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Autore: sognouis    16/01/2016    3 recensioni
Io avevo la sola e innocua intenzione di farmi una normalissima doccia, come tutte le persone normali. Peccato che le persone normali, finita la normale doccia, avvolte in una normale salvietta e con i normali capelli ancora fradici, non si ritrovino un gruppo di persone in salotto a squadrarti come se avessi appena ucciso un cucciolo di cane.
Beata normalità, concetto a me totalmente sconosciuto.
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Bondage
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Mi svegliai presto e notai che di Tony ancora nessuna traccia, e nemmeno Pepper era qui.
“Jarvis, dici che sono morti?” scherzai, non era la prima volta che rimanevo da sola a causa dei loro impegni, ma non mi avevano mai trascurata.
“Non si preoccupi, sono sicuro che torneranno al più presto.”
Scoppiai in una sonora risata.
“Ero sarcastica, Jarvis.”
“Temo di non essere in grado di cogliere il sarcasmo.”
Mi infilai in bagno ancora ridendo e accesi l’acqua della doccia, rigorosamente il più fredda possibile, odiavo l’acqua calda. Mi rilassai sotto il getto freddo e dopo mezz’ora buona uscii dalla doccia. Mi avvolsi in un asciugamano dopo aver leggermente tamponato i miei capelli biondi.
Una volta in camera mi ritrovai a pensare di non aver ancora fatto colazione e decisi di rimediare andando in salotto, dove c’era anche la cucina.
Incommensurabile sbaglio.
Ero già a metà strada quando mi accorsi di essere osservata, molto osservata. Alzai lo sguardo e non feci in tempo neanche a dare di matto che la voce di Tony mi giunse all’orecchio.
“Non avevi gli allenamenti con le belle ragazze in gonnella che saltano?”
Lo individuai nel gruppo di persone presenti, fin troppo presenti, e alzai un sopracciglio.
“Lo prendo come un no. Ragazzi, lei è Alice.”
Guardai ad uno ad uno i presenti, e di normale non ce n’era neanche mezzo.
Un bell'imbusto biondo vestito da vichingo, alto almeno un metro e novantacinque e con i capelli lunghi quasi quanto i miei; una donna rossa di capelli, molto bella e, a giudicare dai lineamenti, russa, o per lo meno di origine; un Legolas un po’ più moderno intento a lucidare una freccia — che di elfico non aveva nulla; un biondino dagli occhi azzurri parecchio pompato vestito molto all’antica; il dottor Banner, a mio discapito, almeno un nome lo conosco, e confermo che non ha nulla di normale e non necessita di descrizione; e ultimo ma non meno importante, Tony Stark, di cui è confermata la non-normalità.
“Io vado a vestirmi, mh?” e ritornai in camera, per uscirne dieci minuti dopo vestita ma con ancora i capelli bagnati.
Notai che tutti erano ancora come li avevo lasciati.
“Immaginavo di presentarvi in modo diverso.” fu Tony a parlare, ovviamente.
“Tu dici?” lo guardai in malo modo.
“Qualcuno potrebbe spiegare?” fu Legolas questa volta a parlare.
“Già, Tony, perché non spieghi?” lo provocai.
“Va bene, dato che non vi è chiaro.” disse mentre si alzava per avere più attenzione.
Mi indicò con un gesto della mano.
“È mia figlia.”
Silenzio tombale.
“Che facce sono quelle?” Tony era abbastanza stupito, non penso si aspettasse una reazione del genere. Io lo ero quanto lui, perché pensavo che almeno questo dettaglio l’avesse già comunicato.
“Non ci avevi detto di avere una figlia.” era stato il biondino antiquato a parlare.
“Non vi dico tante cose.” ammise il moro.
“Non sono sua figlia biologica.” spiegai alzando le spalle.
“Quello che ha detto vale lo stesso — non riuscii ad identificare la voce dell’uomo finché non continuò, era Banner — e non capisco perché tu abbia deciso di presentarci solo ora.”
“Veramente pensavo di tenere le due cose separate. È stato il grande capo a volerlo.”
“Fury? Non ha senso.” intervenne la donna.
“Quando mai quello che fa Fury ha senso?” chiese retoricamente Tony, mentre si versava lo scotch in un bicchiere.
“La maggior parte delle volte.” alzò le spalle Legolas.
“Poco importa.” stavolta fui io a parlare.
“Mi dite i vostri nomi o devo etichettarvi con nomignoli che comprendono elfi de Il signore degli anelli?” guardai un po' tutti, che ricambiarono con occhiate dubbiose. Io li incitai con lo sguardo.
“Sono felice che ci sia un'altra donna, iniziavo a sentirmi in minoranza – si alzò e mi sorrise tendendomi la mando – io sono Natasha.”
Sorrisi debolmente, senza ricambiare il gesto.
“Piacere.”
Lei mi guardò storta, così come anche gli altri, come per capire il perché di quel mio comportamento, che però non avrebbero sicuramente indovinato. Si fecero avanti tutti, e fu una ripetizione dell'accaduto per altre quattro volte.
“Bene, credo sia ora di ordinare del cibo cinese. Jarvis?”
“Ho già provveduto, signore.”
“Bene, vi fermate?”
 
Dopo che gli altri se ne furono andati, tra me e Tony rimase un filo di tensione. Un filo molto grosso.
“Perché non gli hai stretto la mano?” chiese senza guardarmi.
Non risposi.
“Alice” e spostò lo sguardo su di me, lo sentivo bruciare sulla pelle.
“Ieri sono andata da Fury.”
“Non mi hai risposto.”
“Non mi hai lasciato finire.”
Intesi il suo silenzio come un invito a continuare.
“Fury mi ha fatto testare… questa cosa su del vetro, e nulla di nuovo. Poi, quando stavo per andarmene, gli ho stretto la mano. E l’ho sentito. Ho sentito la sua energia scorrere dentro di me, ho ritratto la mano, ed è sparita.”
Puntai i miei occhi nei suoi, e vidi qualcosa che non avevo mai visto: paura.
“Devi imparare a controllarlo, non puoi più rimandare.”
“Non so come fare, Tony. Non so cosa sia e dubito che uno di voi lo sappia anche lontanamente.” Ero abbastanza preoccupata, se non avessi imparato a controllarlo avrei dovuto continuare a vivere senza più contatto con qualunque persona esistente.
“Io vado a dormire.” dissi andando a rintanarmi in camera mia.
 
“Alice”
Mi svegliai di colpo, sudata e parecchio agitata, con davanti una persona che non era di certo Tony, a meno che avesse deciso di tingersi di biondo e di dedicarsi alla palestra otto giorni su sette. Presi gli occhiali sul mio comodino e misi a fuoco la figura davanti a me, Steve Rogers. Biondo e palestrato, per l’appunto.
“Perché sei qui?”
Ero confusa.
“Stark mi ha detto che ti serve un passaggio.”
“Passaggio?”
Molto confusa.
“Per la scuola.”
“Scuola?”
Ancora più confusa.
“Aspetta, che giorno è?”
“17 settembre, stai bene?”
17 settembre, 17 settembre… guardai l'orologio, le 8:52.
Mi alzai di colpo.
“Cazzo!”
Non ero più confusa, ma ero terribilmente in ritardo.
Primo giorno di scuola, ultimo anno di liceo.
E io sono un'idiota ventenne che ha dovuto ripetere l'anno.
“Linguaggio” Steve si alzò dal mio letto, dato che stranamente non l'avevo buttato giù a calci.
Lo guardai e alzai un sopracciglio aprendo l'armadio.
“Mi è scappato – alzò le spalle, poi mi guardò meglio dal basso all’alto – io… torno di là.” e con questo uscì dalla stanza. Mi guardai allo specchio, indossavo una semplice maglietta dei Black Sabbath, di Tony tra l'altro. Ripensai al capitano e a quello che mi aveva detto Tony su ognuno degli Avengers.
Ah, lui è quello timido e parecchio incapace con le donne. Tutto si spiega.
 
 
 
SAAALVE.
Rieccomi con qualcosa che assomiglia ad un capitolo ma che in realtà fa molta pena, vdm.
Prima di tutto volevo ringraziare _Alessia_C95 per aver recensito il prologo e per aver messo la storia tra le seguite, insieme ad altre due ragazze. ♡
Poi, mi rendo conto che questo capitolo fa un po’ schifo ma dovevo in qualche modo “dare inizio” alla storia e non potevo fare molto o avrei spoilerato dettagli che vorrei dire più avanti.
Come sempre mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale, e sì dai, anche cosa pensate che succederà. Sono una persona molto curiosa.
Volevo anche avvertire che non sarò molto veloce con gli aggiornamenti, essendo molto presa con la scuola, maledetto liceo scientifico. Pensavo ad un aggiornamento ogni due/tre giorni ma essendo realista credo che arriverò a circa un aggiornamento a settimana, non uccidetemi, grazieprego.
Ora me ne vado, ciaociao.
Letizia
   
 
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