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Autore: dina    15/03/2009    6 recensioni
-Tieni, questo è per te..- le porse un piccolo astuccio in satin nero. -Per me?- lui annuì e lei lo prese. Lo aprì, conteneva un bellissimo anello in oro, dei topazi e dei diamanti richiamavano la forma del sole -è stupendo..ma perchè?- -Per ricordarti la luce che hai portato nella mia vita- prese dalla tasca qualcosa -e per dirti che anche se siamo diversi, siamo indissolubilmente legati..come il sole e..- uscì un anello in oro bianco, i diamanti erano posti a formare il disegno della luna. -E' bellissimo!- aveva detto entusiasta e lo aveva abbracciato. Lui l'aveva stretta a sé e baciato i rossi capelli -il mio sole personale-.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda, ma le strade non erano deserte come ci si aspettava a quell'ora, molte anime erano in movimento, anime che lottavano per sopravvivere, per realizzare quegli ideali in cui avevano sempre creduto, giusti o sbagliati che fossero.

Non c'era buio, ovunque si guardasse si poteva vedere il fuoco ardere abitazioni dei poveri malcapitati babbani, o le scie degli incantesimi.

Poco distante un uomo ed una donna lottavano, con tutto l'impegno di cui erano capaci, lo scontro era durato un bel po' di tempo, ma alla fine la donna era riuscita a disarmare il nemico.

-Avanti, fallo- la incitò l'uomo.

-Lo farò- cercò di temporeggiare lei.

-Non aspettare oltre allora-

-Sapevamo sarebbe successo prima o poi..- disse fredda.

-Si, lo sapevamo- annuì.

-Me lo insegnasti tu ricordi? Uccidi o muori..non c'è permessa alternativa- quella frase l'aveva detta prima che le loro strade si separassero, prima che divenissero acerrimi nemici, quando ancora da qualche parte c'era spazio per loro.

-Non hai alternativa-

-Non hai paura di morire? Di pagare per tutto il male che hai fatto?-

-L'inferno non potrà essere peggiore di questa vita- sussurrò piano.

La donna lo guardò, aveva tolto la maschera argentata e calato il cappuccio scuro, lo faceva sempre quando combatteva contro di lei.

Non era cambiato poi molto, il solito sguardo glaciale e l'avvenenza dei suoi lineamenti erano rimasti immutati, poteva sembrare un angelo, l'angelo della morte.

-Arrenditi, ti potrò risparmiare la vita, subirai un processo e sconterai la tua pena ad Azkaban..- lo supplicò.

-Sai che non lo farò- disse fermo.

-Non puoi chiedermi di ucciderti..io..- non voleva ucciderlo, se l'avesse fatto una parte di lei sarebbe morta insieme lui.

-Ne abbiamo già parlato, me lo avevi promesso..- le ricordò.


-Se verrà mai l'occasione uccidimi, uccidimi prima che io debba uccidere te..- le sussurrò tra i capelli.

-Non deve andare per forza così, c'è sempre un'altra scelta..-

-Non per noi..non in questo mondo..-

-Io..-

-Promettimelo..prometti che mi ucciderai Ginevra- la scostò da sé per guardarla negli occhi.

-Te lo prometto- appoggiò il capo nel suo torace e lui non vide mai la piccola lacrima che le bagnò la guancia.


-E' vero..- strinse di più la bacchetta.

-Un giorno ci rivedremo, in un'altra vita, in un altro mondo, tra dieci o più secoli ci rivedremo- disse sicuro.

-E se non accadesse?- chiese terrorizzata.

-Avremmo sempre i ricordi..-

-Non voglio vivere di ricordi..non come ho fatto in questi ultimi cinque anni..-

-I ricordi sono la cosa più preziosa che abbiamo, nessuno può portarceli via..non Voldemort né nessun altro..custodisci i nostri sempre-

-Il mondo non è stato buono con noi..soltanto tre mesi, tre mesi ho potuto amarti ed averti..- disse triste.

-Quei tre mesi per me sono valsi una vita intera..i momenti in cui mi sono sentito davvero in vita- sorrise, con uno dei suoi rarissimi e sinceri sorrisi, di quelli che solo e soltanto lei riusciva a fargli fare.

-Passa dalla mia parte Draco..- singhiozzò dopo qualche secondo.

-E tu passa dalla mia Ginevra..-

-Non siamo poi così diversi noi due..- sorrise tra le lacrime.

Tutti e due così testardi..

-No, tu sei pura come l'acqua, mentre io sono come il fango..tu sei miele ed io il fiele..non siamo uguali, e ringrazio sempre che tu non sei come me..- mormorò.


-Tieni, questo è per te..- le porse un piccolo astuccio in satin nero.

-Per me?- lui annuì e lei lo prese.

Lo aprì, conteneva un bellissimo anello in oro, dei topazi e dei diamanti richiamavano la forma del sole -è stupendo..ma perchè?-

-Per ricordarti la luce che hai portato nella mia vita- prese dalla tasca qualcosa -e per dirti che anche se siamo diversi, siamo indissolubilmente legati..come il sole e..- uscì un anello in oro bianco, i diamanti erano posti a formare il disegno della luna.

-E' bellissimo!- aveva detto entusiasta e lo aveva abbracciato.

Lui l'aveva stretta a sé e baciato i rossi capelli -il mio sole personale-.


-Pensi mai alla vita che avremmo potuto avere?- cambiò argomento lei dopo qualche secondo.

Ogni minuto della mia vita.. -No-

-Io si..avremmo vissuto a Seattle..ci saremmo sposati, avremmo avuto tre figli..due maschi ed una femmina..come so che piacerebbe a te- guardò sognante il cielo -sarei stata una buona moglie, ti avrei preparato una torta ogni volta che tu saresti tornato a casa dall'ufficio e..-

-Smettila!- la afferrò per le spalle rabbioso -smettila di sognare, non potrà mai esistere questo futuro..non ucciderci così..- la rabbia si tramutò in malinconia, la lasciò -non farmi questo-.

-Non siamo fatti per stare separati, e tu lo sai, lo hai sempre saputo-

-Ma non siamo nemmeno fatti per stare insieme- le accarezzò una guancia -non è una favola amore, la nostra storia non può andare lontano..trova qualcuno da amare- strinse i pugni -qualcuno che ti sappia proteggere, amare e che ti renda felice..-.

-Non posso amare nessun altro che non sia tu..- singhiozzò.

-Sposa Potter, saprà prendersi cura di te, come io non sono riuscito a fare- Merlino solo sapeva quanto gli costava dirle quelle parole, ma l'amava e voleva soltanto che non soffrisse, lei così buona e semplice non se lo meritava.

-Adesso uccidimi Ginevra- lei scosse la testa in lacrime, lui le strinse le braccia con forza -FALLO!- la scosse -UCCIDIMI DANNAZIONE!- urlò.

-Non amerò mai nessuno dopo di te..- sussurrò alzando la bacchetta.

-Non è vero..ma mi beerò di questa convinzione ovunque andrò..- la presa alle sue braccia non accennava a diminuire.

-Te lo giuro..ti amo..- tirò su col naso.

-Ti amo- ripetè lui.

La ragazza capì che era il momento e sebbene il suo cuore lottasse doveva farlo, doveva essere forte, come le aveva insegnato ad essere lui -Ava..-.

-Avada Kedavra!- una voce alle sue spalle.

Draco vide il corpo della ragazza illuminarsi di una sinistra luce verde, i suoi occhi chiari perdere la scintilla di vita ed allegria che la caratterizzavano, la bacchetta caderle dalle mani ed il suo corpo venire sorretto soltanto dalla sua forte presa.

-NOO!! Ginny!- si inginocchiò portandola con sé e stringendola spasmodicamente al petto, e per la prima volta si rese conto di star piangendo.

Sentì una risata folle, alzò la testa e riconobbe la figura oscura di sua zia, Bellatrix Black in Lestrange.

-Come hai potuto farlo!?- urlò furibondo.

-Persone come lei non meritano di vivere, non meritano di toccare i purosangue!- la sua voce era arcigna.

-Lei era più pura di te!- si alzò prendendo la bacchetta della ragazza ormai senza vita, e con uno scatto si portò davanti alla spaventosa donna -sei tu quella che non merita di vivere!- la disarmò e la colpì al viso facendola finire per terra.

-Spero tu marcisca nell'inferno più profondo..Avada Kedavra!- il fascio di luce verde colpì la donna e le rubò l'ultimo soffio di quella sua inutile vita.

L'uomo tornò ad abbracciare il corpo di Ginevra, una volta così vitale ed energico ed ora così freddo e rigido -non doveva finire così..non dovevi morire..- singhiozzò -che farò senza te?- le baciò la fronte.

Poi scorse nella spaccatura del vestito un manco d'argento che usciva da uno stivale della donna, lo uscì e lo riconobbe come un pugnale, se lo rigirò tra le mani prendendo una decisione improvvisa.

Non avrebbe mai voluto vivere senza di lei, per questo le aveva fatto fare quella promessa anni addietro, lei era la sola ragione per cui si alzava la mattina, la sola ragione per cui non si abbandonava al richiamo del vuoto che lo reclamava, ed adesso che lei non c'era più la sua vita non aveva senso.

Con un gesto fulmineo e deciso fece entrare a fondo nelle sue carni il pugnale, il dolore era lancinante, ma sapeva che presto sarebbe finito tutto.

Abbracciò la donna -non..ti..lascerò..mai- rantolò prima di chiudere gli occhi per sempre.


Quando, qualche secolo dopo, alcuni archeologi fecero degli scavi per delle ricerche, trovarono due anelli uniti, provarono a dividerli in tutti i modi possibili, ma erano saldati insieme così forte che mai nulla riuscì a separarli.

Il sole e la luna avevano trovato il loro punto d'incontro e non si erano mai più lasciati.

E' una FF ehm..strana, non so come mi sia venuta..non so nemmeno da quale parte del mio cervelletto sia venuta fuori, ma ormai..^.^

Spero vi piaccia e come al solito vi chiedo di farmi sapere..grazie in anticipo..baci

  
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