Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: cin75    22/01/2016    6 recensioni
Dalla storia: "Avevano avuto a che fare con il Re dell’Inferno. Avevano fronteggiato più volte Lucifero in persona. Si erano azzuffati con arcangeli fuori di testa. Erano anche pronti ad un faccia a faccia con Dio dopo aver conosciuto perfino sua sorella. Ma questo....questo proprio non lo avevano messo in conto!!"
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ok, Crowley!! Che cazzo stai combinando?” sbottò Dean, quando si accorse che il cosiddetto Re degli Inferi, aveva messo su una vera e propria armeria infernale.
 
In quei giorni, avevano messo le mani su un demone e con i loro più che infallibili metodi, si erano fatti dire che cosa stesse accadendo nella città in cui si trovavano e in cui le persone non riuscivano ad essere guarite. Ed erano arrivati, così, a quella cantina, trovandoci dentro un indaffarato Crowley che dava ordini a destra e a manca ai demoni che erano con lui.
 
“Vedi mio caro scoiattolo, tra le tante scartoffie che si affollano nel mio regno, ho trovato un mirabolante incantesimo che rende una qualsiasi arma …come dire….invicibile!”
“E questo che vorrebbe dire?!” fece Sam
“Che da oggi in poi, chiunque venga ferito, trafitto o solo sfiorato da una di queste armi non avrà scampo. Né mano umana , né angelica, né di qualsiasi altro tipo potrà portare salvezza. E sai una cosa?” fece soddisfatto. “La morte per dissanguamento è lunga e dolorosa, proprio come piace a me!!”
“Figlio di una grandissima…..” ringhiò Dean , mentre armatosi della lama angelica che aveva sempre infilata nella manica del suo giaccone si lanciò contro il Re demone , che però, gli svanì davanti agli occhi.
 
Nello stesso momento, i tre demoni che erano al servizio di Crowley , risposero all’attacco dei due Winchester  e del sempre presente Castiel, al loro fianco.
Ci fu lotta cruenta, violenta. L’angelo scelse il suo avversario e così anche i due fratelli, ma se per Sam e Castiel le cose andarono avanti secondo regola: pugno, affondo, calcio, schivata , affondo e demone ko , per Dean le cose andarono diversamente.
Mentre il maggiore era impegnato nel suo corpo a corpo, nel momento esatto in cui stava per infierire mortalmente sul suo avversario, il demone abbandonò il suo tramite, lasciando il poverino riverso sul pavimento.

Dean gli andò vicino e cercò di aiutarlo, poiché vide che il ragazzo posseduto era riuscito a sopravvivere al demone che lo aveva “imprigionato”
“Ehi! Ehi!! tranquillo, ragazzo. Va tutto bene. Andrà tutto bene.” gli fece mentre lo aiutava a rialzarsi.  “Ti riportiamo a casa tua. Vedrai…nessuno ti farà più del male!”
Il giovane, con uno sguardo che Dean al momento non seppe decifrare, lo guardò fisso negli occhi.
“E chi ti dice che mi stesse facendo del male!” sibilò freddamente e in un attimo in cui il maggiore dei Winchester non ebbe nemmeno tempo di reagire, affondò il coltello che aveva ancora tra le mani, nel fianco di Dean.
Un respiro fatto di sorpresa e dolore uscì dalle labbra del cacciatore che istintivamente si ritrovò ad aggrapparsi alle spalle dell’umano traditore che affondò ancora e con più rabbia , squarciando di netto la carne trafitta.

“Nooo!!” gridò Sam poco distante da lui, mentre Castiel , invece si avventava sul ragazzo e metteva fine alla sua vita.
Sam prese quasi al volo il corpo del fratello ferito evitando che cadesse rovinosamente al pavimento. Portò immediatamente le mani alla ferita cercando di fermare il sangue che sgorgava liquido e caldo tra le sue dita.
“Dean…tranquillo ora…ora….ci penso io…” ripeteva Sam facendo più pressione.
“Sto’ diventando troppo… vecchio per questo lavoro , Sammy….mi sono fatto prendere di sorpresa da quel piccolo figlio di puttana…” biascicò Dean , cercando di restare lucido, nonostante provasse dolore.
“L’ho sempre detto che stai diventando vecchio, fratellone. Ma tu non vuoi credermi!!” provò a scherzare Sam , anche se era evidentemente preoccupato per il sangue che perdeva Dean. “Ora…ora ti porto in ospedale!” fece poi.
“Per fare cosa?...hai…hai sentito quel ….bastardo di Crowley. Non…non serve!”
“Questo non significa che io non ci possa provare!” intervenne prontamente, Castiel. L’angelo si sistemò accanto al corpo ferito dell’amico e spostando le mani di Sam, impose le sue.

Si concentrò e rilasciò il suo potere guaritivo. La luce tipica della sua grazia intenta alla guarigione, si sprigionò dalle mani dell’angelo e iniziò a coprire la ferita del cacciatore.
Ma a differenza di quello che accadeva ogni volta che Castiel andava in loro aiuto in quella maniera, questa volta non accadde niente. Le mani dell’angelo si sporcarono solo del sangue dell’amico che dal suo tocco angelico, questa volta non ebbe nessun giovamento.
“Non funziona….non funziona…” iniziò a sussurrare affranto Castiel. “Quello che ha detto Crowley su queste armi è vero. Non riesco a guarirlo….io…io non...non riesco...” Disse guardando un Sam sempre più preoccupato della sorte del fratello.
“Sammy…al bunker….Portatemi al bunker!” ripetè con fatica il maggiore, afferrandosi alla mano del minore, ancora pressata sul suo fianco insanguinato.
“No…io..io devo portarti in ospedale!” ribadì apprensivo Sam.
“No…non intenzione di tirare… le cuoia in un ospedale dove…. le infermiere non sono come quelle di Casa Erotica…..quindi…preferisco il bunker…”
“Smettila, Dean. Tu non stai per morire, ok?!” lo ammonì ridendo nervosamente.
“Ok! Allora puoi portarmi al bunker!” lo vinse il maggiore. E Sam , anche se non proprio convinto, si lasciò sconfiggere.

Dean infondo aveva ragione. Se Crowley aveva detto la verità, nessun medico avrebbe potuto fare qualcosa per lui. Almeno nel bunker poteva provare a trovare qualche incantesimo tra tutta quella conoscenza mistica.
 

Nel rifugio degli Uomini di Lettere, Castiel e Sam misero Dean nella sua stanza e il minore cercò di bendarlo alla meglio per evitare che il fratello continuasse a sanguinare così copiosamente come faceva.
Quando poi si assicurò che Dean, era più o meno calmo, richiamò l’amico angelo.
“Sta’ con lui. Io cerco qualcosa tra i libri dei Letterati!” fece allontanandosi solo di un po’ dal letto del fratello.
“Che cosa cercherai?!”
“Qualsiasi cosa che ci possa essere utile a rimediare ai danni causati da un arma maledetta!” e così dicendo corse nella biblioteca principale.
Ma più passava il tempo e più Dean stava male e si indeboliva. Sam girava frenetico tra i vari libri che riportavano ogni tipo di incantesimo, senza successo.
Scese tra i vecchi archivi, ma anche da quelle antiche conoscenze non ottenne nulla di concreto. In un attimo di profondo sconforto, il giovane Winchester si lasciò sopraffare dalla frustrazione e afferrando con forza uno degli scaffali, lo ribaltò con furia, gridando di pura rabbia.

Attirato da quel fragore, Castiel raggiunse l'amico e lo trovò che ansimava e fissava confuso le carte ormai sparse per tutto il pavimento. Gli occhi lucidi, il respiro affannato.
"Sam?!" lo richiamò con un tono preoccupato.
"Che ci fai qui? Ti avevo detto di stare con lui!" sembrò rimproverarlo Sam.
"Ho sentito dei rumori e...."
"Lo scaffale ha ceduto. E' tutto ok! torna da Dean...io....io vi raggiungo tra cinque minuti!" si giustificò, per poi finire cercando di mostrare più calma.
"D'accordo." Convenne l’angelo, ma solo per accontentarlo.
"Come sta?" fece poi, Sam, richiamandolo.
L’angelo si voltò di nuovo verso l’amico. Lanciò uno sguardo verso la stanza in cui Dean riposava e poi fissò di nuovo il giovane e mortificato lo avvisò delle reali condizioni del maggiore.
"Non bene. Peggiora a vista d'occhio!" confessò mentre obbediva a Sam e lo lasciava solo.

La sera passò veloce e le ore della notte si affacciavano impietose. Quella notte che poteva e pareva essere l’ultima di Dean Winchester .
La ferita di Dean non accennava a smettere di sanguinare , nonostante Sam e Castiel si affaticassero a bendarlo e ribendarlo. Quello che stava accadendo era esattamente quello che aveva detto Crowley. Dean stava morendo dissanguato sotto i loro occhi e senza che loro potessero fare qualcosa , un qualsiasi cosa per impedirlo.

Quando l’ennesima benda insanguinata fu gettata nel cestino della pattumiera e Dean sembrava , per così dire, tranquillo, Sam tornò alle sue ricerche e Castiel rimase a vegliare l’amico. Verso le quattro di notte, il maggiore sembrò iniziare ad agitarsi o meglio, a vaneggiare.
“Sammy….Sammy…” iniziò a invocare Dean in quelli che sembravano essere i suoi ultimi respiri di vita.
L’angelo gli si avvicinò, preoccupato.
“Dean….Dean, no, amico mio. Resisti, combatti. Ti prego!!” lo incoraggiava sperando in qualcosa che, purtroppo, sapeva non sarebbe accaduta.
“Sammy…Sammy….”
Castiel potè percepire quel suo stato terminale e si affacciò velocemente all’uscio della camera di Dean.
Sporgendosi nel corridoio chiamò a gran voce Sam che immediatamente accorse.
“Che c’è? Che succede?!”
“Io…io credo …credo che lui….” e poi facendo un respiro profondo: “Non penso che abbia più tempo!”
“No…no….” E corse all’interno della stanza per raggiungere il capezzale del fratello ormai, visibilmente , morente. “Dean…Dean per favore…per favore resisti. Non farmi questo…ho bisogno di tempo. Ti prego…”
Dean parve destarsi a quei richiami così accorati e disperati del minore. “Sammy…tranquillo, fratellino!”, tentando perfino di sorridergli. “Andrà bene….Tu starai bene!” sembrò volerlo consolare.
“NO!!! Niente andrà bene….e io non starò bene, perché tu non ci sarai a rimettermi in riga….Lo sai i casini che combino quando tu non ci sei. Dean…Dean…” lo richiamava quando vedeva lo sguardo del fratello perdersi nel vuoto di quello che sembrava essere l’inizio della morte.
“Sammy….Sammy…” ripeteva sempre più flebilmente Dean, mentre sentiva le forze e il respiro venirgli meno , fino a togliergli la capacità di tenere perfino gli occhi aperti.
“Dean, amico mio, resisti!” lo pregò perfino Castiel, afflitto dalla sorte da cui non era riuscito a sottrarre il fraterno amico.
“Dean…no….” Fece quasi con rabbia Sam, che in ultimo gesto di disperazione , prese il volto del fratello tra le mani tremanti, come per costringerlo a guardarlo, come se legare ancora i loro occhi in uno di quei loro sguardi complici, potesse tenerlo in vita. Ancora in vita.
“Sammy….” Esalò ancora il cacciatore e poi lentamente si lasciò andare.

Il cuore quasi fermo. Il respiro quasi del tutto assente. Il corpo del tutto scevro di ogni volontà.
Dean stava morendo lentamente. Inesorabilmente.
 

“Non è ancora il suo momento!” fece all’improvviso , una voce femminile, poco distante da loro.
 

Castiel scattò immediatamente mettendosi tra quella presenza e il letto dell’amico. Lo stesso fece Sam, rimanendo però accanto al fratello.
“Chi sei? Come hai fatto ad entrare?!” chiese rabbioso Sam, mentre le puntava la pistola contro.
“Sono pochi i posti in cui io non riesca ad entrare!” risposa pacatamente la donna.
“Allora la domanda giusta è: cosa sei?!” intervenne Castiel
“Credo invece che la risposta che ti serva è: qualcuno che può salvare tuo fratello!” ribattè la presenza.
“Tu..puoi….” balbettò Sam, con il tono misto tra speranza e prudenza.
“Se me ne darai la possibilità, sì. Posso salvarlo!” fece convinta e senza scomporsi più di tanto.
“E’ stato ferito da un arma maledetta che non lascia scampo!" spiegò con fermezza l’angelo.
"Ogni maledizione può essere sconfitta e tu , più di chiunque altro, dovresti saperlo!" asserì senza sarcasmo l'intrusa, rivolgendosi a Sam.
 
In effetti era quello che era successo con il marchio di Caino. Avevano perso ogni speranza eppure alla fine avevano trovato un modo, anche se dalle conseguenze a dir poco....oscure.
 
"Certo che lo so, ma con quale conseguenza!?" asserì infatti il minore dei fratelli.
"L'unica conseguenza che ti posso garantire è che non ci saranno conseguenze, non almeno quelle che di solito vi aspettate voi." sembrò volerlo tranquillizzare.
"Come posso crederti?!"
"Perchè non credermi?!" fece quasi come provocazione.
Sam e Castiel si guardarono. Sembrava come se si stessero parlando solo con i loro sguardi. Poi il giovane cacciatore le fece cenno con la pistola di avvicinarsi a Dean e dopo un ultimo sguardo con Castiel, le intimò cautela.
"Ti avverto...." fece prendendo la mira e puntandole contro l'arma. " Se lui muore per mano tua, tu muori per mano mia!" fu la chiara minaccia.
"Se lo avessi voluto morto, non sarei qui!" fece sempre con quel tono di voce tranquillo e pacato che a tratti pareva quasi dolce.
 
La donna che era di sembianze giovani, i lineamenti gentili, di piccola statura, avanzò lentamente. Sembrava quasi sfiorare appena il pavimento tanto i suoi passi erano leggeri.
Guardò Sam, che continuava a tenerle la pistola puntata all’altezza della testa e poi fissò anche Castiel che teneva stretta la sua lama , indirizzata verso di lei.
Spostò con movimenti gentili prima il lenzuolo che copriva Dean e poi, cautamente gli tolse anche la benda ormai completamente impregnata di sangue e quando lo fece , Dean, nella sua incoscienza , gemette.
La sconosciuta allora gli passò una mano sulla fronte e chinandosi appena verso il moribondo gli sussurrò dolcemente: “Andrà tutto bene. Sarai salvato. Ora voglio che tu ti abbandoni alla luce che ti accoglierà e che ti guarirà. Voglio che tu accolga il conforto che ti riporterà benevolo tra coloro che ami e che sono amati da te!” disse quasi come se fosse una preghiera, e dicendo quelle parole, impose una mano sulla fronte del cacciatore e una sulla ferita.

Poi chiuse gli occhi e benchè sia Cas e che Sam non potevano sentire, i due, vedevano le sue labbra muoversi. Stava recitando qualcosa. Un invocazione, una preghiera, un incantesimo.
Dio non volesse, l’ennesima maledizione!!
Durante quell’impercettibile mormorio, una luce tenue coprì sia la ferita di Dean che la sua fronte. Non sembrava la solita luce della Grazia di Castiel. Questa, pareva più densa ma altrettanto luminosa.

Dopo pochi istanti, la ferita che apriva di netto il fianco del maggiore dei Winchester era sparita, come se niente avesse mai leso quella carne.
Un respiro strozzato e profondo uscì dalle labbra di Dean che, acquistando di nuovo un roseo colorito e perdendo il pallore dell’imminente morte, si riprese e si ritrovò a fissare gli occhi increduli del fratello e dell’amico angelo che oltre che guardare lui, fissavano qualcun altro vicino.
Il maggiore voltò lo sguardo verso il punto in cui gli altri due guardavano e si scoprì a fissare due enormi occhi marroni e un sorriso dolcissimo che lo fissavano  amorevole e compiaciuti.
“Chi …sei?!” sussurrò appena.

La sconosciuta, senza mostrare imbarazzo, coprì di nuovo il fianco del cacciatore e gli sistemò addosso anche il lenzuolo, lasciando tutti completamente basiti.
“Io credo che tu debba riposare almeno per un po’. Per le presentazioni ci sarà tempo. Io vado di là. Quando ti sentirai pronto, quando vi sarete ritrovati…io risponderò a tutte le vostre domande.” fece passandogli le mani tra i capelli leggermente arruffati dal cuscino.
Dean, per quanto volesse ritrarsi da quel gesto, non riuscì a farlo in tempo e la mano della donna gli carezzò piano il capo.
 
Alcuni minuti dopo che la donna uscì dalla stanza del cacciatore, Castiel e Sam, aiutarono Dean a rimettersi in piedi.
“Dean….” fece Sam abbracciandolo. “Come stai? Come ti senti?” chiese premuroso.
“Io…sto….io credo di…stare bene!” rispose il maggiore tastandosi quel punto del corpo in cui era stato ferito. “Ma dove l’avete trovata?!”
“Credo che sia stata lei a trovare noi!” asserì il giovane.
“E’ un angelo?!” si informò Dean, guardando Castiel.
“No, io non…..io non credo. Non l’ho mai vista e poi non sono riuscito a vedere oltre ciò che è il suo corpo umano!” spiegò cautamente, al suo solito modo.
“Vuoi dire che non è un tramite? Che lei è…è così?” chiese Sam turbato.
“Una guaritrice?!” azzardò Dean.
“Con un simile potere?!” riflettè Castiel. “Non credo. So…sento..che c’è altro, ma non riesco a ..capire.”
“Beh! vediamo di scoprirlo, allora!” fece Dean che precedette gli altri due verso la sala principale del bunker.
 
Quando i tre fecero il loro ingresso, la donna era intenta a fissare una schiera di libri su una delle tante librerie del rifugio. Senza voltarsi fece capire che sapeva che non era più sola.
“Mi fa piacere vedere che sei uno dalla ripresa veloce, Dean Winchester!” fece , voltandosi solo dopo quella frase.
“A quanto pare devo ringraziarti!” rispose ironico , il cacciatore, avanzando verso il grande tavolo.
“A quanto pare!” convenne la sconosciuta.
“Puoi cominciare con il dirci chi sei, come ti chiami?!” fece Dean avanzando appena verso di lei.
“Potreste non credermi!” rispose pragmatica.
“Siamo di mente molto aperta!” fece Sam.
“Potrei spaventarvi!” con lo stesso tono.
“E ci spaventiamo difficilmente!” si unì Dean. “Andiamo, che cosa hai da nascondere? Dicci il tuo nome!” la incalzò, poi.
“Io ho molti nomi!” rivelò allora senza scomporsi.
“ Diccene qualcuno!” lo affiancò Sam.
“Potreste non conoscerli!”
“Io di certo, sì!” si accodò Castiel che raggiunse il fianco di Dean.
“Di questo non dubito!” fu la risposta enigmatica che sorprese i tre.
“Allora?!” la pressò il maggiore dei fratelli.

La donna avanzò appena, ma comunque, rimanendo abbastanza lontana dai suoi interlocutori. Drizzò un poco le spalle , come per guadagnare più altezza e giungendo le mani appena sopra il petto, prese un profondo respiro e chiuse gli occhi.
“Io sono la Stella del Mattino, la Porta del Cielo…”, iniziò con i vari appellativi e in quello stesso momento, l’aria all’interno della sala iniziò a muoversi come se avesse più consistenza. “…la Consolazione degli afflitti….”, continuava mentre una luce , da fioca a sempre più forte, iniziava ad avvolgerla ma senza coprirla o nasconderla. “..il sollievo dei peccatori….”, proseguiva, mentre quella potenza mistica si faceva sempre più palese.

“No…non può…essere…no…no..no…” si ritrovò a balbettare quasi terrorizzato Castiel, da ciò o meglio da chi si stava palesando davanti a loro.
“Ma cosa…” esclamarono sorpresi i due fratelli.

“Io sono Colei che non conosce uomo…”, fece ancora l’entità. “Io sono la Figlia del Padre , la Madre del Figlio, la Sposa dello Spirito Santo….”
“No!!!” si lamentò l’angelo, coprendosi gli occhi e cadendo sulle ginocchia, come chi viene sopraffatto dall’estasi più sconvolgente.
“Castiel??!” lo chiamarono i due fratelli, sbalorditi e allarmati dalla reazione dell’angelo che non avevano mai visto in quelle condizioni. L’amico, infatti, era completamente prostrato a terra e si copriva gli occhi con le mani.

“Io sono l’Angelo degli Angeli, la Vergine Fedele, la Madre Immacolata!”  sembrò, finalmente , aver concluso quella mirabile presentazione.

A quegli appellativi così palesi, ormai anche i due fratelli, completamente sconvolti da cotanto incontro , avevano ben inteso quale mirabile presenza avevano di fronte e increduli di tutto ciò che stava accadendo, non riuscivano a trovare parole per poter reagire in qualche maniera, anche perché più quella presenza si rivelava  loro, più una luce calda e avvolgente prendeva possesso della stanza in cui tale manifestazione era stata compiuta.
Ai suoi piedi quella stessa luce che solo poco prima aveva salvato Dean sembrava vorticare senza però causare danno.
Sul suo capo una corona di dodici stelle tante quante i suoi mistici privilegi.
 
“Santa…..Madre….di Dio!!” si ritrovò ad esclamare in preda allo sconcerto lo stesso Dean, mentre Sam invece ancora non riusciva a connettere.
 
Avevano avuto a che fare con il Re dell’Inferno. Avevano fronteggiato più volte Lucifero in persona. Si erano azzuffati con arcangeli fuori di testa. Erano anche pronti ad un faccia a faccia con Dio dopo aver conosciuto perfino sua sorella.
Ma Lei….lei era qualcosa, o meglio, qualcuno che non avevano e non avrebbero mai e poi mai messo in conto.
 
“Sì!” annuì dolcemente colei che ormai era nella luce. “Qualcuno mi chiama anche così!” asserì guardando Dean che immediatamente si sentì in dovere di abbassare, mortificato, lo sguardo.
La Donna sorrise e lentamente tutta la magnificenza che l’avvolgeva si affievolì, mostrandola agli occhi dei due fratelli e a quelli dell’angelo ancora angosciato, nella forma in cui l’avevano conosciuta. “Ma io preferisco quando mi chiamano con il nome che mi diede mia madre.” parve suggerire amichevolmente. “Se volete potete chiamarmi anche voi così.”
“Vuoi…” disse Sam e poi correggendosi immediatamente. “Volete che vi chiamiamo…”
“Miriam. Il mio nome è Miriam!” l’assecondò lei. “E potete darmi del tu.” convenne benevolmente avanzando verso di loro, mentre i due ragazzi, quasi istintivamente caddero in ginocchio.

Lei si avvicinò loro e impose le mani sui loro capi chini verso il pavimento.
“Non sono venuta qui per vedere i miei diletti preferiti, prostrati e impauriti da me. Io sono qui perché voi riacquistiate fiducia in ciò che state facendo. Nella missione di salvezza che vi siete prefissi. Ognuno di voi ha un compito e un destino da compiere. Un compito e un destino che nemmeno la mia , ormai, irrequieta famiglia, può contrastare.” volle spiegare mentre teneva le mani imposte sui due cacciatori penitenti.
“Dicci che cosa vuoi da noi!” sussurrò intimorito Sam, alzando appena un po’ la testa e in quel movimento non potè non notare il modo assorto in cui Dean taceva e ascoltava.
Non poteva crederci.
In un certo senso poteva capire e comprendere la sconvolgimento di Castiel, ma Dean..beh!! lui non si era mai piegato davanti a nessuno ed era certo che il maggiore avrebbe affrontato a muso duro anche Dio in persona o essenza o spirito o in chissà qualche forma. Ma Lei…Lei era riuscita a chetarlo definitivamente.

“Ho bisogno di scrutare i vostri cuori!” disse solo e in un attimo i tre si ritrovarono in tre posti divisi e separati.
Per un attimo ci fu smarrimento per quel cambio repentino, ma poi nessuno di loro si permise di replicare ad una simile situazione, data chi l’aveva voluta.


N.d.A.: Vi prego accettate con pazienza e con rassegnazione questo mio ennesimo sclero. Spero che questo luuuungo capitolo introduttivo vi abbia incuriosito. Sarà una storia di altre quattro parti. Una parte per ogni personaggio e poi uno conclusivo.
L'idea di Lei, mi è venuta, perchè.....perchè no?
I nostri hanno affrontato Lucifero, i profeti, gli arcangeli, il Re dell'Inferno e di sicuro affronterebbero a muso duro anche Dio. ma nella mia mente si è palesata la malsana idea:  " E se dovessero affrontare Lei?!"
Fatemi sapere che cosa ne pensate e se vi farà piacere , leggete come i nostri tre amigos, reagiranno nei prossimi capitoli.

Baci, Cin!!!!

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75