I just wanted a coffee.
Viviamo per i nostri sogni e
desideri e con ogni nostra parola li rendiamo reali: forse sarebbe meglio
tacere per non disilluderli.
21 febbraio 1929
La festa è stata un
successo assoluto: c’erano tutte le autorità, il sindaco, il pastore e il
proprietario della banca King.
A fine serata ero a
dire poco esausta e con un’emicrania assolutamente insopportabile, ma ne è
valsa davvero la pena: balli, abiti lussuosi e una cena niente male.
E poi ragazzi, tutti
ricchi e alcuni anche decisamente belli, anche se due, a dire la verità, erano
fantastici: il figlio di Maynard Davenant, Oliver, con i suoi bei capelli
biondi ma soprattutto Maurice Hoover, bruno e slanciato.
Non sarei potuta
rimanere fino alla fine, ma papà mi ha lasciata: in fondo, anche se non
avessero voluto, lo avrei fatto lo stesso perché sarebbe scoppiata una
ribellione tra i ragazzi in sala.
Per tutta la sera hanno
guardato solo me, cioè non proprio: qualcuno faceva la corte a Katerine
Gresham, ma soltanto perché quella smorfiosa è l’unica ragazza nell’alta
società con gli occhi verdi e i capelli rossi; ammettendo pure che sia bella,
con me non può competere.
Lei ha 18 anni e io 14,
eppure anche i ventenni lasciavano le ragazze di 16-17 per stare con me…e
questo dice tutto.
Ma soprattutto ieri ero
una favola: avevo raccolto i capelli in uno chignon morbido così i capelli
rilucevano e la nuca scoperta faceva un effetto meraviglioso con il vestito
bianco panna e il nastrino oro sotto il petto…e io non ho bisogno di portare
il bustino come quelle…non ho paura che mi guardino perché so perfettamente di
essere bella…e poi io sorrido, gli invito con gli occhi senza farmi accorgere,
mica come loro che se ne stanno con il viso nascosto dai ventagli…anche se è
facile capire perché: il viso di alcune è così sgradevole, che senza quel
ventaglio i poveretti avrebbero un colpo e bisognerebbe chiamare il
medico…poverette!!
Per fortuna al posto di
Biancaneve non c’ero io, altrimenti i Sette Nani sarebbero morti d’infarto….
<
O mio Dio!! Ma questa
qui da dove l’hanno pescata?? Chi è ?? La sorella minore e più acida della
matrigna?? Ma poverette quelle ragazze sì, ma perché ti avevano intorno…. Vedi
di piantarla e crescere o ti scordi che mi metto a cercarti chiaro??….hai
visto, mi stai facendo impazzire: adesso parlo pure con un diario…sono andata
di testa ed è solo colpa tua!!>
Ero veramente
partita: a Rochester le giornate calde e soleggiate erano rare e io cosa
facevo?? Me ne stavo chiusa in casa a leggere un diario, come un’ammalata!!
Va bene, metà dei
miei amici erano fuori città e l’altra metà stava bloccando le linee
telefoniche dei college per sapere solo che le nostre poste non erano
efficientissime…io quel problema non l’avevo: mi era già arrivata conferma per
Darthmouth, quell’autunno…libertà.
Ma, anche se
non ci fosse nessuno con cui uscire, perché mai me ne dovevo stare tappata
dentro casa??
Potevo sedermi, o
meglio stravaccarmi, fuori: solo io, il sole, la mia musica e un po’ di
espresso macchiato…e ovviamente i miei diari droga.
Non avevo avuto
molto tempo quelle due settimane e, per quanto in crisi d’astinenza, l’ultima
mia parte razionale aveva deciso che gli esami erano più importanti.
Cominciai ad
organizzarmi: trascinai al sole la sedia sdraio con il tavolino, mi cacciai
l’MP3 nella tasca dei pantaloncini corti ( Non si spreca il sole!!) e preparai
l’espresso con la moka: mi aveva insegnato un’amica tornata dall’Italia e ero
rimasta incantata davanti al sapore del caffè forte con il latte…la mia droga
numero 2.
Accesi il fuoco
sotto la caffettiera grande e uscii di nuovo….sdraiata al sole come una
lucertola o un gatto riaprii il
diario…
7 aprile 1930
E’ un’ingiustizia!!!!
Non va bene, non è giusto, non è normale!!
Non è possibile che sia
successa una cosa simile…Vera…dovrei essere felice per lei….è la mia migliore
amica….mi sento in colpa a pensare queste cose, ma…ma qui c’è per forza
qualcosa fuori posto.
Le ha dato un bacio…o
meglio si sono baciati…e lei era così felice…persa….Vera, la mia migliore
amica, ha già baciato un ragazzo…sono preoccupata per lei, non si starà
buttando via al primo che arriva?? Certo Marc è un bravo ragazzo, ma lei che
ne sa?? Ma perché sta con lui…Cioè, non è bellissimo o di una buona
posizione…è uno dei ragazzi della città. .Io glielo ho anche chiesto, ma
quella mi ha guardato strana e ha solo sorriso…ma perché lui preferisce lei??
Insomma, non per voler
essere cattiva, ma Vera è solo graziosa, mica altro…sono sicura che quel
ragazzo ha qualche idea in testa…di certo vuole solo spezzarle il cuore…ma
come ha fatto Vera a cascarci??....dovrebbe capirlo che non è naturale che un
ragazzo di 17 anni si interessi così tanto a lei, quando ce ne sono di molto
più belle due passi accanto??
Lei dice che è normale,
che loro due sono davvero innamorati e che è così da tanto tempo…ma perché
allora nessuno è innamorato di me?? Cosa ho in meno di lei?? Niente!! Anzi
sono meglio…sono più ricca e più bella…Ma quella felice qui è lei…non io… lei
lavora nella fabbrica vicina… io studio ancora…. Cosa sta succedendo al
mondo??
Perché la felicità non
arriva a chi la chiede? Io voglio solo sposarmi con un ragazzo ricco e bello e
avere dei bambini?? E’ così tanto…e lei che mi dice che devo avere pazienza..
che arriva per tutte al momento giusto…perché non è il mio momento
giusto…quando arriverà?? Insomma cosa altro devo dare per il mio desiderio…non
è complicato da far avverare.. voglio solo essere la principessa del mio
piccolo regno…
< Ciao
principessa! Che dici, è brutto crescere di botto dopo che lo si ha chiesto
tanto…ma tu non ci pensi…o mi sbaglio?? Ripigliati ragazza, o diventi acida
come il caffè bruciato…il caffè…bruciato..>
-Il caffè!!
Accidenti, la mia droga numero 2!!-
Corsi in cucina,
molto, ma molto tardi per poter rimediare al disastro e me ne rimasi a
guardare il liquido ormai carbonizzato sul fornello.
Spensi il gas,
tolsi la caffettiera con le presine, la misi sotto l’acqua fredda e poi
ripulii il piano cottura.
per fortuna in
casa ne avevamo due e così preparai l’altra e riaccesi.
Preparai lo
zucchero e il latte e li portai fuori sul tavolino; poi, non appena fu pronto,
versai il mio meraviglioso espresso in un bicchiere e tornai all’aria aperta.
Versai subito il
latte….e iniziai a sentire il “richiamo dell’anello”, cioè del diario e, dopo
aver aggiunto velocemente al miscuglio quattro cucchiai giganti di zucchero lo
appoggiai di nuovo per farlo raffreddare.
15 gennaio 1931
Sono veramente colpita.
Niente da aggiungere…sono rimasta meravigliata…e questo non è bene.
Rosalie Hale non può
mettersi a guardare con la coda dell’occhio i nuovi arrivati.
Il problema è che non
potevo farne a meno…e non solo io, ma anche il resto delle personalità venute
ad accogliere il nuovo dottore dell’ospedale appena arrivato con la moglie e
il fratello minore.
Ad aprire la porta è
stata la signora Esme Cullen…cielo, sembrava una di quelle fate delle favole,
dolce materna e…bella; non avevo mai visto una donna più bella di me, ma non
sono rimasta troppo male…in fondo lei oramai è sposata…e poi…posso anche
ammettere che esista qualcuna…ma non posso sopportare di essere superata in
bellezza da degli uomini….se il dottor Carlisle Cullen e Edward si possono
dire umani…sembrano dèi greci...
Il dottore è alto, i
capelli biondo chiaro, gli occhi dorati e la pelle pallida…e un sorriso…per un
attimo sono andata in confusione…non capisco come la moglie riesca a stragli a
accanto senza perdere il contatto con la realtà…anche lei gli somiglia…gli
stessi occhi e pelle, ma hai una cascata di folti riccioli caramello…è inutile
con lei non riesco ad avercela…è troppo gentile, ospitale…e inoffensiva… e poi
penso che mi dovrebbe dispiacere per la signora…se dopo 5 anni di matrimonio
non ha ancora avuto un bambino, forse non potrà mai…povera donna.
E’ suo cognato che
proprio non riesco a digerire, lui, i suoi capelli rossi e la sua aria da
stupendo angelo vendicatore deluso dal mondo: come può avermi guardata così??
A metà della visita mi
ha guardata per un istante…mentre ero occupata a urlare nella mia testa quanto
fosse ingiusto che quei tre miracoli fossero venuti a rubarmi il primato…e io
gli ho lanciato la mia occhiata magica…già si dovrebbe ritenere onorato…non lo
faccio per tutti…e invece, quel coso mi ha fissata come fossi un essere
indegno di attenzioni…ma chi pensa di essere?? Il Padreterno?? Un divinità??
A appena tornata a casa
ci si è messa pure mia madre, con le sue domande sui nuovi arrivati....ma
perché deve tormentare me per i suoi pettegolezzi??
Accidenti al quel
ragazzo…accidenti…
Scoppia a
ridere…la vendetta della giustizia galattica arriva prima o poi.
< Non me lo
dire…la fantastica bellezza del paese rifiutata?! Brutto, ragazza??…certo che
è brutto…accidenti agli esemplari del sesso maschile e ai loro sbalzi
d’umore…però…” Un angelo vendicatore deluso dal mondo”…acci…non sembra
simpatico….sembra proprio uno stronzetto…forse hai
trovato qualcuno con cui fare il paio…ma almeno tu sei divertente e di diabete
da sdolcinatezza non ne fai venire…>
Allungai la mano
verso la tazza: era ancora troppo caldo.
22 novembre 1931
Grande notizia…Vera si
è fidanzata.
Stamattina verso le 10,
all’uscita della funzione, mi si è avvicinata e mi ha chiesto se quel
pomeriggio presto poteva venire da me perché aveva una grande notizia.
Alle due la stavo già
aspettando e alle tre, quando è arrivata l’ho praticamente trascinata al piano
di sopra.
Ci siamo sedute
sul mio letto e poi lei mi ha sorriso di botto, si è sfilata un guanto e mi ha
mostrato la mano…non c’era niente, ma il significato l’ho capito anche io.
-Ti sei fidanzata!!-
.Sì. E…-
-Come, quando,
dove…dettagli!!-
-Marc me lo ha chiesto
ieri sera: era venuto a fare visita ai miei e, mentre i miei per un attimo non
c’erano, mi si è inginocchiato davanti e mi ha chiesto se volevo sposarlo.
Ho solo annuito: Rosie,
giuro, non riuscivo a parlare.
Quando i miei sono
rientrati glielo abbiamo detto, avresti dovuto vedere le loro facce.
Mio padre si è alzato e
ha detto che andava bene, ma che non avrebbero potuto darci niente.. sai cosa
me ne importa…il primo di marzo mi sposo e vorrei che tu fossi la mia
damigella, Rosalie…-
Non mi sono trattenuta
più e le sono saltata addosso per abbracciarla… sono felice per lei, ma anche
un po’ inquieta…non saranno messi bene economicamente…come faranno a
mantenersi??
Però qualcosa mi
brucia…Vera…prima di me…
Sollevai la testa
di lato di lato e mi guardai attorno con la bocca piegata…che strano…sposarsi
a 17 anni…conoscevo alcune ragazze che ha erano andate a Las Vegas finite le
superiori per una cerimonia lampo… ma così, ufficiale, mi sembrava antico e
irresponsabile, anche se non erano passati più di 75 anni…
< Certo che però
anche tu…nella tua ingenuità e nel tuo egoismo sapevi già come funzionava il
mondo…e poi c’era la Depressione…ma l’ultimo tuo pensiero era quello di
dissuaderla… era normale…e anche il tuo sogno…stavi male?...sì, di sicuro…>
Allungai la mano
di scatto per prendere la tazza, ma con la mia solita
"scordinazione" ... o forse la
mia perfetta sfortuna, rovesciai tutto, intendo anche il latte e lo zucchero,
porcaccia, sul tavolino sul pavimento.
Mentre guardavo
il mio caffè a spasso sul pavimento, pensai di essere la vittima di qualche
spirito dispettoso…insomma, quello era già il secondo tentativo a vuoto!
Raccolsi e
ripulii tutto, tornai in cucina per preparare un’altra moka e riempii di nuovo
il contenitore dello zucchero e lo rimisi al suo posto.
Dopo aver finito
il tutto, me ne tornai fuori e ripresi a leggere.
2 marzo 1932
La cerimonia è andata
benissimo, anche se è stata semplice e sobria…anche troppo, ma in fondo più di
così non si potevano permettere.
Sono andata a casa di
Vera di prima mattina: il compito della damigella è aiutare la sposa, fino
all’ultimo secondo.
Il vestito era quello
della madre, con qualche modifica: una specie di camicetta di seta con le
maniche orlate di pizzo collegata alla gonna, lunga e senza altre decorazioni
che un ricamo sui fianchi, da un spessa fascia.
I capelli erano
raccolti in due trecce arrotolate poi insieme e legate da un nastro bianco con
una pietra di luna…il mio regalo.
Vera era bellissima,
semplice ma stupenda.
Pensavo che si sarebbe
messa a piangere, ma non lo ha fatto…era sempre lì, davanti a tutti, la mano
stretta in quella di Marc un espressione a metà tra l’estasi e la malizia…non
sono sicura che tutte le spose…sembrino… fate…perché dal viso nessuno avrebbe
detto Vera una donna comune…in quel momento….
16 settembre 1932
Sono stata da Vera per
tutto il pomeriggio: sembra l’ incarnazione della felicità.
Hanno problemi
economici e lei lavora tutto il giorno
in quella casa, ma dice che le basta l’amore di Marc e il suo bambino.
La gravidanza sta
andando avanti benissimo…si vede già un po’il pancione…Vera mi ha detto che
dovrebbe nascere verso la metà di febbraio prossimo.
Sono felice per lei e
vorrei che anche lei lo fosse, ma appena mi vede si accorge che qualcosa non
va e continua a chiedermi cosa…dice che siamo amiche e che le posso dire
tutto…ma io so che non è vero.
Come posso raccontarle
che sono invidiosa di lei e che in certi momenti non vorrei vederla…lei è lì,
con suo marito e il suo piccolo nel pancione…e io qui, da sola, come una
bellissima montagna, una ninfa a cui nessuno osa avvicinarsi per paura che
sparisca…Dio sono una donna anche io.
Il problema è che io
voglio non solo tutto quello che Vera ha, ma anche di più…lo ho già capito:
desidero anche il lusso.
Ma so anche che tutto
questo, forse mi farei bastare le cose che ho anche ora, mi dovrà essere dato
da qualcuno più importante di me…i miei genitori continuano a ripetere che
l’unico degno di me sarà molto più in alto nella scala sociale…e così l’attesa
si prolunga per la mia bellezza.
Forse se non fossi
così, avrei già un uomo…ma non rinuncerei al mio aspetto…io sono anche come
appaio, ma sono combattuta…io non voglio una parte e non darò mai solo un
brandello di me…io voglio tutto….
< Bel problema!!
Ora sei veramente impicciata…e sei più realista ogni secondo…ma anche più
ingenua…non dici niente di ingenuo, ma lo sei…sei una bimba, intrappolata nel
corpo di una donna…non ne vuoi uscire, ma ti senti impacciata, lo odi e lo
ami…>
Presi finalmente
la mia tazza e bevvi un bel sorso…stava per partirmi l’automatismo "Buooonooo!!”,
quando sentii uno strano sapore e misi il dito nel barattolo dello
zucchero…dopo essermelo portato in bocca, trasalii e sputai subito
tutto…maledizione!!....al posto dello zucchero avevo messo il sale!!!
Rovesciai tutto
nell’erba e, vicina a un attacco di rabbia da manicomio, andai un attimo in
cucina e dopo pochi minuti ritornai sulla mia sdraio.
20 dicembre 1932
Forse è il mio
momento…forse Vera aveva ragione…prima o poi aveva per tutte!!
Mio padre oggi aveva
dimenticato il pranzo a casa e allora mamma mi ha chiesto di portarglielo.
Come al solito mi ha
dimostrato che sono io la speranza per la famiglia grazie alla mia bellezza
che va sempre valorizzata…so di stare facendo la vanitosa, ma finalmente il
mio aspetto è servito a qualcosa… e allora mi ha pettinato i capelli per
poterli decorare con un nastro e mi fatto mettere il mio vestito bianco di
organza…mi stringe le vita…e l’effetto non è male.
Ho dato il pacchetto a mio padre, ma lui mi ha chiamata indietro per presentarmelo..per presentarmi lui…Royce King II.
E’ il figlio del padrone della banca e…bhe…veramente bello: occhi e capelli chiarissimi, un viso ammiccante e cordiale e un fisico slanciato.
- Rosalie, questo è Mr Royce King II.-
-Piacere.-
-Il piacere è mio.-
Abbiamo parlato per una decina di minuti.
- Scusatemi, ma io devo tornare a casa. Mr King, è stato un piacere-
Non ho pensato a sorridere come faccio con tutti i ragazzi, mi è venuto istintivo, voglio piacergli.
- Signor Hale, se vuole posso riaccompagnare io a casa sua figlia…così lei non si affaticherà…so che è stato ammalato…-
-Non si scomodi, la prego. Conosco perfettamente la strada. Grazie infinite per la proposta.-
-Stia tranquillo, Mr King, non è molto distante. Sono anni che Rosalie torna e viene in banca da sola.-
-Ma l’ultimo tratto è un po’ isolato e ultimamente girano persone poco raccomandabili…mi farebbe solo piacere riaccompagnarla, signorina-
-Sono d’accordo, allora .Rose che ne pensi?-
-Se davvero non le è d’incomodo, allora accetto.-
Ci siamo incamminati e dopo una decina di minuti Royce mi ha proposto di darci del tu:ero davvero felice…quel ragazzo mi piaceva ogni secondo di più.
E arrivata a casa mi ha baciato la mano
- E’ stato un piacere conoscerti, Rosalie. Spero di rivederti presto.-
Ero un po’ scombussolata, ma mamma mi ha subito trascinata fuori a fare la spesa e, quando sono rientrata ho trovato all’ingresso un grande mazzo di rose.
- Alla meravigliosa ninfa che oggi mi è stata presentata.
Royce King II –
Penso di stare impazzendo, non ho mai incontrato un ragazzo migliore di questo…
01
gennaio 1933
Non ho parole per descriverlo.
In questo momento sono la ragazza più felice della Terra!
Ieri sono andata alla festa di Capodanno dei King e Royce è stato il mio cavaliere.
Avevo un abito blu pavone, con un leggerissimo scialle argento, scollato, lungo e attillato…una favola.
Ho ballato tutta la sera, ma verso le 11 Royce ha proposto di andare a fare una piccola passeggiata fuori: ho accettato subito, perché mi sentivo accaldata.
Mi sono fermata a guardare la luna per un attimo, Royce mi ha messo un braccio attorno alla vita e mi ha sussurrato all’orecchio:- E’ meravigliosa, ma al tuo confronto non vale nulla.-
Poi mi ha abbracciata e stretta a sé e mi ha baciata….mi sono persa in quel calore.
Dopo qualche minuto, mentre io ero appoggiata contro il suo petto, mi ha alzato il viso.
- Profumi e sei bella come la rosa più preziosa del mondo e i tuoi occhi sono delle viole di zaffiro: sei la mia perfetta fata dei fiori, la mia ninfa. Nella mia vita non potrei chiedere altro che te.-
Ho pensato di svenire.
Questa mattina al mio risveglio oltre alle rose ho trovato anche un mazzo di viole…
12 febbraio 1933
Questo è in definitiva il più bel giorno della mia vita, forse ne arriveranno altro ancora più splendidi, ma se questo fosse il migliore, ne sarei felice.
E’ nato il bambino di Vera, Henry…è la creatura più bella che abbia mai visto, con due occhini spaesati e il respiro affannoso.
Sono rimasta con la mia amica per tutto il tempo e dopo di lei sono stata la prima a prenderlo in braccio… non ho parole…ma presto anche io avrò i miei…presto…
Sono tornata a casa di corsa, ma, appena entrata, sono stata intercettata da mia madre che mi ha accompagnata di sopra per sistemarmi, rifiutandosi di dirmi il perché di quella fretta.
Appena scesa ho visto Royce e gli ho sorriso: lui mi è venuto incontro e, quando sono stata nel centro del salotto mi si è inginocchiato davanti.
- Rosalie Lilion Hale, mi vuoi sposare, mia ninfa dei fiori??-
Sono rimasta senza fiato, ma poi gli ho detto di sì e lui mi ha messo l’anello, un magnifica brillante, al dito.
Abbiamo parlato per un po’ e fissato la data del matrimonio…il 20 aprile.
Quando l’ho riaccompagnato alla porta, mi ha stretta forte a baciata: sono rimasta stupita perché non mi aveva mai baciata così, con tutta quella passione e forza.
Domani andrò da Vera…ho scoperto di non invidiarla più…ora sono io quella più
felice….avrò tutto quello che ha lei e anche la ricchezza…finalmente il mio
sogno è reale…sarò la principessa del mio regno…
10 aprile 1933
Oggi c’è stata l’ultima prova del mio vestito…è una meraviglia assoluta: bianco panna, il corsetto è stretto e aderente con sbuffi alle maniche di velo ricamato e guanti di seta che arrivano fino alle spalle.
La fascia in vita è di pizzo realizzato anche con fili d’oro…ma la parte che preferisco è la gonna: è lunga, pesante, tutta di seta e ricoperta di velo, con uno strascico di 30 centimetri.
Riposto l’abito alcune delle donne presenti mi hanno fatto un regalo, ma quelli che mi stanno più cari sono quelli di mamma e Vera.
Il primo è un lungo abito grigio perla di seta, lungo e sobrio se non per una complicata cintura ricamata sulla vita…ed è proprio lì il particolare: è larghissima, perché è vestito da mettere alla fine della gravidanza; il pancione gonfierà la stoffa e la cintura combacerà alla perfezione…non poteva farmi augurio migliore.
Il secondo è un fiore di stoffa bianca, ricamato di blu da appuntare tra i capelli: Vera lo ha fatto ha mano e poi lo ha fatto irrigidire con l’amido: è il regalo d’auguri della mia migliore amica e il suo posto il giorno del matrimonio sarà tra i miei capelli….Finalmente ho tutta la felicità che ho sempre desiderato…nessun giorno sarà mai più bello di oggi….
E martedì ritorno da
Vera...Henry è più bello ogni giorno che passa...tutte le volte che mi vede
allunga le mani verso di me e ride...ha due fossette bellissime....
-10
Chiusi il diario e mi portai la tazza alla labbra….cosa era successo dopo alla ragazza che avevo visto cambiare sotto i miei occhi? Dove era??
Le era successo qualcosa di strano e terribile e di sicuro non si era spostata 10 giorni dopo l’ultimo scritto sul diario…
< Chi sei veramente?? Come mai non hai potuto realizzare i tuoi sogni…avevi una speranza così forte che li avevi resi reali…scoprirò cosa ti è successo, te lo prometto.>
Decisi di andare in municipio il giorno seguente a cercare informazioni…bevvi un altro sorso…
< Un’ unica cosa, non lo faccio solo per te chiaro?? E non scopro cosa accidenti ti è successo impazzirò e potrò dire addio alle mie due droghe…i tuoi diari e il mio caffè macchiato…guarda qui, per colpa tua mi tocca bermi il the…ora non ho più neanche diritto a un bel caffè…e pensare che per oggi non chiedevo altro…>
Angolino dell'autrice pazza
Ciao!!!!!!
Allora...capitolone....scusate se è un po' troppo lungo e se...ehmmm...sono stata un po' cattiva con Rosie...a 14 anni me la sono sempre immaginata così. XD
Grazie a tutte le persone che hanno letto e, in particolare:
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Scarlett blood
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Clitemnestra
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Wawa chan: 1000000 di grazie per il consiglio
Grazie anche a chi a aggiunto la storia nei preferiti...sono super commossa!!!, e scusate se non lo ho detto prima...ma....ehm...non sapevo dove guardare e un'amica me l'ha dovuto spiegare...^-^''''
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CallieAm
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Honey Evans
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Hoshimi
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Wawa chan
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Roxi_rock5
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sidney bristow
Al prossimo cappi.
Baci