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Autore: sara criso    27/01/2016    2 recensioni
Harry è all'ultimo anno, dopo la guerra e spera che non ci siano problemi...
ma proprio la sera del primo giorno di scuola, vedrà una figura vicino al lago nero.
Non sembra una persona umana, ma una cosa è sicura, qualunque cosa sia, sarà compito di Harry aiutarla o ucciderla.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lunghe ali nere come la pece oscuravano la luce dentro quella, oramai, piccola stanza.
Una leggera risata si mischiò con il lieve suono della pioggia che, da poco, aveva cominciato a battere come numerose lacrime su Hogwarts.
Draco, divenuto ormai un angelo, alzò il viso ,ancora bagnato di lacrime, guardando Harry .
“Paura, Potter?” Chiese camminando piano verso di lui…
Harry si morse il labbro…no, non riusciva a dare quella risposta…
Draco si fermò qualche centimetro da lui e tramutando la sua risata in silenzio, disse “Non ho mai visto quest'espressione”
Harry sgranò gli occhi e Draco fece un debole sorriso.
“Vuoi ancora aiutarmi, Potter?” Chiese prendendogli il braccio facendogli toccare, con il palmo aperto, la sua ala.
Harry rabbrividì, le piume sotto il suo tocco erano…calde, bollenti, bagnate di sangue… “Dubito” disse solo prendendogli la bacchetta mettendola nella sua mano.
Harry lo guardò…non capiva…
“Uccidimi”
Disse Draco in sussurro che, come un eco, risuonò nella testa del moro ancora e ancora.
“N-No…” riuscì a dire il moro aprendo totalmente il palmo facendo così cadere la bacchetta a terra con un tonfo.
L'angelo sospirò e abbassando lo sguardo, gli mollò il braccio.
“Qual è il tuo piano?” Chiese facendo un passo indietro, Harry non rispose.
“Cosa farai ora?” Chiese ancora facendo un secondo passo indietro mentre la sua iride si oscurava di nero…
“I tuoi occhi…” Riuscì solo a dire Harry, il biondo sorrise e allungando la mano verso l'alto , disse “Stanno arrivando”

Nella stanza due rumori si riuscirono a sentire…
Il primo ad ogni secondo aumentava…
Uno, due, tre, quattro, cinque…
Era prepotente, era duro…erano passi provenienti da fuori.
Il secondo era lieve, costante , come un soffio si vento…
Draco abbassò il braccio ed Harry si sorprese quando vide che, nella sua mano , era apparsa una maschera.
Essa era totalmente bianca…
La sua espressione sembrava contenta.
Ma non lo era realmente…
Il suo sorriso infatti era lungo, irregolare, mentre gli occhi erano grandi ma quasi socchiusi…sbagliati…
La maschera quindi non trasmetteva felicità ma trasmetteva angoscia, paura e terrore.
“Malfoy…”
Sussurrò Harry , il ragazzo lo guardò e avvicinando piano la maschera al suo viso, sorrise “Si, Potter?”
Il moro si morse il labbro “Non te ne andare” disse, una lacrima cristallina scese dagli occhi di Draco “Addio, Potter”
Girandosi il ragazzo si mise la maschera che ,attraverso alcuni fili color grigio creati dal nulla, si allacciò attorno al suo capo.
Le ali nere pian piano iniziarono a sbattere e la porta della stanza venne aperta di botto…
Una manciata di auror entrarono e ignorando Harry, si misero a lanciare incantesimi di ogni tipo contro l'angelo che però nonostante i numerosi colpi presi in poco tempo, non sembrava sentire dolore…
“Fermi!” Urlò Harry , ma nessuno lo ascoltò.
“Che diamine sta succedendo quì?!”
Gli incantesimi tutto d'un tratto si bloccarono e tutti, compreso Draco, si voltarono a guardare la McGranitt che con uno sguardo fulmineo li guardava .
“Chi sei?” Sussurrò la donna, fintamente sorpresa per non far capire agli auror che lei conosceva l'identità del ragazzo.
Draco abbassò lo sguardo e lanciando di scatto tutto il braccio in alto, provocò un enorme buco nel soffitto, da dove, dopo un semplice balzò, volò via sotto lo sguardo dei presenti.
“Che figlio di puttana…” Grugnì un uomo alto e grosso , alla pari di Hagrid , che si capiva essere il capo auror.
“Come siete riusciti ad entrare?” Chiese la donna mettendosi accanto ad Harry con un sorriso materno sul viso.
“Siamo degli Auror” rispose con un ghigno strafottente l'uomo.
“Avete il permesso dal ministero di fare tutto ciò?”
Chiese Minerva con un ghigno che sorprese Harry.
L'auror si morse il labbro e strinse i pugni “Stupida vecchia” sputò acido, mentre gli altri auror, molto piú giovani, abbassavano il capo ,sconfitti.
“Fuori dalla mia scuola, ora” L'uomo mordendosi il labbro, annuì e in pochi minuti, dentro quella stanza vi erano solo loro due.
“Andiamo nel mio ufficio, Harry” sussurrò piano la donna scompigliandogli i capelli per tranquillizzarlo un po'.

Una volta nel suo ufficio, la McGranitt, sospirò ,dicendo , con voce flebile “non dirlo a nessuno” sorprendendo Harry che con agitazione si mosse sulla sedia.
“Perché no?” Chiese, la donna abbassò lo sguardo.
"So chi è…e non voglio che lo arrestino…è solo un ragazzo” Harry , abbassando anche lui lo sguardo , domandò "Non si può fare nulla?”
La donna subito scosse il capo, rispondendo “É da quando me l'ha detto che ci stiamo provando ,ma… nessuna pozione e nessun incantesimo ha funzionato”
Harry si morse il labbro “Tornerà?”
La donna sorrise e guardò fuori dalla finestra il cielo stellato.
"Questo sarà solo il tempo a dircelo”
   
 
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