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Autore: AliceBaskerville    27/01/2016    0 recensioni
“Spara, soldato.”
Il silenzio, crudele quanto il più scuro dei boia, lo assordava con la sua insistenza.
Perché?
Perché avrebbe dovuto spargere ancora sangue?
Chi l’aveva deciso? Chi aveva decretato che la razza ariana fosse pura? Come poteva essere pura, se le sue vesti immacolate erano macchiate in realtà dal sangue di persone innocenti?
Perché, si chiedeva, avrebbe dovuto sparare a quegli occhi così dolci, che così spesso erano stati protagonisti dei suoi sogni?
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo.
Sentiva freddo.
Freddo il grigio e polveroso scenario di distruzione che lo circondava, lo stesso scenario che la Signora Guerra ogni volta portava con sé, ovunque il suo lungo mantello nero toccasse.
Freddo il sangue nelle sue vene, come un fiume ghiacciato in pieno inverno.
Freddo il suo sguardo, mentre cercava di ricordare il motivo per il quale, la prima volta, aveva deciso di indossare quella maledetta divisa.
Fredde le sue mani, mentre stringeva fra le dita la pistola.
 
 
“Spara, soldato.”
Il silenzio, crudele quanto il più scuro dei boia, lo assordava con la sua insistenza.
Perché?
Perché avrebbe dovuto spargere ancora sangue?
Chi l’aveva deciso? Chi aveva decretato che la razza ariana fosse pura? Come poteva essere pura, se le sue vesti immacolate erano macchiate in realtà dal sangue di persone innocenti?
Perché, si chiedeva, avrebbe dovuto sparare a quegli occhi così dolci, che così spesso erano stati protagonisti dei suoi sogni?
Perché, si domandava, avrebbe dovuto sparare a quelle labbra, che avevano sussurrato al suo orecchio così tante parole d’amore?
Perché avrebbe dovuto sparare a quelle mani, che così forte avevano stretto le sue?
La razza conta davvero, quando due persone sono legate da un sentimento talmente puro? Conta la religione, il pensiero, il colore della pelle, la patria, il sesso?
L’amore, pensava, ha occhi solo per l’anima. E l’anima non ha razza, non ha sesso, non ha colore.
 
 
Eppure lei sorrideva.
Sorrideva, nonostante sentisse le mani della morte baciarle il viso.
Sorrideva, nonostante sapesse che il fatale proiettile sarebbe appartenuto all’uomo che amava.
Sorrideva, e il suo sorriso era così caldo.
 
 
Lui chiudeva gli occhi, distoglieva lo sguardo da quella donna che riusciva ad essere bella nonostante le avessero tagliato i capelli, nonostante il suo corpo fosse segnato dal lavoro, nonostante il suo volto fosse coperto di polvere.
Premeva il grilletto, mentre le lacrime scavavano lunghi solchi sul suo volto, mentre il suo animo urlava dal dolore.
Lei spirava nel silenzio, e le sue labbra sussurravano il nome del suo gentile boia.
Un urlo straziante squarciò la quiete, lui cadeva sulle ginocchia; un sorriso beffardo graziava il viso del suo comandante, consapevole che quella fosse la sua giusta punizione.
E, malvagio, calò ancora il silenzio.
  
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