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Autore: Laky099    25/01/2016    4 recensioni
Il mondo, già devastato dalla terza guerra mondiale, si trova a vivere un ulteriore guerra volta al predominio religioso. Mentre gli scontri tra cristiani, islamici, buddisti, shintoisti, seguaci del dio Azatoth e di altre antiche religioni giungono al culmine, i leader di tutte le fazioni ricevono le istruzioni per compiere un rituale attraverso il quale evocare sulla terra il loro Dio, coinvolgendo gli dei in una guerra planetaria dalle proporzioni inaudite.
[La storia ha vari POV, che ruoteranno di capitolo in capitolo]
Genere: Azione, Dark, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Tempio della Luce era splendido anche dall'esterno. Alte guglie gotiche riflettevano il sole, generando bizzarri arcobaleni di luce che irradiavano l'intera struttura di colori variabili e sconosciuti all'uomo. Erano immagini che Magdalene non aveva mai percepito,tanto che il suo cuore sussultò nel vederli contorcersi ed intercambiarsi in geometrie arcane che la debole mente umana non poteva percepire. Il tempio stesso sembrava contorcersi, distorcersi ed infine illuminarsi come seguendo un ritmo ipnotico.
-Magdalene!- gridò Jesus, scuotendola. La ragazza rinvenì solo in quell'istante, vedendo il messia che la osservava preoccupato.
-D-Dimmi- disse lei, alla quale parve di destarsi da un lungo sogno. Si accorse solo in quel momento di avere fame.
-Finalmente ti sei ripresa!- disse -sono esattamente venti ore che te ne stai a guardare quel tempio maledetto!-
-C-cosa?- ribattè lei -ma veramente...- le sue parole vennero interrotte da un feroce brontolio dello stomaco. Eppure ricordo di aver mangiato subito prima di partire... pensò.
-Si, Magdalene. In pratica sei stata colpita da una sorta di Sindrome di Stendhal estrema. Guardati intorno ma senza alzare mai lo sguardo-
Tutto intorno a lei vi erano decine e decine di scheletri. Le ossa si conficcavano nel terreno come a delimitare un sentiero che in realtà non c'era. Brandelli di carne rancida pendevano da essi, senza tutta via emanare alcun odore, cosa che le permise di non vomitare di fronte a tale visione.
-Sono tutti morti di stenti. Per voi umani la visione di questo tempio è talmente splendida da farvi dimenticare la sete, la fame, il sonno... Tutte queste persone sono morte così: hanno fissato il tempio per decine di ore senza fare null'altro. E poi sono morte-
Magdalene rabbrividì, rendendosi conto che senza Jesus avrebbe fatto la loro stessa fine. Riprese passo dopo passo coscienza di sè, mangiando con foga un panino con la frittata che Jesus aveva spezzato per poterlo dividere con lei.
-Anche se non te ne sei resa conto, sono quasi venticinque ore che sei in piedi. Dormi, ripartiamo domani-
-Va bene- rispose Magdalene, sulla quale la stanchezza si era abbattuta di colpo, pesante come un maglio da guerra.
Al risveglio si rese conto di avere gli occhi bendati. Se mi fossi svegliata ed avessi visto il tempio saremmo stati da capo a dodici intuì rinfrancata.
-Posso aprire gli occhi?- chiese, togliendosi la benda.
-Se ti volti in direzione della mia voce sì-.
Il messia le tappò gli occhi con la mano e la scortò fino a dentro il tempio. Il suo fisico prorompente e vigoroso strusciò sulla schiena della ragazza, la quale dovette più e più volte trattenere la libido. Era il prezzo da pagare per andare in giro con il messia in persona, d'altronde.
Quando Jesus le tolse le mani dagli occhi erano già dentro al tempio, nella stanza nella quale erano comparsi dopo la convocazione di Lucifero.
-Ora dove andiamo?- chiese la ragazza.
-La pedana al centro del tavolo è innalzata, quindi non possiamo buttarci di lì. Però se non ricordo male avevo notato una sorta di passaggio...-.
Dopo un piccolo bagliore di luce, la grossa spada che aveva usato contro Nyarlathotep comparve tra le sue mani. La guardia pareva esser fatta di bronzo, con decorazioni tanto precise e raffinate da risultare invisibili, mentre la lama era di un marroncino tenue, di un colore simile a quelle rame. Magdalene ricordava quella spada: era lo spadone di Uriel, l'arcangelo legato alla terra.
Jesus menò un violento fendente contro una parete, sotto alla quale comparse un piccolo tunnel che sembrava scavato nella roccia.
-Prima le signore- disse subito dopo, ammicando allegramente.
-Sei un messia galante- sogghignò Magdalene, che scese mano nella mano con il suo compagno di viaggio.
Dopo solo pochi passi, si ritrovarno in una grotta buia e stretta che Jesus illuminò utilizzando le fiamme della spada di Mikael, che all'occasione poteva essere un ottima torcia.
-Non ti sembra un po' sprecata da utilizzare così?- chiese Magdalene dopo un paio di minuti di camminata nella caverna, che si stava rivelando più impervia del previsto.
-E perchè mai?- rispose Jesus -La spada di Mikael non è la fiamma che rischiara le tenebre?-
Magdalene dovette riconoscere che la cosa aveva senso.
I due raggiunsero l'uscita della grotta nel giro di meno di un'ora. La vista da lassù era mozzafiato: il tunnel in cui avevano camminato non era che un cunicolo all'interno di una montagna, che svettava tanto alta da occultare la cima dietro un sottile velo di nuvole scure. Al di sotto di loro, alle pendici dell'immenso monte nel quale si trovavano, si trovava una gigantesca città, che sembrava uscita da uno dei racconti di fantascienza che tanto andavano di moda alla fine del ventesimo secoli e di cui Magdalene era avida lettrice.
Alti grattacieli svettavano circondati da ponti d'acqua che, sfidando la gravità, fluttuavano leggiadri tra i palazzi. Per qualche motivo in quel luogo era notte, eppure la città non poteva essere più illuminata di quanto non fosse: come i piccoli storni di lucciole che svolazzavano nei prati che circondavano casa di Magdalene, queste fluttuavano e si rincorrevano, mosse da una volontà precisa e razionale.
-Ars Goetia, capitale degli inferi- disse Jesus adombrato -è lì che troveremo Lucifero-
Un piccolo cartello luminoso, con la scritta Monte Gagazet, faceva avanti ed indietro per il lungo sentiero che portava sino alle porte della città.
All'improvviso si sentì un rumore, come quello di un ruggito. Era forte, tremendo e portatore di distruzione.
-Sta giù!- le gridò Jesus, indicandogli una grossa insenatura nella quale nascondersi.
Magdalene si voltò alla sua destra, nella quale un oceano che pareva infinto cozzava contro la città in quella che sembrava una sorta di spiaggia. Magdalene vide dei puntini neri nelle tenebre su di essa, come se fossero delle persone al mare. Ciò la fece pensare a quell'unica altra volta in cui aveva visto così tanta acqua in vita sua: ai confini dello stato Vaticano si trovava un piccolo villaggetto di nome Ostia, dalla quale proveniva sua nonna. Di tutte le zone di quella che un tempo era Roma, probabilmente era quella conservata meglio.
Dalle acque si levò un colossale serpente, che splendeva di una luce giallastra e che si fermò in aria fluttuando e ruggendo di nuovo.
-Leviathan- disse Jesus -è un nemico antico e potente, sarebbe meglio non esser visti da lui. Non muovere un muscolo finchè non se ne torna in acqua-
L'immenso serpente marino, lungo quasi la metà dell'intera città, fluttò piroettando su sè stesso per qualche minuto prima di tornare in acqua. Dalla costa, le creature presenti applaudirono e fischiarono con entusiasmo.
-Potrà anche essere un servo del demonio, ma bisogna ammettere che è una splendida creatura- disse Magdalene.
-Per te, in quanto umana, forse sì. È perche tu non vedi la corruzione che gli alberga dentro, Magdalene... ti posso garantire che nè esistono poche di amenità paragonabili a quella. Peccare è "bello", purtroppo. La sua malvagità è proprio in quello-
L'intercessore chinò il capo -Scusa-
-Non ti preoccupare. Il peccato tenta me, che sono figlio di Dio, figuriamoci te. L'importante è resistergli, come tu hai fatto alla grande-
-G-grazie- balbettò lei confusa. Quelle parole furono per lei un toccasana. In un luogo del genere la ragazza si sentì come se stesse perdendo la strada, come se stesse dimenticando l'obbiettivo. Ma le parole di Jesus la consolarono, rendendola di nuovo sicura di essere nel giusto.
-Andiamo- disse la ragazza con convinzione. Discendendo la montagna, Magdalene capì che quella che aveva davanti era una città alimentata elettricamente, in cui macchine su macchine costruivano palazzi guidati da demoni di tutte le forme e dimensioni. Piccoli automezzi biposto fluttuavano da terra lungo delle strade metalliche luminose, pilotate da creature dalle forme più disparate, dalle più antropomorfe a creature simili a ragni con inquietanti espressioni umane, da figure simili a uomini blu con un piccolo corno in testa a strani serpenti pelosi che strisciavano lungo il marciapiede.
Infine giunsero sino alle mura della città, dove un insegna fulminata riportava la scritta "Entrata Nord".
Magdalene sentì vociferare e si arrestò di colpo.
-Ci sono delle quardie- disse con voce bassa. Jesus annuì.
-Li conosci?- Jesus annuì di nuovo.
-Il vecchio barbuto è Barbatos- disse, riferendosi alla creatura più antropomorfa delle due, un vecchio dal volto pieno di cicactrici -quello con la testa di leone è Pruslas. Sono sottoposti di Astaroth, non possono farmi molto-
-Si ma non devi attirare l'attenzione. Hai un'arma che faccia molto male senza sollevare colonne di fuoco o causare terremoti?-
-Sì- rispose lui -la spada di Raphael-
-Bene. Preparala. Quando dirò pesce, colpisci per uccidere. Chiaro?-
-C-cos' hai in mente, Magdalene?-
La ragazza sorrise maliziosa -Fidati di me-
Magdalene si tolse il cappuccio e sbottonò due bottoni della leggera camicetta che indossava, che sotto la luce elettrica fluttuante nel cielo diventava semi-trasparente, facendo intravedere chiaramente il reggiseno nero che indossava sotto di essa.
La ragazza camminò provocante verso i due demoni, la cui attenzione fu catturata nel giro di pochi istanti. L'uomo con la testa di leone, la guardò più e più volte. Il suo sguardo era quanto di più perverso Magdalene avesse mai visto: i suoi occhi si muovevano a scatti, esprimendo un senso di perversione e libido che disgustò la giovane.
-Possiamo aiutarla, mia signora?- chiese Pruslas, che cavalcava una specie di strano orso dalla faccia spenta
-S-si, invero- balbettò lei -non riesco a capire dove sono...-
Pruslas le si fece avanti, scendendo dall'orso. Il suo corpo, simile a quello di un umano ma molto più villoso, era del tutto nudo tanto che il suo fallo, eretto e di proprozioni equine, svettava rigido al di sopra dei peli della zona puberale. Magdalene lo osservò disgustata ed inquietata, cosa che non sfuggì al villoso demone.
-Serve forse un indicazione?- disse con voce viscida -posso fornirti io la strada verso ogni tipo di piacere...-
Magdalene sapeva benissimo che con le persone più perverse fare la timida sensuale e la ritrosa sarebbe equivalso a mandarli in visibilio. D'altronde loro non sono che il peggio di noi pensò.
-D-dipende dal piacere...- Le parole furono scelte con cura: doveva essere certa che si prestassero a quante più interpretazioni possibili.
-Il piacere del sapere, delle stelle... tu mi sembri un umana, no? Allora conosci sicuramente Aleister per essere finita qui-
-S-si...-tentennò lei. Aleister, eh? Pensò. Quella poteva essere una miniera di informazioni.
-Mi dispiace tu sia defunta in giovane età- disse Barbatos -ma sei finita nel posto giusto. Potremmo divertirci molto, insieme-
Ora il colpo di grazia pensò. Strinse le braccia sotto il suo seno non prorompente, arrossendo a comando come aveva imparato a fare durante la sua lunga carriera da meretrice. Così facendo aveva sia messo in evidenza le sue curve sia, allo stesso tempo, assunto un' aria timida ed innocente. Se funziona come con gli uomini al momento devono aver lo stesso quoziente intellettivo di una banana.
-A-Aleister mi ha chiesto di chiedere una cosa... magari voi la sapete. Per caso sapete dove potrebbe incontrare Morte?-
Pruslas rispose all'istante, senza nemmeno pensare -Si, basta che lui uccida qualcuno dopo aver tracciato un un Triskel dentro un eptagramma su di esso. Verrà lui in persona, non una delle sue Mandragole- spiegò.
-Grazie!- rispose con la voce più dolce che riuscì a fare -Un ultima cosa: sapete per caso dov'era l'ultima base di Aleister? Non sono più riuscita a trovarlo dal giorno in cui mi ha lasciata...-
-Certo! Era vicino alla base degli R'liehani, nascosto in una grotta tra le mon...- all'improvviso il demone si fermò -Aspetta, in che senso lasciata?- chiese.
Barbatos la fissò con aria sospettosa. Cosa diamine ho sbagliato? Si chiese.
-S-si... io e lui... beh c'è stato un qualcosa...-
-Parli di sesso?- chiese il demone dall'aria anziana. Il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
-A-anche- rispose Magdalene.
I due si guardarono, dopodichè Proslas gridò con rabbia -Chi cazzo vuoi prendere in giro! Ad Aleister non sono mai piaciute le donne! Tu vuoi ingannarci, schifosa di una Succubus!-
Un sorriso sghembo comparse sul viso della ragazza, che ridacchiò maligna.
-Peccato, non sa cosa si è perso!- disse con tono sensuale -Addio, e grazie per tutto il pesce- concluse divertita.
I due demoni si preparono per lanciarsi contro Magdalene, ma prima che potessero anche solo avvicinarsi, la giovane sentì un sibilo provenire dalle sue spalle. In men che non si dica i due demoni vennero tranciati a metà, dapprima in lungo e poi in largo. Gli otto pezzi rimanenti caddero a terra privi di vita, o di qualunque altra cosa alimentasse la loro esistenza.
-...e giusto per la cronaca, sappi che io non approvo i tuoi metodi- disse Jesus, osservando Magdalene con espressione combattuta. Lei ammiccò divertita e fece spallucce.
-Beh adesso siamo dentro, sappiamo che c'è una personalità di spicco nei Luciferisti che si chiama Aleister e che probabilmente si trova vicino alla base dei R'liehani. Penso che se mi mostrerò pentita potrai perdonare qualche peccatuccio veniale a fin di bene, vero?- Le ultime parole furono dette con una voce mielosa e tenera, simile a quella di una bambina.
Jesus le sorrise, dopodichè alzò il cappuccio della tunica e si voltò verso Ars Goetia.
Quella futuristica e perversa città, ma soprattutto il suo principe indiscusso,li attendevano per lo scontro decisivo.



*Ciaaaao a tutti, sono tornato dopo una breve assenza! Capitolo pieno di riferimenti e citazioni. spero che li noterete ;D
Vi lascio qualche link nel caso vogliate approfondire l'argomento -> 
Astaroth ed i suoi servi.
Per la cronaca ho riciclato l'aspetto originale di Astaroth per Pruslas, il perché lo vedrete più avanti :D
Ars Goetia non è un nome casuale, ma quello lo lascio a voi.
Addio, e grazie per tutto il pesce!



**Vi lascio il link della mia pagina su FB, cosicchè possiate rimanere aggiornati su questa storia o su altre OS che scriverò in futuro. Se vi va di fare un salto... beh mi farebbe piacere (y) ---->   Laky099 EFP su Facebook

 

   
 
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