Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Vanya Imyarek    25/01/2016    1 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A














                                   PENELOPE





 DI  RAGNI  IDIOTI  E  SEGRETI  RAGGELANTI









Iniziavamo già ad essere un po' stanchi, quando ci imbattemmo nelle ragnatele. Immensi ammassi bianchi e filamentosi, si alzavano fino al soffitto, intesecandosi tra loro fino a confondere quella che doveva essere la rete originaria. 
"Uh, carino" commentò Carter. "Lasciatemi indovinare, quaggiù non passano molte mosche, vero?"
 "Suppongo di no" replicò Chad. "E suppongo anche che chiunque abbia realizzato queste ragnatele, si aspetta che noi facciamo la loro parte"
 "Molto ingegnoso" replicai. Ero ancora piuttosto scocciata per come mi aveva trattata durante lo scontro con le Arai. Ci avesse provato lui, a vedere i suoi amici attaccati da qualunque cosa e ad avere al contempo tutta la responsabilità di inventarsi qualcosa per tirarceli fuori! Razza di idiota. Mi auguravo solo che quella sera non si fosse parlato di quello, o non saremmo riusciti a discutere di niente.
 "Aracne" Sadie intervenne a interrompere quella catena di pensieri molto adatti alla situazione. "Annabeth me ne ha parlato. Il primo ragno, trasformato a causa di un'offesa agli dei, e adesso assolutamente inferocito con qualsiasi mezzosangue le capiti a portata di mano" 
"Oh, be', non credo che ci sia bisogno di tirare in ballo l'ira contro gli dei. Secondo me, basta che abbia fame" commentò Chad.
 "Okay. Intanto però mi sembra il caso di capire dove sia. Qui potrebbe piombarci addosso dall'alto in ogni istante" disse un più pratico Carter. 
Ci guardammo attorno. Niente. Dovunque guardassi, vedevo solo ragnatele, nessuna ombra sospetta a muoversi tra loro. 
"Direi che qui fermi non riusciremo a combinare niente" commentò Sadie. "Io voto per 'andare avanti e sperare di non essere beccati'. E anche se lo facesse, siamo comunque più numerosi di lei, saremmo in grado di sopraffarla" 
"Ecco, adoro le strategie raffinate che stiamo impiegando in questo viaggio" borbottai. Poi mi venne un'idea. "Anzi, mettiamone direttamente su una pallida parvenza: Aracne, non accorgerti di qualunque cosa sia nelle tue ragnatele"
 "Ben fatto" approvò Carter, mentre iniziavamo ad addentrarci nelle ragnatele. 
Erano maledettamente appiccicose, ci volevano almeno tre minuti pieni per staccarsi da ognuna. Io poi avevo addosso quel maledetto coso vittoriano, pieno di pizzi e ricami, che si impigliava dappertutto. Accidenti a Drew.
 "Te l'ha proprio voluto far pagare quello scherzo, eh?" bisbigliò Sadie, aiutandomi a sbrogliarmi da un bozzolo.
 "Sì ... almeno a te non è arrivato niente del genere" replicai. Sì, la spiegazione per il vestito era quella - un paio di accessori imprevisti che io e Sadie avevamo infilato nella trousse per il trucco di Drew Tanaka. Una cosa stupida e infantile, certo ... l'alternativa era strozzarla. Fate un po' voi cosa sia stato meglio. 
"Mi auguro che quelle vecchiette malefiche abbiano solo pensato che, a confronto con tutte le altre cosine interessanti che avevano in repertorio, un vestito vittoriano sarebbe stato noioso" replicò lei, mentre io finalmente mi liberavo di quella ragnatela.
 "Probabile. Insomma, vuoi mettere un terribile attacco di micidiali Orsetti Gommosi?"
 "Ti prego, non dirlo in quel tono. Perchè ho anche solo potuto pensare di scherzarci su? Quei cosini sono letali" 
"Dovresti creare una forma di combattimento magico scelto contro gli Orsetti Gommosi, quando torneremo in superficie. Tra parentesi, quand'è che hai dato sui nervi a una dea del ghiaccio?"
 Sadie smise di sorridere. "Non lo so. A quanto mi risulta, non mi sono mai ritrovata in una situazione simile con una qualsiasi divinità legata al ghiaccio. A quanto ne so, il pantheon egizio non ce l'ha nemmeno ... sai, è difficile trovare del ghiaccio in un deserto"
 "Immagino. Ma quel ragazzino che vive con voi? Non ha poteri legati al ghiaccio?"
 Sadie parve esitare. "Sì ... ma non siamo mai riusciti a capire di che dio segua il sentiero. Non lo sa nemmeno lui"
 "Zitte, voi due" ci richiamò Chad a bassissima voce. Non ci volle molto a capire il motivo: una grossa sagoma scura si muoveva tra le ragnatele, a non troppa distanza da noi.
 "Ma quell'augurio non doveva tenerla lontana?" mi chiese Sadie, stavolta  a bassa voce anche lei. 
"No, ho solo detto che avrebbe ignorato qualunque cosa fosse nelle ragnatele" risposi allo stesso volume. "Ci passerà vicino, ma senza notarci" 
Invece parve proprio venire dritta verso di noi. 
"Ne sei veramente sicura?" bisbigliò Carter. 
"Sì!" 
Aracne irruppe davanti a noi.
 Ma non doveva essere il primo ragno mai esistito? In Grecia, per di più. La Grecia non ha ragni giganti, a quanto mi risulta. E allora, perchè Aracne era enorme? E soprattutto, perchè aveva il volto di una donna, orribile e decisamente inferocito? O Atena non aveva fatto un lavoro molto completo, o la magia non aveva resistito molto bene al tempo. 
Chad imprecò sonoramente. Non potevo biasimarlo, purtroppo: cosa avevo detto di sbagliato perchè il mio augurio non funzionasse? Avrei dovuto ripeterlo a intervallo regolari? 
"Uhm, salve!" Sadie tentò l'approccio 'facciamo due chiacchiere, distraiamo questa cosa e vediamo se riusciamo a imbrogliarla e filarcela senza troppo danno'. Per tutta risposta, Aracne puntò immediatamente Carter, scoprendo le sue brave mandibole affilate da ragno, e si lanciò all'assalto. 
Okay, questa qui non era la tipa chiacchierona, a quanto pareva. 
"Mancalo!" le urlai. Il mio potere funzionò, questa volta. Carter riuscì a scattare via giusto in tempo, finendo però per incollarsi nella ragnatela dietro di lui. Era fregato. 
Feci appena in tempo a pensarlo, che Aracne cambiò obiettivo. Lasciandoci tutti esterrefatti, snobbò totalmente il tizio a sua completa disposizione e procedette ad attaccare Sadie. 
Ah ... le mie parole esatte erano state 'ignorare tutto quello che finisce nelle sue tele'. Noi stavamo camminando in mezzo alle ragnatele, non ci eravamo proprio appiccicati sopra. Accidenti ai vincoli linguistici.
 "Tas!" strillò Sadie, lanciando il suo pezzo di corda ad Aracne. Evidentemente non aveva nessuna voglia di riprovare l'ha-di, nonostante la sua provata efficacia. Gliene fui grata.
 "Saltate nelle tele!" urlai, mentre Aracne lottava contro la corda. 
"Ehm?" chiese Carter, interrompendosi a metà del tentativo di liberarsi. Per qualche strano motivo, fu quello stordito di Chad ad arrivarci per primo. 
"Aracne igorerà solo quello che è nelle sue tele!" spiegò. "E' tutta una stupida questione di parole ... certo che anche tu potresti stare più attenta!" 
"Zitto e sali" sbottai.
 Onestamente, non avevo idea di come avrebbe fatto Aracne a ignorarci, quando tutti noi saremmo stati nelle sue reti. Sarebbe stato chiedere troppo? Ma era così che avevo formulato l'augurio, dopotutto, e il mio talento di porta-sfiga pareva essere ancora attivo.
 Tra l'altro, arrampicarsi su quelle benedette tele non era per niente facile. Anche per quanto riguarda i fili ingarbugliati ad altri, e che quindi non erano così lisci da farti scivolare la presa, erano così appiccicosi che per salire da qualche parte dovevi prima scollarti completamente dal punto precedente. E vi posso assicurare che, in tenuta vittoriana, la cosa era molto più complicata. 
Il risultato, almeno, fu che per quando Aracne fu riuscita a rompere quella corda, noi tutti eravamo ad almeno qualche centimetro da terra. Non abbastanza perchè non ci notasse.
 Il mio augurio, miracolosamente, funzionò: il primo ragno fu colpito da un'improvvisa idiozia fulminante, che la convinse che noi dovevamo per forza essere spiaccicati a terra. O meglio, questa è l'unica spiegazione logica che posso dare al fatto che si sia messa ad esaminare a distanza molto ravvicinata il terreno, nonostante noi fossimo molto visibilmente appesi alle ragnatele. 
Bene, e arrivati a quel punto, cosa fare? Starcene appiccicati lassù e fare tutto il viaggio in quel modo, sperando che il mio augurio non fosse annullato in qualche modo? O ammazzare Aracne, magari approfittando della posizione sopraelevata, e poi scendere e procedere normalmente? Nessuno si azzardava a consultare gli altri in merito, visto che parlare ad alta voce sembrava decisamente chiedere troppo, ma i miei compagni di viaggio parvero tutti unanimamente concordi sulla seconda opzione. 
Continuammo tutti ad arrampicarci sempre più su, in una posizione di maggior vantaggio rispetto ad Aracne (che continuava a stare appiccicata al terreno come un cane che stesse fiutando una pista) e poi, senza dire una parola, Carter lanciò il suo khopesh come fosse stato un coltello da lancio. Colpì Aracne proprio nel collo. 
"Maledetti!" quest'urlo fu l'ultima testimonianza che Aracne era in grado di parlare. Evidentemente non le piaceva chiacchierare col cibo. Si disintegrò comunque. 
Ci ritrovammo da soli, impigliati a qualche metro da terra in un ammasso di ragnatele. 
"E' stato lo scontro più silenzioso che abbiamo avuto finora" commentò Carter. 
"Ah, sì" concordò Sadie. "E la cosa non mi è piaciuta nemmeno un po'. A questo proposito, che ne dite di fermarci qui per la notte? Dovremo pur dormire, Setne sarà occupato con qualunque cosa gli abbia augurato Penelope, e questo posto è ben riparato. Direi che sono il punto e il momento perfetti" 
Okay, tatticamente parlando, dormire o fare qualunque cosa ci potesse rallentare non era consigliabile. Setne era un fantasma, non avrebbe avuto nessuna necessità di farlo. Purtroppo, noi non eravamo fantasmi, ed eravamo stanchi morti. Mangiare era una cosa che potevamo fare in viaggio, dormire no. E Sadie aveva perfettamente ragione sul fatto che quel posto fosse il più riparato possibile. Altre creature sarebbero semplicemente rimaste intrappolate nelle tele di Aracne. La mozione fu approvata.
 Fu approvata anche quella di stabilire, per ogni evenienza, dei turni di guardia: io e Chad ci offrimmo volontari per fare il primo. La ragione, l'avrete capito, non era tanto il nostro buon cuore, quanto l'impazienza di parlare degli avvenimenti del giorno. 
Ci toccò aspettare che Sadie e Carter si addormentassero, e nemmeno lì potemmo parlare in pace. In un baluginio di arcobaleno, apparvero Luciano, Hazelle e Mortimer. Per poco non venne un colpo ad entrambi.
 "Perdetevi tutta questa conversazione" sibilai all'indirizzo di Carter e Sadie, per poi rivolgermi a quel trio di pazzi furiosi. "Ma siete scemi?"
 "Bella idea chiamarci nel bel mezzo di una missione in compagnia di due egizi" dissa Chad quasi contemporaneamente.
 "In piena notte, quando tutti voi avreste probabilmente dormito, e con la possibilità che Penelope mettesse fuori gioco i due compagni di missione superflui, come è appena successo" ricapitolò Luciano. "Senza parlare del fatto che, se fossimo comparsi proprio davanti a loro due, avremmo potuto metterci a prenderli in giro o insultarli, e fingere che questo fosse lo scopo della nostra chiamata. Rischioso, quindi, ma non incosciente come voi credete"
 Non mi aveva convinta molto. 
"Comunque" replicò Chad, alzando gli occhi al cielo. "Perchè ci avete chiamati?"
 "Perchè ci sono novità che pensiamo di dover condividere anche con voi" sorrise Hazelle. 
Ah ... non mi fidavo. Luciano aveva già lasciato cadere qualche indizio di sospettare di noi, e Hazelle non mi piaceva e basta. Secondo me, se ci avevano contattati per dirci qualcosa, questa cosa era una perfetta, potenziale fonte di guai.
 "Dunque, vi ricordate che oggi avremmo dovuto fare un piccolo raid al Ventunesimo Nomo?" esordì Luciano. Certo che ce lo ricordavamo: Setne aveva praticamente fatto imparare date e luoghi degli attacchi previsti a memoria a tutti noi. Lo scopo doveva essere far pensare che lui fosse ancora presente e attivo, ma anche dopo che quella copertura era saltata in partenza, il suo esercito aveva deciso di mantenerla. A scopo intimidatorio, suppongo. Noi  comunque annuimmo.
 "Bene, è stato uno scontro su piccola scala, ma piuttosto acceso" 
"No, freddo" interruppe Mortimer. 
Luciano alzò gli occhi al cielo per una frazione di secondo. "E' stato un incontro freddo" dichiarò, distanziando bene le parole per qualche motivo. Per la stessa misteriosa ragione, Chad ridacchiò. 
"Quel che s'intende dire" Luciano smise di dire cose strane. "è che la partecipazione del piccolo Felix è stata molto intensa. L'ho già visto combattere, ma all'epoca si limitava  congelare pezzi di terreno, a trasformare i suoi avversari in pupazzi di neve e scatenare pinguini d'assalto. In quest'occasione, invece, ha abbassato la temperatura della stanza finchè della brina non si è formata spontaneamente, l'ha ingigantita fino a coprire tutte le pareti, ne ha ricavato spuntoni di ghiaccio che si sono staccati e hanno preso a volare per tutta la stanza, e ha incastonato Gaia e Mortimer in blocchi di ghiaccio"
 Uh-oh. Dove avevo visto dei blocchi di ghiaccio, recentemente?
 "E non ha quasi usato pinguini" aggiunse Hazelle. Okay, questa probabilmente era la cosa più preoccupante di tutte. 
"Effetti collaterali dell'inizio adolescenza?" suggerì Chad. Che cretinata.
 "Non direi proprio. Nel bel mezzo di tutto questo sfoggio di potere, lui non sembrava affatto entusiasta ..."
 "Sembrava stare inghiottendo una palla da tennis"
 "Grazie per il contributo, Mortimer. Dicevo, non sembrava affatto a suo agio, e di colpo è cambiato completamente" 
"E' diventato un'altra persona" intervenne Hazelle. "Conservava ancora alcuni dei suoi lineamenti, ma altri erano del tutto diversi, come se qualcuno gli avesse sovrapposto un'immagine. Ed era come sbiadito. Pelle, occhi capelli, tutto era di una sfumatura molto più chiara"
 "A questo punto, ha iniziato a parlare" riprese Luciano. "Con la voce di una bambina di tre anni" 
Eh? No, fino a un istante prima avevo pensato che Felix ospitasse una divinità senza saperlo ... ma com'era possibile che una dea, e in grado di fare quelle cose, avesse tre anni? No, d'accordo, avevo capito. A qualcuno qui piaceva trollare. 
"E cos'ha detto?" chiese Chad.
 "Sembrava molto spaventata" rispose Hazelle, pensierosa. "Diceva che non voleva essere lì, che voleva la sua mamma, il suo papà, oppure Osiride" 
Qui qualcuno stava trollando pesante. Ma cosa c'entrava Osiride?
 "Intanto faceva schizzare quelle schegge di ghiaccio ancora più velocemente in mezzo alla stanza. Perfino alcune persone del Nomo sono rimaste ferite. Poi Felix è tornato normale. Sembrava traumatizzato, e ha smesso di fare magie del tutto. E questa è stata la fine della storia: Jenny, o quale che sia il nome della loro infermiera, l'ha portato fuori dalla stanza, e noi abbiamo ripreso a suonarcele senza interferenze divine"
 "Quindi era proprio posseduto dalla divinità di cui segue il sentiero" concluse Chad. "Mi spiace per lui, e credo che potrebbe tornarci utile il fatto che non riesca a controllare i suoi poteri in battaglia, ma non è l'unica ragione per cui ci avete contattati, o sbaglio?"
 "Non sbagli affatto" gli sorrise Hazelle. "Sai, la cosa ci ha incuriositi molto. Non avevamo mai sentito parlare della dea del ghiaccio egiziana, non sapevamo nemmeno che potesse esistere una divinità simile in un deserto. Così, abbiamo cercato qualche informazione tramite l'esoterico mezzo noto come Google"
 "E dopo circa un paio d'ora, siamo pervenuti a una candidata molto interessante" Luciano fece una pausa, poi, con grande effetto scenico, proclamò il nome.
 "Kekebe ...Becheke ...Chebket ... Ke-be-chet" scandì finalmente. "Kebechet. Perdonatemi, non sono stato risparmiato dalla dislessia" 
Alla faccia, era un nome assurdo.
 "Mai sentita nominare?" 
Scuotemmo entrambi la testa. 
"Bene. Dea del freddo, della purificazione, e del liquido imbalsamatorio. Figlia di Anubi"
 E qui mi venne seriamente un colpo. Sadie come l'avrebbe presa? Insomma, la stragrande maggioranza dei mortali che hanno una relazione con un dio greco sanno benissimo che il partner ha già famiglia. Ma Sadie? Non mi aveva mai detto di sapere una cosa simile sul suo ragazzo. Lui gliel'aveva detto? 
No, un momento ... ah. Adesso vedevo cosa interessasse tanto Hazelle e Luciano. Sadie non sapeva affatto dell'esistenza di Kebechet. 
Come ne fossero così sicuri, non lo sapevo, ma le cose stavano così. E qualora l'avesse scoperto ... chiunque si sarebbe sentito tradito, al suo posto. Una figlia non è una cosa banale, da tenere nascosta. E Sadie in particolare, era molto gelosa del suo fidanzato. Sapere di avere una rivale (a proposito, chi era?) da cui il suo ragazzo aveva anche avuto una figlia l'avrebbe mandata fuori di testa. Ci sarebbe stato un litigio colossale, probabilmente anche una rottura. Sadie non avrebbe più voluto saperne di Anubi ... anche se erano nella stessa squadra, e il lavoro di gruppo era fondamentale in quella situazione. 
Un grave diverbio tra due membri del gruppo non avrebbe fatto bene alla fazione degli dei. E scusami se te lo dico, Sadie: mettere l'interesse comune davanti al tuo non è il tuo forte. Pensa solo al tuo tredicesimo compleanno. E da allora non è che tu sia migliorata troppo, come Chad si è premunito di dimostrare in un occasione particolare. 
Non te l'avevo detto per non offenderti, ma avevo notato eccome questa tua caratteristica, e nella situazione attuale, era un ulteriore motivo di preoccupazione. Il nostro timore, era che avresti rotto qualsiasi legame e collaborazione col tuo ragazzo, anche se ciò si fosse rivelato necessario al successo di un qualche vostro piano.
 Può sorprendere che la cosa ci interessasse tanto, visto che la nostra fazione non era esattamente la vostra, ma ciò non significava che stessimo dalla parte di Setne. La vostra unità e cooperazione era qualcosa che poteva benissimo tornare utile.
 "Cavolo" commentò Chad. "Ho la vaga sensazione che qualcuno non prenderà bene la cosa" 
"A quale delle due ti riferisci?" chiese Luciano. "Alla ragazza che all'improvviso scopre che il suo moroso ha già una figlia, o alla bimba che all'improvviso scopre che il suo papà ha un'altra donna?"
 Ma ... certo, il blocco di ghiaccio! La maledizione da parte di una dea, aveva detto l'Ara. Bech ... Kebb ... uffa. Becky. D'ora in poi la chiameremo così, il suo nome è impronunciabile e ci ha autorizzati lei stessa a un simile diminutivo. 
Dicevo, Becky era riuscita a scoprire in qualche modo in che rapporti fosse Sadie con suo padre, e non ne era affatto contenta. Probabilmente Felix aveva dovuto fare notevoli sforzi per impedirle di prendere il controllo e distruggere la mia amica ... 
Ma collegandoci a questo argomento, che fine aveva fatto la madre di Becky? Sadie doveva temere un'altra divinità inferocita? Dannazione, questa faccenda iniziava a diventare complicata. 
"A tutte e due, si suppone" intervenni. "Sadie, molto probabilmente, romperà col suo ragazzo. La dea del ghiaccio ..." un'altra possibilità per poco non mi fece venire un'accidente. "Si schiererà contro la sua famiglia. Si sentirà tradita e abbandonata da suo padre, e non vorrà più avere nulla a che fare con lui. E nell'ambito di una guerra, potrebbe essere convinta a schierarsi contro di lui. Quindi, se lei riuscisse a prendere il controllo di Felix, noi potremmo avere una divinità tra i nostri ranghi" 
Oh merda. Scusatemi, ma è proprio il caso di dirlo. Le nuove aggiunte all'esercito di Setne finora non avevano costituito un grosso problema, eccezion fatta forse per Achille. Ma per la maggior parte, erano tutti mortali, che non avrebbero causato nessun problema grave. Ma che quello schieramento acquisisse una dea, seppur giovanissima e presumibilmente inesperta ... ecco, quello ci preoccupava.
 In combinazione agli attriti che si sarebbero creati all'interno del Venticinquesimo Nomo - contando anche il fatto che effettivamente gli amici e i parenti di Sadie non sarebbero stati così felici della situazione - la squadra dei 'buoni' iniziava ad avere un considerevole svantaggio. Non era quello che volevamo noi. Dovevamo favorire l'equilibrio e l'ordine, dannazione! 
Luciano e Hazelle, intanto, annuivano soddisfatti. "Esattamente il punto cui volevamo arrivare. Le possibilità, poi, sono ancora più rosee se consideriamo il fatto che i bambini distinguono il mondo tra buoni e cattivi. Un'equilibrio, una via di mezzo tra le due cose, per loro non esistono" ero paranoica io o la frase aveva qualche riferimento particolare? "Se la dea identificasse suo padre e Sadie come 'i cattivi', chiunque si opponga a loro diventerebbe automaticamente buono"
 "Giusto per sapere" intervenne Chad. "Come facciamo ad essere sicuri che Chek ... Betch ... quella dea sia una bambina? A quanto mi risulta, ha i suoi bravi millenni, se fa parte della mitologia"
 "Fa parte della mitologia, ma il suo culto non ha mai preso piede" spiegò Hazelle. "E' stata dimenticata presto. Normalmente, la dimenticanza da parte dei mortali causerebbe invecchiamento e demenza senile associata alle divinità, ma tutti i clienti dei Campi Soleggiati sono stati importanti, in passato. Sono stati pienamente considerati dai mortali. Kebechet non ha mai avuto particolare importanza. Forse questo ha bloccato la sua crescita ... forse è finita ai Campi Soleggiati senza aver mai avuto l'occasione di diventare nemmeno adulta. Potrebbe essere semplicemente scomparsa, ed essere tornata in circolazione proprio grazie a Felix. Purtroppo ne sappiamo solo quanto basta per fare delle speculazioni. Anche per quanto riguarda sua madre, Anput ... non se ne sa nulla, non ha mai avuto nemmeno un culto dissociato da quello di Anubi. Potrebbe essere tranquillamente finita alla casa di riposo, e contrariamente alla figlia, non aver avuto occasione di tirarsene fuori" 
Ecco, sarebbe stato meglio che nessuna delle due fosse saltata fuori e basta. Ma in effetti la teoria di Hazelle aveva senso. Anzi, era la più probabile. Spiegava perchè nessuna delle due fosse in circolazione in ogni occasione in cui Sadie aveva visitato la Terra dei Morti.
 Anche se, ora che ci pensavo, Becky aveva menzionato Osiride durante il suo breve exploit: perchè Julius Kane non aveva detto niente alla figlia di queste cose? Avrebbe dovuto capire che sarebbe stato importante per lei, oppure, se era il tipo di padre protettivo, si sarebbe opposto seriamente alla relazione per questo.
 La situazione sembrava un casino assoluto, e molti suoi lati non avevano senso. Comunque, per quanto riguardava l'opinione attuale di Hazelle e Luciano, il piano era perfetto.
 "Wow ... ragazzi, mi pare davvero un'ottima idea sfruttare questi eventi. Okay, non sarà una cosa carina per la Kane, ma la dea del ghiaccio odierà lei e suo padre comunque. Tanto vale che ne approfittiamo" conclusi. Dovevo mantenere l'idea della persona decente che tutte le persone nell'esercito di Setne erano. Un'approvazione troppo entusiasta non avrebbe aiutato. 
"Bene" Luciano mi rivolse un mezzo sorriso compiaciuto. "Vi informiamo quindi che il piano avrà qualche modifica: l'obiettivo sarà rapire Felix e cercare di far prendere il controllo alla dea. Facciamo una sorpresa al capo?" 
Uh ... il suo compleanno, proprio. L'imprevisto appoggio di una divinità ... grazie a un piano studiato presumibilmente da Luciano. A Setne la sorpresa sarebbe piaciuta tantissimo ... magari avrebbe apprezzato il suo artefice al punto di sorvolare il ruffianamento. Sì, Becky sarebbe stata qualcosa di provvidenziale in tutti i modi!
 "Vai così" replicò Chad con un gran ghigno. Il messaggio Iride si dissolse.
 Bene, e a noi il compito di discutere di tutte le cose che ci avevano preoccupati durante il giorno! Che era stato piuttosto lungo.
 Io e Chad ci scambiammo un'occhiata. Lui sembrava sfinito e molto demoralizzato, e probabilmente la mia espressione era la stessa. 
"Bene!" esordì. "Da cosa cominciamo?"











Ladies & Gentlemen,
ma sarà mai un aggiornamento questo? Ebbene sì, a esattamente un mese e un giorno dall'ultimo. Signori, il prossimo potete aspettarlo approssimativamente per il ventisei marzo, se le cose vanno avanti così. Scherzi a parte, la causa è stata un periodo molto imprgnativo a scuola, e be', un capitolo decisamente lungo e impegnativo. Insomma, abbiamo l'introduzione di qualcuno che crea problemi ai nostri eroi semplicemente esistendo!
Ecco, a questo proposito, vorrei fare un appunto a proposito di Kebechet. Sì, la mitologia egiziana la conosce davvero, e sì, era proprio figlia di Anubi. Al punto che compare in molte storie di fanfiction.net ... che ci volete fare, gli americani fanno molte più ricerche di noi. Comunque, mentre era considerata la dea della purezza e del liquido imbalsamatorio, non è mai stato esplicitamente constatato che fosse la dea del ghiaccio, ma solo della 'freschezza', al punto che il suo nome significa 'acqua che si raffredda' (somiglia appunto a un incantesimo usato da Felix nell'ultimo libro ... che Riordan abbia in mente qualcosa di simile? Non mi sorprenderebbe, visto che, per quanto Kebechet fosse sconosciuta, è spesso menzionata sul web nelle pagine che parlano di Anubi. E visto che razza di maniaco delle ricerche è, mi sorprende abbastanza una simile disattenzione ...). Per i suoi poteri, ho semplicemente esteso un po' il concetto di 'freschezza'. Ora, termine dello spiegone, e spoiler! Nel prossimo capitolo, i nostri eroi se la dovranno vedere con Setne, e una cara amica di Penelope. 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Vanya Imyarek