Anime & Manga > Saiyuki
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Autore: historymusic    27/01/2016    1 recensioni
un giorno come sempre la pioggia cadeva incessantemente sull'asfalto bagnato di Tokyo rendendolo sempre più luminoso ad ogni goccia che cadeva giù.
La storia di cui vi parlerò inizia proprio cosi con la pioggia che dolcemente bagnava i capelli del ragazzo moro che sarà il nostro protagonista.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap 17 L'incontro con Himari:

Arrivai in questa cittadina ma ancora non sapevo come si chiamava, tutti mi guardavano forse perché in dosso avevo solo una tunica bianca un po' sporca di sangue ed ero scalzo mentre in quella zona erano tutti vestiti e ben distinti, iniziai a correre finché non arrivai in un vicolo mi lasciai cadere e iniziai a piangere in realtà non sapevo perché i miei ricordi stavano diventando sempre più confusi e non seppi neanche quanto rimasi in quel luogo.

Un pomeriggio che pioveva forte senti due persone che stavano camminando in quel vicolo buio e stretto dove mi trovavo io, alzai lo sguardo e vidi due bellissimi occhi blu come il colore del mare, poi la donna in cui avevo incontrato le sue iridi mi guardò ancora e mi chiese se ero da solo ma io non risposi allora la ragazza chiamò suo figlio Nataku vieni qua.

N: si, mamma cosa c'è tieni un attimo.

Poi la giovane si tolse la sciarpa che aveva indosso e me la mise intorno al collo e poi mi disse visto che sei da solo che ne dici di venire con noi, cosa ne pensi Nat??

N: certo, e poi è meglio che stare qui sotto la pioggia e il freddo.

La femmina si posizionò vicino a me e disse scusami che sbadata non mi sono ancora presentata il mio nome è Himari, piacere di fare la tua conoscenza.

Goku la guardò, e si sentì al sicuro, così allungai la mano e la strinsi forte a quella di Himari.

Arrivati a casa:

il padre andò subito incontro a sua moglie.

Vedendo il bambino che non era il loro, gli chiese cosa ci fa qui questo moccioso, Himari disse non chiamarlo moccioso e il nostro nuovo figlio finché non troveremo i suoi genitori.

Intanto:

Nat aveva portato il bambino nella sua stanza e gli fece vedere vari giochi, ma io a quel tempo non n'ero interessato tranne uno, un piccolo dado con dei numeri e quando sentì che mi chiese come ti chiami??

G: subito non risposi, ma poi pian pianino iniziai a dire G...o..k..u

Nat : eh, come scusa??

G: il mio nome è Goku.

Nat: wow che bel nome.

Passai vari momenti felici insieme a Himari che era sempre allegra adesso che ci penso assomigliava a mia madre ahahah e anche Nat era divertente e sempre gentile con me ma (G: iniziò a ripensare quello che gli aveva detto Nat) quel 23 novembre sparì la felicità che avevo ritrovato ,a avevo visto anche Lunari ma non mi ricordavo di lei tipico di me heheh, comunque era un giorno di neve e sempre per colpa mia Himari morì ecco adesso sai tutto quindi se voglio salvare almeno te da questa colpa che porto da quando sono nato devo andarmene.

S: a quelle parole si riprese, era rimasto scioccato a sentire il passato della sua scimmietta pensava che era complesso ma non fino a questo punto.

Senza coscienza di quello che stava facendo, si avvicinò a Goku e lo abbracciò e gli disse:grazie per esserti confidato con me, va tutto bene e comunque io voglio restare con te e tu non porti assolutamente sfortuna.

G:lo guardò ma poi crollò in un pianto e S l'unica cosa che poté fare fu abbracciarlo finché non svenne di nuovo perché la febbre si era alzata.

S: lo riportò in camera sua e poi gli strinse la mano e gli diede un piccolo bacietto sulle labbra morbide della sua creatura e aspettò che si risvegliò.

Fine

 

   
 
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