusus, ne hai mai sentito parlare?»
«Si, ci sono anche stata. E devo concordare con te. Era un luogo davvero...magico».
Gli occhi di Alex brillarono.«Sei stata a Benevento? Come mai non ti ho mai vista in giro?»
«Ci sono stata tipo due anni fa. Magari ci siamo incontrati, ma tu non mi hai dato tanto peso».
Alex strabuzzó gli occhi.«Stai scherzando? Una ragazza bella come te me la sarei senz'altro ricordata». Si picchiettó la fronte con l'indice.«Ho una memoria di ferro. E ti posso assicurare di non averti mai vista. Ma in che periodo sei venuta?»
«Fine Gennaio, inizio Febbraio. Perché?»
Alex sorrise.«Ecco svelato il mistero. In quel periodo ero fuori città. Mio nonno é sempre stato un tipo strano e ha dato a mamma le ferie in quel periodo. Peccato, avrei potuto conoscerti prima. Ma non posso lamentarmi».
«Perché?»
 «Ti ho conosciuta adesso».
Sofia arrossí fino alla punta dei capelli, pensando istintivamente a Fabio.
No. Lo scacció dai suoi pensieri.
"Alex é solo un amico. Con le sue parole, voleva solo dimostrare quanto tiene alla nostra amicizia"pensò.
Alex, che non si era accorto dei pensieri della ragazza, tiró fuori dalla tasca esterna del suo zaino un paio di occhiali da sole.
«Come mai gli occhiali da sole? Il Sole non é cosí forte oggi»fece notare Sofia.
Alex sbatté le palpebre, come infastidito dalla luce. «I miei occhi sono molto fotosensibili»spiegó brevemente.
«Ma i tuoi occhi...sono sempre stati cosí...?»chiese, pensando al termine giusto per descriverli.
«Particolari?»le suggeríAlex con un sorriso.
Sofia annui.
«Da che mi ricordo io si. Ma mia madre, mi ha rivelato che quando ero molto piccolo avevo in difetto agli occhi e che l'unica cura era un trapianto. I dettagli non li so, e neppure mia madre ad essere sincero. Fatto sta che mi sono ritrovato cosí».
Gli tremava la voce, come se cercasse di scavare sempre più in fondo nei suoi ricordi, o per camuffare una bugia.
 «A me piacciono»si lasciò scappare Sofia, arrossendo subito dopo.
Alex sorrise sornione. «Grazie. Sei la prima a cui non fanno ribrezzo o paura».
"Forse perché in me ha albergato per anni un drago" pensò con malinconia, la mente rivolta aThuban. Era da tempo che non pensava al suo vecchio compagno di missione, e nel farlo sentì una fitta di nostalgia nel cuore. Cosa stava facendo in quel momento? Stava forse vegliando su di lei da Draconia? O forse si era dimenticato di tutto quello che avevano passato insieme?
E poi c'era Fabio. Si sentiva un po' in colpa a non avergli dato ascolto.
Ma, ehi, era la sua vita!
«Terra chiama Schlafen. Ci sei?»
Sofia tornó con i piedi per terra.
«Cosa?»domandó scioccamente.
Alex sorrise. «Sembrava che la tua mente fosse miglia e miglia da qui. Ti stai forse annoiando? Se vuoi possiamo continuare il tour un'altra volta».
Sofia scosse la testa. «No, no. É tutto a posto Alex. Sul serio». E si esibí in un sorriso appena forzato.
Alex inclinó la testa di lato.«Sicura?»
Sofia era tentata a rispondergli un Si, ma di fronte alla preoccupazione che accendeva i suoi magnetici occhi dorati dalla pupilla quasi verticale, capitoló.
«É per Fabio»ammise.
Alex annuí.«Ah, si. Mister Simpatia. Non posso credere che una ragazza simpatica e allegra come te stia con un ragazzo dall'attaccamento morboso e soffocante». Si strinse le spalle. «O almeno, questa é l'impressione che dà».
Sofia sospiró.«Si, devo ammettere che a volte é un tantino...pesante. Ma so che tiene a me, e che ogni decisione che prende è per il mio bene».
«Se tenesse davvero a te, si fiderebbe delle tue scelte, e non dovrebbe ostacolati. Ieri...ieri sembrava voler prendere le decisioni al tuo posto». La fissó intensamente negli occhi.«Tu non sei un oggetto che lui può plasmare al suo volere. Sei tu padrona della tua vita, e come tale devi essere tu a prendere le tue decisioni. Certo può darti consigli, ma nulla piú». Tiró un calcio a un sassolino a terra, abbassando lo sguardo. «Io non sono mai stato innamorato, ma da come mi ha insegnato mia madre, un legame profondo deve basarsi su una fiducia reciproca, che vedo in te ma non in lui».
Sofia a quelle parole non seppe che dire. Aveva ragione.
«Tua madre sembra molto saggia».
Alex ridacchió. «Non solo Sofia. É l'unica che mi capisce fino in fondo, e viceversa, soprattutto dalla morte di mio padre».
Si bloccó non appena terminó di pronunciarequelle ultime parole.
 «Tuo padre... É morto?»
Alex si limitó ad annuire.
«Quando...quando é stato?»
«Due anni fa».
Un tempo relarivamente corto, notó Sofia. Due anni prima era anche morta sua madre, Beatrice. In quel momento lo sentì più vicino di quanto credesse.
«Mi spiace».
Alex alzò le spalle.«Era sempre via per lavoro, per cui non lo conoscevo molto. Ma so per certo che amava mia madre...e me».
«E come é morto?»
Alex si irrigidì, e Sofia temette di aver parlato troppo.
 «É stato assassinato»sussurró Alex d'un soffio.
Sofia si inteneri di fronte al dolore del suo compagno e di slancio l'abbracció. Alex sulle prime rimase rigido, ma alla fine si lasciò andare alla tenerezza di quel gesto.
Fu Sofia la prima a interrompere quella piccola parentesi che si era creata.
«Forza andiamo. Abbiamo ancora molte cose da vedere».
Alex sorrise, ma il sorriso gli morí sul volto non appena sentí una presenza sconosciuta, ma in qualche modo arcano famigliare in rapido avvicinamento. Allungó la mano, quella che indossava l'anello di suo padre, e afferró quella piccola e delicata di Sofia.
«Scusa»boffonchió la sua scusa in leggero imbarazzo. «Sono inciampato».
Sofia sulle prime rimase sorpresa, ma alla fine sorrise. «Benvenuto a Roma, la città delle buche».
Alex sorrise sollevato, constatando che era riuscito nel suo intento senza destare sospetti.
Il suo piano andava avanti, senza ostacoli.






Angolo dell'autrice ritenuta dispersa ^^":
Ciao a tutti :) dopo secoli torno ad aggiornare questa storia ^^
Devo dire che non avevo molta ispirazione ^^" per questo vi ho fatto attendere questo tempo interminabile. Ringrazio tutti coloro che hanno atteso con pazienza, e spero di essermi fatta perdonare con questo cap(e mi scuso in anticipo se c'erano degli errori presenti ^^)
A presto(spero),
Drachen
   
 
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