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Autore: Pinta    16/01/2016    1 recensioni
Un segreto, di quelli seri.
Quattordici anni di tranquillità e poi un paio di occhi grigi sono sufficienti a far tornare tutti i nodi al pettine.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Allora, dopo non so quanto tempo (anni, palesemente) ho ricominciato a scrivere qualcosa, questa storia l'avevo abbandonata da tempo, ma ora ho sentito la necessità di tornare a dare libero sfogo alla mia fantasia.
Mi farebbe davvero tanto piacere se voi lasciaste un commentino, positivo o negativo che sia.
Scusate per aventuali errori e con eventuali incongruenze con quanto scritto nei capitoli precedenti, perchè è davvero passato tanto tempo. Vi chiedo, qualora doveste riscontrarli, di farmeli notare.
Un bacio grande,
F.


Stanza Delle Necessita, h.23:30

POV. James

“Dove siamo?”
mi chiede Leen non appena entrati nella stanza dove tante volte mi sono rifugiato quando avevo sentito il bisogno di stare un po’ da solo, quando il non essere un semplice studente, ma il figlio del Prescelto, dell’eroe del mondo magico, era diventato qualcosa di troppo grande. Quando un semplice cognome si era trasformato in un peso troppo grande da portare.

“Nella Stanza Delle Necessità, Leen”

"Io davvero non capisco, siamo in un camera di cui non sapevo neanche lontanamente l’esistenza e, per giunta, ci siamo arrivati da una porta che non c’era mai stata prima”

"Esattamente, l’ingresso per questa stanza compare solo quando qualcuno ne ha davvero la necessità, come te ora, piccola Leen”
cerco di spiegarle nel modo più sintetico possibile, anche perché sono certo che stia facendo tutte queste domande per allontanare il ricordo di ciò che ha sentito meno di mezz’ora fa nella foresta.

"Ma io non ho bisogno di nulla”  afferma con fare deciso
“Invece sì, tu hai bisogno di sfogarti, e siamo qui dentro proprio per questo, tira fuori tutto quello che senti, non fa bene tenersi un macigno del genere dentro, credimi”
so bene quanto sia orgogliosa e quanto cercherà di dissimulare anche in questa situazione, ma è ovvio che non può far finta di nulla. Voglio dire, sono sotto shock io dopo quanto appreso! Per Merlino, mia zia Hermione madre di Leen, è assurdo! Io e lei, in teoria, saremmo una sorta di cugini, giusto? Fortuna che Hermione è mia zia acquisita, altrimenti quanto accaduto con Leen sarebbe stato un incesto.

“Io non so davvero cosa dire, James. Quelli che erano i miei sospetti si sono rivelati essere realtà. Anni passati a guardare vecchi giornali con le foto del Golden Trio, per poi scoprire di essere la figlia di Hermione Granger, ti rendi conto? Questo va ben oltre quello da bambina potessi immaginare sui miei genitori biologici! Ti giuro, vorrei che Scorpius non mi avesse mai rivelato quei dettagli sulla sua famiglia, vorrei non essermi mai messa ad indagare, vorrei che qualcuno mi obliviasse così da dimenticare tutto ciò che è accaduto”
probabilmente non si è accorta nemmeno lei che grandi e caldi lacrimoni hanno iniziato a scendere di suoi bellissimi occhi. Non posso far altro che fare quello che davvero mi sento di fare: stringerla a me, forte.

La lascio piangere, agitarsi e tirarmi pugni al petto.

“Secondo te perché non mi hanno voluta? Cosa c’era di così sbagliato in me da meritarmi di essere abbandonata in quel modo?” mi chiede molti minuti dopo, più calma, ma con la voce ancora scossa dai singhiozzi.

“Li hai sentiti, loro non hanno potuto tenerti, non è che non hanno voluto. Conosco mia zia Hermione, so che non è da lei abbandonare un figlio, se non per ragioni davvero serie”

“oh, ma io non sono sua figlia? Non l’hai sentita? Solo Rose e Hugo sono suoi figli. Io sono stata un semplice errore di gioventù di cui si è sbarazzata il più in fretta possibile!”
sputa queste parole con tutta la rabbia che è giusto che provi in questo momento, ma vedo che ne suoi occhi non c’è l’odio che vuole autoconvincersi di provare, è solo scossa e arrabbiata, lo capisco bene.

“E lui poi? Il coraggio di farsi marchiare e diventare un seguace di Voldemort l’ha avuto, ma quello di opporsi  a suo padre per difendere la figlia che aspettava no!” continua, prendendosela con quello che ha da poco scoperto essere suo padre.

“Io non giudicherei così in fretta, capisco che tu sia furiosa, ed è normalissimo, ma rifletti: lei era una figlia di babbani e famiglie di purosangue come quelle di Malfoy hanno sempre ritenuto  quelli come lei inferiori. Non credo che il vecchio Lucius si sarebbe fatto troppi scrupoli a risolvere la situazione a modo suo” non so perché, ma ho il presentimento che a meno che io non voglia finire schiantato dalla strega più brillante di Hogwarts, mi convenga tacere.

“Probabilmente tra qualche tempo, quando avrò la mente più lucida, potrei anche darti ragione, ma per ora non trovo alcuna giustificazione per quello che hanno fatto e per quello che tua zia ha detto. E voglio anche smettere di parlarne e cercare di non pensarci, è una pugnalata troppo forte. Ho avuto una famiglia meravigliosa, che mi ha cresciuta con tutto l’amore che ogni bambino meriterebbe per avere un’infanzia serena, sono sempre stata fiera di essere figlia loro ed ora lo sono ancora di più. Se non fossi stata abbandonata non avrei vissuto con quelle che, ti assicuro, sono le persone migliori del mondo. Voglio pensare che non tutti i mali siano venuti per nuocere” eccola, questa è la Kathleen che conosco, quella coraggiosa, in grado di ribaltare ogni situazione difficile a suo vantaggio, quella che non lascia che siano gli eventi a travolgerla, ma che sa bene come ribellarsi.

“Ora sì che riconosco la Serpeverde che da anni am…miro”  Ammiro? Sul serio, James? Godric, che coglione! Fortuna che lei sembra non aver fatto troppo caso a ciò che ho detto, mi conviene cambiare subito discorso.

Senti” continuo “so che per te questo è davvero un brutto momento, quindi lascia perdere la messa in scena nella quale ti ho coinvolta  e non pensare al ballo, davvero”

“Oh no, mio caro James, quel ballo sarà il mio modo per riscattarmi, puoi giurarci. Voglio che le persone che mi hanno abbandonata si rendano conto di quello che hanno perso. Non prendermi per presuntuosa, ma penso che questa cosa potrebbe farmi sentire meglio”

“Ogni tuo desiderio è un ordine, chéri” ma che cazzo dico?


POV. Leen

Certo che solo le cazzate che spara James possono distrarmi da quanto ho scoperto poco fa.
Prima dice di am…mirarmi ed ora mi chiama chéri, certo che non ci sa proprio fare. Devo ammettere che però mi fa tenerezza, non è il ragazzo borioso che ho sempre pensato di conoscere. Voglio dire, ho appena finito di piangere tra le sue braccia ed ha avuto la pazienza di starmi a sentire; credo di averlo sempre sottovalutato, lasciando che fossero i pregiudizi a condizionarmi.

“Tu come sapevi di questa stanza? Di cosa avevi bisogno quando l’hai scoperta? Se posso sapere” gli domando, ricordandomi del posto in cui ci troviamo.

“Di stare solo, di essere solo James, di scappare da quel cognome che mi ha sempre soffocato. Non fraintendermi, sono fiero di quello che ha fatto mio padre, ma io non sono lui, non voglio che la gente mi colleghi sempre e solo a lui”
non avevo mai pensato che per James non dovesse essere stato facile essere il primogenito di Harry Potter, l’avevo sempre visto come un qualcosa che l’avesse avvantaggiato nella sua carriera scolastico e posto in una situazione favorevole, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Sento la necessità di scusarmi con lui, per quella presunzione che avevo avuto di sapere tutto su di lui, quando non avevo capito proprio un bel niente.
Scusa, James, per non essermi mai messa nei tuoi panni e per non aver mai capito che la tua vita non fosse poi così facile”

Kathleen Davis che si scusa, questa me la segno” dice ridendo

“Sei sempre il solito” controbatto io con lo stesso tono “e ora usciamo fuori di qui, che se non  dormo a sufficienza ti farò sfigurare al ballo, con la mia aria da zombie”

“Tu non potresti mai farmi sfigurare
” e sembra anche sincero e serio nel dirlo. Ma perché io sono appena diventata rossa?

Perché forse il grifone sta conquistando la piccola serpe.

Cazzo, ci risiamo! Bentornata, Cosciè.

  
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