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Autore: Bet__ta    17/01/2016    0 recensioni
Ciao, mi chiamo Eve Donovan, ho 17 anni, è appena iniziata l'estate ed è pomeriggio e in questo preciso istante i miei genitori mi stanno portando in un centro di reabilitazione, perché? Si lo ammetto sono una tossicodipendente e i miei lo hanno scoperto da qualche giorno, ma solo adesso hanno deciso cosa fare.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Bzzzzz bzzzz bzzzz bzzzz

"Charlie con te non ci voglio parlare" Eve stava per riattaccare la telefonata quando sentì di singhiozzii all'altro lato

"Eve... Kevin..."

"Cosa Charlie? Cosa è successo a Kevin?" chiese preoccupata

"È... Morto!" piangeva a dirotto

"Stai calma arrivo subito!" esclamo la rossa. Dopo poco Eve era già arrivata e bussò alla porta, le aprì una Charlie malconcia: naso che colava, occhi rossi e gonfi, la maglia bagnata dalle lacrime. La mora si gettò a capofitto tra le braccia dell'amica, ancora sull'uscio della porta, singhiozzando cose incomprensibili. Eve la portò in casa, chiuse la porta, la mise sul divano e la consolò per un tempo indefinito. Calmatasi, Charlie, andò in camera del fratello, lasciando sola e confusa la rossa, incominciò a disfare tutto: prese il letto e lo ribaltò, tirò giù la libreria, strappò quei libri che ormai nessuno avrebbe più letto, che lui non avrebbe mai più letto, andò alla scrivania e buttò per terra tutto ciò che ne era sopra, la finestra rotta si aprì ad una folata di vento, lasciando libere per la stanza le pagine ormai ridotte a dei miseri brandelli di carta. L'ultima cosa ancora intatta era l'armadio, si voltò lo guardò, sorrise come per dire 'non ti ho dimenticato', e con tutta la calma del mondo ci si recò, lo aprì e con la rabbia che rituonava nel suo cuore riprese con quella furia, quasi omicida, a svuotare l'armadio, rompendo tutto ciò che prendeva tra le mani e gettandolo a terra. Nel frattempo Eve, sentendo tutti quei rumori, si preoccupò e andò immediatamente a controllare, rimase sulla porta, impotente, a guardare l'amica furente che distuggeva tutto. Quando Charlie finì con l'armadio si sedette sul cumulo abiti e riprese a piangere, la rossa si gettò con velocità felina da lei per consolarla, le si mise in grembo, la abbracciò, faceva su e giù con la mano sulla sua schiena e le sussurrava parole di conforto. Rimasero in quella posizione fino a quando Charlie smaltì la rabbia e si rese conto che in quei momenti di pazzia aveva distrutto tutto ciò che le rimaneva di lui, poi si ricordò del sacchetto dell'obitorio, entambe si sciolsero da quella posizione e andarono in salotto

"Come è successo?" domandò Eve sedendosi sul divano

"Overdose" le rispose secca mentre cercava quella busta

"Kevin..." sussurò così piano che nessuno l'avrebbe sentito

"Trovata!" esclamò la più alta facendo sobbalzare la più bassa, aprì il pacchetto e lo rovesciò sul tavolino davanti al divano dove l'amica era seduta, incominciò a rovistare, trovò: una maglia nera, dei jeans, una felpa blu, delle scarpe, uno snapback tutto nero e il portafogli. Prese tutto e lo gettò indietro, l'unica cosa rimasta era il cappello, il preferito dal fratello

"Era il suo preferito"

"Ma è vecchio!"

"È stato un regalo che gli avevano fatto i nostri genitori"

"Ops scusa"

"Non fa niente" prese il copricapo e si sedette sul divano vicino ad Eve che glielo prese di mano e glielo mise sulla testa

"Non ti sta male" si alzò in piedi, andò verso il bagno, si guardò allo specchio posizionò le mani sul lavello, per reggersi alla scarica emotiva di vederglielo indosso,

fu raggiunta dall'amica che si era posata sullo stipite della porta a braccia conserte

"Charlie... non sapevo che Kevin fosse quel tipo di persona"

"Quale tipo? Intendi un drogato forse? Mi aveva promesso che non l'avrebbe più fatto!" incominciò ad alterarsi

"Ehi calmati! Non vorrai distruggere tutta la casa adesso?" passarono alcuni minuti e squillo il telefono della mora, la ragazza tirò fuori il telefono dalla tasca e lo guardò, era un messaggio da un certo Billy Boy che recitava così: ' vieni è importante'
"Vieni ti porto in un posto" prese l'amica e la trascinò per un braccio fuori di casa. Presero i mezzi pubblici per arrivarci, scesero in un quartiere malfamato

"Charlie questo posto mi fa paura"

"Tranquilla, finché sei con me nessuno ti farà del male", si diressero verso una fabbrica abbandonata, Charlie si spostò verso la rete, trovò il buco e lo aprì. Fece gesto ad Eve di entrare, cosa che fece e la delinquente la seguì a ruota. Il posto era squallidissimo: materassi abbandonati con gente collassata sopra, graffiti su ogni centimetro quadrato di muro, siringhe ovunque ed un forte odore di marijuana. Poi passati alcuni corridoi arrivarono a delle scale, le salirono, in cima c'erano due energumeni con il ferro ben visibile, Charlie scambiò un paio di parole con loro e i tizi aprirono le porte, era tutto ancora più squallido: gente che amoreggiava ovunque, altri addirittura erano intenti ad avere rapporti sessuali, il tutto su dei materassi marci e la droga era ovunque e di qualsiasi tipo.

"Charlie cos'è 'sto posto?"

"Tu stai tranquilla e non allontanarti da me"

"Si l'ho capito, ma che dobbiamo farci qui?"

"Qua c'è il mio capo, Double B, è lui che mi ha inviato quel messaggio" si diressero verso il fondo della stanza dove c'era una stanzetta, entrarono, c'era un uomo, pelato, seduto su un divano, circondato da donne e con davanti un tavolino pieno di soldi dove aveva appoggiato sopra i piedi

"Bene bene, Charlie Brown... vedo che hai Snoopy al seguito" si alzo in piedi dirigendosi verso Eve, che indietreggiò, e prendendole il mento tra l'indice ed il pollice

"Lasciala stare!" la ragazza lo prese per il colletto della camicia e lo sollevò da terra, la stanza si fece silenziosa

"Ehi ehi ehi non facciamo mosse azzardate" esclamò preoccupato l'uomo, Charlie lo mollò e lui cadde a terra

"Che vuoi Billy Boy? Cos'è 'sta cosa importante?" intanto Double B si rialzava sistemandosi i vestiti

"Ho un carico, di roba buona ho bisogno che qualcuno la assaggi al posto mio, perché qui ormai nessuno è in grado di soddisfarmi quanto la mia più fidata fonte di guadagno" Charlie ci pensò su un po' prima di dare una risposta positiva

"Se vuoi anche la tua amichetta può farlo" esordì l'uomo

"Va bene, non è mica la prima volta che lo faccio" rispose affermativamente Eve. Furono scortate in auto fino ad un'altra fabbrica abbandonata dall'altra parte della città, e seguite dagli uomini di Double B entrarono, ad aspettarli c'era un' altro uomo

"Bene ora possiamo concludere l'affare" Esclamò quest'ultimo

 

   
 
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