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Autore: BilanciaDream8280    30/01/2016    1 recensioni
Nives era giovane e sin da quando frequentava Hogwarts, aveva i capelli lunghi, neri e lisci, la carnagione pallida e delle labbra carnose e rosse come il sangue. Aveva avuto la sfortuna di conoscere Tom Riddle e di innamorarsene perdutamente a tal punto da credere che anche lui meritasse una chance, anche lui meritasse di essere amato.. Ebbero una figlia, Crystal che in quel momento giaceva accanto alla madre, avvolta in lenzuola di lino, era sveglia e sorrideva, ignara di ciò che le succedeva intorno.
**
E se Voldemort avesse avuto una figlia? Come sarebbe stata la sua vita?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Una Vita che non c'è'
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L'attesa partenza




 

Crystal aveva ormai terminato gli acquisti e aveva resistito alla tentazione di comprare la Nimbus 2000 sapendo che comunque non l'avrebbe potuta utilizzare all'interno della scuola, come esplicitamente scritto nella lettera di Hogwarts. Un vero peccato, adorava il Quidditch e per questo era sempre in sella a giocare con la pluffa.. ma comunque scacciando l'immagine di lei in una qualsiasi squadra della scuola, si mise alla ricerca di un caminetto per poter utilizzare la polvere e tornare finalmente nella villa dei nonni.

 

Dopo qualche minuto era lì in mezzo al camino di casa nel salone e uscendo osservò il nonno seduto su una delle poltrone bianche come il resto dell'arredamento, l'unico tocco di colore in quella sala era dato dalle decorazioni in oro sulla parete e suoi bordi dei mobili.

Amelius le fece posare i suoi acquisti in camera per poi invitarla ad andare nella sala da pranzo.

Quella sala era forse la più grande in assoluto. Al centro regnava un lungo tavolo con quasi venti posti a sedere, la stanza era anch'essa arredata con colori freddi e giusto qualche quandro appeso alle pareti. Sulla destra della stanza c'era la porta della cucina dove ora lavoravano gli elfi domestici intenti a preparare la cena che avrebbero servito tra poco più di un'ora.

 

Ad aspettarli seduta su una delle sedie c'era Clelia con le mani incrociate l'una all'altra come in procinto di parlare di cose incovenienti e altrettanto serie.

 

I due si sedettero e Amelius fu il primo a parlare.

 

-Abbiamo deciso che ti iscriverai ad Hogwarts con il mio cognome Crystal.. ciò servirà a preservarti da qualsiasi pregiudizio, anche se non tutti sanno il cognome del Signore Oscuro, è meglio non mettere i manifesti..-
- No! Quando a scuola sapranno che sono la figlia di Lord Voldemort il tuo cognome non servirà comunque a proteggermi! -


I volti di Amelius e Clelia trasalirono al suono di quel nome e dovevano ammettere che la piccola strega non aveva tutti i torti.


-Io...Io prenderò ANCHE il tuo cognome, devo accettare le mie radici!-

 

Amelius si rendeva conto del peso che portava sua nipote, troppo uguale a Nives,di aspetto e di carattere, pronta a dare una chance a tutti.

 

-Comunque sia, oggi alla banca hai incontrato Harry Potter.- Cambiò svelta discorso Clelia.

 

Quel ragazzo che vedendola si portò la mano alla testa, ma certo, sulla cicatrice! Crystal si sentì piena di malinconia, la sua felicità di poter andare ad Hogwarts si era trasformata in un incubo, uno dei peggiori! E dopo quell'affermazione Crystal non proferì più parola.

 

Dopo cena si ritirò subito nella sua camera, spazzò via i pensieri che la assalivano qualche minuto prima e decise di distrarsi iniziando a leggere qualche libro di magia e magari utilizzando la bacchetta per qualche incantesimo banale.
Mancava un mese alla partenza e fu il mese più lungo di tutta la sua vita: cercava di evitare qualsiasi contatto con entrambi i nonni e se non stava chiusa in camera sua a provare la sua bacchetta, se ne stava fuori con Biby in sella al suo vecchio manico da scopa e per di più Amelius si ammalò ed era ormai costretto a rimanere a letto tutto il giorno.

Ma finalmente il 1° settembre arrivò e la piccola strega si alzò fin troppo presto, dopo essersi lavata e vestita, con un tocco di bacchetta, preparò il proprio baule.
Aveva deciso che come animale domestico avrebbe portato Violet, il gufo che le venne regalato al suo compleanno, così chiamato per la buffa piuma viola che possedeva nascosta tra le altre dell'ala destra. Portò tutto giù dove il nonno con grande sforzo la aspettava per smaterializzarsi con lei al binario 9 e 3/4 e dopo qualche secondo erano lì.
Il nonno ebbe appena il tempo di augurarle buona fortuna quando si rismaterializzò e lasciò la piccola a se stessa.

Era eccitatissima e vedere quel treno lì pronto a portarla a scuola era una cosa a dir poco fantastica! Doveva subito portare i propri averi dentro e scegliere un vagone. Si mosse e dopo qualche passo sentì sulla spalla come un uncino che l'aveva arpionata.
Si voltò di scatto per riconoscere dietro di lei un uomo alto dai capelli lunghi e biondi, era lui che l'aveva arpionata con quello che doveva essere un bastone e al suo fianco c'era suo figlio dalla chioma bionda e dal ghigno sfacciato.

 

-Tu sei Crystal Riddle!- disse l'uomo. -Piacere io sono Lucius Malfoy.- prese la mano di Crystal e la baciò.

-Lui è mio figlio, Draco, sono sicuro che andrete d'accordo, d'altronde due nobili famiglie come le nostre sono destinate ad intrecciarsi.-

 

Il ragazzo imitando il padre prese la mano della ragazza e la portò alla bocca, sfiorandola solo leggermente mentre la guardava dritta negli occhi sorridendo... fu quasi inquietante.

 

-Come sapete chi sono io?-

-Riconoscerei la figlia del Signore Oscuro tra mille.- Mentì Lucius che sapeva la sua identità solo perchè riconobbe il nonno che pochi istanti prima le era accanto.

 

-Ma non temere, potremmo non farne parola con nessuno se cìò ti crea disagio.-

-Grazie.- disse la ragazza leggermente insicura.

-E' ora di salire sul treno, Draco accompagnala.-

 

Il giovane ubbidì al padre e dopo averlo salutato salì con Crystal sul treno. Si sistemarono in uno degli ultimi vagoni dove poco dopo li raggiunsero due ragazzi dalla corporatura assai più grossa della loro.

 

-Tiger, Goyle, ce l'avete fatta a salire sul treno.- Sorrise beffardo Malfoy.

 

I due si limitarono ad annuire.
Dopodichè Draco si rivolse con fare deciso alla ragazza.

-Scusali, non sono tanto svegli questi due, approposito lei è Crystal, la figlia di Voi-Sapete-Chi. Oh non temere di loro puoi fidarti.- Sorrise sfacciato nuovamente.

Crystal si sentì piena di rabbia tanto da non considerarli e pensò che forse sarebbe stato meglio cambiare vagone, di sicuro avrebbe trovato persone più cordiali con cui passare tutto il tempo del tragitto.


-Io non mi fido proprio di nessuno! Quindi se volete scusarmi..- Fece per cambiare vagone quando il ragazzo biondo le afferrò un braccio.

 

-Gli altri non si avvicineranno mai a te, dovresti solo ringraziarci.-

 

L'aveva trattata come se fosse un mostro e loro i suoi salvatori e questo alla piccola strega non andava affatto bene.
Si staccò con forza dalla presa di Malfoy e con un incantesimo trascinò la sua roba fuori da quel dannato vagone.

Che insolente pensò la strega, come si permette a divulgare il mio segreto e a trattarmi come un mostro! Quel dannato Malfoy!
Ancora con aria arrabbiata si trascinò per una decina di vagoni, in nessuno di questi ebbe il coraggio di entrare: vide un gruppo formato da due gemelli dalla testa rossa e altri ragazzi intenti a ridere a crepapelle, no non poteva entrare lì, in un altro delle ragazze troppo grandi per poter accettare una mocciosetta come lei e poi trovò finalmente il posto in cui si sarebbe rifugiata: un vagone con un ragazzo dall'aria innocua e, guarda un pò, la mezzosangue che aveva visto nel negozio di Olivander qualche giorno addietro.

-Ciao, posso unirmi a voi?-

-C..certo.-disse il ragazzo paffutello.

La ragazza dai capelli arruffati aveva riconosciuto la piccola strega e ancora offesa per quella risata fuori luogo, che non sapeva non avesse nulla a che fare con lei, non le rivolse neanche una parola.

-Grazie! Ho vagato praticamente per tutto il treno! Piacere il mio nome è Crystal Ri... Crystal Crouch.-

-Piacere.... io sono Neville... Neville Paciock.-

 

Crystal conosceva la sua famiglia, aveva sentito parlarne avvolte dai nonni, erano dei purosangue ma i genitori di Neville non stavano tanto bene da quanto aveva capito.


-Io sono Hermione Granger e credo di averti già incontrato una volta, da Olivander...-

Disse con tono di sfida per vedere se la strega dai lunghi capelli neri si ricordava la sua sfacciataggine nel riderla addosso.


-Si altrochè, devi perdonarmi ma quando sono entrata ero immersa nei miei pensieri e forse ho fatto una risata che non sembrava di buon gusto!-

-Mhh, non preoccuparti..-

 

I tre ragazzi iniziarono a parlare subito di magia e da quello che Crystal potè capire, Hermione era davvero preparata al loro mondo nonostante avesse vissuto per 11 anni all'oscuro di tutto, Neville invece era un ragazzo molto insicuro e tranquillo e quindi Crystal tra i due si sentì molto a suo agio non dovendo affrontare argomenti spiacevoli sulla sua famiglia fin quando la piccola Granger non introdusse l'argomento di Harry Potter, il bambino sopravvissuto...

 

-Tecnicamente dovrebbe trovarsi proprio qui su questo treno, sono passati 11 anni dalla caduta di Voi-Sapete-Chi quindi lo conosceremo sicuramente... so anche che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha una figlia e che guardacaso ha la stessa età di Harry Potter.. chissà magari non la faranno entrare ad Hogwarts per paura di quello che potrebbe causare il suo incontro con Harry oppure proprio per tenerla sotto controllo Albus Silente l'abbia ammessa alla scuola. In tutti i casi non saprei se fidarmi o meno di lei, insomma non si sà realmente che fine abbia fatto Voi-Sapete-Chi e per quanto ne sappiamo potrebbe aver fatto crescere sua figlia in modo da farle continuare ciò che lui ha iniziat...-

-NO!-

Urlò Crystal interrompendo il soliloquio di Hermione e rendendosi conto della reazione assurda che aveva avuto, continuò con più calma..


-Io credo che Voldemort non era in grado di crescere la figlia.. insomma se avesse avuto le forze sicuramente sarebbe ritornato più forte di prima!-

L'udire quel nome causò attimi di pausa ma poi Hermione continuò facendo finta di niente.

-Beh si ma Tu-Sai-Chi aveva tanti seguaci e chiunque di loro avrebbe potuto crescere sua figlia.-


Grazie al cielo per Crystal in quel momento passò una signora con un carrello pieno di dolci ed entrando nel vagone dove si trovavano i 3 chiese se volessero qualche dolce. La ragazza dai lunghi capelli neri e dalle labbra rosse come il fuoco si alzò subito e si diresse verso il carrello cercando di comprare quante più cose possibili per perdere abbastanza tempo.
Rientrando nel vagone con le braccia stra piene di schifezze varie e spargendole sul sedile, le offrì ai suoi due compagni di viaggio ma in quel momento Neville che fino ad ora si era limitato ad ascoltare le chiacchiere delle ragazze urlò quello che doveva essere il nome del suo animale ..Oscar!
Chiese alle due streghe di aiutarlo a cercare il rospo e non trovandolo da nessuna parte, le ragazze decisero di fare il giro di tutti i vagoni chiedendo ai presenti se avessero visto il rospo.
Prima di uscire dal vagone però la Granger si rese conto che sarebbero quasi arrivati ad Hogwarts e che sarebbe convenuto prima indossare le proprie divise. Neville dovette uscire mentre Hermione si cambiava, invece Crystal con un piccolo incantesimo si cambiò d'abiti in poco più di tre secondi.
Quando ebbero finito entrambe, decisero di andare a cercare il rospo mentre il ragazzo si fosse cambiato, e così fecero.
Andarono di vagone in vagone fino ad arrivare in uno dove c'erano giusto due ragazzini e una miriade di dolci sparsi qua e la per lo scompartimento.


-Scusate avete visto un rospo? Un ragazzo l'ha perso.- disse la Granger


Crystal voltandosi verso i due, riconobbe Harry Potter e di colpo si fermò interdetta.

In quel momento il ragazzo sopravvissuto la fissò e vide una smorfia di dolore formarsi sul suo viso.


-Ah state facendo qualche incantesimo, voglio vedere.- continuò irriverente Hermione entrando e sedendosi sul lungo sedile, Crystal la seguì riluttante.

Il ragazzo dai capelli rossi affianco ad Harry Potter stava cercando di far diventare il suo topo giallo ma non ottenne grandi risultati. Il topo sembrava dello stesso colore di prima.
Hermione saccente si rivolse poi ad Harry e mostrando le sue grandi capacità magiche gli aggiustò gli occhiali pronunciando "Oculus Reparo". In quel momento l'astuta ragazza si rese conto di avere davanti a sè niente di meno che Harry Potter e dopo essersi presentata si affrettò ad annunciare l'imminente arrivo ad Hogwarts e consigliava loro di indossare subito la divisa.
Crystal non era riuscita a dire una parola e fu la prima ad uscire salutando gi altri con un cenno del capo.
Arresesi, le due ragazze tornarono nel loro vagone, anche perchè tra pochi minuti sarebbero dovute scendere dal treno.

   
 
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