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Autore: unbreakable    23/01/2016    2 recensioni
Ambientata in "Naruto: Road to Ninja".
 
Sasuke Uchiha era definito un "rubacuori", colui che era abituato ad avere ogni ragazza ai suoi piedi e cercava sempre nuovi approcci per conquistarne altre. Era convinto di aver fatto breccia anche nel cuore di Sakura Haruno ma, quest'ultima, col passare del tempo, si rese conto che quello non era il Sasuke di cui era innamorata, per ciò mostrò di non avere alcun interesse verso di lui. Sasuke, intuendo che ella non era caduta ai suoi piedi come aveva creduto, decise di continuare a corteggiarla così da farla finalmente innamorare.
Nonostante i vari tentativi, ogni suo approccio pareva non funzionare e la ragazza si dimostrava essere sempre meno interessata a lui.
Ce la farà Sasuke a conquistare il cuore di Sakura oppure dovrà mettere l'orgoglio da parte e arrendersi all'evidenza di aver bisogno di rinforzi?
 
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Questa storia mi è venuta in mente mentre guardavo il sesto film di Naruto.
È la prima volta che mi cimento in una storia comica/demenziale, quindi siate clementi.
Sarà una mezza SasuSaku ma ci sarà anche un po' di NaruHina. Spero possa strapparvi almeno un sorriso!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Osservava il suo obiettivo mentre camminava al fianco di un'altra ragazza, molto bella e sicuramente più aggraziata della sua compagna. Entrambe avevano due ceste in mano con vari prodotti presi dai reparti appena passati, ed in quel momento sembravano concentrate a cercare con lo sguardo i tipi di carne che dovevano prendere. Sasuke si era fermato a pochi passi da loro e le osservava timoroso, mentre nelle sue orecchie arrivava il suono delle loro voci ─ stalker ─ e ciò lo portava a domandarsi come doveva approcciarsi quella volta: doveva attaccare bottone con una dolce ma scontata frase oppure essere cordiale e fare ad entrambe qualche complimento, o solamente a Sakura? O forse avrebbe dovuto comportarsi come il vecchio amico che era un tempo e cercare di ammaliarla in seguito, dopo aver calmato le acque tra loro due? Doveva davvero ignorare Ino per arrivare dritto al punto ─ Sakura ─ oppure si sarebbe mostrato maleducato agli occhi di entrambe ma, soprattutto, di lei? ─ La sentite la disperazione?
Qualunque opzione si poneva sembrava essere sbagliata e ciò lo riportava continuamente al punto di partenza: come doveva approcciarsi, quella volta? Sarebbe andato tutto liscio come l'olio come aveva sperato e sognato? Oppure si sarebbe dovuto aspettare un bel pugno dritto in faccia e fare la figura dell'idiota davanti a chissà quanta gente? Più domande si poneva e più era difficile trovare una risposta che lo potesse soddisfare e sopratutto calmare. L'unica cosa sicura in quel momento era che lei era davanti a lui, a pochi passi, e che l'Uchiha non poteva perdere ulteriore tempo con domande stupide ─  il nostro esperto di donne si trova nei casini.
Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per un paio di secondi, ripetendosi nella testa che lui poteva fallire almeno due volte, ma non una terza ─ sì, credici ─ e che quella volta avrebbe sicuramente avuto quel successo che tanto bramava. Si ripeté anche che non c'era alcun bisogno di avere paura, in fondo era pur sempre una ragazza e lui era un esperto a riguardo; sapeva quando era il momento di correre ai ripari e quando, invece, doveva attaccare. Non era un rammolito ─ osò ripetersi nel tentativo di calmarsi ─ e di certo non si sarebbe lasciato mettere i piedi in testa da una ragazza, né voleva mandare in fumo la sua reputazione da playboy costruita con tanta fatica e impegno ─ davvero faticoso, già. Poco dopo riaprì gli occhi e guardò con sguardo serio Sakura, che era ancora di schiena e parlava con la sua amica; fece un passo in avanti e allungò una mano, nell'intento di darle una pacca sulla spalla per attirare la sua attenzione, ma ancora prima che potesse farlo, qualcosa ─ o meglio, qualcuno ─ finì proprio addosso a lui. In pochi attimi si ritrovò sdraiato a terra, con una persona sopra il suo corpo: non era proprio tanto leggero, infatti ─ essendo sdraiato di lato ─ la sua spalla destra stava chiedendo pietà, essendo pressata contro il pavimento gelido del market. Sakura ed Ino si girarono verso quell'improvviso rumore, come fecero anche le altre tante persone lì presenti che avevano sentito quel fracasso prodotto da un ragazzo dai capelli biondi appuntiti e vestito di una tuta color arancione e nera.
«Naruto!?» Urlò all'improvviso Sakura, attirando specialmente l'attenzione di Sasuke ed Ino, ma anche dello stesso ragazzo. Entrambi la guardarono un po' spaesati, non sapendo esattamente cosa volesse dire con "Naruto" ─ ricordo che in Road to Ninja lui non si chiama in quel modo.
«Menma... potresti toglierti? Non sei poi così leggero!» Si lamentò Sasuke, non sentendo più la spalla. Aveva addirittura il timore di essersela rotta, data l'irruenza con cui il biondo gli era andato addosso e l'aveva fatto cadere per terra. Il ragazzo in questione sussurrò un paio di scuse, per poi alzarsi dal corpo dell'altro e aiutarlo ad alzarsi; prima di tutto si diede un paio di pacche sulla spalla, nell'intento di farla tornare nuovamente sensibile. In quel momento, però, notò la pelle pallida di "Menma" e la sua espressione turbata: non ebbe nemmeno il tempo di chiedergli cosa fosse successo che subito, quest'ultimo andò a nascondersi dietro la sua schiena come un bambino che cerca di proteggersi da un gruppo di bulletti ─ la sto trovando una visione adorabile: Sasuke che protegge Naruto dai bulli; non è una cosa tenera?
«Che ti prende Naru-- Menma?» Pronunciò Sakura, correggendosi prima che potesse concludere il vero nome del ragazzo ─ anche se sconosciuto agli altri; difatti sia Sasuke che Ino rimasero nuovamente un po' confusi, specialmente a causa dell'agitazione che la rosa aveva mostrato nel mentre che correggeva il nome.
«L-Lei!» Disse Naruto, puntando il dito verso una figura femminile che si stava avvicinando con furia verso di loro. La ragazza in questione aveva dei lunghi e lisci capelli scuri, ed una frangia le arrivava fin sopra le sopracciglia, coprendo la fronte. Indossava una giacca color viola pastello aperta, lasciando scoperto il suo top che lasciava vedere gran parte della sua pelle e del suo petto ─ essendo piuttosto scollata. Sasuke la guardò confuso, non provando la stessa paura di Naruto nei confronti della ragazza: la conosceva ed erano buoni amici, e probabilmente era addirittura una delle poche ragazze con cui non aveva avuto la briga di provarci ─ ovviamente, è una violenta ossessionata da Narut-- okay, Menma.
«Perché staresti scappando da lei?» Domandò Ino con gentilezza, osservando preoccupata il volto turbato di Naruto. Sakura, invece, sapeva bene perché stesse fuggendo dalla ragazza: aveva già avuto l'occasione di scontrarsi con lei, e non era una delle migliori compagnie, al momento. Non aveva un minimo di femminilità a parte la premura con cui lasciava scoperto gran parte del suo corpo e come si prendeva cura di sé, per il resto sembrava essere davvero violenta e suscettibile, specialmente quando si trattava del biondo.
«È da questa mattina che mi insegue e mi minaccia, non ne posso più!» Confessò Naruto, non spostandosi nemmeno di un centimetro da dietro Sasuke, sebbene quest'ultimo avesse tentato di mantenere un minimo di distanza dal ragazzo, anche se senza successo dato che il biondo si riattaccava alla sua schiena peggio di una sanguisuga. L'Uchiha aveva comunque lanciato varie occhiate a Sakura, cercando di capire perché prima lo avesse chiamato Naruto invece di Menma: si domandava se fosse un soprannome dispregiativo che aveva voluto dargli per prenderlo in giro oppure se era un nomignolo affettuoso per dimostrargli il suo affetto nei suoi riguardi. In entrambi i casi, a Sasuke sembrava dare un po' fastidio, soprattutto perché aveva notato quanto i due si fossero avvicinati nell'ultimo periodo ─ che il nostro intenditore di ragazze sia geloso?
Non aveva pensato che, ipoteticamente, uno dei motivi per cui venisse continuamente rifiutato dalla rosa potesse essere la presenza di un altro ragazzo nel suo cuore. Anche se non sembrava essere proprio quello il motivo ─ tu dici? ─ poteva essere comunque una probabilità: dunque, qualcuno forse era stato più veloce di lui e gli aveva rubato il posto, e solo quei pensieri procuravano una rabbia ─ o gelosia? ─ che nemmeno lo stesso Sasuke sapeva spiegarsi. Volse il suo sguardo a Naruto, che era ancora dietro di lui con i soliti occhi spaventati, e cercò di scrutarlo il più possibile, così da capire se ci fosse davvero qualcosa tra Sakura ed il ragazzo in questione.
«Ma guarda un po'... ti cerco e non appena ti trovo sei in compagnia della solita tipa, eh?» Disse Hinata, con tono deciso. Ovviamente la sua rabbia si vedeva anche nella sua espressione, non solo nella voce: i suoi occhi furiosi prima guardavano Naruto e poco dopo Sakura, che piano andò a nascondersi dietro Ino, che la lasciò fare. Quella situazione stava seriamente prendendo una piega abbastanza strana, soprattutto perché la Yamanaka e Sasuke erano diventati degli scudi viventi.
«Che ti prende, Hinata?» Domandò Ino, sempre con la solita gentilezza e calma. La Hyuga fece un passo verso Sasuke, così da potersi avvicinare maggiormente anche a Naruto ma, quest'ultimo, prese tra i pugni la maglia dell'Uchiha e lo tirò a sé, così da poterlo utilizzare ancora come un possibile scudo. Inutile dire che quel gesto irritò abbastanza Sasuke, talmente tanto che aveva quasi voglia di scostarsi e lasciar fare ad Hinata quello per cui era venuta; ma non era così crudele e Menma era un suo caro amico, per cui accantonò subito quei pensieri ─ che amico premuroso!
«Voglio solo parlare con Menma, ma a quanto pare preferisce la fronte extra large a me» Rispose lei, portando in seguito il suo sguardo su Sakura, che continuava a nascondersi dietro la schiena di Ino. Era incredibile, secondo Sasuke, quanto lei e Naruto avessero paura di Hinata. Lui non l'aveva mai vista come una ragazza pericolosa, l'aveva sempre ritenuta una tipa con un carattere forte e indipendente: per questo si chiedeva cosa ci trovasse di così bello in Menma, che in confronto era un cane bastonato.
«Non vedi però che così lo intimorisci? Cerca di essere più gentile!» Cercò di convincerla Ino, che in quel momento era l'unica ad aver voglia di sistemare quella bizzarra situazione. Dal canto suo, invece, Sasuke voleva solo iniziare e portare a termine il motivo per cui era veramente lì, ovvero Sakura. Non aveva preso in considerazione l'intrusione di altre due persone oltre alla Yamanaka, quindi doveva inventarsi alla svelta un piano per portare via Sakura da lì e averla tutta per sé ─ Sasuke versione stratega.
«Se lui non scappasse in continuazione non sarei costretta a comportarmi in questo modo, e se non lo trovassi sempre in compagnia di questa senza tette non mi arrabbierei neanche» Dopo questa esclamazione, Sakura ─ totalmente imbarazzata ─ si sentì costretta a portarsi le braccia contro il petto, così da coprirsi il seno poco prosperoso, specialmente perché Sasuke e Naruto si trovarono costretti ─ dopo un'esclamazione del genere ─ a volgere lo sguardo sul punto citato dalla Hyuga. Fu questo, probabilmente, a scatenare un aumento della rabbia di Hinata, avendo notato lo sguardo di Naruto sul corpo dell'altra e, dunque, si trovò a ringhiare contro la povera Sakura che cercava protezione da parte della bionda ─ un pitbull è più docile di lei...
«Smettila di andare dietro a Menma!» Urlò rabbiosa, incrementando la paura di quest'ultima. In quell'istante, Sasuke studiò bene la situazione: Naruto era dietro le sue spalle, completamente spaventato; Ino cercava di calmare la situazione ma sembrava che la cosa le stesse solo sfuggendo di mano; infine, Sakura voleva solamente andarsene da lì e al più presto, così da non doversi più subire la rabbia della Hyuga. Quelle che apparentemente sembravano solo complicazioni, in realtà, si rivelarono essere dei punti a suo favore: in pochi minuti aveva ideato un piano piuttosto carente ─ o almeno così poteva sembrare ─ ma che in realtà era l'unico che poteva funzionare davvero sia per aiutare Sakura, che sé stesso per il suo scopo ─ com'è intelligente!
«Scusa se mi intrometto, Hinata» Disse subito Sasuke, mettendosi in mezzo tra lei ed Ino. «Io e Sakura in questo momento avremmo un appuntamento, quindi ti dispiace sfogare la tua rabbia sul diretto interessato?» Non solo Sakura rimase totalmente sbigottita e paralizzata, ma anche gli altri presenti ─ addirittura la Hyuga ─ rimasero a bocca aperta, puntando i loro occhi prima su Sasuke, poi sull'Haruno.
«Appuntamento? Io e te!?» Domandò la rosa, osservando titubante l'Uchiha. Prima che qualcun altro potesse ribattere sull'argomento, il ragazzo si sbrigò ad afferrare la mano di Sakura ─ obbligandola pure a mollare lì la sua spesa ─ ed a tirarla via da dietro la schiena di Ino; salutò con un cenno del capo gli altri e trascinò con sé la ragazza, che confusa si lasciò portare via. Dietro di loro le suppliche di Naruto di rimanere e di salvarlo dalla Hyuga si facevano sempre più silenziose, ed entrambi si sentivano un po' in colpa ad aver mollato il loro amico al suo tragico destino con Hinata. Entrambi sapevano quanto la Hyuga fosse pazza di lui ed anche da quanto; ricordavano comunque che da bambina era più timida e meno violenta anche se sempre con un carattere poco docile, e col passare del tempo aveva imparato a comportarsi ancora peggio. Era diventata addirittura manesca ed era più permalosa di Sakura, per cui bisognava stare attenti a non infastidirla troppo, sennò era guai seri ─ piccola vipera.

I due si ritrovarono in un giardino vicino al market da cui erano scappati ─ ovviamente destinazione prefissata da Sasuke nel suo piano, non era stata casuale ─ e miracolosamente per l'Uchiha non c'erano tante persone. Nessuna ragazza che aveva conquistato si trovava nei paraggi, quindi era libero di poter fare ciò che voleva e di non essere disturbato da nessuno come l'ultima volta. Entrambi avevano il fiatone per la corsa che avevano fatto, e l'Haruno poteva definirsi libera dalla morsa di Hinata che era stata poco delicata come suo solito. Probabilmente avrebbe dovuto ringraziare Sasuke dato che l'aveva salvata dalle grinfie della ragazza, ma non era stupida: si definiva ingenua, però era capace di intuire quando qualcuno aveva qualcosa in mente, e sapeva bene che l'Uchiha l'aveva portata via per un motivo a lei sconosciuto ─ presto penserai che essere torturata da Hinata non è poi così male come essere in compagnia di Sasuke.
Dopo aver ripreso un po' di fiato, l'Uchiha guardò Sakura, che era ancora intenta a riprendersi dalla frenetica corsa. Adesso che erano da soli, una domanda gli sorgeva spontanea: "e ora che faccio?". Aveva pensato a come liberarla e averla per sé, ma non aveva pensato come rivolgerle la parola una volta soli. Non poteva usare le solite tecniche di abbordaggio, quelle erano totalmente inutili con lei e di certo non voleva essere ripetitivo. Non aveva nemmeno un mazzo di fiori da darle e non aveva nessuna scusa con cui attaccare bottone, non sapeva neanche come cercare di provarci senza irritarla dato che l'ultima volta aveva osato addirittura minacciarlo con un biglietto. Non si era mai trovato in difficoltà con una ragazza, quella era la prima volta e, doveva ammetterlo, era davvero a disagio. Non sapere come parlare con lei lo metteva in agitazione ed in imbarazzo, soprattutto perché non era da lui non sapere come comportarsi con una ragazza. Aveva avuto a che fare con molte di carattere difficile e ne era sempre uscito vittorioso, ma quella volta era diverso; non sapeva spiegarsi se fosse perché erano stati amici da sempre oppure perché era stato rifiutato da lei già due volte, o semplicemente perché la personalità della ragazza, in alcuni momenti, lo metteva a disagio. Ma ormai aveva deciso di buttarsi e di intraprendere quella "avventura" per conto suo, non pensando minimamente alle conseguenze della sua decisione: peggio di così non poteva andare, no? ─ Facciamo il tifo per Sasuke!
«Hinata ce l'ha proprio con te» Ruppe il silenzio, continuando ad osservare Sakura che ormai non aveva più il fiatone. Quest'ultima puntò lo sguardo su Sasuke, scrutando la sua espressione; era inutile, non riusciva a togliersi dalla testa che il ragazzo avesse qualcosa in mente e che le sarebbe toccato arrabbiarsi, come sempre.
«Arriva al dunque» Disse poi, non distogliendo lo sguardo da lui. L'Uchiha rimase un po' interdetto dalle parole della ragazza, specialmente perché aveva capito sin da subito che non l'aveva aiutata senza un valido motivo ma che sotto c'era qualcos'altro. Evidentemente non era riuscito a mascherare il suo disagio e la sua preoccupazione, e ciò che Sakura aveva detto lo aveva messo ancora più a disagio ─ chi avrà la meglio?
L'inebriante profumo dei fiori del giardino non serviva a calmare i nervi di Sasuke, che si sentiva ad un passo dal fallire nuovamente. Le chiazze colorate sparse un po' ovunque davano brio all'erba verde, che si muoveva al ritmo del vento tiepido; l'odore frizzante dei frutti appesi agli alberi si mescolava con quello dei fiori, creando un aroma contrastante che inondava le narici di entrambi. Il canto dei volatili che svolazzavano nei dintorni interrompeva quel silenzio che sembrava voler durare un'eternità, soprattutto perché Sasuke non sapeva cosa dire. Cosa avrebbe dovuto risponderle, veramente? Che ormai lei era diventata come un'ossessione per lui, e non sapeva nemmeno perché? Che era talmente difficile conquistarla da creare in lui un senso di debolezza? Che ormai non era più una semplice amica, ma che tra loro ─ secondo lui ─ si era creata una specie di alchimia? Cosa avrebbe dovuto dirle esattamente, senza sembrare troppo stupido e mieloso? Non si era mai ritrovato in una situazione simile, e quel momento era diventato abbastanza ansioso per lui, che non sapeva nemmeno come parlarle ─ Sasuke è messo davvero male...
 «Ritorno indietro: ho lasciato lì la mia spesa» Si affrettò a dire Sakura, unendo la sua voce al suono dei volatili nelle vicinanze. In quel momento, Sasuke prese un respiro profondo e con decisione si avvicinò a Sakura, afferrandola per un polso, in modo da fermarla. Quest'ultima tornò a guardarlo, un po' confusa, e continuava a domandarsi che cosa avesse veramente in mente il ragazzo.
«Ammetto di essere stato uno stupido le ultime volte in cui ci siamo parlati» Dichiarò, osservando gli occhi color smeraldo di lei. Lo sguardo intenso di Sasuke mise in imbarazzo la ragazza, soprattutto perché, in quel momento, la sua espressione del viso le stava ricordando il vero Uchiha Sasuke: quello che lei conosceva sin da quando era bambina, quello per cui aveva preso una cotta da giovane e quello per cui quel sentimento era continuato a maturare col passare del tempo. L'espressione del ragazzo in quel momento non lasciava trasparire alcuna emozione, e le due iridi completamente nere non dicevano niente: erano solamente due occhi che la guardavano. Si sentì persa in quel contatto visivo, talmente tanto che non riuscì nemmeno a rispondere con un "sì, sei stato uno stupido ultimamente"; cosa che avrebbe tanto voluto dire. Sasuke lasciò andare la presa sul suo polso, e continuò a guardarla con il medesimo sguardo.
«Siamo amici da tanto tempo, e mi dispiace aver rovinato in questo modo il nostro rapporto; ma uno stupido deve fare cose stupide, no?» Disse ironicamente, azzardando un sorriso. Anche Sakura si ritrovò a sorridere a quelle parole, un po' spaesata; non sapeva più cosa pensare, perché Sasuke in quel momento sembrava essere davvero serio e, per questo, voleva provare a fidarsi di lui.
«È vero... sei uno stupido e ti comporti da tale. Ultimamente sei stato insopportabile e mi facevi soltanto venire voglia di tirarti tanti bei pugni, ma l'importante è che tu te ne sia reso conto in tempo» A queste parole Sasuke alzò un sopracciglio, osservando il volto sorridente della ragazza. Probabilmente non aveva capito cosa volesse dire, per cui si azzardò a chiederglielo. «In tempo? Che vuoi dire?»
«Voglio dire che non hai mandato all'aria il nostro rapporto, perché ti sei accorto in tempo che stavi sbagliando» Rispose Sakura, sorridendo in direzione dell'altro. L'Uchiha ricambiò il sorriso, avvicinandosi maggiormente all'altra. Allargò le braccia e dopo circondò il corpo di lei con esse, stringendola a sé in un abbraccio; inutile dire che in quel momento si sentì sano e salvo, come se avesse schivato per un pelo una catastrofe naturale. Si intenerì non appena sentì il corpo di lei irrigidirsi sotto quell'abbraccio ─ che nemmeno ricambiò, ma a parte questo ─ lui cercò di godersi quel contatto, dato che era da un po' di tempo che tra loro non c'era quella pace. In quel momento poteva affermare di riuscire a toccare il cielo con un dito, avendo fatto pace con una delle sue più care amiche, e ciò significava solo una cosa: dato che erano riusciti a sistemare le cose tra loro, Sasuke avrebbe potuto ideare nuovi stratagemmi per conquistare il cuore di Sakura, la quale adesso si fidava ciecamente di lui come ai vecchi tempi ─ è una persona orribile. Sorrise beffardo mentre continuava ad abbracciarla, ideando nella sua testa nuovi possibili piani con cui fare dell'Haruno la sua nuova conquista. In lui si era acceso un nuovo fuoco che nemmeno l'acqua sarebbe riuscito a spengere ─ Amaterasu interiore? ─ ed era convinto che, la prossima volta, ci sarebbe riuscito. Solo che non poteva fare tutto da solo, avrebbe avuto bisogno di un grande aiuto per mettere in atto i suoi piani, e sapeva già a chi chiedere, per questo si sentiva più ottimista del solito ─ non ci voglio credere... Sasuke si sta approfittando della situazione, ma come si può essere così meschini!? Qualcuno salvi Sakura anche se sono io l'autrice della storia!



Nel mentre, Uzumaki Naruto veniva trascinato ovunque da una graziosa e dolce ragazza di nome Hinata Hyuga ─ sì, la violenta di prima.
Da bravo gentiluomo, il ragazzo l'aveva accompagnata ovunque lei volesse: a fare qualche compere, a mangiare, a fare una passeggiata e chi ne ha, più ne metta.
Naruto aveva cercato varie volte di squagliarsela, ma Hinata lo aveva sempre preso di forza e costretto a rimanere accanto a lei. Persino Ino aveva cercato di aiutarlo, ma aveva solo ricevuto insulti dalla Hyuga, che non aveva alcuna intenzione di lasciarsi portare via l'Uzumaki.
Uzumaki Naruto dentro di sé gridava aiuto, mentre fuori piangeva disperato: si sentiva in trappola ─
io credo in me e nel cuore mio; Naruto, Naruto!











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Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata con questo nuovo capitolo, dove altri personaggi sono stati introdotti.
Non potete neanche immaginare quanto mi stia antipatica Hinata in Road to Ninja, proprio non la sopporto; però è una fonte di ispirazione per scrivere qualcosa di demenziale tra lei e Naruto. Inoltre questa storia è anche una NaruHina (per metà: ci saranno solo piccoli momenti tra loro. In più mi sembra improbabile ci sarà qualche del romanticismo tra i due, specie per colpa di lei xD), quindi preparatevi ad altre loro apparizioni!
Credo anche di aver trovato la colonna sonora perfetta per la mia fanfiction ( https://www.youtube.com/watch?v=AwUNMOgoHI4 ); almeno secondo me ci calza a pennello! Ditemi voi se è azzeccata!
Anche questo capitolo ho cercato di introdurlo un po' più sui sentimenti che sul demenziale, anche se non manca di certo (odioso Sasuke!). Spero vi abbia strappato un sorriso e che il proseguimento della storia vi stia piacendo; personalmente, io mi sto divertendo davvero un sacco a scriverla!
Vi ringrazio per aver letto e recensito.
Alla prossima!
  
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