Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: RYear    17/01/2016    1 recensioni
- E tu perché fai tutto questo? Perché vuoi… salvarmi?
- Te l’ho già detto – si sdraiò per osservare le stelle – salvo te perché tu salvi noi.
Si inginocchiò accanto a lei osservandola. Lei girò il capo e fissò quella maschera, cercando di immaginare che tipo di persona nascondeva.
Ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction che scrivo su Amazing Spiderman (nonostante lo ami da anni ormai!), spero vi piaccia! Leggete e recensite se vi va ^^.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4

Un’altra promessa fatta, un’altra promessa che infrangerà.
Ormai l’abbiamo capito, dopo ben due morti,  che Spiderman non riesce a salvare le persone a lui care.
Care? Per caso il nostro amato eroe si è affezionato alla giovane Natasha? In qualsiasi caso, comunque, è riuscito a far breccia nel cuore della ragazza che ha riposto la sua fiducia in lui.
Ormai erano una squadra, si completavano.
Ma cosa c’è di onesto nel fidarsi di qualcuno senza sapere chi esso sia realmente?
Eppure le intenzioni di Spiderman, ora, erano irremovibili: lui era così come lo vedevano, in “calzamaglia”, e MAI più si sarebbe tolto la maschera mostrando il suo viso.
 
 
 
P.d.v Natasha
- Vieni Lili, entra pure.
Avevo passato una lunga e stramba giornata ed era esausta. Una buona chiacchierata con un’amica era ciò che mi serviva.
Ma puoi fidarti di lei?
La guardai intensamente.
Oh ma andiamo Natasha, il nemico è uno solo e di certo non è lei. Non stai combattendo contro il mondo intero in una missione segreta. E poi vi conoscete da quasi 2 anni ormai e ti è sempre stata vicina, un’amica di cui fidarsi insomma. Giusto?
Ci sedemmo sulle sedie accanto al bancone in cucina.
- Ti va del gelato?
- E a te andrebbe di uscire e andare in qualche bar a bere e divertirci un po’?
- Oddio… ho passato una giornata terribile, sono stanca..
- Eddai!! Quest’età non ritorna più, ora dobbiamo divertirci!! E poi un po’ di tempo così tra amiche ci sta, su!
- Uffa, okay. Ma lo faccio solo per accontentarti. E ti avviso, se comincio a rompermi andiamo via!
- Ok ok. Evviva! Nel frattempo ti prepari, vuoi raccontarmi qualcosa?
- Cioè?
- Cioè il perché in questi giorni sei strana e vieni sempre con un’aria distrutta a lavoro.
- Ho perso il mio secondo lavoro, conosciuto il tizio che me l’ha soffiato e che al tempo stesso mi ha baciata.
- Wooo wooo woo, frena ragazza. Chi è questo tizio? Racconta!
Le raccontai tutto, descrivendo, poi, solo il mio primo incontro con Spiderman evitando, quindi, la mia avventura al Ravencroft ma non omessi il rapimento avvenuta poco prima e il suo secondo salvataggio da parte dell’uomo ragno.
- Oddio sembra di vivere in un film. Quindi lui è stato qui poco fa? Come mai? Tra migliaia di cittadini proprio te? – fece una pausa – ommioddio, è successo dell’altro tra voi due? Siete entrati in confidenza? Vi conoscete? Oddio salvata da spiderman, che onore! E dimmi, com’è? Oddio oddio oddio, aaaah! – urlò in preda ad una crisi d’ormoni.
- Calmati, hai detto “oddio” almeno cento volte. E’ una persona come le altre Lili, non c’è niente di fantastico.
- Oh invece sì. Un uomo misterioso, a volto coperto, che ti salva e non ti deruba! ODDIO che sexy – alzai gli occhi al cielo mentre finii di infilare la maglia. Mi sistemai i capelli e la guardai.
- Possiamo andare ora?
- Semplice ma sexy, mi piace. Ok andiamo.
 
1 ora dopo, al bar
- Un altro giro, per favore – ordinai al barman.
- Basta Nat, stai bevendo troppo! E’ già il terzo giro che fai.
- Già, e non sono ancora abbastanza ubriaca per affrontare questo schifo, non ti pare?
- Un po’ brilla lo sembri.. L’ultima bevuta e poi ti voglio in pista – mi ammonì Lilith.
- Ok – intanto si avviò verso il caos più totale.
- Natasha? – una dolce voce maschile pronunciò il mio nome con un accento sorpreso.
- Ah ciaaao… Peter giusto? – forse ha ragione Lili, un po’ brilla lo sono. Tentai di alzarmi ma barcollai e gli finii addosso. Mi ricomposi subito, non senza il suo aiuto prima.
- Grazie.
- Nulla. Si, sono Peter. Cosa ci fai qui? Non sembra un locale per te.
- Oh tu non mi conosci affatto. Sei venuto a rovinarmi anche questa serata?
- Senti te l’ho detto, mi dispiace, non è stata colpa mia! Lo sai che John è stronzo.
- Uuh, il tuo caro amico “John” – marcai con tono ironico e allo stesso tempo incazzato quel nome. Intanto lui alzò gli occhi al cielo.
- Senti, posso rimediare. Anzi ho già la soluzione, posso aiutarti! Accetti il mio aiuto?
- Ah ah, non ci casco moretto – presi in mano l’ennesimo bicchiere ma Peter mi bloccò.
I suoi sensi di ragno vibrarono.
Diede un’occhiataccia alle mie spalle e poi tornò a parlarmi.
- Capisco che ti piace il rischio, ma addirittura a farti avvelenare da quel tipo?
- Cosa? – mi girai e vidi una figura che si faceva largo tra la gente e andava via, molto lentamente, quasi come se non fosse successo nulla. Non doveva dare nell’occhio.
- Ha messo qualcosa nel mio drink?
- Sì. Chi è e cosa vuole da te?
- Non ne ho idea, non lo conosco. Forse è qualcuno d… - mi fermai e lo guardai. Ritorna in te Natasha, non devi parlarne con nessuno.
- Chi? Chi Natasha? – mi guardò con gli occhi chiusi a due fessure.  Mi finsi nuovamente ubriaca.
- Qualcuno che vuole drogarmi per poi portarmi a letto, come sempre.
- Come sempre?! – marcò quest’ultima parola quasi disgustato – mi stai dicendo che è capitato altre volte?
- Oh si certo – sapevo di starmi creando una cattiva reputazione e del tutto falsa da ciò che sono realmente, ma infondo non lo conosco e non posso spifferare il mio “segreto” con chiunque, no?  - ora se non ti spiace, vado a ballare.
Mi alzai, gli passai accanto sfiorandogli la spalla e mi buttai nella mischia.
 
 
Non era al sicuro lì, in mezzo a tutta quella gente. Lo sapeva, Peter, mentre la vedeva apparentemente divertirsi ma, il suo lato di Spiderman che teneva nascosto, sapeva cosa lei sentiva dentro: un vortice di adrenalina e paura, che vuole cacciare pensando che questo sia il rimedio migliore, ballando facendosi toccare da estranei.
Era troppo, TROPPO pericoloso. Potevano raggirarla chiedendole di seguirli per poi stuprarla, violentarla o tenendola in ostaggio per ottenere chissà cosa.
Doveva portarla via di lì.
Avanzò verso la pista mentre ragazze a destra e sinistra cercavano di attirare la sua attenzione tirandolo a se e cominciando a ballare.
Si congedò gentilmente e la raggiunse. Non provò neanche a parlarle all’orecchio – tanto non l’avrebbe ascoltato – prese lei e la sua amica ed uscirono di li.
- ODDIO NON SENTO Più NULLA, STO URLANDO TROPPO? – gridò Lilith.
- Si – rispose semplicemente Peter.
- PERDONALA, OGGI E’ IN FISSA CON QUESTA PAROLA “ODDIO”
- CHE HAI DETTO?
- STIAMO TROPPO FATTE LILI! – risero.
La sua risata era bella anche in queste situazioni.
- OK – prese ad urlare anche lui – ORA VI RIPORTO A CASA, SI E’ FATTO TARDI E SAREBBE PERICOLOSO TORNARE SOLE.
- OH, NON C’E’ BISOGNO, IO ABITO PROPRIO QUI DIETRO. PIUTTOSTO ACCOMPAGNA NATASHA, LEI NE HA DAVVERO BISOGNO. GRAZIE.
Peter voleva tapparsi le orecchie troppo sensibili a queste grida incontrollate. Salutò Lilith con un cenno della testa mentre, non fece in tempo a girarsi, che Natasha si accasciò su di lui cominciando a dormire.
- Fantastico, direi che avrebbe resistito davvero tanto.
Si era davvero scelto la peggior compagna di avventure spericolate.
 
Arrivati a casa la mise al letto e le rimboccò le coperte. Fece per allontanarsi ma, inconsciamente, la sua mano gli strinse i jeans e dovette staccarla con molta delicatezza per non svegliarla.
Le fissò a lungo il dolce viso dipinto da un sorriso tranquillo. Dormiva davvero serena o era solo frutto di una lunga serie di bevute?
Vide un bigliettino che aveva accartocciato e poggiato sul comodino: “Tesoro fino a domani non sarò di ritorno, sono fuori per lavoro. La cena è nel forno, scusami. Un bacio, mamma.”
Fantastico, resterà anche da sola per tutta la notte.
La guardò di nuovo. Sospirò toccandosi il ciuffo.
- D’accordo. Dannazione Natasha, in che guaio ti sei andata a mettere..
Si sdraiò accanto a lei e vegliò per tutta la notte. O almeno, quasi. Dormì poche ore ma il suo senso di ragno era sempre attivo per qualsiasi allarme, anche il più futile.
Più volte si sveglio nella notte per osservarla o semplicemente per fermarsi a guardare il soffitto e pensare.
Quando si svegliò, il giorno dopo, lei dormiva ancora.
E’ così bella.. pensò. Si stava affezionando a lei, ma la ferita era ancora troppo aperta per poter permettere al suo cuore di innamorarsi di nuovo. Gwen era sempre lì, a ricordargli di quanto poco gli bastasse per mandare tutto all’aria.
Quando si accorse che, pian piano, cominciava a svegliarsi anche Nat, richiuse gli occhi per non farsi sorprendere a guardarla mentre dormiva.
In un primo momento lo guardò, sorrise e chiuse gli occhi. Poi gli riaprì subito dopo e si sedette sul letto urlando.
Peter finse di essere sorpreso e appena sveglio, scattò dal letto e si guardò attorno.
- CHE C’E’? COS’E’? CHI E’ STATO? COS’E’ SUCCESSO!?
- COSA CI FAI QUI?! Ahia! – mugugnò portatosi una mano alla testa, probabilmente per emicrania.
- Ah – sospirò Peter rituffandosi nel letto – tranquilla non abbiamo fatto nulla, come puoi vedere sei ancora vestita. Semplicemente ieri sera eri ubriaca e mi sembrava da cafone lasciarti tornare a casa da sola. E così, dopo che ho saputo che tua madre non era a casa, sono rimasto qui a dormire nel caso avessi avuto bisogno di aiuto durante la notte. Non preoccuparti, ora vado via.
- No aspetta – lo fermò prendendogli la mano.
- E’ stato un gesto gentile da parte tua, grazie. Forse ti ho… sottovalutato? Insomma, rubarmi il lavoro è roba da tutti voi maschi, ma quello che hai fatto oggi… è insolito. E’ raro trovare uomini come te al giorno d’oggi, perciò grazie – gli sorrise dolcemente.
Rimase sorpreso e si portò una mano tra i capelli grattandosi la nuca timidamente.
- Sono contento che… ecco, che hai apprezzato. E’ quello che cercavo di farti capire. Possiamo ricominciare d’accapo?
- Certo.
- Allora… io sono Peter – disse porgendole la mano con un sorriso divertito.
- Natasha – strinse a sua volta.
- E per la cronaca – gli si avvicinò all’orecchio – è la prima volta che vado a letto con qualcuno.

 

SPAZIO AUTRICE
Ciiiaaaao a tutti! Perdonatemi se ci sono errori grammaticali, ma soprattutto scusate il ritardo!
Allora, cosa ve ne pare del capitolo? Il nostro Peter riesce a gestire bene i suoi due ruoli ma non tanto i sentimenti che, probabilmente, comincia a provare per Natasha. Intanto vediamo i due che si avvicinano sempre più e, chissà, sboccerà l'amore?
L'altra volta non ho avuto molte risposte riguardo al sondaggio "preferite una Natasha normale comune mortale, oppure una Natasha eroina un pò come Spider Man?"
Aspetto pareri sul capitolo e risposte sul "sondaggio". DAJEE
Alla prossima ^^

_R.

   
 
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