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Autore: Vega Narcissa Malfoy    16/01/2016    2 recensioni
"Malfoy, ancora un bicchiere e andrai in coma etilico"
"Granger, ti manca solo qualche ruga e sarai identica alla McGranitt. Anzi no, tu sei proprio vecchia dentro"
"Mezzosangue, ma non stai più con il tuo Weasleyuccio?"
"E tu Dracuccio? Hai finito di farti gli affaracci miei?"
Glielo dovevano.
"Accetto" dissero all'unisono.
"Come speravo"
Mentre firmavano le carte il sole si alzò e l'orologio a pendolo dell'ufficio di Kingsley suonò le sei del mattino.
Il titolo dice tutto direi, ennesima Dramione, spero vi piaccia.
L'Autrice è ancora qui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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-KAISERserpeverde oh Merlino! Così mi emoziono... :)
-Virgola4869 le coppie tradizionali non sono proprio di casa...comunque la bimba ha la carnagione abbronzata! Sono contenta ti piaccia la storia
-Vavvi96 le mie storie ti faranno compagnia allora!
-ps il gufo morde sono molto felice di sapere che ti piace il mio stile e chi già mi conosce lo sa che non mento ;) Per quanto riguarda la scena tra Blaise e Ginny volevo escludere qualsiasi possibilità di ritorno della nostra amata coppia con un tocco romantico. Anche io ero lì lì per lasciarci una lacrima!
 
Buon Sabato, sono sopravvissuta alla settimana, voi?
 
"Dimmi Ginny, perché? Perché proprio la Parkinson dovevi scegliere come amica?! Quella voleva mandarmi al macello tra le amorevoli braccia di Tom Riddle!"
"Su Harry, non fare il drammatico, ci siamo lasciati da un bel po', potresti approfittarne, conoscere meglio Pansy, è molto intelligente e simpatica, pure Hermione che è la più cinica in questo senso quando l'ha conosciuta bene la apprezza molto"
"Sì, Ginny, tu mi stai praticamente dicendo che mi fidanzerò con Pansy Parkinson! Merlino, magari tu ti sposi Zabini..."
"Devi ammettere che è molto bello"
Harry impallidì.
"E comunque, la vita è così bizzarra a volte..."
Il ragazzo la guardò sconvolto.
Era passato così poco tempo dalla battaglia. Ancora quelle immagini gli occupavano la mente.
Le urla. Le perdite.
Eppure in fondo sapeva che un avvicinamento tra gli ex alunni rivali sarebbe stato di grande aiuto.
"Tanto lo so che in fondo ci speri nel riavvicinamento tra Grifondoro e Seroeverde, sei proprio come Silente..."
"Non è vero"
"Tanto lo so che sai mentire Harry Potter"
 
E Harry sapeva mentire.
Tanto è vero che ora, seduto sul letto, con lo sguardo fisso sulla finestra, stava accarezzando la spalla di Pandy Parkinson.
E Ginny lo conosceva. Lo conosceva così bene.
Esser stato il suo ragazzo era stato bellissimo, ma dopo essersi lasciati era stato anche meglio. Quella loro intesa era sfociata in un'amicizia molto forte, insieme ad Hermione, Ginevra Weasley era stata la donna che l'aveva più sostenuto  come una madre. La madre che non aveva mai avuto. 
Perderla era stato un brutto colpo. Uno shock. Un fulmine a ciel sereno.
Quel giorno, anzi, quella mattina si sarebbe tenuto il funerale della coppia. Tremava dentro. Non ce la poteva fare. Era davvero troppo doloroso.
"Stai bene Harry?"
"Sì, tranquilla"
 
"Tanto so che sai mentire Harry Potter"
 
Nella Villa Zabini Hermione e Draco si stavano preparando.
La ragazza teneva in braccio Lizzie e si stava mettendo alcuni braccialetti al polso destro.
Indossava un tailleur nero, con la gonna che le arrivava al ginocchio.
Aveva delle scarpe chiuse con il tacco nere.
I capelli erano raccolti in un elegante chignon da uno spillone con alcune perle.
Scese al piano terra tenendo la piccola tra le braccia e facendo qualche smorfia per farla ridere.
Vide Malfoy intento a sistemarsi la cravatta specchiandosi sul tavolo del salone.
"Andiamo?" chiese la ragazza lasciando Elizabeth sul divano e indossando un cappotto.
"Un cappotto Granger?"
"Fa freddo Malfoy. È marzo"
"Appunto perché è marzo"
"Per te sarà così, ma io non sono fredda come te già di mio..."
"Spiritosa"
La riccia sbuffò riacciuffando Lizzie che stava gattonando sul divano.
"Ti dona la bambina in braccio"
"Eh?"
"Sei sorda per caso?"
Hermione gli lanciò un'occhiata disperata.
"Oggi tregua, ti prego, almeno oggi. Ho davvero bisogno di sostegno"
Il ragazzo la fissò negli occhi.
"Sono Draco Malfoy, il Serpeverde, il Mangiamorte, ricordi? Continui a ricordarmi il mio passato e ora cerchi sostegno da me?"
"Sì, sei Draco Malfoy, Serpeverde, ex Mangiamorte, ma padre affidatario della figlia dei nostri migliori amici!" esclamò lei.
"Non possiamo andare avanti a farci la guerra" sospirò poi.
"Ma l'abbiamo sempre fatto" la bloccò lui.
"E cosa vogliamo insegnare a Lizzie?"
"Non è mia figlia"
Hermione si morse un labbro.
"Di chi è figlia allora?"
Il biondo vide gli occhi della ragazza farsi lucidi.
"Senti io..."
"No, stai zitto. Tra di noi non ci sarà mai tregua. Lo so. Ci ho sperato forse. Per Lizzie. Ma non è come credevo. Andiamo."
"Mi dispiace averti ferita"
"Tu menti"
Il biondo scosse la testa.
"Non farmi la predica Granger. Anche tu sai mentire"
"Le mie sono a fin di bene"
"Mentire al Wizengamot è un bene?"
"Se non l'avessi fatto tuo padre sarebbe ad Azkaban"
"Sai che non sono uno che ringrazia"
Lei lo fulminò con lo sguardo.
"Comunque non mi hai ferita, sono solo preoccupata per questa bambina"
"Granger, so che sai mentire. Mi sembra di avertelo già detto, tu sai mentire"
 
"Qualcun altro oltre a Harry Potter vuole deporre a favore di Lucius Malfoy?"
Draco Malfoy sapeva che nessuno l'avrebbe fatto. Anche Narcissa seduta accanto a lui lo sapeva.
Ne sarebbe bastato uno. Un altro solo tra i presenti.
Ma erano passati solo due mesi dalla guerra.
Ginevra Weasley sicuramente non avrebbe detto una parola.
Ron Weasley non l'avrebbe fatto per principio.
Hermione Granger era l'unica ad avere un'esagerata voglia di aiutare il prossimo guardando aldilà del nome, ma dopo quello che era successo al Malfoy Manor sicuramente non avrebbe mosso un passo verso il punto in cui avrebbe dovuto testimoniare.
Ad un certo punto vi fu un brusio confuso tra i "buoni" presenti.
"Non farlo"
"Dopo quello che è successo?"
"Cosa stai facendo?"
"Torna indietro!"
Frasi intimidatorie contro qualcuno.
Quel qualcuno che con un'occhiata aveva messo a tacere la folla.
Ora camminava decisa verso il centro della sala accompagnata dal ticchettio dei tacchi altissimi che indossava. I pantaloni e la giacca nera con la camicia bianca sotto la facevano sembrare più grande dei suoi 17 anni.
Hermione Granger con il suo portamento fiero aveva fatto inorridire molti tra i Grifondoro, Tassorosso e Corvonero.
Eppure il suo sguardo era ancora quello di chi avrebbe vinto la propria battaglia.
"Si presenti" disse Kingsley.
Nonostante la conoscesse in quei momenti difficili doveva mantenere la sua formalità.
"Sono Hermione Jean Granger, ho diciassette anni e ho frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Voglio testimoniare a favore di Lucius Malfoy, padre di Draco Malfoy e marito di Narcissa Black in Malfoy"
La donna vicino al ragazzo biondo sussultò.
Tutti l'avevano chiamata Narcissa Malfoy durante i processi.
Invece quella ragazza aveva voluto dare importanza anche alla sua piccola parte indipendente dal marito.
"Ora, nessuno ha testimoniato un fatto importante, quando Bellatrix Lestrange mi ha torturata nel Malfoy Manor ho passato i minuti peggiori della mia vita e ne porterò sempre i segni"
Draco e Narcissa si guardarono.
Non sembrava affatto una difesa.
"Però il signor Malfoy ha schiantato Bellatrix, facendo cessare le mie urla e il dolore che provavo"
Brusio nel sottofondo.
Speranza nel cuore di Narcissa.
Stupore nello sguardo di Draco.
"Allora anche tu sai mentire Granger..."
 
"Andiamo ora?" sbuffò la ragazza.
"Sì"
Draco strinse a sè Hermione e Lizzie.
Si smaterializzarono davanti al Wizengamot dove c'era già molta gente.
"Hermione!" esclamò Luna venendole incontro.
Era vestita con un abito molto stravagante e colorato.
"Lovegood, un vestito nero no eh?" commentò acido Draco.
La ragazza non notò la sfumatura negativa nella voce del ragazzo.
"Penso che anche in occasione come queste ci voglia un pizzico di ottimismo e colore. Ciao Elizabeth!"
La bionda prese in braccio la bambina e la portò con sè da Neville lasciando spaesati sia Hermione che Draco. C'erano molti parenti italiani di Blaise. Molti parenti dei Weasley e l'intera famiglia di Fleur.
"Sono troppi. Questo non è un matrimonio" commentò Hermione.
"Già" 
"Mi stai dando ragione"
"Oggi tregua giusto?"
La riccia annuì e preso il ragazzo a braccetto appoggiò la testa sulla sua spalla.
"Spero finisca presto" disse.
"Poi torniamo a casa"
Un sorriso incurvò leggermente le labbra di Hermione.
Solo due giorni, neanche vissuti molto, nella villa Zabini e entrambi la chiamavano "casa".
Tutto troppo in fretta.
Troppi cambiamenti.
Eppure un raggio di felicità stava spuntando tra le nubi.
Poi la musica che dava inizio alla cerimonia iniziò.
"Pronto?" gli chiese.
"Sì"
La ragazza lo guardò facendogli capire che non ci credeva.
Lui sospirò.
"Tutti sappiamo mentire Granger"
 
***
 
So che il comportamento di Draco è alquanto strano per come siamo abituati, ma ricordiamo che in fondo è cambiato.
Dopo la guerra è molto cambiato.
Nei prossimi capitoli cercherò di inquadrarlo meglio dedicandogli magari un intero capitolo per farvi capire la sua "evoluzione".
Spero vi sia piaciuto (anche) l'edit.
Bacioni
||L'Autrice
e
   
 
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