Shunrei
Sanzo
Di
Sonza
Capitolo
1
Premessa: questa fanfic è spoiler
per quelli che stanno seguendo Sayuki solo da mercoledì 9 marzo.. L’argomento di
questa fanfic non ha quasi niente a che vedere con il titolo che le ho dato:
infatti Shunrei, la ragazza che ha la mania di fare il bucato e che si vede nel
4 episodio di Saiyuki (trasmesso l’altro ieri) non rientra nella storia. In
seguito capirete il senso, ma non voglio spoilerare
niente.
Con questo vi lascio alla lettura: i
discorsi fra i trattini e i pensieri fra le
virgolette.
Avevano
viaggiato tutto il giorno, trascorso ore interminabili su quella jeep e ora
erano tutti stanchi, stanchi morti, e ognuno lo dava a vedere a modo suo. Mentre
Sanzo si accendeva seccamente l’ennesima sigaretta, Hakkai seguitava a guidare
non facendo trasparire come al solito la sua stanchezza ma continuando ad avere
quell’espressione calma e sorridente che lo contraddistinguevano. Ai sedili
posteriori la situazione non era così calma e tranquilla, dato che Goku stava
nuovamente esprimendo la sua fame…
- Eehi,
Sanzo io sto morendo di fame! Hakkai, quanto manca per arrivare?
-
…. E Gojyo
nuovamente lo zittiva.
- Ehi,
scimmia, vedi di piantarla con questa lagna, la tua voce è più seccante di
questo caldo infernale! -
Nonostante
ormai fosse il tramonto il caldo non accennava a finire, l’afa era
insopportabile e rendeva l’aria irrespirabile. Ma, pensava Sanzo, se ci si
dovevano mettere anche quei due idioti…
- Non
chiamarmi scimmia, pervertito di un kappa! -
- Scimmia
idiota ti suona meglio per caso?! -
- Quante
volte ti avrò detto di non chiamarmi così! Insomma Hakkai quanto manca ancora al
prossimo villaggio? Io non ce la faccio più a stare dietro con questo qui, e poi
sto morendo di fame! -
- Se non ti
va di stare qui dietro perché non scendi e ti fai la strada a piedi? Almeno non
occuperesti tutto questo spazio e finalmente ci sarebbe un po’ di silenzio.
-
- E mi dici
come farei a corrervi dietro, kappa idiota? -
- Eeh? Chi
sarebbe l’idiota ora?? -
- Tu, razza
di kappa rimbambito! E poi adesso sei tu che stai facendo tanto chiasso.
-
- Adesso
non scaricare le colpe sugli altri, chi è che fino a un momento fa si lamentava
per la fame, senza contare i perenni brontolii del tuo stomaco da scimmia che
ogni giorno dobbiamo sopportare. -
- Aah,
maledetto, questa me la paghi! Io ti distruggo! -
- E io ti
disintegro! -
- Ti
distruggo! -
- Ti
disintegro! -
- Ti
distruggo! -
- Ti
disintegro! -
- VOLETE
STARE ZITTI UNA BUONA VOLTA, RAZZA DI IDIOTI CHE NON SIETE ALTRO? – gridò un
certo bonzo molto irritato puntando
- S..si….si
smettiamo subito! - dissero i due ragazzi che dallo spavento si erano anche
abbracciati, ignorando la totale mancanza di spazio tanto lamentata
prima.
- Eheh,
calmatevi ragazzi - Si intromise Hakkai, rimasto zitto fino ad allora - Stando a
quanto riportato sulla mappa il prossimo centro abitato è a soli 10 minuti da
qui. -
- Ma
Hakkai, è da tutto il giorno che dici sempre la stessa cosa! - si lamentò
Goku.
-
Ehm….davvero? – Hakkai assunse un’espressione spaesata combinata con il suo
solito sorriso - beh, ad ogni modo ora penso proprio di non sbagliarmi. Guardate
qui. - il ragazzo tirò fuori una carta del posto - La mappa indica che proprio
alla fine di questa foresta ci sarà un villaggio. Vedrete, tra meno di un quarto
d’ora non solo saremo già arrivati ma avremo anche trovato una sistemazione per
la notte. -
- Aaah
speriamo davvero! Cibo, cibo, cibo….- Goku già si pregustava mentalmente tutti i
cibi che avrebbe mangiato una volta arrivati.
- Che
ottimismo! Proprio non riuscirò mai a capirti Hakkai! - Gojyo. in realtà non ci
sperava molto. Da tutti quegli anni aveva imparato che l’amico in generale era
affidabile ma tranne per una cosa, che appunto era la questione del senso
dell’orientamento.
- Se fossi
in te non ne sarei così sicuro…- Disse il biondo accennando a un gruppo di
demoni che ostacolava loro il passaggio.
- Dove
credete di andare, stranieri? Sappiamo che avete uno dei sutra dell’origine
celeste, consegnatecelo immediatamente o altrimenti sarà la vostra fine! -
minacciò uno dei demoni.
I quattro,
per niente spaventati:
Goku: dei
demoni!
Hakkai: e
non hanno un aspetto molto amichevole, non trovate?
Gojyo: dei
sicari di Kogaiji?
Sanzo:
qualcosa mi dice di no
Hakkai:
allora, che ne dite, ragazzi?
Sanzo: mi
sembrano deboli, solo una perdita di tempo. Muoviamoci con loro e
andiamo.
Goku: uffa
però. Ehi, voi, si può sapere perché ci attaccate sempre nei momenti meno
adatti?
- Chee?? Ci
state prendenendo in giro? Noi non ce ne andremo finché non ci darete quel
dannato sutra, avete capito? All’attacco! -
I demoni
cominciarono ad attaccare il gruppo, e, come avevano pensato, questi non erano
molto forti, e così non fu difficile per loro liberarsene.
- Oh, ma
quanto sono deboli – disse Gojyo dando una gomitata ad uno e atterrandone un
altro - Più di quanto mi aspettassi! -
- Gojyo,
non è carino offendere il proprio avversario – lo ammonì Hakkai lanciando
un’ondata di energia contro un gruppetto di demoni - Dico bene Sanzo?
-
- Tsk, che
seccatura! - gli rispose, occupato com’era a sparare a destra e a sinistra.
- E per
giunta con tutto questo movimento mi sta aumentando la fame! - Aggiunse Goku.
combattendo con il suo nyoibò.
- Zitto e
combatti! - ordinò il biondo.
Sconfiggerli fu questione di pochi
minuti per i quattro ragazzi. Alla fine non ne rimase nessuno. Ci fu un lungo
silenzio, ormai erano convinti di aver finito li.
“Strano, ne
avevo contati 50 esatti” pensò Sanzo.
Improvvisamente uno di loro, il
capo, uscì allo scoperto dal suo nascondiglio e si diresse velocemente verso
Goku, che in quel momento era distratto dal combattimento con l’ultimo demone
sconfitto, e quindi non si rese conto dell’imminente pericolo, a differenza dei
compagni, che percependo l’aura maligna avvicinarsi rapidamente cercarono di
avvertirlo.
- Attento
Goku!! -esclamò Hakkai.
- Alle tue
spalle! - lo avvertì Gojyo.
Goku si
voltò, ma ormai era troppo tardi per fare qualsiasi cosa, cercare di evitare il
colpo sarebbe stato ormai impossibile e contrattaccare meno che mai.
Tutto
sembrò rallentarsi, il tempo pareva fermo, quei brevi ma lunghi istanti,
interminabili ma allo stesso tempo inesorabili. Goku si preparò dunque a
ricevere un colpo che perfino per lui, Seiten Taisei, una creatura eretica dagli
smisurati poteri sarebbe stato fatale, nonostante la relativa debolezza dell’avversario.
Chiuse gli occhi e si portò le braccia alla testa in un disperato tentativo di
ripararsi.
Hakkai:
GOKUU!!!!!
“Di solito una persona prima di
morire ripensa alla sua vita….
Gojyo:
GOKUU!!!
….ma in questo momento la mia mente
è libera, non riesco a pensare a niente…
(silenzio)
Che sia veramente la fine, la mia
fine?...”
Ma il colpo
non arrivò mai a lui. Dopo qualche attimo Goku riaprì gli occhi e constatò
l’accaduto. Sanzo aveva bloccato l’attacco dell’avversario scagliandolo a terra.
Gli aveva puntato la shoreiju e con tutta calma gli stava
parlando:
- Non così
in fretta. E ora parla, chi sei e cosa volete da noi? Perché vi interessa tanto
il sutra? -
Ma il
demone, gli rispose con parole che mai si sarebbe aspettato di
sentire
- Tu,
dannato,chi ti credi di essere, ad affrontare con così tanta spavalderia l’ira
dei demoni? Sembra che nulla ti possa fare paura o annientare, ma io lo sento,
sento l’odore del tuo miserabile sangue da umano, che presto scorrerà. Noi
eravamo una tribù di demoni dalle capacità divinatorie, io più di tutti le
posseggo e raramente mi sbaglio. Se fossi in te non mi sentirei tanto sicuro, la
fine ti è prossima, si avvicina inarrestabile, ahahahaBANG……..
-
Sanzo con
un solo, preciso colpo della W&S interruppe quelle chiacchiere tanto
fastidiose. “ Capacità divinatorie? Demoni di basso rango, tuttavia percepivo
un’aura strana, mai sentita…”
- Se non
avevi intenzione di parlare potevi dirlo subito, senza farmi perdere ulteriore
tempo in chiacchiere. -
Hakkai e
Gojyo, che erano rimasti immobili ad assistere alla scena si precipitarono dai
loro compagni.
- Tutto
bene Goku? e tu Sanzo? - Chiese Hakkai preoccupato.
- Non ti
preoccupare, Hakkai, - lo rassicurò Gojyo dimostrando molto poco interesse per i
due, nonostante in realtà si fosse preso un bello spavento - questi due non
morirebbero così facilmente. Ma che diavolo stava dicendo quel tipo? La tua fine
è vicina? Quante stupidaggini! - Disse divertito. Proprio non riusciva a
immaginare quel bonzo indemoniato ucciso da qualcuno, e il fatto che un demone
di così bassa leva lo avesse minacciato in quel modo non poteva far altro che
suonare ridicolo alle sue orecchie.
- Già…. -
Sanzo si fece scuro in volto, e assunse un aspetto riflessivo.
-….stupidaggini-
Si voltò
verso Goku e, cambiando espressione all’istante disse:
- Quanto a
te vedi di stare più attento, scimmia! Non ci sarò sempre io a toglierti dagli
impicci, non avrò certo il tempo di pensare sempre ad un moccioso come te!
-
Il tutto
con lo sguardo più gelido che poté fare.
Goku non
sapeva cosa rispondere, si aspettava un rimprovero, qualche cosa, sapeva come
era fatto Sanzo Chinò semplicemente la testa e non riuscendo a ribattere disse
solo:
-
S..scusami Sanzo, ti prometto che starò più attento. -
Rendendosi
conto dell’aria tesa che stava correndo tra i compagni Hakkai decise di
intervenire.
- Bene, ora
che tutto si è risolto direi che ce ne possiamo andare. -
-
Finalmente, era ora. Avevo anche finito le sigarette e un certo bonzo corrotto
non me ne voleva offrire neanche una. Che crudele! -
- Vuoi
morire??! Andiamo! -
I tre si
avviarono ma Goku rimaneva fermo con il capo abbassato.
- Che cosa
ti succede Goku?- Hakkai sembrava vagamente preoccupato.
- Ehi
scimmia, ma non stavi morendo di fame? Guarda che ti lasciamo qui. - Gli urlò
Gojyo, senza nemmeno voltarsi.
- N..no no
aspettatemi arrivo subito. -
Disse, e
correndo raggiunse i compagni.
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I quattro
finalmente riuscirono a raggiungere il villaggio. Un villaggio come tanti, se
non pressoché uguale a tutti quelli visitati precedentemente. Alle volte si
aveva la sensazione di non stare viaggiando, ma di capitare sempre per gli
stessi posti. La gente era sempre la stessa, e così erano le anomalie diffuse
nel Togenkyo. Ormai avranno sentito centinaia di storie di demoni che avendo
perso il loro io attaccavano gli umani, perfino coloro che fino a poco tempo
prima gli erano stati amici, se non addirittura familiari. E così come ogni
volta fin dal loro arrivo in città avevano sentito strane voci su avvenimenti
ormai all’ordine del giorno, alcune delle quali riguardavano anche gli stessi
demoni sconfitti da loro pochi minuti prima.
Ma ora non
avevano ne tempo ne tantomeno voglia di pensare a tutto questo.
- E così
come immaginavamo non siamo arrivati entro quei famosi 15 minuti.- disse
Gojyo.
- Ehm, temo
proprio di no, ma la visita di cortesia fuori programma non era stata contata
nei miei calcoli.- rispose Hakkai quasi in tono si scusa.
- Poco
importa, dato che ora siamo qui. Inoltre abbiamo trovato una locanda con
ristorante e quattro camere singole, per cui non vedo dove sia il problema. -
disse Sanzo. leggendo il giornale
nell’attesa che le portate venissero servite in tavola.
- Non hai
tutti i torti - Ammise Gojyo “è mai possibile che quel bonzo corrotto si debba
arrabbiare sempre e solo con me e Goku ma mai con Hakkai?” - piuttosto, Goku è
da tanto che non ti sento lamentarti per la fame. Ti senti bene?
-
Goku
pensava, pensava ancora agli avvenimenti del pomeriggio. Quello sguardo gelido,
quelle parole taglienti…
- Ehi, sto
parlando con te scimmia! -
-
….che….ah, scusa Gojyo non ti stavo ascoltando….ehi, a chi hai dato della
scimmia?! - E la scenetta del pomeriggio si ripeté, più o meno identica alla
precedente, tra promesse di distruzione e disintegramento e harisenate
varie.
“Goku
sembra che si sia ripreso un po’, meno male” Hakkai aveva notato l’espressione
di sconforto alle parole di Sanzo, e probabilmente era il solo ad avere
percepito lo stato d’animo del ragazzino. Per fortuna che ora era riuscito a
distrarsi e adesso che erano arrivati i pasti si stava strafogando di tutte le
portate, tra le sgridate di Sanzo e le contese con Gojyo per le pietanze.
Quei tre
non sarebbero mai cambiati, erano proprio dei tipi incorreggibili. Ma almeno
tutto era ritornato alla normalità.
Proprio
tutto?
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Goku era
steso nel letto al buio, illuminato solo dalla luce della luna. Era la prima
volta da molto tempo che avevano una stanza ognuno per se, molte volte avevano
dovuto dormire in coppie se non addirittura tutti insieme. Altre volte, come la
notte precedente non trovando locande o comunque sistemazioni per la notte erano
stati costretti a dormire nella jeep.
Ma in fondo
a lui non dispiaceva affatto dormire in compagnia, anzi, stare da solo a volte
gli dava pure fastidio, nonostante fosse un ragazzino che esprimeva i suoi
pensieri apertamente e con sincerità mai avrebbe detto che in realtà la
compagnia non gli pesava affatto, anche se in fondo immaginava che fosse così un
po’ per tutti, se no per quale motivo si sarebbero messi in viaggio per mesi e
mesi? Goku non riusciva a credere che fosse solo un obbligo di una qualche
divinità risiedente in un certo paradiso celeste. O forse era un
regno?
Ma quella
notte non era così, quella notte avrebbe dato qualsiasi cosa pur di stare da
solo, pur di smettere di dover fingere anche durante il sonno uno stato d’animo
che ora non possedeva, da solo a pensare e a riflettere, nonostante non fosse
affatto il tipo (e se ne rendeva conto pure lui) da pensare alle cose complicate
a cui pensavano i suoi compagni.
Proprio non
li capiva certe vote, ai suoi occhi erano troppo complicati, per lui, che
prendeva la vita in modo semplice, senza tante complicazioni. Non capiva per
esempio come Hakkai potesse sempre essere così calmo e tranquillo in ogni
situazione, come Gojyo potesse essere sempre così noioso, o così ossessionato da
certi temi di natura non proprio casta, ma soprattutto non capiva Sanzo in
nessun modo. Non capiva il suo perenne cattivo umore, non capiva come potesse
arrabbiarsi sempre per così poco, non riusciva a comprendere assolutamente
niente di lui, per Goku lui era sempre stato un grande enigma, probabilmente
perché rappresentava l’esatto contrario di lui. Non capiva neppure le sue
abitudini quotidiane, come leggere quel noiosissimo giornale o riuscire a tirare
avanti la mattina con solo un caffé. Ma ormai era abituato a questi
comportamenti per lui incongruenti, e quasi non ci faceva più caso. Lui rimaneva
sempre e comunque Sanzo, il suo sole, la persona che più contava al mondo per
lui, e lui avrebbe sempre continuato a volergli molto bene, nonostante la sua
adorazione incondizionata non fosse minimamente ricambiata, da nessun gesto o
parola.
Però non
poteva di certo biasimarlo per il suo comportamento di quel pomeriggio, sebbene
le sue parole e il suo sguardo sembravano esageratamente duri aveva tutto il
diritto di essere arrabbiato con lui. Pensieri contrastanti si affollarono nella
sua mente. chi era più in torto? Lui o Sanzo?
“Vedi di stare più attento… Non ci sarò
sempre io a toglierti dagli impicci…non avrò certo il tempo di pensare sempre a
te….” Quelle parole gli risuonavano nella testa, e non riusciva proprio a
dimenticarsele, non gli davano pace e toglievano il sonno. Come poteva essere
stato così stupido? Come poteva essere sempre e solo un peso per Sanzo? Era
ovvio che era lui quello che aveva sbagliato.
“…Non ci sarò sempre io a toglierti dagli
impicci…”
Avrebbe
voluto aiutarlo invece, lui l’aveva liberato tanto tempo prima, e l’ultima cosa
che avrebbe voluto era essere un peso per lui, un totale fallimento tanto da
fargli pentire di averlo tirato fuori da quella prigione. Quella prigione…la
cosa che più temeva, poiché simboleggiava il freddo, la solitudine, l’abbandono.
In fondo al cuore sentiva che Sanzo non l’avrebbe mai riportato li, si diceva di
non dover farsi tutti quei problemi, di non doversi preoccupare. Però…da cosa
derivava quella sicurezza? Sanzo aveva mai avuto bisogno di lui? O piuttosto era
sempre lui ad avere bisogno di lui?
“…non avrò certo il tempo di pensare a
te...”
Basta!
Aveva deciso. Da quel momento si sarebbe impegnato di più, non si sarebbe più
comportato da moccioso. Doveva crescere, quella frase gliel’aveva detta un po’
di tempo prima ma gli era ugualmente rimasta impressa. Non si sarebbe più
permesso di avere un comportamento rimproverabile dal suo maestro. Avrebbe fatto
le sue scelte con più sicurezza, senza dover sempre dipendere dagli altri. Era
una promessa, e l’avrebbe mantenuta, fosse stata l’ultima cosa che avrebbe
fatto!
Piuttosto
ora doveva proprio smettere di pensare e cercare di prendere sonno. Altrimenti
come avrebbe fatto poi a dimostrare tutta la sua forza con un bel paio di
occhiaie e un sonno da far crollare un oni?
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Quella fu
una notte insonne anche per Sanzo, ma per altri motivi, legati soprattutto al
suo cattivo umore di sempre ma anche allo scontro di quel pomeriggio. Si accese
l’ennesima sigaretta, seduto accanto alla finestra. Già, perché quel caldo
infernale non era calato neanche ora che era notte, e l’unico sollievo era una
lieve brezza appena percettibile dalla finestra.
Quel demone
emanava un aura insolita, che non aveva mai sentito. Un demone dalla forza
ridotta ma dalle capacità spirituali senza dubbio molto accentuate. E quelle
parole….quelle parole non gli davano pace. Si rendeva conto benissimo che quello
era solo un miserabile essere e di minacce di morte nella sua vita ne aveva
ricevute eccome, e una più o meno ormai non faceva più differenza. Ma quella
volta era diverso, quella volta sentiva che c’era qualcosa di diverso. Ma in
fondo, si chiese, perché preoccuparsi per una cosa che è ovviamente irrilevante?
Si stava facendo troppi problemi, forse stava diventando come il suo compagno
Hakkai, e nonostante egli fosse ammirabile sotto molti aspetti assomigliargli
sarebbe stata una delle ultime cose al mondo che avrebbe desiderato.
I suoi
pensieri furono interrotti da un lieve bussare alla porta della sua
camera.
- Sanzo,
posso entrare?
Sanzo
neanche rispose, “Toh, si parla del diavolo, per così dire…” e Hakkai prese
questo silenzio come una risposta affermativa ed entrò.
- Perdonami
se sono entrato senza aspettare una tua risposta, anche se non me ne aspettavo
una, sinceramente. Non mi sorprende trovarti ancora sveglio a quest’ora.
Immagino che neanche tu riesca a prendere sonno. -
- E’ solo
che questa notte fa un caldo insopportabile. -
- Già, hai
ragione, e non accenna a diminuire. -
- Inoltre
questa è davvero una notte troppo luminosa. -
- Su questo
proprio non posso darti torto. -
Hakkai si
sedette vicino a lui e continuò con un sussurro.
- Questa
luna…sembra quasi che ci segua. Notti sempre uguali dovunque andiamo. I giorni
si assomiglino così tanto fra loro… -
- Come
dici?- domandò il bonzo.
- Io? No,
no niente di importante, pensavo solo ad alta voce. -
Sanzo,
ignorandolo disse, riprendendo l’argomento di prima: - Vivere sempre le stesse
situazioni è alquanto squallido. -
- Però è
naturale che tanti giorni si assomiglino fra loro. Ormai sono 3 anni e mezzo che
siamo in viaggio. -
Già, tre
anni. E sei mesi da quando avevano sconfitto il loro ultimo nemico, Homura
eppure Sanzo non sapeva se dire che era sembrata un’eternità o i giorni erano
volati, perché i giorni davvero erano tutti così dannatamente uguali, senza mai
un cambiamento ormai da mesi.
In effetti,
se ci riflettevano, l’eliminazione di Homura era per loro diventato l’obiettivo
principale, tanto da far quasi dimenticare il loro scopo originario, quello di
impedire la resurrezione di Gyumao. Eppure, nonostante fossero passati mesi da
quel giorno ancora non succedeva niente, e il loro viaggio non sembrava dover
volgere al termine. Come era possibile che fossero stati capaci di sconfiggere
il dio della guerra ma che si dovessero dilungare tanto con dei comuni demoni
quali erano Kogaiji e il suo gruppo,?
A questo
molto spesso in notti del genere capitava di pensare, probabilmente non solo a
lui ma anche a tutto il resto del gruppo.
- E avrai
notato anche tu che questo villaggio ha una storia molto simile a quella di
tutti gli altri. - riprese Hakkai.
- Ormai in
ogni angolo del Togenkyo si è diffusa la furia che colpisce i demoni e li spinge
ad attaccare gli umani. Demoni proprio come quelli di oggi.
-
- Eppure
quei demoni avevano qualcosa di particolare. E te ne sei accorto anche tu, dico
bene? -
- Diciamo
pure di si. Soprattutto il loro capo: quel demone aveva un nonsochè di strano.
Gli altri in realtà erano solo semplici marionette ai suoi ordini.- Quanto
detestava le persone che si lasciavano comandare a bacchetta da
qualcuno.
- Senza
contare le sue strane parole, una minaccia…-
- Di quella
non mi preoccupo affatto, ormai sono parecchi i demoni che mi vorrebbero
morto...ma al contrario alla fine sono loro che muoiono. - rispose giustamente
Sanzo.
- Eheh già,
non saprei darti torto. - Hakkai ritenendo che quello era il momento per parlare
di quella questione: - Tuttavia…-
-Tuttavia?
-
- C’era
un’altra cosa di cui ti volevo parlare. -
Hakkai fece
una breve pausa e continuò: - Si tratta di Goku. stasera a cena aveva un’aria
così colpevole…ed è naturale che si senta così, dopo quello che è successo
questo pomeriggio. Non credi di essere stato un po’ troppo duro con lui?
-
- Le
scimmie vanno educate, e non fanno eccezione le stupide scimmie. Se non imparerà
a badare a se stesso da solo non potrà certo pretendere l’aiuto altrui. La forza
di certo non gli manca, ma se compensata dalla sua poca intelligenza a ben poco
servirebbe. -
- Forse è
come dici tu, comunque sia faresti meglio ad andarci più cauto con lui. Le
ferite che in questo modo riceverà gli faranno male, ma mai quanto le tue
parole, Sanzo. sai bene cosa tu rappresenti per lui. E l’ultima cosa che vorrei
sono dei dissapori nel nostro gruppo.
Ma forse,
non sono io a doverti dire ciò che devi fare. Non è compito dello zio educare i
bambini, non ho ragione, signor tutore?- Disse sdrammatizzando - Però ti prego
di riflettere su quello che ti ho detto, va bene? -
- Tsk,
siete tutti dei grandi impiccioni, neanche tu fai differenza.- possibile che li
dentro mai nessuno si facesse gli affari propri?
- Eheh,
immaginavo la tua risposta. Comunque, ora devo proprio tornare nella mia camera,
non vorrei tenere sveglio il venerabile Sanzo con le mie chiacchiere da poco,
dico bene? -
- Sbaglio o
il tuo carattere sta peggiorando, Hakkai?-
- Non
saprei…beh, buonanotte allora. -
- Tsk. -
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Regno
celeste, palazzo di Kanzeon Bosatsu
In un
palazzo riccamente decorato, dai toni chiari e delicati, color pastello,
precisamente nel giardino che dava ad un laghetto dalle acque cristalline,
seduta sul suo solito trono, stava Kanzeon Bosatsu, intenta ad osservare coloro
che per lei erano la più divertente attrazione da 500 anni. Aveva un’aria
pensierosa, in mano un candido fiore di loto.
- Dunque
dunque…- pensava sfogliandolo lentamente – E così troveresti noioso tutto quello
che ora ti circonda, caro nipote? - Konzen non era cambiato per niente, Kanzeon
si ricordava perfettamente di quando egli viveva nel regno celeste, secoli
prima, la sua aria annoiata e superiore a tutto ciò che succedeva…del resto non
riusciva a biasimarlo, dal momento che perfino la dea trovasse alquanto noioso
tutto ciò. In fondo erano stati pur sempre parenti, anche se a Konzen
sicuramente non piacesse affatto l’idea. Qualche cosa dovevano pur avere in
comune, nonostante la dea fosse più che convinta che non esistesse essere capace
di eguagliarla in tutto il mondo, lei, l’onnipotente dea dell’amore e della
misericordia.
- Povero
sciocco….- sussurrò osservando il fiore che man mano perdeva i suoi petali fra
le sue mani.
-…ancora
non sai cosa ti aspetta….-
Interessante, un demone dalle
capacità divinatorie, questa poi…. Eppure quell’essere non stava solo
farneticando parole senza senso, fosse solo il caso o una vera e propria
preveggenza era in realtà di poco rilievo. E probabilmente non era l’unica ad
essersi accorta del turbamento del diretto interessato, a quanto vedeva dalla
conversazione notturna alla locanda.
- Kanzeon
Bosatsu, finalmente vi ho trovata, vi ho cercato dappertutto. Ma…si può sapere
che cosa state facendo? -
- Non lo
vedi, Jiroshin, controllo la situazione nel mondo terrestre. Nonostante ormai
non ci sia più un pericolo imminente come quello di pochi mesi fa è sempre
opportuno vedere che combinano quelli laggiù, chissà che mai potrebbero
combinare durante la nostra assenza…-
- Però….-
riprese timidamente il vecchio - Con tutto il rispetto, Kanzeon Bosatsu,
controllare è bene, ma, se mi è permesso dirlo, a me sembra che non facciate
altro che osservarli. State trascurando i vostri impegni nonché lavori che è
compito vostro svolgere…-
- I miei
impegni, dici?- Lo interruppe - Mio caro Jiroshin, ti sei mai chiesto quali
siano i reali compiti di una divinità? Eppure, mi sembrava di avertelo già
spiegato, tempo fa. -
- Beh,
ecco…-
La dea si
alzò dal suo trono: - Il ruolo di noi dei è quello di guidare gli uomini a
quello che sarà il loro cammino, il loro destino. Senza ombra di dubbio sono
loro in realtà a costruirsi il loro futuro, quindi questo compito è più una
formalità, ma da molti esseri umani è interpretata come la totale protezione dai
pericoli quali la morte, un’interpretazione delle cose senza dubbio sbagliata.
Comunque sia, mi pare di svolgerlo più che bene questo mio compito, dal momento
che non faccio altro che seguire e informarmi sui fatti del mondo terrestre.
-
Cambiando
espressione continuò: - E poi…-
- E poi…?
-
- Di sicuro
qualcosa è imminente, i fatti parlano chiaro. E ad essere sincera ormai ero
preparata al fatto che potesse avvenire una cosa del genere- Kanzeon liquidò in
fretta la domanda. -
- A che
cosa vi state riferendo? Parlate, Kanzeon Bosatsu. -
- Mah, chi
può dirlo….- disse la dea con un sorriso misterioso ed enigmatico - Per il
momento limitiamoci ad osservare, quello che dovrà succedere succederà. Come ho
già detto il destino dipende solo da loro. -
- Sarà come
dite voi, mia signora. - disse un Jiroshin ormai abituato da molto tempo ad
annuire alle affermazioni della dea.
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La notte
passò in fretta, e la mattina arrivò, un’altra “splendida” giornata di sole li
attendeva.
-
Buongiorno a tutti ragazzi!. Spero che abbiate dormito bene. - Hakkai, come ogni
mattina dimostrava il suo solito buonumore.
-
Buongiorno! Benissimo, mi sento esplodere di energia- mentì Goku dopo la
nottataccia che per lui si poteva definire insonne nonostante dopo pochi minuti
dalla sua silenziosa promessa fosse piombato nel mondo dei sogni come se niente
fosse.
Un
buonumore che faceva molto da contrasto con quello di un’altra
persona.
- Mai
dormito peggio. - Sanzo come sempre non si faceva troppi problemi ad esprimere
quello che pensava veramente.
- Posso
dire di averla passata molto bene, quantomeno in buona compagnia…- Gojyo assunse
un’aria maliziosa.
- Non
abbiamo bisogno di inutili precisazioni, Gojyo.- disse Sanzo seccamente.
- Quanto
siamo duri questa mattina- replicò Gojyo.
- Bene,
sono contento che abbiate tutti dormito bene. - interruppe Hakkai - E per
riprendere le energie ho ordinato in anticipo un abbondante menù per
colazione…-
- Hakkai
sei stato a dir poco geniale! -
Goku aveva gli occhi che gli brillavano - Allora cosa stiamo aspettando?
Andiamo, altrimenti si raffredderà tutto!!!! -
- Ehi! Dove
corri, dannata scimmia! Non ti vorrai arraffare tutto spero!- gli urlò dietro il
kappa.
- Tanto non
mi prendi Gojyo!-
-
Fermatiiii!!!! Ehi, ti ho detto di fermarti, mi hai
sentito??!!!
Sanzo,
rimasto ancora nelle scale si portò una mano alla fronte in segno di
rassegnazione, accanto a Hakkai che come sempre si limitò a sorridere – Eh sì,
bisogna proprio dire che non mancano di energie. - e Sanzo:
- Che razza
di idioti, uno più stupido dell’altro! -
E così una
mattina come tante era cominciata
- Aaaahh,
quanto cibo dall’aspetto invitante! Buon appetito!! -
- Ehi,
stupida scimmia, lasciane anche a me! Dà qua -
- Ridammele
subito, quelle ciambelle erano mie! -
- Ci
risiamo! Quante volte ti devo dire che quello che c’è in tavola non è solo tuo!
Scrivici il nome se ci tieni tanto…-
- Ti ho
detto mille volte che non si può scrivere il nome sul cibo! E poi quelle è ovvio
che sono mie, lo sai benissimo che le ciambelle sono il mio cibo preferito!
-
- Per te
praticamente tutto è il tuo cibo preferito, ti mangeresti pure la spazzatura
scimmia tritarifiuti! Stamattina dovrai accontentarti dei cereali.
-
- Questa me
la paghi! Brutto pervertito di un kappa!
- come hai
detto?! -
- hai
sentito benissimo! -
- osi
sfidarmi stupida scimmia! -
- non
chiedo di meglio kappa pervertito! -
- ti
aspetto fuori allora! -
- ragazzi,
calmatevi, Goku, non si parla con la bocca piena…-
- kappa!
-
- scimmia!
-
-
kap..-
- FATE
SILENZIO!! -
- ma Sanzo,
Gojyo si è mangiato le mie ciambelleee! -
- SE NON
- ma
San..-
BANG BANG
BANG
- Ok,
abbiamo capito, finiamo subito!!! -
Già,
proprio una mattinata come tante altre.
Dopo pochi
minuti, il gruppo finalmente raggiunse la jeep e ricominciò il suo
viaggio.
- Bene, -
cominciò Hakkai - Oggi dovremmo percorrere una buona parte di strada che ieri
non abbiamo percorso. Possiamo prendere la svolta a sinistra che ci condurrà in
un altro villaggio però, dato che ci siamo abbastanza ripresi stanotte proporrei
di prendere quest’altra strada senza alcuna pausa nel tragitto che ci porterà
molto più lontano, che ne dite? -
- A che
serve chiederlo, tanto sei tu che tieni il volante. - Gojyo ormai si era
rassegnato. Tanto ormai dovunque andassero che importava ormai? Prima o poi
sarebbero arrivati a destinazione.
- Tsk, fate
come volete. - Sanzo non si poneva neanche problemi del
genere.
- Ma questo
significa niente villaggi, niente locande e niente cibo! Avete pensato alle
scorte alimentari?- Goku invece era a dir poco disperato.
- Possibile
che tu non riesca a pensare ad altro? E poi da quando che usi parole complicate
come “scorte alimentari”?- lo schernì Gojyo.
- Stai
insinuando che non saprei parlare, eh?! Parla, dannato kappa!
-
- Sto solo
dicendo la verità, e sarebbe che sei solo un moccioso che deve crescere, stupido
moccioso di una scimmia! -
“….un moccioso come te…”
A Goku
tornarono in mente le parole del bonzo del giorno prima. Possibile che perfino
quel senza cervello di Gojyo dovesse ricordargliele? Dopo che ci aveva messo
così tanto per non pensarci.
Però aveva
ragione, avevano ragione, lui e Sanzo. era proprio un moccioso.
Non ribatté
e si fece scuro in volto. Gojyo stava per aggiungere qualcos’altro, ma Hakkai
gli lanciò un’occhiata di rimprovero che lo bloccò all’istante. Per Gojyo
nessuno poteva farlo sentire in colpa quanto Hakkai, e così fu questa volta: non
poteva negare però che, nonostante fosse un suo caro amico e l’unico “sano di
mente” in quel gruppo, non riuscisse a sopportare questa sua capacità.
L’atmosfera era ritornata ad essere tesa come il pomeriggio precedente, tanto da
indurlo a desiderare che succedesse qualche cosa, qualsiasi cosa che smuovesse
la situazione.
Con una
brusca frenata Hakkai fermò improvvisamente la jeep, tanto da far sobbalzare non
solo i due occupanti dei posti posteriori ma anche Sanzo, che era rimasto
placidamente a leggere il giornale ignorando i battibecchi dei
compagni.
- Ma che
diavolo ti prende Hakkai??! vuoi farci ammazzare tutti??!! - Già Gojyo era
seccato di suo, e ora l’artefice di quella silenziosa predica quasi lo spediva
all’altro mondo.
In effetti
neanche lui era esattamente “sano di mente”…
Anche Goku,
ripresosi dalle parole del rosso non si trattenne dal far notare il suo
disappunto per la brusca frenata. Ma Hakkai alle proteste dei due:
- Direi che
a questa domanda c’è un motivo più che valido. -
A pochi
metri di distanza vi erano quattro persone, demoni per la precisione che avevano
tutta l’aria di stare aspettando proprio loro: un giovane dai lunghi capelli
rossi, e al suo fianco una ragazzina dagli occhi verdi, un altro ragazzo molto
alto e dalla robusta corporatura e un’affascinante signorina dai lunghi capelli
viola.
- Kogaiji!-
- Ancora
voi!-
- Dirvi il
motivo della nostra venuta qui è ormai superfluo.- Disse il ragazzo dai capelli
rossi - Quindi consegnateci il sutra senza troppe esitazioni.
-
- Sono
spiacente, ma credo che anche dirvi la nostra risposta sarebbe alquanto inutile,
dal momento che la conoscete già. – la risposta di Sanzo era categorica. Ancora
altri seccatori. Possibile che non si stancassero mai?
- Se la
mettete così allora preparatevi a combattere! Non vi lasceremo tregua!! – urlò
la ragazzina. Lirin era davvero in ottima forma.
- Si,
combattiamo. - disse il suo corrispondente al maschile.
Lo scontro
iniziò e come sempre tra le solite coppie Goku e Kogaiji…
- Ti
renderò tutti i colpi dell’ultima volta con il 120% degli interessi!
-
- Non
illuderti, perché stavolta la vittoria sarà nostra! -
…Gojyo e
Dokugakuji…
- Mi sembri
fuori forma, eh Gojyo, non è che fumi troppo? -
- Mi
riempie il cuore di gioia vedere che il tuo amore fraterno non è cambiato, D.
-
…Hakkai e
Yaone…
- Noto con
piacere che si è ripresa bene dall’ultima volta, signorina Yaone.
-
- Sono
contenta che anche voi state bene signor Hakkai.-
…e Sanzo e
Lirin.
- Allora
occhi suadenti, attaccami pure quando vuoi! -
- Ma
lasciami stare, stupida! -
- Ehiii!!!
Ti ho detto di attaccarmi!! Guarda che sto facendo sul serio!
-
La
battaglia iniziò, e fu arduamente combattuta da entrambe le parti, nonostante il
caldo soffocante che era ritornato. Infatti doveva essere ormai quasi
mezzogiorno, e il sole era alto in cielo. Continuando così sarebbero arrostiti
ancor prima di finire il loro scontro.
La
situazione non sembrava volgere favorevole per nessuno dei due gruppi, che si
equivalevano in tutto e per tutto, e lo scontro si protrasse ancora a lungo. A
quanto pareva i membri del gruppo di Kogaiji si erano dati da fare in quegli
ultimi mesi. Ormai erano tutti già esausti, e davano i primi segni di
stanchezza. Tutti si rendevano conto che avrebbero dovuto fare qualcosa per
cambiare la situazione.
Ci pensò
anche Kogaiji: egli aveva attaccato il gruppo di Sanzo solo una volta, circa due
mesi prima. E come al solito non avevano potuto finire il loro scontro perché
interrotti da esterni.
Non erano
mai riusciti a porre fine a quella questione, e ora che non sembrava dovessero
subentrare demoni o divinità ad interromperli non aveva intenzione di perdere ne
tanto meno di lasciarseli sfuggire.
Ormai non
era più questione di doveri, di rispetto per la madre, sigillata da quella
maledetta donna; a lui non importava del sutra in se. Quello che voleva era
eliminare quel gruppo tanto scomodo che si opponeva a loro, la cui presenza e
vittorie era un insulto alle loro capacità. E soprattutto Son Goku. Quello che
voleva era combattere per se stesso, l’aveva capito molto tempo
fa.
E durante
quei lunghi mesi, per riuscire nell’intento si era preparato duramente, aveva
fatto sacrifici. Si era perfino messo nelle mani di quel professore che tanto
detestava e di cui si fidava poco. Però se quello era l’unico modo di diventare
più forte e batterli, allora non si sarebbe posto tanti
problemi.
Quel
giorno, mentre camminava per un corridoio del castello si era scontrato con lui
– ah, principe Kogaiji! Quale onore- aveva detto con falsa riverenza, facendo
inchinare perfino il coniglietto di peluche che portava sempre con se.
– Ni Jyeni.
Che cosa vuoi da me-
- Suvvia,
perché fate quella faccia così imbronciata? Non vi dona affatto, principe. -
Quel tono irrisorio era troppo per lui.
- Ti stai
prendendo gioco di me?? - Kogaiji iniziava davvero ad infuriarsi e ad alzare la
voce.
- Io? Non
mi sognerei mai di farlo. Piuttosto, siete di cattivo umore oggi. E’ per la
sconfitta con il gruppo di Sanzo, dico bene? - Le sue parole erano taglienti, ma
veritiere. Non solo erano stati di nuovo sconfitti ma a ricordarglielo c’era
quella sottospecie di scienziato pazzo.
- Fa
silenzio! -
- Non
dovete essere così scortese con me. In fondo noi siamo dalla stessa parte.
Lavoriamo tutti e due per sua maestà Gyokumen Koshu, e abbiamo entrambi lo
stesso scopo, correggetemi se sbaglio.- disse enfatizzando quel
“lavoriamo”.
- Non osare
paragonarmi a te, io non lavoro per quella donna. - Ora stava davvero
esagerando. Quell’insolente…
- Che
strano, a me era parso il contrario. - Disse ironicamente e con un falso sorriso
– Qualunque sia il vostro pensiero al riguardo il vostro compito è di recuperare
il sutra e di sconfiggere il gruppo di Sanzo, nonostante sua maestà Gyokumen
Koshu vi abbia esentato dall’incarico. Dunque io non posso far altro che
aiutarvi, sempre che lo vogliate e che accettate la mia umile richiesta di
potervi essere d’aiuto. -
Che diavolo
stava dicendo quel tipo? - Spiegati meglio. -
-
Ecco…guarda caso in laboratorio ho qualcosa che fa proprio al caso vostro, se
volete seguirmi ve lo illustrerò molto volentieri.- in realtà più che una
proposta era come se sapesse già che Kogaiji avrebbe
accettato.
In effetti
il principe, non sapendo che altro fare ritenne che la scelta giusta fosse
seguire quell’uomo. Dopotutto forse stava dicendo il vero, dopotutto forse
l’avrebbe potuto davvero aiutare.
- Questo -
disse mostrandoglielo - è l’oggetto di cui vi parlavo. Non ha paragoni….la sua
forza è a dir poco eccezionale, se mi è concesso darmi questo vanto, dal momento
che lo creato io stesso, con le mie mani. Prendete, ma fate attenzione. E’ un
oggetto in fase di collaudo, dovrò ancora osservarne gli sviluppi.
-
- Mi stai
forse dicendo che vuoi fare di me la tua cavia?! - Quello era troppo! No,
ridursi a questo proprio no!
- Non
usiamo termini così rudi…in qualche modo dovrei sperimentarlo ancora, e se ci
pensate bene la cosa potrà far comodo sia a voi che a me. Ma se non avete
intenzione di usarlo allora…-
- E va
bene, dammelo. - Che cosa poteva fare ormai il principe? - Ma spiegami
esattamente cosa sarebbe, quali sarebbero i suoi poteri. -
- Come ho
già detto è un prodotto in fase di collaudo, non posso dirvi alcuna informazione
precisa, e il poco che so potrebbe rivelarsi errato. - Kogaiji in quel momento
non riuscì a decifrare le sue parole, se stesse dicendo il vero o e in realtà ne
sapesse di più di quanto volesse dare a vedere.
- L’unico
avvertimento che vi posso dare è di non coinvolgere altre persone…specialmente
se avete un legame con loro….non si sa mai…ricordate?
Non bisogna allontanarsi dalle cose
a noi care…
Dokugakji…Yaone…
…Lirin….
- Non mi
lasciate scelta, sono costretto a fare sul serio. - ormai Kogaiji aveva preso la
sua decisione - Yaone, riporta subito Lirin al castello. -
- Ai vostri
ordini, principe Kogaiji! -
- Ehi, ma
io non voglio tornare a casa! Il divertimento sta cominciando solo adesso!
Perché mi trattate sempre come una bambina?! -
- Lirin, fa
come ti ho detto. Potrebbe essere pericoloso - Kogaiji apparve deciso e con
un’aria insolita e decisa, che non ammetteva repliche, e la bambina capì che
l’unica cosa da fare in quel momento era obbedire al fratello.
- Uff…e va
bene. – Disse, non senza una nota di stizza.
- Venite,
signorina Lirin. -
- Eccomi.
-
E così
Lirin e Yaone scomparvero dal campo. Ora restavano solo Kogaiji e
Dokugakuji.
-
Kogaiji….-
- Poteva
essere pericoloso per lei, cerca di capirmi. - Perdere se stesso era un conto,
ma non avrebbe mai permesso che sua sorella rimanesse coinvolta in qualche cosa
che neanche lui stesso conosceva. E tantomeno Yaone. Però neanche
Dokugakuji.
- Non avrai
intenzione di….-
- Non ci
resta altro da fare Doku, e potrebbe essere pericoloso anche per me. Se non vuoi
rimanerne coinvolto sei libero di andartene. - Non poteva costringerlo a
rimanere, non voleva che succedesse qualcosa anche a lui. Tuttavia, voleva,
quasi sperava che almeno lui rimanesse.
- Lo sai
benissimo, Kogaiji, che non potrei mai farlo. - Aveva giurato che l’avrebbe
seguito dovunque, qualunque cosa avrebbe fatto, non si sarebbe ritirato indietro
proprio ora - Allora fai quello che ritieni giusto, non sarò io ad ostacolarti.
-
-
Dokugakuji…..-
Così
dicendo cominciò a pronunciare formule magiche incomprensibili. I quattro
avversari guardavano la scena attoniti. Sapevano che quello voleva dire una sola
cosa.
- Sta
richiamando…-
-…un demone
d’evocazione! -
- Certo, è
proprio così, ma non è sempre lo stesso demone. – li avvisò Dokugakuji. – Vi
consiglio vivamente di stare attenti. -
Infatti la
formula ad un certo punto cambiò le parole, Kogaiji incominciò ad alzare la voce
fino a quasi gridare. Dalle sue mani veniva sprigionata una grande forza
demoniaca, una luce nera che si ingrandiva sempre più apparve. Quando fu
abbastanza grande, pronunciò la formula finale. Finalmente il demone uscì. Era
gigantesco, dall’aspetto minaccioso, indubbiamente diverso dagli altri che
Kogaiji aveva evocato fino ad allora.
- Si può
sapere che diavolo è quello? -
- E’
diverso da quelli delle altre volte. -
- E più
forte, si direbbe. -
- Non ha
per niente un bell’aspetto! -
Il demone
si gettò sui quattro, che, con questo nuovo avversario da battere erano di molto
svantaggiati.
Più di una
volta tentarono a turno di batterlo, con il solo risultato di rimanere feriti e
quindi di accentuare il notevole svantaggio e peggiorare la loro
situazione.
- Questo
demone d’evocazione è più resistente degli altri, sia nella forza di attacco e
difesa, sia nella sua durata. -
“Così non
va, continuando ad attaccare diminuiamo la nostra difesa e ne veniamo
debilitati. Tuttavia, se dovessimo solo difenderci non risolveremmo niente, e
continueremo così per ore, però non vedo altra
alternativa”
Intanto il
demone stava per ritornare all’attacco, nel tentativo di sferrare un potente
colpo che avrebbe spazzato via i quattro.
- Mettetevi
dietro di me, ragazzi! - Ordinò Hakkai, che fece scudo con una barriera
protettiva. Una mossa efficace, ma che prosciugò il ragazzo di tutte le sue
forze, tale era la potenza dell’attacco. Barcollò e quasi cadde a
terra.
- Oh, no,
Hakkai tutto bene? - ma era evidente che non era così. Ora non potevano neanche
più fare affidamento su una tecnica difensiva, l’unica cosa che potevano fare
era contrattaccare.
- Ci penso
io! - Gojyo andò contro il nemico nel tentativo di fermarlo, ma quello respinse
e lo buttò pesantemente a terra, distruggendogli anche la sua arma. Ormai
rimanevano solo Sanzo e Goku.
Il bonzo
non poteva fare molto con la shoreiju, che, a quanto pareva non aveva effetto
sul demone. D’altra parte usare il sutra sarebbe stato rischioso, poiché avrebbe
facilitato Kogaiji nell’intento di rubarglielo. Nonostante fosse sicuro
dell’inutilità dell’attacco sparò due colpi contro l’avversario, che,
infastidito, lo colpì duramente.
Nel
frattempo si era rialzato Gojyo e lo stava di nuovo attaccando nonostante fosse
disarmato, e come prevedibile fu nuovamente scagliato a
terra.
Goku
rimaneva fermo, immobile, a guardare la scena. I suoi compagni, Sanzo, Gojyo,
Hakkai, tutti stavano combattendo.
Combattevano ben sapendo che lottare
era vano, ma incapaci di arrendersi al nemico. Anche lui voleva combattere, ma
sapeva bene che la sua forza non sarebbe bastata. Doveva assolutamente fare
qualcosa, cambiare strategia. E c’era solo un modo per avere una minima
possibilità di vittoria.
Si portò le
mani al dispositivo di controllo, ma con titubanza. Sapeva che non doveva
avvisare i compagni, altrimenti l’avrebbero fermato. Però sapeva che, una volta
trasformato avrebbe perso il controllo, e poi chissà cosa sarebbe stato capace
di fare…
“Quanto a te vedi di stare più
attento, scimmia! Non ci sarò sempre io a toglierti dagli impicci, non avrò
certo il tempo di pensare sempre ad un moccioso come te!
“
“Sto solo dicendo la verità, e
sarebbe che sei solo un moccioso che deve crescere.”
Aveva forse
dimenticato la promessa che aveva fatto a se stesso la notte prima? No, certo
che no, non l’aveva dimenticata e l’avrebbe mantenuta. Con un gesto deciso si
tolse il dispositivo.
I compagni,
come per istinto si voltarono tutti verso di lui.
- NON FARLO
GOKU!! - Ma ormai era troppo tardi, e fecero solo in tempo a vedere il
dispositivo dorato che cadeva a terra. Il ragazzino si stava già trasformando, e
dopo pochi istanti al suo posto vi era un demone, orecchie a punta, zanne e
artigli. La sua espressione era cambiata: non era più quella di Goku, innocente
ragazzino in quel momento impaurito, ma sul suo volto si dipingeva un ghigno di
demone assetato di sangue.
Era
diventato Seiten Taisei.
- Si è
trasformato…come l’altra volta. - Kogaiji iniziò a temere il
peggio.
Il ricordo
di una delle ultime volte era ancora vivido nella mente di Kogaiji. Una disfatta
completa, un’umiliante sconfitta. Il giovane principe cominciò ad essere teso e
a temere il peggio, ma decise di tentare di attaccare lo stesso
l’eretico.
- Demone
d’evocazione…vai all’attacco! -
L’enorme
demone si lanciò contro Goku, che ne venne inghiottito completamente. Sembrava
la fine per lui, ma dall’interno del corpo del demone uscirono dei bagliori e la
creatura si dissolse. Dal polverone uscì solo Goku, per niente ferito, pronto ad
attaccare il prossimo nemico.
Ora Kogaiji
era con le spalle al muro, sapeva di non poter più evocare altri demoni, dato
che avrebbe dovuto riprendersi almeno per qualche ora dall’ultima evocazione.
Ormai non sapeva più cosa potesse fare per sconfiggere il nemico, resosi così
incredibilmente forte. Ma di scappare non aveva la minima
intenzione.
Piuttosto
la morte.
In quel
momento Goku sparì dalla vista sei presenti, e prima che Kogaiji se ne potesse
rendere conto, gli fu davanti e lo colpì violentemente sbalzandolo a parecchi
metri di distanza. Il colpo fu tanto forte che quasi Kogaiji non riuscì a
risollevarsi da terra. Gli aveva rotto parecchie costole, ma che importava
ormai. Decise di dare il tutto per tutto. Si lanciò contro Goku, ma, sia per
l’indebolimento, sia per l’enorme divario di forza, venne nuovamente colpito, e
scagliato al suolo, e stavolta non riuscì più ad alzarsi.
- Ko!
Lascia stare, ci penso io - Dokugakuji si era messo in difesa del principe, ma
neanche lui riuscì a fare di meglio, e, ricevuto un colpo altrettanto violento
ricadde poco distante da Kogaiji.
I tre
compagni del ragazzino intanto erano rimasti a guardare attoniti: intervenire
sarebbe servito a ben poco, senza contare che poi avrebbe lasciato perdere
Kogaiji e si sarebbe concentrato su di loro.
- Quella
stupida scimmia, quando fa di testa sua non fa altro che combinare
guai….-
Intanto
Goku aveva preso a colpire Dokugakuji ripetutamente.
- Però non
ha avuto altra scelta…riconoscerai che non c’era altro modo di eliminare quel
demone. - Hakkai riusciva a capire perfettamente il motivo più profondo per il
quale il ragazzino aveva agito in quel modo.
- Già, ma
adesso chi lo ferma più? -
- Adesso
stai esagerando. Stupida scimmia!!!
-
Al sentire
quell’appellattivo, nonostante incosciente, Goku si fermò e si voltò verso chi
l’aveva chiamato. Sanzo lo fissava, per niente spaventato, con aria di
sfida.
Goku allora
si lanciò contro il gruppo di quelli che sarebbero dovuti essere i suoi amici.
Dokugakuji intanto, approfittando della breve tregua, e capendo che non
avrebbero potuto niente contro quella smisurata forza decise che era ora di
andarsene. Prese in braccio Kogaiji, nonostante fosse molto debole e riuscisse a
malapena a reggersi in piedi e sparì dal campo di
battaglia
“Credetemi, principe, questa
decisione pesa anche a me.”
Sanzo evitò
abilmente i colpi di Goku. Quella scimmia stava diventando troppo prevedibile,
non era possibile che non fosse migliorata minimamente in quegli ultimi
mesi.
Però
improvvisamente si fermò. Lo guardò negli occhi. Stava
sorridendo.
Prima che
potesse rendersi conto di ciò che stava succedendo Goku lo colpì in pieno
stomaco. Un fiotto di sangue iniziò a scendere dalle labbra del
bonzo.
- Oh, no
Sanzo!!- aveva gridato Hakkai.
- Stupido,
battiti con me, se ne hai il coraggio!! - Gojyo lo sfidò per attrarre
l’attenzione del giovane demone.
Goku non se
lo fece ripetere e così come aveva colpito Sanzo colpì anche Gojyo, che ricadde
pesantemente a terra
- Gojyo!!!
- Hakkai era ancora provato dall’attacco del demone evocato respinto dalla sua
barriera. Ma non poteva non fare niente, essere inutile in quel momento.
Metterlo a terra per Goku non fu difficile
- Vuoi
continuare ancora per molto, razza di idiota? -
Sanzo si
era rialzato. Anche lui aveva risentito molto del colpo, sarebbe bastato poco
per batterlo. Ma l’ultima cosa che avrebbe voluto fare era darlo a vedere a
quello stupido. Che avesse perso il controllo o no restava sempre lui, e cioè
uno stupido. Non poteva farsi malmenare da un’idiota da quel
livello.
- Sanzo!
non provocarlo!! -
- Sanzo,
stai attento!! -
Ormai però
Goku aveva deciso che sarebbe diventato la sua prossima vittima. Prese lo
slancio e andò verso di lui. Lo colpì nello stesso punto della prima
volta.
Ma una luce
si sprigionò dalla testa di Goku.
Infatti
Sanzo in quel breve attimo prima di perdere le forze per il colpo di Goku, era
riuscito a prendergli la fronte con una mano e rimettergli il dispositivo di
controllo. Il demone si ritrasformò quindi nel ragazzino di sempre, perse
quell’espressione che così poco gli apparteneva e perse
conoscenza.
- Ce l’ha
fatta! -
Ma in quel
momento Sanzo, cadde a terra con un tonfo, nonostante avesse fermato quella
furia era stato comunque colpito. Il sangue scorreva copioso dal suo
ventre.
- S…stupida
scimm…- ma la frase gli morì in gola.
-
Sanzo!!!SANZO!!! -
-Sanzo,
Goku, state bene?-
Gojyo e
Hakkai, nonostante fossero anch’essi malconci corsero subito dai compagni
inermi.
- Goku sta
bene, ha solo perso conoscenza. E Sanzo?.
Hakkai
risollevò da terra preoccupato.
- La sua
ferita è molto grave e ha colpito dei punti vitali. -
- Allora
cosa aspetti a richiuderla?!! - urlò un Gojyo molto agitato.
Hakkai
distolse lo sguardo dal bonzo e fissò Gojyo negli occhi
- Sarebbe
inutile ormai. -
- Che cosa?
-
- Si….ormai
non avrebbe più effetto. -
- Ma che
stai dicendo? Sei forse ammattito, Hakkai.??!! -
Hakkai
inspirò a fondo prima di dire quelle parole, parole tanto pesanti da dire, che
mai si sarebbe sognato di dover pronunciare.
- E’ morto,
Gojyo. Sanzo è morto. -
Gojyo si
interruppe di colpo. Morto? Morto? MORTO?
- Andiamo
Hakkai non è possibile, non può essere vero. -
- Non
respira più, e il suo battito cardiaco è assente. Ormai non c’è più niente da
fare. -
“Un
momento?”
“tu, dannato,chi ti credi di essere,
ad affrontare con così tanta spavalderia l’ira dei
demoni?”
“Cosa sono
queste parole?”
“Sembra che nulla ti possa fare
paura o annientare, ma io lo sento, sento l’odore del tuo miserabile sangue da
umano, che presto scorrerà”.
“Perché mi
ritornano in mente tanto prepotentemente”
“Noi eravamo una tribù di demoni
dalle capacità divinatorie, io più di tutti le posseggo e raramente mi sbaglio.”
Parole che
non sapevo di saper a memoria. “Che cosa sta succedendo?”
“Se fossi in te non mi sentirei
tanto sicuro, la fine ti è prossima, si avvicina inarrestabile,
ahahahaBANG……..“
“Ma
certo”
Quella
profezia…
- Stai
pensando anche tu a quello che sto pensando io, vero? - Hakkai interruppe i
pensieri del rosso.
- E’
tutto….- riuscì solo a dire.
- E’ tutto
come aveva detto quel demone.- Hakkai finì la frase al posto suo. - Non era una
semplice minaccia, a quanto pare. -
Gojyo
ricordò le parole poco convinte del bonzo “stupidaggini”. E si era trovato a
pensare che era divertente e insulso. Sanzo ucciso, per carità! Sanzo morto?
Sanzo era morto??
Si sentiva
qualche cosa, ma che cosa. Un’enorme forza che gli faceva dimenticare tutto il
dolore che stava provando, che ogni movimento era una terribile
agonia…
- Avanti
razza di bonzo corrotto che non sei altro, svegliati, svegliati!!! - Gojyo aveva
afferrato Sanzo per la tunica e lo stava scuotendo con forza. Non poteva essere
vero, tutto questo non poteva essere vero. Ma alla fine la testa bionda ricadde
inerme da un lato. Aveva quell’espressione così seria e fredda, faceva quasi
pensare che fosse solo addormentato. Ma ormai da quel sonno non avrebbe mai
potuto svegliarsi.
- Calmati
Gojyo. agitandoci non risolveremo la situazione. - Il caldo era sempre più
opprimente e per Hakkai era sempre più difficile rimanere cosciente e a sangue
freddo. Anche lui in quel momento avrebbe voluto fare qualcosa, si sarebbe
comportato come il compagno, ma sapeva di non poterlo fare. Ora era lui a dover
essere di sostegno a Gojyo, senza contare che dopo avrebbe dovuto risollevare
anche una persona ben più emotiva di lui e attaccata a Sanzo più di qualsiasi
altra persona al mondo. Aveva solo voglia di andarsene da li, di svegliarsi da
quel brutto incubo, la stanchezza, le ferite, quella perdita improvvisa…ma era
la realtà, non ci potevano fare niente.
- E che
cosa dovrei fare secondo te? Ma ti rendi conto di cosa è successo. E’ mai
possibile che tu non faccia mai una piega in situazioni del genere, Hakkai?
-
Avrebbe
voluto urlare, urlare a Gojyo che non era vero, che se fuori dimostrava
sicurezza e calma, dentro era tutto il contrario. Credeva forse di essere
l’unico a sentirsi male in quel momento?
Però
preferì tacere, lasciare a lui solo il privilegio di sfogarsi, tenersi tutto
dentro. Dove sarebbero arrivati altrimenti?
- Lo so che
stai soffrendo, Gojyo. so bene che non eravate quel che si dice buoni amici, e
che ciononostante ti senti male per la sua morte, ma disperarci non potrà che
aggravare la nostra condizione. Credimi, anch’io mi sento come te, anch’io
vorrei credere che non sia vero, che sia solo un incubo. Ma dobbiamo farci forza
e andare avanti, perché se non lo facciamo noi come farà lui? - Gojyo e Hakkai
si voltarono verso Goku dormiente. Aveva un’aria così innocente, ma era
stranamente serio nel sonno, quasi avesse percepito che c’era qualcosa di brutto
nell’aria. O forse era solo una coincidenza, forse, conoscendolo, aveva solo
fame.
- La
persona che più teneva a lui e il suo carnefice contemporaneamente. Che razza di
destino. - commentò il rosso.
- Già. A
volte la vita è davvero crudele, non trovi. Goku che uccide colui che per lui
era il sole con il sorriso sulle labbra. La sua reazione sarà ben peggiore della
nostra. Ora non ci resta da fare che una cosa: dovremo dare degna sepoltura al
corpo di Sanzo, prendere Goku e andare via. Questo sole potrebbe rivelarsi
fatale nelle nostre condizioni. -
- Faremo
come dici tu. - Che strano che era. Strano ma allo stesso tempo dolorosamente
vero. Quel bonzo maledetto gli aveva detto tante volte, “alla vostra morte non
pregherò per voi” “giuro che vi ammazzo”. Era piuttosto ironico, ora che a
scavargli la fossa dovevano essere loro. Il pensiero lo fece stare anche peggio.
Come diceva Hakkai tra loro non correva buon sangue, ma erano sempre compagni.
Di certo lo avrebbe ammazzato tante volte, ma di fronte al fatto compiuto non
l’avrebbe pensata a quel modo. Inoltre quello era un momento di sicuro inadatto
per fare commenti o battute di spirito, Hakkai stavolta non si sarebbe limitato
ad una semplice occhiataccia, e francamente non se ne sentiva in vena. Decise
quindi di tacere, iniziando a scavare una fossa mentre Hakkai si occupava di
Goku.
Ma
improvvisamente un nuovo bagliore vi fu nell’aria, stavolta proveniente dal
corpo di Sanzo.
- Che
diavolo sta succedendo? -
Gojyo e
Hakkai si ripararono gli occhi, la luce era davvero troppo forte. E quando
aprirono gli occhi e si voltarono per constatare l’accaduto, videro solo della
terra sporca di sangue, il sutra che giaceva nell’erba.
Di Sanzo
neanche l’ombra.
- Che cos’è
successo? E Sanzo…è sparito! Dov’è? non può essere sparito nel nulla, così,
senza una spiegazione! -
- Non può
essere -
- Che cosa
può essere stato? -
- Non ne ho
idea. Però…-
- Continua,
Hakkai-
- La sua è
una sparizione improvvisa, e il sutra è rimasto qui. Questo vuol dire che non
può essere stato un demone o qualcuno intenzionato a rubarlo. Non vorrei dare
conclusioni affrettate, però potrebbe essere stato l’intervento di un dio.
-
- Un dio?
Ma come può essere? E che cosa se ne farebbero del cadavere di un bonzo?
-
- Questo
proprio non lo so. La mia era solo una teoria, e non sono sicuro del fatto che
sia vera, anzi, sono quasi convinto del contrario. Non so come mi sia venuta
un’idea del genere. Eppure, ho avuto la sensazione che si trattasse di qualcosa
di simile. -
- Comunque
sia…ora non c’è più motivo di scavare questa fossa. E dire che mi ero pure
impegnato, nonostante quella scimmia mi abbia rotto le ossa…guarda tu cosa mi è
toccato fare. -
Nonostante
le lugubri condizioni Hakkai riuscì ad accennare ad un sorriso. Non sapeva
perché ma la sparizione del corpo di Sanzo, sebbene possa essere presa come un
fatto negativo, dato che sarebbe rimasto senza sepoltura e ora in chissà che
mani era, lo rassicurò molto, e gli diede nuova speranza. E a quanto poteva
vedere era la stessa cosa per Gojyo.
- Ora che
ci penso, Kogaiji e Dokugakuji sono spariti - disse
quest’ultimo.
- Dopo che
Sanzo aveva attirato l’attenzione di Goku hanno approfittato di quel momento per
ritornare al castello - gli rispose Hakkai.
- Dannati
vigliacchi…- commentò Gojyo.
- Del resto
non li si può biasimare, rimanere sarebbe stata pura follia.- rispose
giustamente Hakkai.
- Però, non
avrei potuto fare lo stesso. Scappare da una stupida scimmia? Questo mai. -
Gojyo era sicuro e deciso della sua affermazione. Dare la soddisfazione a un
idiota come quello di essere visto scappare via con la coda fra le gambe?
Piuttosto
la morte.
-
Probabilmente la pensa così anche Kogaiji.- disse Hakkai senza sapere che in
quel momento Gojyo avesse pensato le stesse identiche parole di Kogaiji pochi
minuti prima - Però rischiare la vita in uno scontro difficile è pensabile da
farsi. Ma combattere una battaglia già persa in partenza e pagando con la vita
sarebbe stato del tutto inutile, senza contare che così facendo non si avrebbe
poi una seconda possibilità di riuscire nel proprio intento.
-
-
Probabilmente hai ragione tu. - ammise e aggiunse: - Beh, dato che non abbiamo
più niente da fare qui andiamo. -
- Per ovvi
motivi dovremo cambiare strada, per fortuna siamo ancora in tempo per prendere
quella che ci porterà al villaggio più vicino. -
Già, è
vero, la contesa di poche ore fa. Ormai sembrava così remota che neanche se la
ricordavano più, ma ricordarsela era solo doloroso per i due. Meglio non
pensarci. Hakkai raccolse il sutra da terra e si diresse verso Hakuryu,
trasformato in jeep, pronto a partire. Per fortuna il piccolo draghetto era
rimasto fuori dal combattimento, se non avesse potuto trasportarli che fine
avrebbero fatto? Gojyo invece prese Goku, abbandonato per terra, sulle spalle e
seguì il compagno.
+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*+*
Jiroshin
entrò improvvisamente nella stanza.
- Kanzeon
Bosatsu, non immaginerete neanche cosa è successo durante la vostra assenza. Si
tratta di Genjo Sanzo, in un duro
scontro ….-
- ….ha
perso la vita, dico bene?- disse la dea senza neanche distogliere lo sguardo da
ciò che stava facendo, insolitamente seduta davanti alla sua scrivania a
svolgere quelli che, secondo il suo servo erano i suoi reali
compiti,.
- Ma
voi….come facevate a saperlo? - stavolta Jiroshin era rimasto davvero
impressionato.
- I miei
occhi vedono al di la di ciò che si possa osservare realmente… o forse era
solo
scritto che
fosse così.- rispose.
- dunque
voi sapevate tutto?- Jiroshin era incredulo, se era a conoscenza dei fatti che
sarebbero accaduti perché non era intervenuta?
- Le mie
previsioni si sono rivelate esatte, mettiamola su questo punto. E non è la prima
volta che accade, dato che quella che deve occuparsi di tutto qui dentro sono
io, e nessuno si accorge di quello che sta succedendo nonostante sia ovvio. La
vita di un dio è proprio dura- disse con un falso tono di
lamentela.
- Ad ogni
modo ora devo proprio andare, si è fatto molto tardi- concluse alzandosi dalla
sedia.
- Un
momento- la interruppe Jiroshin - Non penserete di andarvene così e in un
momento simile, dopo quello che è successo! E poi dove state andando mia
signora? Avevate un impegno?
- Diciamo
di sì. Una specie, e sarà meglio che non arrivi in ritardo, non voglio certo
perdermi il risveglio di un affascinante addormentato. Chissà che non mi stia
già aspettando…- Kanzeon sogghignò tra se e se - Jiroshin, affido a te il
controllo del mondo terrestre nonché le mie mansioni fino al momento del mio
ritorno. E immagino che le ricoprirai con molto zelo, non è vero?
-
- Ai suoi
ordini - sospirò il vecchio, conscio di aver ricevuto un gravoso quanto ingrato
incarico: Kanzeon Bosatsu non era conosciuta nel regno celeste per la generosità
dei suoi stipendi, ne per somme aggiuntive per ore straordinarie.
La sua
padrona con i secoli diventava sempre più stravagante ed enigmatica, e ora
chissà che cosa le passava per la testa.
FINE PRIMO
CAPITOLO
E’ così finalmente ce l’ho fatta ad
arrivare fino alla fine! Proprio non mi aspettavo di scrivere così tanto nel 1
capitolo, e sinceramente me lo immaginavo un po’ diverso, ma non importa!
Inutile dire che sono esaurita ormai, nonostante in effetti l’abbia finito di
scrivere ieri, ma questo è solo un
dettaglio. Avevo da troppo tempo questa storia in mente e solo ora, dopo mesi
che ho conosciuto siti vari di fanfic ho deciso di scriverla, e posso dire di
esserne soddisfatta. Quello che non vi ho ancora detto è che questa è la mia
prima fanfic.
Troverete di sicuro incoerenze da
qualche parte nella storia, ma le ho messe perché mi servivano per fare quadrare
la trama. Nel caso avessi scritto qualche gravissimo errore mi scuso in anticipo
e vi prego di avvisarmi!!
Poi…che dire…non vi do anticipazioni
del prossimo capitolo, l’unica cosa che posso dire è rivolta alle fan di Sanzo
(come me peraltro, nonostante no gli abbia fatto fare una fine delle migliori…):
non preoccupatevi, non è del tutto sparito da questa storia, presto lo si
rincontrerà, anche troppo presto, dato che quello che gli succederà sarà ben
peggiore di quello che ho già scritto, e spero di rimanere ancora in vita
dopo…ma non vi anticipo niente.
Ringrazio prima di tutti Miku, la
prima a leggere e commentare a voce questa fanfic; solo grazie al suo sostegno
sono riuscita a scriverla e scriverò gli alti capitoli. Un ringraziamento
particolare va anche a Mattia, che l’ha letta per secondo. Auguri per la tua
prossima fanfic!
Per tutti quelli che volessero
commentare qui c’è il mio indirizzo e-mail: soniagorla@msn.com.
Bene, direi di aver scritto tutto e
di non essermi dimenticata di niente e di nessuno. Ciao ciao e al prossimo
capitolo!!
19.43
13/03/2005