25. Even Better
     (Anche meglio)

«Rufy» Rayleigh trovò il pirata dal cappello di paglia nei pressi della radura erbosa, con le gambe penzoloni alla fine del campo, oltre il bordo della scogliera. Si sistemò accanto al suo allievo e gustò la vista del mare vasto, uno spettacolo che non mancava mai di emozionare il suo cuore, prima di domandare. «Cosa stai facendo?»

Dentro di sé, Rayleigh si preparò, pronto a offrire una distrazione ad una ragazzino che avrebbe per sempre sofferto la perdita del suo fratello maggiore. Il ragazzo lo sorprese.

«Mi chiedo cosa sta facendo Zoro in questo momento» Rufy rispose.

Rayleigh seguì lo sguardo di Rufy ma tutto ciò che trovò fu un'alga verde scuro che galleggiava pigramente tra le onde.

«Oh» Rayleigh si meravigliò per un momento prima di scrollare le spalle. «Roronoa, giusto? Il tuo primo ufficiale».

Quasi all'istante, i lineamenti di Rufy si rilassarono mentre gorgogliavano bei ricordi di un tempo più felice.

«Sì, Zoro è stato il mio primo compagno. Accidenti, se erano chiassosi i militari a quel tempo. Come se fosse davvero qualcosa di grosso, aiutare Zoro a scappare...».

Le sopracciglia di Rayleigh erano in pericolo di scomparire tra i suoi capelli; quello sembrava l'inizio di una storia che valeva la pena ascoltare. Ma Rufy avrebbe condiviso la storia se avesse voluto e il vecchio pirata non insistette. Invece, Rayleigh guardò le nuvole congelate nel cielo, un grande spettacolo che sarebbe durato solo ora. Il cielo era di un azzurro vivace, brillante e bello. Ma non come (mai come) quello che Rayleigh aveva visto innumerevoli volte con il suo capitano molto tempo prima (ma Rayleigh sa che il cielo è lo stesso ed è solo lui ad essere cambiato).

«Tutti i compagni sono speciali» Rayleigh parlò, gli occhi patinati di un vecchio dolore che non era mai riuscito a guarire davvero. «Ma il capitano e il primo ufficiale sono qualcosa di diverso».

«Pensavo che sarebbe stato come il mio cappello» Rufy rispose mentre afferrava la parte superiore del suo prezioso cappello, il suo tesoro che non si sarebbe mai azzardato a lasciare andare. «Non lo è stato».

«Non lo è stato?» Rayleigh domandò, troppo velocemente, non riuscendo a mascherare la sua sorpresa – e le centinaia di domande a cui non avrebbe mai osato dare voce (Non è prezioso? Non ne vale la pena? Non lo è stato? Non lo è?)

«No», il giovane pirata si stiracchiò sull'erba soffice e sottolineò con un sorriso. «Non ho bisogno di aggrapparmici per sapere che è lì».


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