Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Yusaki    14/03/2009    5 recensioni
Dipendenza da One-shot, una raccolta che racchiude pensieri ispirati all'anime e al manga di xxxHolic in momenti i cui protagonisti sono sempre Doumeki e Watanuki con i loro pensieri. A volte leggeri, a volte tristi...ma sempre una raccolta, solo su di loro. Pericolo di Spoiler! Attenzione!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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3: Raiting: Giallo (Perchè...umh, non vi rovino la sorpresa...!)

 

 

Che stava facendo la sua dolce Himawari-chan?

Non c’erano dubbi, quello nelle sue mani era proprio un pacchettino incartato e abbellito con un nastro, indubbiamente era un regalo per l’arciere!

Incredulo Watanuki assistette alla scena con una rabbia che saliva sempre più: la dolce Himawari stava facendo un regalo a Doumeki alla vigilia del White Day! Non aveva senso che la sua Himawari facesse un regalo a quel cretino di Doumeki…

Pensandoci meglio, davvero tutta quella situazione non aveva senso, non era certo San Valentino, semmai avrebbe dovuto essere Doumeki a fare un regalo di ringraziamento, oltretutto al White Day mancava ancora un giorno.

-Doumeki-kun-

Appena sentita la (splendida) voce della dolce ragazza Watanuki si accostò di più al muro, attento a non essere visto ma risoluto nel voler sentire cosa si stavano dicendo.

-Doumeki-kun, mi dispiace di darti questo solo ora- continuò lei tendendo il pacchettino verso Doumeki, con un sorriso dei suoi -Non ci siamo più visti, e io quel giorno ero stata assente…-

Watanuki ebbe un moto di perplessità. A quanto ricordava Himawari-chan non era stata assente a San Valentino, anzi, si era ammalata solo agli inizi di…marzo…

L’inizio di Marzo, pensò Watanuki mentre qualcosa scattava nella sua testa.

-Il 3 marzo era il tuo compleanno, quindi scusa per il ritardo e: Buon compleanno!- esclamò Himawari.

Dannazione, era il compleanno di Doumeki!

-Grazie- rispose semplicemente Doumeki prendendo il suo regalo dalle mani di una felicissima Himawari che si allontanò quasi subito dicendo che aveva un impegno in sala professori e non poteva assolutamente mancare, e rinnovando i suoi auguri lo salutò.

Anche Watanuki si allontanò, di fretta, senza farsi notare dall’arciere.

Sentiva una specie di scombussolamento interiore, e una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Tornò in aula con la testa fra le nuvole. Nuvole che promettevano brutto tempo.

Aveva dimenticato il compleanno di Doumeki; a dire il vero neppure sapeva la data del compleanno di Doumeki! Ricordava solo vagamente che quell’idiota una volta aveva accennato al fatto che il compleanno cadesse agli inizi di Marzo, ma non gli aveva mai detto la data precisa, o forse era stato lui che semplicemente non aveva preso in considerazione quell’elemento.

Eppure adesso quel pensiero lo tormentava, come se avesse dimenticato qualcosa di fondamentale importanza. Cercò inutilmente di scacciare la sensazione negativa che gli gravava addosso ma infondo, molto infondo, sentiva di non poter ignorare così facilmente quella dimenticanza.

Così si ritrovò a fissare fuori dalla finestra con sguardo vuoto, senza capire una parola di quello che il professore stava dicendo.

 

 

-Watanukiiiiii!- gridò una piccola palla di pelo nera prima di precipitarsi addosso a Watanuki che, ancora perso nei suoi pensieri non riuscì a reagire in tempo e se la ritrovò appiccicata alla faccia come sempre.

La staccò un po’ più bruscamente del solito, borbottando e spingendo Mokona a guardarlo con aria preoccupata.

-Yuuko-san, Watanuki è strano!- uggiolò la polpetta nera in direzione di Yuuko, comparsa in quel momento sulla soglia con una bottiglia di sakè in mano.

-Vedo- disse Yuuko, osservando Watanuki -Watanuki, porta degli spuntini di qua!- ordinò con allegria.

Watanuki sospirò e riuscì ad andare in cucina e preparare quanto chiesto senza combinare disastri. Fu felice, in un certo senso, di cucinare perché gli alleviava i pensieri. Non che stesse pensando a Doumeki, ovvio, figurarsi se pensava a quello là.

Portò gli spuntini da Yuuko, comodamente seduta al tavolo, e li servì.

-Mmh, Watanuki c’è qualcosa che non va?- chiese Yuuko una volta che gli fu servito il sakè.

-No, non è niente- borbottò Watanuki con gli occhi piantati sul tavolo, evitando il suo sguardo.

-Mmh- mugugnò di nuovo Yuuko, buttando giù la prima sorsata di sakè -Non è che per caso pensi di aver dimenticato qualcosa di importante?-

Watanuki si sentì arrossire. Anche se la sua datrice di lavoro aveva posto la domanda con tono innocente lui sapeva benissimo che quella donna sapeva già tutto.

Forse a quel punto era anche inutile continuare a fingere.

-Io…ecco…ho…dimenticato…- deglutì serrando le dita attorno al bordo del vassoio, quasi sperando che  potesse dargli la forza di fare quella confessione -Ho…io…ho dimenticato il compleanno di Doumeki…- disse sfumando la voce e rendendo quasi incomprensibili le ultime parole.

-Aaah, ma guarda- sorrise Yuuko, che aveva sentito benissimo -Certe date dovresti tenertele a mente, non è carino dimenticarsi del compleanno di una persona che ci sta a cuore!-

Watanuki avvampò alzando di scatto lo sguardo verso di lei e agitandosi come al suo solito -NON MI STA AFFATTO A CUORE QUELL’IDIOTA!!!-

-Si, si, certo- Yuuko si alzò dal tavolo e gli si avvicinò -Facciamo così, io ti aiuterò a rimediare, visto che anche io non gli ho fatto niente per il compleanno. Quindi questa volta non ti farò pagare niente…a patto che tu lasci organizzare tutto a me-

A lui il ghigno di Yuuko-san non piacque per niente e tanto meno quella frase sembrava rassicurante. Mettersi nelle mani della strega delle dimensioni sembrava quanto di più pericoloso potesse fare: quella donna era imprevedibile e diabolica!

Vide un luccichio negli occhi di Yuuko, quasi avesse captato i suoi pensieri; Era tutto sempre più preoccupante…

D’altronde non gli sembrava di avere molta scelta.

Così, con un sospiro, annuì e lasciò tutto nelle sue mani.

 

 

Si vegliò quando uno scossone più brusco degli altri lo scalzò dalla sua comoda posizione rannicchiata. Un senso di torpore al corpo gli impedì di risvegliarsi completamente così lasciò che quei piccoli sballottamenti gli passassero addosso senza disturbarlo.

Qualcosa gli disse che si era addormentato pesantemente e di colpo. Piano piano cominciò a ricordare confusamente qualcosa, come Yuuko-san che sorrideva tranquillamente, la sua mano che toccava per un attimo la fronte, ricordava che dopo quel gesto della strega delle dimensioni lui si era sentito improvvisamente stanchissimo ed era piombato nel sonno. Strano, ma gli sembrava che tutto ciò avesse a che fare con una sua dimenticanza; aveva dimenticato una data.

Non che avesse molta voglia di pensare ad alcunché, si stava così bene chiusi al calduccio e…

Uno scatto più forte gli fece battere la testa contro qualcosa e a quel punto Watanuki, con aria indolenzita, aprì gli occhi di poco per capire cosa stava accadendo.

Non risolse molto, visto che l’interno del…dove cavolo era?

Cercò di distendersi scoprendo che era circondato da pareti. Sembrava chiuso in un cubo, ma era difficile da dire visto che non vedeva nulla.

Chissà perché Yuuko-san l’aveva rinchiuso in un cubo; cercò di spostarsi sentendo gli scossoni aumentare.

Ok, forse qualcuno lo stava muovendo. Era chiuso in un cubo mobile senza sapere che cavolo ci stava a fare: grandioso!

Sentì di nuovo il torpore di prima prendere il sopravvento e le scosse si allontanarono, o forse era lui che stava allontanandosi, cadendo nel sonno…

Quando si svegliò, per la seconda volta, era completamente fermo, quindi cosa accidenti l’aveva svegliato? Un attimo prima di provare a cercare una risposta sentì uno strano rumore.

Sembrava carta. Carta che veniva strappata; anzi, non strappata, forse lacerata era il termine giusto, o forse no perché chiunque stesse armeggiando con la carta non sembrava avere fretta.

Il suono era tutto intorno a lui, che cominciò a sentirsi inquieto lì, intrappolato in pochi metri cubi di spazio, e con quel frusciante rumore tutt’intorno nel buio.

Di nuovo silenzio, e qualcosa che si muoveva sopra di lui, all’improvviso uno spiraglio di luce che si allargò sempre di più accecandolo.

Ma che cosa…?

-Oi- sentì una voce dall’alto.

Aprì di scatto gli occhi e lì, che lo guardava dal ritaglio quadrato di una scatola, c’era Doumeki con gli occhi ambrati fissi su di lui.

-Cosa diavolo…?!- esclamò con voce incrinata Watanuki cercando subito di mettersi almeno seduto -Che ci fai tu qui?!- gli ringhiò contro Watanuki, agitando le braccia e colpendo le pareti in cui era stato rinchiuso.

-Credo che la domanda giusta sia cosa ci fai tu qui, in una scatola arrivata per posta- gli rispose flemmatico Doumeki, con una punta di divertimento nella voce.

Watanuki fece per ribattere ma arrossì e rimase con le parole incastrate in gola. In effetti non aveva la più pallida idea di come ci era finito lì, anche se aveva ormai riconosciuto i soffitti e le pareti familiari del Tempio in cui abitava Doumeki.

Cercando un modo per uscire perlomeno dalla scatola sentì qualcosa frusciare sotto il palmo della sua mano destra.

Perplessamente si portò davanti agli occhi quello che risultò essere un foglietto di carta recante l’elegante calligrafia di Yuuko-san.

Leggi ad alta voce quanto segue, lesse dalle parole scritte dalla donna a inizio pagina.

-Buongiorno Doumeki-kun- cominciò a leggere Watanuki, a voce alta -Yuuko-san ed io, ovvero Watanuki, siamo stati molto cattivi e non ti abbiamo fatto un regalo di compleanno come si deve per il 3 marzo, così abbiamo pensato che il White Day sarebbe stato il giorno ideale per farti gli auguri e riparare alla nostra mancanza. Certo non è San Valentino, ma il White Day è comunque un giorno di doni: quindi per oggi mi avrai esclusivamente a tua disposizione pronto ad eseguire qualunque tuo ordine! -

Si fermò di botto arrossendo spropositatamente a quelle ultime parole scritte, tremendamente imbarazzanti per lui e maledì qualsiasi cosa gli venisse in mente per non aver capito prima il contenuto di quella lettera così umiliante.

-Non è come pensi!- gli gridò Watanuki, sentendosi avvampare sempre di più mentre guardava l’altro -Ha fatto tutto lei, non ho scritto io quelle idiozie!!-

Ma Doumeki non sembrava ascoltarlo, e Watanuki, dopo un attimo di sgomento, si accorse che lo stava fissando con uno sguardo stranamente intenso.

A quel punto un dubbio terribile assalì Watanuki che si affrettò a guardarsi addosso per confermare i suoi peggiori timori.

Un grido si propagò dalla gola del ragazzo che si affrettò a nascondersi di più all’interno della scatola regalo.

Addosso, si era accorto Watanuki con sommo orrore, addosso Yuuko-san gli aveva messo una divisa scolastica femminile!

Freneticamente tirò giù la gonna che lasciava scoperte le gambe. Si, quella donna diabolica non gli aveva messo neanche una normale divisa, figurarsi, quella era una divisa con la gonna corta…e svolazzante…

Improvvisamente si ricordò dello sguardo di Doumeki ancora fisso su di lui e desiderò di morire, lì e in quell’istante, ritrovandosi a sperare che il cartone della confezione regalo si trasformasse in un mostro e lo inghiottisse. Avrebbe dato chissà cosa pur di non restare conciato in quel modo davanti all’arciere.

Eppure, si ritrovò a pensare con una fitta di rassegnazione, sono stato io l’idiota che ha fatto fare tutto a Yuuko-san, quindi non ho via di scampo.

Piano, quasi tremando dall’imbarazzo, alzò il viso verso di Doumeki incontrando i suoi occhi dorati che riuscirono a metterlo ancora di più in agitazione.

-Va bene- sbottò Watanuki alzandosi e lasciando cadere a terra quel maledetto biglietto d’auguri -Per oggi…farò come ha detto Yuuko-san!-

-Bene- un mezzo sorriso comparve sul volto dell’arciere mentre lo osservava uscire dalla grossa scatola colorata cercando di non far svolazzare troppo la divisa.

-Che vuoi?- ringhiò brusco Watanuki.

L’arciere gli si avvicinò -Lo sai, no?- mormorò serio.

Era così vicino, ed era così serio. Watanuki sentì il respiro fermarglisi in gola quando l’altro si chinò su di lui, sussurrando….

-Voglio che mi prepari il pranzo-

Cos…!!

-IL PRANZO?! ME LO CHIEDI TUTTI I GIORNI!!- gli urlò contro mentre Doumeki si scostava da lui, tappandosi le orecchie.

-Oggi voglio i miei piatti preferiti, più dei pasticcini alla crema- disse.

-Sai che novità che vuoi i tuoi piatti preferiti- sbuffò Watanuki mentre si avviava verso la cucina con l’arciere al seguito.

-Ti aspetto di là- riferì Doumeki separandosi da lui e sparendo nella stanza da pranzo non senza prima aver gettato un’ultima occhiata alla gonna svolazzante dell’altro.

Watanuki, rosso in faccia, non si diede neanche la pena di rispondergli e si diresse direttamente al frigorifero masticando fra i denti la parola “Pervertito”.

Il fatto che Doumeki gli avesse guardato il didietro non lo faceva certo sentire a proprio agio, per di più quella dannata gonnellina stupida lo faceva sentire terribilmente indifeso!

Imbarazzato si accorse anche che le sue calze erano bordate di pizzo bianco, in piccolo particolare provocante che sembrava fatto apposta per attirare l’attenzione, come appunto era successo con Doumeki che gli aveva guardato il didietr…

 -Basta!- si auto-rimproverò Watanuki, trasferendo con forza del riso nel piatto -Ah, questi sono già pronti, devo solo aggiungere quelle crocchette…certo che sono venute bene, speriamo che gli piacciano…ma che dico, che mi importa!-

Quando entrò nella stanza in cui aspettava l’arciere lo trovò seduto al tavolino basso, su un cuscino, e subito sentì addosso quel suo particolare sguardo anche se questa volta era quasi sicuro fosse rivolto alle pietanze che aveva cucinato.

-Ecco a lei- ironizzò Watanuki, imitando sarcasticamente un cameriere.

Doumeki si servì dal vassoio, su cui erano state disposte con grande cura molte pietanze fra cui Oshizushi, Raibow Roll e il suo amato Inarizushi;

-I pasticcini alla crema?- domandò in attesa.

Watanuki sbuffò e lasciò anche l’altro piatto sulla tavola.

-Siediti- concesse Doumeki, concentrato sul piatto.

Quasi senza accorgersene Watanuki si ritrovò seduto, perso a osservare l’arciere che gustava i suoi manicaretti, l’atmosfera si fece curiosamente soffice, come fra due persone abituate a stare insieme, come quando si sta bene con qualcuno.

Poi lo stomaco di Watanuki interruppe il tutto.

-Non hai fatto colazione?- chiese Doumeki, mascherando un sorriso.

-Sono stato tutta la notte rinchiuso nello scatolone- si giustificò Watanuki, per l’ennesima volta sentendosi stupido.

Doumeki sospirò e prese con due dita uno dei pasticcini farciti di crema bianca e zucchero.

Watanuki si accorse che gli si era di nuovo avvicinato le guardò con apprensione mentre si sedeva accanto a lui, le loro gambe si sfioravano e lui si sentiva ancora più esposto con quella divisa addosso.

L’arciere protese il dolce verso di lui, riuscendo al contempo ad andargli più vicino, tanto che Watanuki sentì il calore dell’altro avvolgerlo, provocandogli vampate al volto che non riusciva a spiegarsi.

-Mangialo- ordinò con voce piuttosto bassa Doumeki.

Quella voce era così…attraente…

Watanuki si arrabbiò con se stesso, ovviamente gli avrebbe urlato contro che non voleva mangiarlo, che avrebbe preferito centomila volte digiunare per un mese piuttosto che essere imboccato da lui!

Ma ancora prima di concludere il pensiero di ritrovò a chiudere gli occhi e mordere il pasticcino dalle mani di Doumeki.

La sua bocca si riempì del sapore dolce della crema che lui stesso aveva fatto spingendolo a desiderarne ancora, così mangiò fino a ritrovarsi a leccare le dita di Doumeki, dolci per il contatto con il bignè.

Era un sapore delizioso.

Quando riaprì gli occhi Doumeki aveva un’aria sorpresa.

-Sei…troppo cedevole- affermò prendendogli il mento con due dita e guardandolo negli occhi.-Perché?-

Watanuki fremette a quel contatto, sentendo il respiro spezzarsi e poi accelerare.

-Io…non lo…so…- balbettò confusamente sentendosi in trappola.

Intrappolato sia dal fisico forte di Doumeki che dalle stesse violente emozioni che provava, contrastanti con la dolcezza che aveva sperimentato solo un attimo prima.

Doumeki sembrava pensare velocemente, ma qualunque cosa stesse elaborando i suoi occhi rimasero due specchi dorati insondabili.

-Oi- lo chiamò con l’aria di essere giunto ad una conclusione -Qual è una cosa che non faresti mai?-

-Baciarti- rispose immediatamente Watanuki, senza chiedersi perché aveva pensato subito a quello.

-Baciami-

Watanuki diventò scarlatto e la sua prima reazione mentale fu di tirargli un pugno e scappare via dalle braccia di quel cretino.

Ancora una volta però il suo corpo fece tutto da solo.

Sentì le sue labbra socchiudersi e il viso piegarsi leggermente per sfiorare le labbra dell’arciere.

-Fermo- esclamò di colpo Doumeki, fermandolo prima che avesse il tempo di attuare l’ordine precedente. Accigliandosi gli disse -Vai a prendere quel foglio scritto da Yuuko-

Come un automa Watanuki si alzò, con aria trasognata e sconvolta, e non riuscì a percepire il percorso delle sue gambe seppe solo che era tornato dall’altro con il foglio in mano.

Watanuki venne quasi attratto dalla scrittura di Yuuko-san, e scorse il foglio fino ad una scritta che non aveva letto affatto.

Era piccola piccola, incastrata in fondo alla pagina come quelle postille che spesso usano i truffatori…

P.S. Watanuki ho apposto un incantesimo su di te, così sarai costretto a eseguire qualunque ordine che Doumeki ti darà! Divertiti!!

Il ragazzo deglutì leggendo ad alta voce quel pezzo e guardando spaventato Doumeki.

Quest’ultimo sospirò -Mi sembrava strano, eri un po’ troppo obbediente-

-Non voglio obbedirti idiota!- gli urlò Watanuki, riprendendosi dallo Shock. -Brutto cretino! Non ti permettere più di ordinarmi qualcosa!-

-Il mio regalo di compleanno prevede questo, no?- il tono di Doumeki era pericolosamente calmo -Vieni qui-

Watanuki imprecò mentre perdeva il controllo del corpo che si piegò docilmente all’ordine di Doumeki.

-Qui- disse ancora Doumeki, quasi divertito, indicando le sue gambe -Siediti-

Stavolta Watanuki si ritrovò a deglutire mentre si sedeva a cavalcioni sulla persona che più detestava al mondo.

Quella persona che mise le mani sulla sua schiena attirandolo a se.

Ben presto di ritrovò col volto premuto sui vestiti profumati di lui, qualcosa che nella sua testa gli dava del cretino e qualcosa nel petto che batteva furiosamente.

-Watanuki- sussurrò carezzevolmente Doumeki al suo orecchio.

Watanuki rabbrividì lasciandosi sfuggire un suono di piacevole stupore nell’essere chiamato per nome da lui, che all’improvviso sembrava così sensuale, che all’improvviso era irresistibile.

Non si sarebbe decisamente più chiesto perché le ragazze trovassero l’arciere così attraente, la verità era che Doumeki era attraente quando voleva, e inconsapevolmente anche quando non voleva.

Doumeki lasciò che le sue mani sfiorassero la schiena di Watanuki che si premette di più a lui, con un sospiro, la gonna che ormai lasciava scoperta buona parte delle gambe.

Anche Watanuki era carino, e sapeva essere irresistibile, Doumeki lo sapeva bene.

-Ti ordino di fare ciò che desideri in questo momento- mormorò l’arciere.

Una scossa più forte delle altre sembrò scuotere ogni cellula di Watanuki. Lo odiava, si odiava, e sapere che voleva disperatamente…lui voleva…

-Doumeki…- mugolò arrendendosi Watanuki, lasciando che le sue labbra andassero a combaciare con quelle dell’arciere che stavolta non lo fermò.

Aveva ancora in bocca quel sapore dolce che non andava via e che stava adorando.

Non si fermò neppure quando le loro lingue si incontrarono, scontrarono, odiandosi e amandosi come facevano loro.

(Doumeki non l’aveva mai odiato, ma Watanuki non lo sapeva.)

Quando si staccarono, col respiro affannoso, Watanuki si ricordò di desiderare qualcos’altro, doveva dirgli ciò per cui aveva lasciato il suo destino nella mani di Yuuko-san.

Era una cosa veramente importante, valsa tutto quel casino.

-Doumeki…-

-Si?-

-Buon compleanno-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, ok, ok!!! Ce l’ho fatta!! I tempo! Sono in tempo! Non ho neanche fatto i saluti iniziali per essere in tempo e ci ho lavorato tutto il giorno a questo capitolo, che sarà certamente venuto da schifo perché ero molto, molto, molto agitata! Ma ce l’ho fatta: ho mantenuto la promessa di scrivere uno speciale per il White Day!

Ma infondo questo capitolo centra veramente poco col White Day! V__V Anzi, diciamo pure che la sottoscritta cercava solo una scusa per farsi perdonare da Doumeki per aver dimenticato il giorno del suo compleanno…

In realtà non era colpa mia! Io mica lo sapevo!! T__T

Che ne dite allora…mi avrà perdonato? XD

 

BUON WHITE DAY E A TUTTI E BUON COMPLEANNO IN MEGA RITARDO A DOUMEKI-SAN!!!!!

 

Grazie a tutte delle recensioni però perdonatemi, ho lavorato davvero tanto e sono stanchissima quindi risponderò a tutti nel prossimo capitolo, portate pazienza

E domattina sugli schermi (??) cioè, pubblicata in questa sezione, vedrete la fanfiction a capitoli nuova!

A presto e recensiteeee!

*crolla*

 

 

 

 

  
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