Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: I aint bothered    17/03/2009    5 recensioni
Innanzitutto il titolo è provvisorio. non avevo proprio idea di quale mettere e ho messo quello. cmq, siamo a Forks e i personaggi sono tutti quelli della Meyer con in più alcuni inventati da me, myself and I. Ah! tenete in considerazione che Bella è trasformata, Nessie è nata ma frequentano ancora il liceo. detto questo spero che vi piaccia, ci tengo molto.. Buona lettura! Prongsina... PS: mi piacerebbe trovare numerose recensioni. grazie!! :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Antefatto. 

Mi chiamo Grace Biel. Sono nata nel 1921 e rinata  nel 1939. Sono una vampira. Per molti decenni ho vissuto nutrendomi solo di sangue umano, ma da circa qualche mese ho conosciuto una famiglia della mia specie un pò, come dire? Bizzarra : i Cullen. Ora il dottore, Carlisle, insieme al resto della sua famiglia mi sta aiutando a diventare come loro, vegetariana….. 

Primo capitolo.

   << Sbrigati Grace. È tardi. Dobbiamo andare a scuola. >> mi fece notare Alice svolazzando qua e là nella stanza raccogliendo i libri per le lezioni di quella mattina.
In casa Cullen erano tutti pronti e perfetti per andare chi a scuola, chi a lavoro. Mancavo solo io all’appello. Come al solito ero rimasta tutta la notte al computer a scrivere le mie storie dell’orrore prese dalla mia esperienza personale, e avevo perso totalmente la cognizione del tempo. Agli umani piaceva molto leggerle, ma ovviamente non gli davano molta importanza perché non credevano alle fantastiche storie sui vampiri.
Sciocchi ingenui.
Chiuso il computer, già pronta come ogni volta, andai direttamente da Renesmee che era tenuta in braccio da Esme. Le baciai la fronte e mi lanciai dalla portafinestra per raggiungere gli altri, che erano già partiti. Era un rituale che si ripeteva quasi tutte le mattine. Anche questa mattina mi avevano lasciata a piedi. Grazie fratellini.
Strada facendo incrociai Jacob e Seth che continuavano a rimanere nella zona di casa nostra. Non avevano ancora risolto il problema dell’alfa con Sam. Leah probabilmente dormiva ancora. Doveva aver fatto la nottata, mentre scrivevo quella notte, infatti, ogni tanto la sentivo ululare.
Mi fermai di scatto e li salutai con una carezza sulla nuca. Entrambi scodinzolarono come risposta al mio saluto. Dopo avergli sorriso affettuosamente come una sorella mi rituffai nella mia corsa contro il tempo.
In meno di due minuti mi ero già avvicinata alla macchina così tanto che riuscivo a vedere la Volvo grigio metallizzata di Edward che correva sull’asfalto a tutta velocità.
Si accorsero di me, ma proseguirono lo stesso senza aspettarmi. Da una parte mi piaceva questo ‘gioco’, da vampira modello quale ero, adoravo letteralmente le sfide. E questa era un’evidente sfida che mi lanciavano i miei fratelli. Come potevo rifiutarla?
Correvamo di pari passo: io a piedi e loro in macchina. Mi rivolsi ad Emmett come se fosse proprio accanto a me. Sapevo che mi avrebbe sentita. Mi piaceva stuzzicarlo, lui era senza dubbio il più competitivo della famiglia e non sopportava essere superato nella forza o nella velocità – per questo ce l’aveva spesso con Edward, perché era il più veloce in assoluto di tutti noi.
   << Scommettiamo che arrivo prima io? >> gli strizzai l’occhio e accelerai improvvisamente, lasciandomi alle spalle l’espressione divertita ed eccitata di mio fratello, che uscì dalla macchina con un movimento così veloce che, se anche ci fossero stati umani da quelle parti, sicuramente non avrebbero potuto vederlo. Come immaginavo aveva accolto in pieno la mia provocazione ed ora sfrecciava concentrato al mio fianco.
Stavamo quasi arrivando a scuola e io ero ancora leggermente in vantaggio. Poco prima del negozio dei Newton, però, avremmo dovuto fermarci per salire in macchina: ovviamente non potevano vederci arrivare a piedi, né tanto meno a quella velocità.
Così appena prima del traguardo, gli concessi di vincere. Tanto valeva farlo felice, se no chi avrebbe sopportato il suo musone per chissà quanto tempo?
   << Campione del mondo! Indovinate chi ha vinto? >> domandò altezzoso al resto dei fratelli mentre entravamo in macchina. Con mio enorme piacere, tutti quanti reggevano il mio gioco: Alice aveva previsto tutto ed Edward mi aveva letto nel pensiero ed entrambi avevano avvertito gli altri dell’accaduto. Per tutto il resto del viaggio tutti, compresa Rosalie, lasciammo Emmett convinto di essere il vero vincitore. Lui essendo un vero bambinone se la bevve alla grande. Arrivati a scuola incontrammo Jessica e Mike che parlavano delle previsioni metereologiche della settimana: inutilmente visto che si sapeva che come al solito ci sarebbe stata pioggia, pioggia e ancora pioggia. Poco male, almeno io, Alice, Rose ed Esme saremmo potute andare tranquillamente a fare shopping. Ma per loro il problema era ben diverso dal nostro: loro stavano organizzando una gita vicino a La Push e il bel tempo era necessario affinché la loro escursione potesse essere confermata.
Oramai non ci invitavano neanche più, non perché non gradissero la nostra compagnia, ma perché sapevano già che la nostra risposta sarebbe stata comunque ‘no’, come ogni volta, d’altronde. Per i Cullen il motivo della risposta negativa era evidente: il compromesso raggiunto con la tribù dei Quileute quando il capo era il nonno di Jake; per Bella la motivazione vera e propria era l’assenza di Jacob all’interno di quel branco, che non gli dava più nessun motivo per andare da loro. Io. Beh, io non sono neanche da prendere in considerazione dopo quella volta che stava finendo male con Jared e Quil. Fortuna che c’erano Emmett e Jasper nei paragi, che sono venuti a separarci. Jasper, ovviamente, ci mise anche del suo placando i nostri animi.
Edward e Bella continuavano a parlare della loro piccola creatura. Mentre Alice mi continuava a ripetere che aveva forse intravisto una sorpresa per me. Ma mi ripeteva anche di non esserne completamente sicura a causa della vicinanza di Jake e Nessie che le offuscavano la vista.
Una volta che poteva esserci una bella sorpresa per me, alla fine si rivela non essere neanche sicura.
Fantastico.
Quel giorno a scuola tirava un’aria diversa, di novità. Tutti dicevano che in quei giorni sarebbe arrivato un nuovo studente nella nostra scuola. Non posso nascondere che ero veramente curiosa. Sarebbe stata una ragazza? O un ragazzo? Saremmo diventati amici, o no? Le mie domande banali furono cancellate subito da Edward che mi aveva letto nel pensiero.
   << Non ti preoccupare Grace. Chi mai potrebbe  trovarti antipatica? >> mi disse. Gli sorrisi fraternamente e lo baciai sulla guancia abbracciandolo all’altezza della vita. Conoscevo la famiglia Cullen da soli pochi mesi, ma erano già tutti molto affettuosi con me.
La giornata scolastica fu come al solito monotona e stancante, anche se io non potevo definirmi propriamente stanca. A casa tornammo tutti insieme con la macchina di mio fratello Edward e appena arrivati trovammo Esme e Nessie pronte ad aspettarci. Ci avevano sicuramente sentite arrivare già da prima che la nostra macchina entrasse nel vialetto. La piccola si dimenava tra le braccia della nonna per venirci incontro. Bella corse subito a prenderla, e la bimba passò dalle mani di una a quelle dell’altra in un trentesimo di secondo. In quel periodo non c’era molto da fare, a parte i compiti per il giorno dopo. Io e Bella eravamo comunque le uniche a doverli fare di volta in volta. I miei fratelli infatti oramai non ne facevano più: dopo più di dieci volte che ripetevano il liceo conoscevano a memoria le cose. Inoltre Edward ed Alice erano avvantaggiati, come sempre. Uffa. Però devo ammettere che ci aiutavano sempre.
Quando finimmo di fare i compiti, Bella si dedicò totalmente a suo marito e a sua figlia, mentre io mi concentrai sulle mie storie da scrivere per i miei fan.
Poco prima di sera arrivarono Jacob e Seth, che si fiondarono subito in cucina per svuotare il frigorifero. Arrivavano quasi sempre morti di fame. Almeno avevamo una scusa per usare il frigo, anche se i loro pasti ci costavano un occhio della testa; non mangiavano come persone normali : con il pasto di uno dei due in una casa normale avrebbero mangiato almeno cinque persone. Ad Esme, ovviamente la cosa faceva molto piacere, e anzi non perdeva occasione per offrirgli altro cibo.
Quella notte non la trascorsi come la precedente. Io e la mia famiglia guardammo la televisione tutto il tempo, alternando i canali di Sky con qualche vecchio film messo su DVD, come ad esempio Colazione da Tiffany o Via col  vento.  Inoltre sembrava che la piccola Renesmee non volesse proprio addormentarsi: fummo costretti a fare a turno per tutta la nottata per cercare di farla dormire. Rimasero con noi anche Seth e Leah, ma loro riuscirono a riposare indisturbati. Certe volte avrei voluto dormire, come se ne avessi avuto veramente bisogno, anche se naturalmente non era così. Io non potevo essere stanca, non più. Forse era una delle poche cose che rimpiangevo della mia vita da umana: mi piaceva molto sognare infatti, e quando Renesmee mi mostrava i suoi pensieri a modo suo ero ben felice di stare a guardarli. Per me era come un tuffo nel passato che mi permetteva di tornare a sognare.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: I aint bothered