Storie originali > Introspettivo
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Autore: madamN    22/01/2016    0 recensioni
La mia professoressa delle medie diceva che in letteratura e poesia non si dovrebbe mai usare il "cosa". Solo stralci delle mie giornate migliori e peggiori
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliò nel bel mezzo della notte con Sbrigati e altre mille parole in bocca. Sbrigati, che dobbiamo andare a vedere le stelle! Mi ha detto Prendi la macchina fotografica e andiamo sulle stelle.
Io non capivo, ero ancora nella stretta di Morfeo.
Continuava a dirmi Sbrigati che andiamo al telescopio e se facciamo in tempo, prendiamo il treno giusto per le stelle.
Ma io non volevo staccarmi dal letto, non volevo staccarmi dal mondo, dal sonno. Ma cosa te ne fai, le risposi, di andare sulle stelle con tutto quello che hai qui? 
Ma io voglio andare sulle stelle, piagnucolò, stendendosi accigliata. 
La finestra era aperta e un fresco soffio estivo bastò a risvegliarmi i sensi, farmi aprir le palpebre, stringere le dita. Mi girai da lei, imbronciata sul cuscino, con qualche ciocca miele sulla faccia. E i raggi della Luna sbucavano dalle tende investendole il volto. 

Pensavo che la conobbi di notte ed aveva la stessa luce brillante della Luna, che le piaceva uscire di notte perché si sentiva più bella, che il buio le da fiducia. Che è come essere in una stanza piena di gente senza conoscere nessuno, il buio è un abbraccio. 
E quando abbiamo iniziato ad uscire la luce pian piano si spegneva. Sempre più opaca, sempre più triste. Pensavo fosse perché non mangia. Ne ho parlato con qualche dottore, ho chiesto, Scusi signor specialista, perché la mia bella sta male? E loro mi proponevano tac e controlli e appuntamenti, ma nessuno mi ha poi detto cos'avesse, e lei continuava a spegnersi.

Perché non vuoi andare sulle stelle? mi chiese sbuffando. E ora stava brillando, stava splendendo.

Come sempre, quella notte, la guardai;
Come mai, quella notte, la osservai: non ricordavo quanto fosse bella. 
Come sempre, quella notte, la sentii;
Come mai, quella notte, l'ascoltai: tutti prima o poi hanno nostalgia di casa.
 

Presi lo zaino e l'accompagnai sulle stelle. 

 


Titolo: La faccia della Luna - Tre Allegri Ragazzi Morti
  
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