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Autore: Elgul1    29/01/2016    7 recensioni
Il cavaliere osservo per qualche minuto la folla che lentamente si era radunata e fissava da una parte lui e dall'altra parte il cadavere, si mise il cappuccio poi la sciarpa e voltandosi di spalle, disse:" Io non ho più un nome, o almeno finché non avrò adempiuto al mio compito non posso rivelarlo voi potete chiamarmi, semplicemente occhi grigi."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il cavaliere si guardava attorno era giunto alla città mercantile di Osvel, una delle più grandi  del regno, il posto era animato come sempre ovunque venditori e mercanti chiamavano a gran voce compratori, i bambini girovagavano per le strade giocando oppure in cerca di qualche leccornia da comprare per fare merenda, un sorriso si formo sulle labbra dell uomo, finalmente era tornato a casa.
Mentre camminava per le strade lastricate di marmo si fermo di fronte a una spessa porta di ferro, da cui si avvertiva l'incessante rumore di un martello.                        " Dovrebbe essere questo il posto, se non ricordo male." Penso occhi grigi, che inizio a bussare con forza alla pesante porta di ferro. 
Una voce, dall'altra parte, domando:" Chi siete?"                                                                                                                                        
  " Sono un amico del tuo signore apri la porta per favore." Rispose lui di rimando in attesa.
" Mi spiace ma senza un nome qua non si entra." Replico irrimovibile la guardia. Il cavaliere bussò ancora più forte tanto che, alla fine, l interlocutore  fu costretta ad aprire.

Era un uomo alto, dal fisico statuario, dai corti capelli neri, gli occhi erano castano chiaro indossava una lunga divisa militare e al fianco destro portava un ascia.

" Cosa cazzo vuoi?" Grido con rabbia l uomo visibilmente furioso.                                            
Il cavaliere cerco di rimanere calmo e replico:" Voglio vedere il tuo capo, William mano di ferro lasciami passare sono un suo vecchio amico."                                        " Mi spiace ho ordine di non far passare nessuno se non per appuntamento perciò levati dalle scatole prima che mi arrabbi sul serio!" Ribatte sicuro di se l uomo quasi pronto a tirare fuori l'ascia dal fodero.                                                                                                    
Occhi grigi era pronto per replicare quando una voce dal negozio domando:" Josh chi è alla porta?"                                                                                                          " Uno strano figuro che dice di conoscerla signore, me ne sto sbarazzando."                                
" Prima fammi vedere chi è. Già scacci la maggior parte dei miei clienti durante la giornata voglio almeno vedere di chi si tratta stavolta..." Borbotto il vecchio irritato da come fosse zelante il suo lavoratore.   
Dietro le spesse spalle della guardia si  stagliava la figura di un piccolo vecchio alto non più di uno e cinquanta e sui sessant'anni, aveva il viso completamente sbarbato, sulla testa qua e là si intravedevano delle zone di pelle segno, che i capelli stavano lentamente cadendo. Gli occhi erano verdi e sembravano ancora svegli e pronti all'azione, indossava un lungo grembiule che toccava terra  era sporco d'olio e fuliggine ma la cosa più particolare della sua figura era l'enorme braccio destro fatto interamente di metallo.
Josh si scosto mal volentieri e sbuffando, il vecchio poso i suoi occhi sulla figura di occhi grigi e balbettando disse:" Eeeh tuuu che ci fai qua?"
 Il cavaliere sorrise e rispose:" Ho un lavoro per te, sempre se non sei troppo arrugginito." 
Il vecchio gli mostro il pesante braccio di ferro e replico:" Non sono mai stanco coraggio entra!" Occhi grigi entro dentro l'officina sotto lo sguardo severo di Josh che disse:" Stai attento ti tengo d'occhio amico." 
 Il vecchio, mentre apriva una pesante porta di legno, replico:" Se avesse voluto ti avrebbe ucciso non appena aprivi la porta, ritieniti fortunato Josh a non capire chi hai davanti e ora va pure a dormire io e quest uomo ci ritiriamo nel mio studio." Prima che la guardia potesse replicare il vecchio chiuse di schianto la porta.

William porto il cavaliere nel suo studio, una piccola stanzina con all'interno un piccolo mobiletto con alcuni alcolici, una scrivania in legno d'acero con sopra una candela bianca accesa e uno scrittoio con decine di carte buttate all'aria.

" L'ordine non è ancora il tuo forte eh?" Domandò ridendo il cavaliere che fissava il caos che regnava sovrano ovunque.
" Sai benissimo che è tutto come deve essere, accomodati pure amico." rispose il vecchio che, chiusa a chiave la porta, aggiunse " Non mi aspettavo una tua visita dopo così tanto tempo, scusa per come ti ha trattato il mio agente ma vedi, ultimamente do molta attenzione alla sicurezza."                                 
Mentre si metteva a sedere su una delle due sedie di legno, Occhi Grigi rispose:" Tranquillo mi pare il minimo di questi tempi ho viaggiato molto e la situazione in molti posti è davvero degradante." Il vecchio mise sul tavolo una bottiglia colma di un liquido ambrato poi mise di fronte al suo ospite un piccolo bicchiere in cui versò il liquore e disse:" Prima di parlare e di spiegarmi perché sei qua, direi di fare un brindisi, sono quattro anni che non ci vediamo."                                                 Lo spadaccino sorrise e annui e proclamo:" Al ritrovarsi."                                                                      
In un sorso entrambi bevvero il forte alcolico e il vecchio con faccia seria disse:" Adesso spiegami perché sei venuto fino a qui, so bene che non è una visita di semplice piacere ma con ben altre intenzioni..."                                                                                                                      
   Il cavaliere annui, prese il fodero dal fianco e lo poso sul tavolo e disse:" Vorrei che tu riparassi la mia spada, si è danneggiata nell'ultimo combattimento e ho bisogno che sia al 100%."                                                                                                                                  
  Il vecchio con mani attente, là estrasse dal fodero poi, con occhi esperti ne ispezionò la superficie per qualche minuto anche tastandola in vari punti e, mentre la rimetteva nel fodero, disse:" Ha qualche ammaccatura non molto rilevante però sarà il caso che te la sistemi si ho saputo della tua ultima impresa nel villaggio di Sonè, ti stai ancora dando da fare?"
 " Sono stato costretto a combattere, me ne volevo stare in pace, ma sai come sono fatti i criminali..." Replico lui seccato odiava parlare di se.                                         Il vecchio sorrise divertito e chiese:" Anche la banda dei boschi di Hert ti aveva infastidito? Anche il troll della regione di Juro ti era venuto a cercare? Posso continuare tutto il giorno ne ho sentite di storie su di te, in tutto il regno non si fa che parlare che dell uomo dagli occhi grigi che viaggia di luogo in luogo e sconfigge il male senza chiedere niente in cambio."                                                                                                      
" Sto semplicemente espiando..." Sussurro lui di rimando visibilmente irritato.                  
Il vecchio lo guardo con uno sguardo paterno e pieno di comprensione e disse:" Ti reputi ancora colpevole di ciò che è successo cinque anni fa?"                                  L uomo abbasso lo sguardo con fare colpevole e si tocco la lunga cicatrice sul volto e disse:" Si." William sospiro conosceva quel uomo sin da quando era un bambino sapeva com'era testardo e retto nei giuramenti perciò decise di chiudere l argomento e replico:" Cambiando discorso posso sistemare la spada ma sarà pronta tra circa due giorni, ti consiglio di prendere una stanza qua alla locanda del " Pavone"  ti farò venire a chiamare." 
 " Ma non vuoi niente per il disturbo?" Domando lui basito che stava già tirando fuori un sacchetto pieno d'oro. 
William gli richiuse la mano e replico:" Sai benissimo che non potrei mai chiederti soldi..."                                                                                                       
 Occhi grigi s'alzo dalla sedia e chino la testa in segno di rispetto e disse:" Ti ringrazio davvero di cuore, dopotutto ciò che ho fatto quando ero un ragazzo fai ancora così tanto per me."
William poso la sua pesante mano di ferro sulla testa del giovane e con un volto sorridente disse:" Ti ho visto crescere come se fossi mio figlio, ti ho visto diventare cavaliere secondo te potrei avercela con te?" Prima che l uomo potesse replicare l altro aggiunse " Adesso va a riposare figliolo tra due giorni avrai ciò che ti serve per partire."
 Il cavaliere alzo lo sguardo e fisso quello del suo maestro e rispose:" Ok come vuoi tu, ci vediamo tra due giorni." Detto questo apri la porta dello studio e uscì fuori al calar del sole. 

  Ormai era scesa la notte Occhi grigi si rigirava nel malandato letto della locanda, la stanza era completamente spoglia a parte un piccolo cassetto con sopra una candela ormai spenta e una piccola bacinella colma d'acqua per lavarsi il mattino dopo.
L uomo si mise a sedere sul letto che cigolo sotto il suo peso. Come già altre volte non riusciva a dormire. Incubi tempestavano la sua mente in quelle tremende ore in cui nulla sembrava avere senso. Nella tasca destra della vestaglia prese un piccolo ciondolo intarsiato d'oro con delicatezza l'aprì e osservo il volto di una bellissima donna dai lunghi capelli corvini che scendevano lungo le belle spalle, gli occhi erano rossi  come se potessero trasmettere calore loro stessi.
Sorrise e accarezzo con delicatezza il volto con la mano destra. Ripenso a quando aveva conosciuto sua moglie circa sei anni fa, a quanto era stato lungo il suo tentativo di dichiararsi a lei e di come, alla fine, si fossero sposati fino a che non ci fu quel tragico giorno di quattro anni fa con cui era finito tutto. Il sorriso lascio spazio a un espressione ormai vuota, come se fosse in trance, chiuse di scatto il ciondolo e lo pose sul como poi distendendosi, mormoro:" So bene che mi diresti di lasciare perdere, mi conoscevi come nessun altro e so che diresti che la vendetta e questo senso di colpa dovrebbe sparire ma purtroppo non posso, ho commesso troppi peccati per poter prendere la retta via devo andare fino in fondo Helen..."  Dopo queste parole il cavaliere chiuse gli occhi e i suoi sogni si ripopolarono di incubi su mostri indicibili.

 Il mattino dopo il canto del gallo lo sveglio dal suo sonno, il sole, che filtrava dalle tende malconce gli illumino gli occhi costringendolo così ad alzarsi. Una volta in piedi si lavo il viso con l' acqua della bacinella che lo risveglio completamente dal torpore. Indossata l'armatura stava pensando a cosa avrebbe potuto fare quando sentì il rumore di vetri infranti. Veloce si riparò dietro lo stipite della porta da cui vide i due aggressori.

Quello a destra era un uomo poco più basso di lui, dal fisico snello e dai lunghi capelli bianchi. Indossava un lungo mantello verde e gli occhi, così come la bocca, erano nascosti da un cappuccio, tra le mani teneva un grande arco di quercia in cui era già incoccata una freccia dalla punta rossa. 
Quello a sinistra era più alto, dal fisico massiccio e dai capelli corvini. Indossava una cotta di maglia leggera e degli stivali di pelle nera, tra le mani teneva una lunga e affilata lancia.

 " E' da un po che ti cerchiamo..." Dissero in coro i due assassini puntandogli contro l'arco e la lancia. 
 Il cavaliere si alzo in piedi dal suo nascondiglio dietro la porta e domando:" E voi chi diamine siete?"
  I due uomini abbassarono le armi e quello con la lancia rispose:" Io sono Ecris e lui è Bolt siamo qua su ordine di un tuo buon vecchio amico..." 
Temendo di sapere già la risposta, chiese:" E chi sarebbe questo mio caro amico?"      
Sul viso Ecris si formo un sorriso maligno e replico:" Mi ha detto solo di dirti che il  cavaliere rosso non vede l'ora di appendere la tua testa su una picca e adesso muori!!" Con uno scatto il lanciere si getto sulla porta Occhi grigi si sposto di lato ed evito l'affondo che infranse in mille pezzi il legno. Bolt, in quell'istante, scocco due frecce in rapida esecuzione ma lui, chinandosi, le evito e volo giù dalla tromba delle scale. 
Rapido si rialzo aveva poco tempo quei due non scherzavano non erano stupidi banditi o altro ma erano professionisti, proprio come lui. Con impeto mandò a terra due commensali della locanda che imprecarono  uscì di corsa in strada molti lo fissarono stupiti ma ci fece poco caso, non aveva tempo da perdere sentì rumore di vetri infranti non poteva voltarsi o sarebbe stata la fine accanto a se vide apparire una freccia che si conficco a pochi centimetri dalla sua faccia. Veloce accelerò il passo doveva andare da William non poteva affrontarli senza equipaggiamento. " Dove pensi di fuggire?!" Sbraito Ecris che con un balzo si piazzo in mezzo alla strada pronto a fermarlo. Senza rallentare svolto a sinistra e si intrufolo in un vicolo buio continuando a correre e penso " Conosco queste strade come le mie tasche vi sbagliate di grosso se credete di potermi prendere." Colto da un ispirazione scatto di lato e si mise in un'altra strada laterale, mettendosi al riparo. Sentì il rumore di passi pesanti nel vicolo e la voce di Ecris gridare:" Hai visto se è passato di qua?!" 
" Credo sia andato a diritto, starà andando da quel vecchio fabbro muoviamoci." Rispose l'arciere con il fiatone  seguendo a rotta di collo il collega.
Attese che i passi fossero lontani e poi scatto lungo il vicolo in cui si era infilato, con quella strada avrebbe risparmiato ben cinque minuti, ogni secondo era prezioso doveva prendere velocemente la sua spada, proteggere William e eliminare quei due.


Arrivato di fronte alla bottega aveva il fiatone, grazie alla scorciatoia aveva anticipato di qualche minuto i suoi aggressori ma doveva sbrigarsi. Con forza busso alla porta Josh aprì la porta imprecando, prima che potesse dire qualcosa il cavaliere lo scosto di peso entrò dentro e esclamo:" William!" 
Il vecchio, uscito dal suo studio lo guardo con occhi preoccupati e disse:" Non ti aspettavo prima di domani l altro che succede?" 
" Non c'e tempo di spiegare dammi subito la mia spada, è un emergenza!" Il vecchio stava per dire qualcosa quando una freccia si conficco nella possente spalla di Josh che urlo dal dolore. " Sta giù William!" Grido il cavaliere che trascino di peso Josh dietro il bancone seguito a ruota dal vecchio, da fuori le frecce continuavano a venire scagliate con una velocità e una forza inaudita.        
" Dov'è la spada?!" Domando il cavaliere tenendo la testa bassa.
Il vecchio gli indico il laboratorio, stando sempre basso Occhi Grigi si intrufolo nel laboratorio alla sua ricerca poi la vide, veloce l'afferro e si precipito fuori dai suoi avversari.

Una volta fuori noto Bolt sopra la casa davanti con l arco pronto a scagliare ancora. Ecris era di fronte a lui con un aria soddisfatta lo fissava. 
Occhi grigi estrasse la spada dal fodero con naturalezza e la punto verso Ecris e disse:" Preparati a morire!" Con uno scatto si getto verso il lanciere che gli andò addosso cercando di colpirlo con un affondo lo spadaccino con una piroetta a destra scanso l assalto e tento di tagliare la testa del suo avversario ma lui si abbasso di scatto ed evito il fendente. Bolt scaglio una freccia lo spadaccino con un movimento fluido mise la spada in mezzo e la freccia finì a terra tagliata a meta. Ecris cerco di infilzarlo alle spalle ma lui con una giravolta intercetto la stoccata e colpi con forza la gamba sinistra dell assassino che, perso l equilibrio, crollo a terra. Bolt in quell'istante scaglio altre frecce lo spadaccino non riuscì a scansarsi in tempo e quelle andarono a conficcarsi nella spalla sinistra facendolo inginocchiare in quel preciso istante Ecriss si alzo preparandosi a trafiggerlo da parte a parte, il cavaliere con un movimento fulmineo e inatteso lo trafisse in pieno con un fendente perforandogli l'addome. 
La lancia cadde sonoramente a terra l'assassino si premette la ferita cercando in qualche modo di fermare l'emorragia Occhi grigi sfrutto il momento di distrazione e si avvento di nuovo su di lui e con una stoccata apri un'altra ferita in prossimità del cuore e l uomo, con gli occhi ormai vitrei e senza vita cadde a terra accanto alla sua arma.
 Lo spadaccino cerco di rialzarsi per affrontare il secondo ma sentì le gambe stranamente pesanti e andò a terra. " Che diamine sta succedendo?" Sentì i passi leggeri di Bolt avvicinarsi e che disse:" Sei stato bravo a ucciderlo e pensare che nelle frecce che ti hanno sfiorato ho messo un potente anestetico saresti dovuto svenire su colpo e invece continui a resistere, sei in gamba..." Cerco di afferrare la spada ma con un calcio l'arciere gliela mando lontano e, riponendo l'arco, replico:" No, non avrai bisogno della spada nel posto in cui stai per andare."   Il cavaliere cerco di parlare ma sentiva la gola stranamente secca e dalla sua bocca uscì solo un una specie di grugnito Bolt sorrise e disse:" Non riesci più a parlare perfetto, il sedativo inizia a fare effetto..." Lentamente estrasse un lungo e affusolato pugnale dalla cintura e lo poso sopra la gola del cavaliere e con un sorriso maligno e sgradevole domando:" Ultimo desiderio?"                          
Occhi grigi rantolo qualcosa e Bolt, divertito scoppio a ridere e rispose:" Questo è lo spirito muori!!" Ma prima che potesse vibrare il colpo il cavaliere lo agguanto per la collottola con le ultime forze rimaste e lo butto giù poi gli si avvento addosso e inizio a stringergli il collo con entrambe le mani con forza sapeva bene che non aveva un'altra possibilità  l'arciere cerco di divincolarsi e di liberarsi affondo la lama del pugnale nella spalla destra dell uomo che, senza emettere gridi o togliere le mani, continuava a resistere imperterrito facendo diventare, il viso dell uomo sempre più paonazzo poi, quando vide che il corpo era diventato immobile e non respirava mollò la presa e si lascio cadere a terra l'ultima cosa che vide, prima di chiudere gli occhi, fu William che uscito dalla bottega lo chiamava a gran voce.


" Ehi svegliati." Disse una voce che conosceva fin troppo bene, il cavaliere apri gli occhi, la prima cosa che vide fu William poi con un filo di voce, domando:" Dove mi trovo?" 
Il vecchio, prima di rispondere, gli passo un piccolo vassoio su cui si trovavano un piatto di minestra con un tozzo di pane e  un bicchiere d'acqua e disse:" Ti trovi a casa mia, prima che tu me lo chieda hai dormito per circa un giorno e mezzo, sei fortunato che in zona c'era un medico, ti ha fasciato quelle ferite." Mentre mangiava ci fu silenzio fra i due, come se ognuno temesse di rivolgere una fatidica domanda al altro, dopo aver posato il piatto sul letto, annuncio:" Hai finito di riparare la spada?"
 Il vecchio, con una faccia piena di tristezza, borbotto:" Si, già che c'ero ho dato un'occhiata anche al resto della tua corazza e l'ho aggiustata..." Senza sforzo il cavaliere si mise a sedere sul letto, fisso per un istante la ferita che gli ornava la spalla destra " Dovrò stare più attento." Penso fra se e se mentre iniziava a indossare la pesante armatura argentata. 
" Te ne vai di già?" Domando il fabbro fermando così i suoi pensieri.
 Lui, mentre finiva di vestirsi, rispose:" Si la capitale dista ancora venti giorni di marcia, non mi posso fermare..." 
Il vecchio chiuse il pugno con rabbia e con un sussurro ribatte:" Dovresti invece..." 
 " Che intendi dire?!" Replico lui confuso. 
William sospiro e disse:" Non sei l unico su cui corrono voci, il cavaliere rosso si è circondato di tre formidabili guerrieri del tuo stesso calibro se non superiori, non puoi vincere, il tuo coraggio la tua testardaggine stavolta non ti serviranno a niente, rinuncia alla vendetta anche lei te lo avrebbe detto, lo sappiamo entrambi..."
 Occhi grigi lo fisso con due occhi colmi di rabbia e replico:" E allora cosa dovrei fare?!"
 " Cercare di rifarti una vita, magari non qua ma da un'altra parte perché non puoi chiudere questa storia e smetterla nel cercare vendetta?" Domando il vecchio visibilmente preoccupato che, con le lacrime agli occhi, aggiunse " Ho già dovuto seppellire mia figlia perché vuoi che scavi anche la tua fossa?" 
Il cavaliere stette in silenzio qualche istante poi, chinando la testa, rispose:" Non pensi che c'abbia pensato di potermi fare una nuova vita?" Il vecchio lo fisso interdetto " Avrei tanto voluto, in questi quattro anni che me ne sono andato a giro per il regno, ho provato a crearmi un posto ma purtroppo quello che è successo è radicato in me." Si tocco il petto indicando il cuore e aggiunse " Io ho bisogno di chiudere questa faccenda una volta per tutte, troppi hanno sofferto per colpa dei miei errori e troppi ne soffriranno anche se dovessi morire nel tentativo non me ne importa io lo ucciderò, costi quel che costi, questa è la strada che purtroppo ho scelto questo è il mio destino. So che Helen non vorrebbe, mi direbbe di smetterla di cercare qualcosa di simile ma non posso devo finire ciò che iniziò cinque anni fa, una volta per tutte!" L aveva fatto si era liberato del peso che si stava portando nel cuore si aspettava una reazione di rabbia da parte di William che, al contrario, lo fissava in silenzio gli poso una mano sulla spalla sana e  disse:" Se è questa la tua decisione finale allora va, compì questo tuo maledetto destino ma promettimi che, una volta che l'avrai compiuto smetterai di combattere per sempre."
 Sbarrando gli occhi osservo il suo mentore poi gli strinse la mano metallica e, sorridendo, disse:" D'accordo accetto." 
Il vecchio sorrise e rispose:" Allora va, il destino ti attende."
Occhi grigi uscì dalla casa osservo il sole che si elevava alto nel cielo, sapeva che la sua meta era lontana e che i pericoli erano dietro l'angolo ma lui, con il coraggio e la testardaggine sarebbe arrivato fino alla fine.



ANGOLO DELL AUTORE
Ciao a tutti  è passato moltissimo da quando ho messo l ultimo capitolo :D mi scuso molto per il ritardo spero che questo secondo capitolo vi piaccia fatemi sapere come vi pare con recensioni di cui ricambierò leggendo le vostre opere a prestooo.

   
 
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