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Autore: CossNiehaus    21/01/2016    0 recensioni
Sveglia ore 07:10.
Dopo due settimane si ritornava a scuola e io, come al solito, non ero assolutamente pronta.
Voglio dire, ero una ragazza brillante e mi piaceva studiare. Mi loderò sempre per aver scelto l'indirizzo giusto arrivata alla fine delle scuole medie. O forse era stata soltanto una questione di culo.
Prima di abbandonare il mio caldo piumone controllai il mio twitter e capii sin da subito che la giornata sarebbe cominciata col piede sbagliato.
Giulia. La ragazza fotografa del mio liceo aveva appena twittato alcuni suoi shoots fatti alla sua nuova ragazza.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina arrivai stranamente in orario alla fermata del bus, e ne approfittai per godermi un po' l'avvenire della primavera. L'aria profumava di fiori, e se non fosse stato per l'incontro con Giulia a scuola, avrei potuto affermare che ero completamente in pace con me stessa.

Tutte queste belle sensazioni vennero bloccate nuovamente dal pensiero di Giulia. Ero una ragazza alla quale piaceva sognare, ma decisi di stare coi piedi per terra. Non avrei mai voluto illudermi per poi ritrovarmi con il cuore in mano, spezzato in mille pezzi.

 

 

Entrai nella scuola e trovai Alba e un mio compagno di classe al bar, li raggiunsi per fare colazione con loro. Presi il solito, caffè al ginseng per non rischiare di addormentarmi durante le lezioni. Per quanto amassi il mio indirizzo, restare sveglia e lucida fino a fine giornata era per me un'impresa. La notte mi addormentavo tardi, circa a mezzanotte e mezza, e la mattina venivo riportata nel mondo dei vivi alle sette e dieci.

Alba notò in me una certa agitazione, e volle constatare se stavo effettivamente bene.

"Sammy, sembra che ti abbiano ucciso Micia" mi sussurrò all'orecchio preoccupata.

Aveva ragione, non avevo chiuso occhio, e forse un solo caffè non mi sarebbe bastato quel giorno.

"Non pensarlo nemmeno! La mia Micia è sanissima, ne riparleremo tra una decina di anni, mia cara, quando avrà l'età per esserlo", risposi con più calma che pensai.

In realtà volevo urlare, piangere, ridere, scappare. Mi ritrovai in un boom di emozioni talmente confuse e dissonanti che l'unica cosa che ne venne fuori fu un "vieni con me, all'intervallo".

Ancora oggi non mi spiego perchè le abbia chiesto una cosa del genere. Avrei dovuto andare da sola all'incontro con Giulia, ma venni rapita dalle mie insicurezze e dalle mie paranoie. Avevo paura, paura di qualcosa che nemmeno io sapevo cosa fosse.

 

Dopo non aver toccato nemmeno le invitanti pizzette offerte da Lucas che portava ogni mattina a scuola per ammazzare la fame chimica scesi in cortile abbracciata, o meglio avvolta, al braccio di Alba.

"Senti io torno in classe, tu invece vai da lei e ti inventi una scusa, non credo di farcela".

Riuscii a malapena a sussurrare quella frase tutta d'un fiato e feci inversione scatenandomi da lei.

Percepii una presa forte avvolgermi il polso e mi trovai bloaccata dalla mano di Alba, avrei voluto ammazzarla in quell'istante.

"Che diavolo fai? Lasciami andare, mi fai mal..", ma lei ribattè a tono "non ci pensare nemmeno di andartene! Ti giuro che se mi obblighi ad andare da Giulia per giustificarti le dirò che eri rimasta in bagno presa da un'attacco di -".

Odiavo quando la mia migliore amica mi lasciava alle strette davanti alle situazioni difficili, ma sapevo che lo faceva per me. Perchè ammettiamolo, se non ci fosse stata lei in quel momento me ne sarei corsa in classe con la coda tra le gambe, invece mi ritrovai a zittire la sua frase ponendole grezzamente una mano sulla bocca e trascinandola verso il cortile.

In quel preciso istante se qualcuno mi avesse fermata per le scale chiedendomi come mi chiamavo io molto probabilmente non sarei stata in grado di rispondere, diventando rossa come un peperone.

Avevo voglia di smaterializzarmi e ricompormi in una di quelle isole tropicali in mezzo al nulla; da sola sdraiata sulla calda spiaggia a fissare l'infinito mare e non dover rendere conto a niente e nessuno.

 

Le scale stavano per terminare e subito dopo di esse c'era la porta che si affacciava al cortile. Ad inerzia trascinai il mio corpo fuori e a causa della luce troppo forte del sole mattutino sommata ai miei occhi sensibili mi ritrovai a non vedere più nulla.

Subito entrai nel panico: cercai alla cieca un appiglio di Alba, dopo averlo trovato la trascinai a me e le ordinai letteralmente di guardare al posto mio.

Ma il destino non era dalla mia parte, come al solito, perchè pure lei aveva difficoltà a vederci.

"Lo sapevo che non sarei dovuta venire, ogni cosa va controcorrente per mettermi i bastoni tra le ruote. Come minimo ora Giulia ci starà guardando da lontano e si starà chiedendo perchè sono qua ferma come un pinguino imbalsamato. Senza contare che non sarò nemmeno in grado di non rendermi ridicola davanti a lei. Alba ti prego, andiamocene.".

Non mi riconoscevo più, non mi sentivo più me stessa dentro in quel corpo paranoico e così insicuro. Se avessi potuto mi sarei data due ceffoni in faccia per farmi riprendere, ma avrei peggiorato le cose.

Dovevo ammetterlo: ero una ragazza piena di insicurezze e l'autostima l'avevo persa anni fà per strada. Non mi capitava di stare spesso a disagio con me stessa, ma quando avevo a che fare con qualcuno di veramente importante per me la Samantha coi controcazzi che ero se ne andava in quell'isoletta sperduta e faceva rimpatriare la Samantha impacciata.

 

Mi voltai per tornare in classe.

 

"A me piacciono i pinguini.. ",

mi fermai.

Quella voce, non potevo crederci.

Per tutto quel tempo Giulia era affianco a me e io non me ne ero accorta?

Divenni in un lampo rossissima e cominciai a sentir caldo ovunque. Avrei maledetto qualsiasi cosa: il sole, me stessa, i pinguini, tutto!

Raccolsi più coraggio che riuscii a trovare e mi voltai.

Era appoggiata ad una colonna con un paio di occhiali da sole che stava fumando una sigaretta.

Indossava una maglietta grigio scuro e dei pantaloni bordeaux, al collo portava una collana argentata che le metteva in risalto le clavicole. Trascinò gli occhiali suopra la fronte e riuscii ad intravedere dai raggi due grandi occhioni azzurri ghiaccio, morii.

"G-giulia.. " non sapevo che altro dire.

 

Alba mi abbandonò, si sentì di troppo e decise di lasciarmi i miei spazi.

 

"Non ti devi preoccupare per prima, va tutto bene", ci eravamo messe al posto dove andai a fumare con lei e la sua amica per la prima volta.

"Lo vedi? Avevo ragione. Mi sono messa in ridicolo mentre dicevo che mi sarei messa in ridicolo, a volte vorrei trovare l'indirizzo di casa del Karma e dirgliene quattro".

 

Non capii il perchè, ma a quella frase scoppiò a ridere. Nessuno rideva mai alle mie battutine mediocri. Questo mi rilassò ulteriormente.

 

"Samantha -" la interruppi "chiamami pure Sam o Sammy, o idiota se mi si addice di più", di nuovo rise e sentenziò "Pinguino idiota...". Quello fu il mio turno per ridere e finalmente mi sentivo totalemte a mio agio con lei, ne fui assolutamente felice.

"...se dopo l'intervallo non hai qualche lezione particolare da seguire ti andrebbe di saltarla assieme a me e aiutarmi a fare una cosa?", quella frase mi intrigò quanto mi spaventò.

Cosa diamine avevo intenzione di fare quella ragazza? L'ora l'avrei saltata più che volentieri, a religione passavo tutto il tempo ad ascoltare musica e disegnare manga storpiati. Senza permettermi di pensare oltre le chiesi di cosa si trattava.

"Dobbiamo andare in aula professori a prendere una cosa.", capii al volo il suo piano e ne fui contrariata. "Hai per caso intenzione di prendere una tua verifica e modificarla?", se pensava di contare su di me si era sbagliata di grosso.

"Si, e qua entri in gioco te: devi entrare e prendermela mentre che distraggo il professor Ferrari.", contrariata più di prima replicai "Impossibile, se mai io intrattengo il professore e tu entri".

"non puoi, lui non ti conosce e si insospettirebbe. Ti prego Sammy, ho bisogno di te", si avvicinò a me e con un gesto inaspettato mi donò un bacio sulle labbra.







Note dell'autrice:

Perdonate la mia assenza ma ero alle prese con una nuova storia che sto pubblicando sempre qua, su EFP!
Questa volta sono tornata con un capitolo un po' più lungo, e spero di essermi fatta perdonare :3
Secondo voi saranno buone oppure no le intenzioni di Giulia?
Fatemi sapere se vi piace oppure no questa ff, spero di non far passare ulteriore tempo dal prossimo capitolo.
Buona vita gente!

Coss
   
 
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