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Autore: forgottentear    19/01/2016    4 recensioni
Dean Winchester sta passando il periodo più brutto della sua vita. Il suo amico fin dai primi vagiti,Castiel, lo porta a fare un viaggio per aiutarlo a stare meglio. Città dopo città, i due amici si innamoreranno perdutamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Quando la mattina dopo Castiel aprì gli occhi, sentì che la mano calda di Dean era ancora appoggiata sul suo stomaco, il braccio attorno alla vita, erano quasi abbracciati. Ieri sera l' aveva massaggiato a lungo e,oltre ad avergli fatto passare il dolore, era stato piacevolissimo il contatto della sua mano calda contro la sua pelle nuda. Dean dormiva alla grossa e Castiel decise di godersi ancora un po quella sensazione di protezione che non provava da tempo, anzi,che non aveva quasi mai concesso a se stesso di provare. Dio com era bello essere abbracciati da qualcuno. Era strano,Dean era il suo migliore amico,e, soprattutto,era un maschio. Castiel non avrebbe saputo spiegarsi cosa di preciso stava cambiando nel loro rapporto, Cos avesse fatto scattare quel..di più. Aveva sempre più voglia di un contatto fisico con Dean, fosse anche solo una stretta sul braccio, una vicinanza mentre camminavano,uno scappellotto giocoso. E vedeva che Dean non era da meno. Anche se pensava lui non se ne accorgesse, l aveva notato piu di una volta fissarlo con due occhi...diversi. Ma era sicuro che Dean, ne tantomeno lui stesso, fosse pronto per affrontare il discorso. Così, quella mattina,dopo essersi goduto ancora un po la bella sensazione di Dean che gli scaldava la pancia, scivolò silenzioso fuori dal letto e andò a farsi la doccia. Quando tornò in camera,Dean era quasi vestito e gli lanciò uno sguardo dolcemente inquieto. Si aspettava che gli dicesse qualcosa?si sentiva molto imbarazzato? Ma disse solo " come va il pancino??".castiel sorrise."bene..." E voleva aggiungere"grazie a te" ma riuscì a trattenersi. Stettero in silenzio per un po e furono entrambi grati quando la donna delle pulizie bussò alla porta chiedendo se poteva pulire la stanza. L' aria su Berlino era frizzante e fresca. La loro giornata era densa di programmi, e iniziarono subito dal Reichstag, il Parlamento. Era stato restaurato dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma sulla facciata erano ancora visibili fori di proiettili. La fila per entrare era lunga ed estenuante. Dean sbuffava saltellando da un piede al altro, e all' improvviso finse di salire in groppa a Castiel dicendo con tono lamentoso" sono stancoooo mi tieni un po in braccio??". Castiel arrossì violentemente e gli sibilò un"ma zitto perché devi sempre fare l idiota" . Dean apparve ferito"stavo scherzando dai..ti seccherebbe proprio tanto la cosa??""ma no Dean ma..cioe..insomma...oh cavolo Dean!!" Castiel non sapeva che dire, e ci volle un occhiataccia di una signora anziana tedesca davanti a loro per far smettere il loro battibecco. Castiel sentiva ancora le guance bruciargli dall' emozione all idea che anche Dean cercasse in tutti i modi il contatto fisico con lui. Ed era ancora piu spaventato perché era da tanto, tanto che nn provava queste emozioni. Se le era negate per anni, per costruirsi un muro di difesa per poter sopravvivere alle cose terribili che stavano accadendo nella sua famiglia, e ci era riuscito bene. Ma adesso...era come un improvvisa tempesta che stava scombinando tutti i suoi equilibri. Ma non ne aveva paura. E questo lo rendeva fiero di se stesso e pieno di fiducia di star provando la cosa giusta. I suoi pensieri furono interrotti da Dean che gli schioccò le dita sotto gli occhi "sei con me Novak?" "fino a quando i tigli fioriranno sull Unter den Linden, Berlino sarà sempre Berlino". Castiel aveva in testa questa canzone di Marlene Dietrich quando attraversarono il famosissimi viale alberato, dovendosi fermare ogni due minuti per osservare i bellissimi palazzi restaurati. Oltre all isola dei musei considerata patrimonio Dell' umanitàdell Unesco,oltre ai teatri, le Chiese e l elegante Friedrichstrasse con i suoi rinomati caffè e ristoranti, i due ragazzi ebbero anche qui l occasione di respirare l ombra nera della storia della città: Visitarono il "Memoriale per il genicidio degli ebrei in Europa" , il monumento nazionale tedesco per le vittime Dell Olocausto per poi passare per Wilhelmstrasse, i cui palazzi furono il centro nevralgico del potere nazista , dove si trovava anche il bunker dove Hitler si suicidò nel 1945. Entrambi avevano voglia di approfondire la storia della città, o meglio, lo era più che altro Castiel ma Dean voleva fare tutto il possibile per esaudire i suoi desideri, gli doveva cosi tanto... Andarono a visitare lo "Scheuneviertel"(" quartiere stalla") ossia l ex quartiere ebreo. Videro la sinagoga teatro degli avvenimenti della terribile notte dei cristalli nel 1938 e il "Gedenkstatte Grosse Hamburger Strasse", una delle più importanti strade ebree i cui palazzi divennero luoghi di detenzione prima del trasporto ai campi di concentramento. I due amici camminavano in silenzio pensando a quei terribili avvenimenti e Dean fu felicissimo quando ripresero la metropolitana per spostarsi a cenare in un luogo diametralmente opposto: Potsdamer Platz, negli anni venti una piazza molto famosa, rasa al suolo durante il conflitto mondiale, abbandonata per 50 anni e ora cuore nevralgico della nuova Berlino. Circondata da palazzi altissimi, la piazza sormontata da una cupola ed edifici tutti in vetro brillava delle mille luci dei ristoranti, dei cinema, del centro commerciale. Cenarono con hamburger e patatine fritte e restarono a guardarsi attorno appollaiati al centro della piazza,cullandosi nel riverbero delle voci e della musica. La notte berlinese sembrava chiamarli, ma decisero entrambi che erano troppo stanchi e tornarono all albergo. Mentre erano seduti sul letto a guardare distrattamente la tv, cadde fra loro un silenzio imbarazzante. Sembrava che Dean sapesse che Castiel in realtà era sveglio la sera prima quando lo aveva massaggiato, e Castiel sapesse che Dean si era accorto che era sveglio alla mattina quando erano mezzi abbracciati. La timidezza e l imbarazzo non erano emozioni molto conosciute a Dean. Tuttavia gli ci volle tutto il suo coraggio per girarsi verso Castiel e con finta disinvoltura dire "stasera niente male al pancino?" Castiel stette zitto qualche secondo, poi sorrise e si girò su un fianco. "Stasera sto bene Dean. Ma se lostesso vuoi venire vicino a me...mi fa piacere". Pochi secondi dopo Dean aveva appoggiato la mano sulla pancia di Castiel. Ancora qualche secondo dopo, aveva intrecciato la sua gamba in quella Dell 'amico. Castiel pregò che Dean non sentisse il suo cuore all impazzata.
   
 
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