Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: cecy_99    28/01/2016    1 recensioni
Era appena sorto il sole quando accadde.
Quando scappammo.
E fummo presi.
----------------
“Ivy…” mormoro con la voce un po’ impacciata
“Sì, sono qui, ma ora dobbiamo andare…” continua a dire “…Alzati…su!” Mi prende per un braccio e con non poca fatica riesce a tirarmi su. Eppure qualcosa va storto. In men che non si dica mi ritrovo di nuovo a terra con un dolore, da mozzare il fiato, allo stomaco.
----------------
All’inizio rimase paralizzata, ma poi, riprendendosi, rispose al bacio. Fu molto dolce e casto, più che altro uno sfioramento di labbra, per poi divenire più passionale. Però c’era qualcosa di strano. Una specie di calore li avvolgeva. Dato il momento decise di non darci peso, finché David si allontanò urlando. Non capendo cosa fosse successo cercò di avvicinarsi.
“Non mi toccare!” gridò lui allontanandosi ancora di più e attirando gli sguardi.
(...)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un bosco. Un immenso bosco popola i sogni di Anya ogni notte.
 Eppure quella volta aveva visto qualcosa di diverso. Un uomo e una ragazzina che correvano ad una velocita pazzesca, quasi disumana. Finché non vennero colpiti da una forza invisibile e spinti contro un albero. Quell’uomo era disteso a terra, privo di conoscenza, mentre la ragazzina cercava di risvegliarlo. Altri uomini si stavano avvicinando, ma qualcosa le diceva che avevano tutt’altro che buone intenzioni…
“Anya ci sei? Ti prego ritorna tra noi!” disse teatralmente Amanda all’amica.
“Come? ...” domandò lei sbattendo le lunghe ciglia e ritornando con i piedi per terra “…hai detto qualcosa?”
“Ma non hai capito proprio nulla?” chiese l’altra esasperata.
“No…cioè sì…però se lo ripeti forse è meglio” rispose lei sfoderando un sorriso di scuse.
Conoscendo la sua amica, che il più delle volte invece di ascoltarla, fantasticava su chissà cosa, decise di sorvolare e ripeté il discorso. “Stasera c’è una festa e tu devi assolutamente esserci!”
“Starai scherzando spero!”
“Assolutamente no! Dai andiamo, so che odi le feste e qualunque altra attività mondana esista sulla faccia della terra, però almeno per una volta accompagnami a quella dannatissima festa!”   
Non era proprio così. Lei non odiava le feste, solamente non era a proprio agio tra tutta quella gente ubriaca, che si spintonava a vicenda con l’intenzione di ballare. Preferiva senz’altro rimanere a casa, mangiare tutte le schifezze che voleva, ovviamente senza ingrassare e scatenarsi con le canzoni dei Gun’s Roses.
“Così però mi fai sembrare un’asociale!”
“L’hai appena detto tu stessa…” si difese Amanda portando le mani avanti.
“…Dai! Se vieni con me, almeno questa volta, ti prometto che non te lo chiederò mai più!” Le fece gli occhi dolci, sperando di intenerire il suo cuore di pietra.
Anya sospirò spazientita, guardando impassibile il volto della ragazza davanti a lei.
“Ora che mi ci fai pensare…” mormorò guardando un punto imprecisato del corridoio. “…la mia risposta è no!” concluse con un ghigno malvagio.
“Grazie, bell’amica che sei eh!”
 Il suono della campanella, che annunciava l’inizio delle lezioni, le interruppe.
 “Vado in classe prima che mi venga la voglia di ucciderti. A dopo.” La salutò mentre si avviava verso la sua classe e una marmaglia di studenti annoiati riempiva i corridoi.
“A dopo” rispose ancora divertita.
 Quando la figura di Amanda scomparve tra la folla, s’incamminò anche lei verso la sua aula, che era dal lato opposto da dove si trovava, con un mugolio di disapprovazione. Durante il breve tragitto si ritrovò di nuovo a perdersi nei suoi pensieri. 
Innanzitutto, molte volte si era chiesta come lei e quella ragazza potessero essere cugine. Tutto in loro era diverso. Se Amanda era un tipo molto estroverso e che sprizzava allegria da tutti i pori, Anya era l’opposto, cioè che stava più sulle sue e aveva pochi amici, se non nessuno e inoltre nulla in lei trasmetteva vivacità, ma il più delle volte metteva in soggezione i suoi compagni. Non condividevano neanche l’aspetto. La cugina era bionda, con gli occhi azzurri e la carnagione molto chiara con qualche efelide nel viso, che la facevano sembrare una ragazza dolce e ingenua, invece in lei ogni cosa era banale, dai capelli marroni alla statura bassa. Tranne una cosa. Gli occhi. Quelli erano di un grigio così chiaro da sembrare quasi evanescenti. Quel pensiero le fece ricordare nuovamente il sogno strano che l’aveva tormentata quella notte. Anche quella ragazzina a ben pensare aveva qualcosa di molto particolare, ma che non ricordava. Forse doveva solo concentrarsi un po’ e avrebbe rammentato…
“Anya!” un ragazzo dagli occhi verdi, lo stesso per cui aveva una cotta, ora stava venendo verso di lei.
“Ti senti bene?” le chiese realmente preoccupato.
“Ce…certo…perché?” balbettò imbarazzata.
“E’ da un po’ che ti chiamo, ma non mi sentivi”
“Mi dispiace tanto!” esclamò diventando ancora più rossa.
“Tranquilla…” le rispose sorridendo gentile “…volevo solo chiederti se tu ci sarai alla festa di Jack”
Jack
Jack
 Di nuovo quel nome. Lo stesso che si ripeteva sempre nel sogno. Significava qualcosa?
“Anya è arrivato il momento di svegliarti! Non puoi più fuggire dalla realtà”
“Che significa?” chiese prima di svenire a causa di un capogiro.
 
 
 
“Anya ti prego aiutaci. Non possiamo più farcela da soli. Il suo potere sta crescendo! Devi salvarci. Non farti abbindolare dal male. Ti prego!”
“Chi sei? E da cosa devo salvarti?” gridò lei al vuoto.
“Non cedere al male!”
“Che significa tutto questo?!”
“Lui non può amare” continuava a farneticare quella voce infantile mentre a poco a poco andava scemando nell’oscurità.
“Chi è lui?” chiese prima di essere avvolta totalmente dal buio.
 
 
“O Dio, o Dio, o Dio” sentì ripetere non appena si svegliò.
“Non si sveglia, non si sveglia, dannazione!” Con le mani tra i capelli, Amanda continuava ad andare avanti ed indietro per la stanza freneticamente.
Stordita e confusa, cercò di ricordare ciò che aveva appena sognato, ma l’unica cosa che riusciva a vedere erano degli sprazzi disordinati che le crearono solo più confusione. Vedendo la cugina decise di accantonare momentaneamente quel sogno, più bizzarro degli altri, e di fermarla prima che impazzisse. “Puoi stare zitta un attimo? Sai com’è mi sono appena svegliata e ho già mal di testa”
Appena sentì la sua voce, la cugina le saltò letteralmente addosso e la riempì di domande senza neanche darle il tempo di rispondere.
“Che ti è successo? Hai avuto un malore? Hai sbattuto la testa?”
“Sto bene sto bene, ho avuto solamente un leggero capogiro, nulla di che” rispose lei realmente colpita da tutto quell’affetto.
“Menomale, però non farmi più questi scherzi! Mi hai fatto venire un infarto!” s’accasciò sul letto già più rilassata rispetto a prima.
“Sai, però non sono stata l’unica ad essersi preoccupata così tanto” riprese con aria maliziosa, ritornando la vecchia Amanda.
“In che senso?” Anya corrugò la fronte, dubbiosa.
“Oh, niente solo che è stato un certo ragazzo dagli occhi verdi a portarti in infermeria”
A quell’affermazione spalancò gli occhi e la bocca scioccata “David! Davvero?”
“Si, proprio lui. Inoltre mi ha detto che stavate parlando prima che tu svenissi. Posso sapere di cosa?”
“Oh, nulla di che…” Ritornando rossa come un peperone, cercò di coprirsi con le coperte ed evitare così lo sguardo indagatore della cugina
“Sputa il rospo!” Vedendo i suoi movimenti la anticipò strappandole il lenzuolo dalle mani.
“Ehm…credo che lui mi…”
“Ehi, sei sveglia?” la interruppe David, sbucando nella stanza.
“Oh, ciao”
“Vi lascio soli” Amanda le fece l’occhiolino e uscì quasi di corsa dall’infermeria, chiudendo la porta per lasciargli un po’ d’intimità.
Passò un po’ di tempo prima che Anya decidesse di spezzare quel silenzio così teso. “Grazie per essere venuto in mio soccorso”
“Di nulla, anzi grazie a te per avermi fatto evitare un’interrogazione di matematica…”  Cercò di scherzarci su David, poi vedendo l’espressione un po’ allibita della ragazza si corresse “…ovviamente non ti ho portato in infermeria per questo, anzi ero molto preoccupato.”
Dopo lo stupore iniziale per la rivelazione e l’imbarazzo dell’altro, Anya scoppiò a ridere contagiando anche il ragazzo e allentando un po’ di tensione.
“Comunque…” proruppe lui, riprendendosi da quel piccolo momento di ilarità. “…Per la festa di stasera ci sei?”
Lei rimase con la bocca aperta per un po’, non sapendo cosa rispondere. Probabilmente non si sarebbe trovata a proprio agio e ad un certo punto della serata avrebbe cominciato a detestare tutti, ma soprattutto lei stessa per aver accettato, ma valeva la pena provare, almeno per quel bel ragazzo dagli occhi verdi.
“Sì, penso proprio di sì” disse sicura della sua risposta e sorridendo più per rassicurare se stessa che il ragazzo.
In quel momento esatto si sentirono degli urletti provenire dal corridoio, la porta fu spalancata e un’Amanda euforica entrò buttando fuori il povero ragazzo, che confuso e spaventato non si oppose.
“Hai origliato tutto vero?” chiese Anya, non troppo sconvolta dall’entrata della cugina.
“Non chiedermi ciò che è ovvio, amica mia, ma fai domande più interessanti come: che cosa mi metto stasera per far impazzire il ragazzone dagli occhi verdi?” 
“Non cominciare Am.” L’ammonì lei, chiamandola col soprannome che usava fin da quando era piccola.
“Su forza!” persistette, ignorando l’ultima frase.
Anya sospirò stanca e decise di accontentare la cugina.
“Che cosa mi metto stasera per far impazzire il ragazzone dagli occhi verdi?”
“Ottima domanda An, ma a questo penseremo di pomeriggio. Ora pensiamo ad uscire prima da scuola e andar a fare un po’ di shopping” detto questo s’incamminò verso la porta decisa e sicura di riuscire nel suo obbiettivo.
Tutto questo strappò un sorriso ad Anya, che, stremata, si lasciò cadere nel letto, godendosi quegli ultimi attimi di tranquillità che quel tornado di sua cugina avrebbe sicuramente spazzato via.  


Angolo autrice

Angolo autrice
Buon pomeriggio a tutti. Mi scuso per l'enorme ritardo, ma in questo periodo sono stata tartassata da interrogazioni e non ho avuto molto tempo per scrivere. Infatti sto pubblicando per pura fortuna. Probabilmente potreste trovare alcuni errori, ma vi prometto che li correggerò il prima possibile. Spero che questo capitolo vi possa piacere, anche se è un pò di passaggio, e che recensirete in tanti.
Alla prossima 

Cecy

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: cecy_99