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Autore: thankyouzayn    30/01/2016    1 recensioni
Bradford, United Kingdom.
"Sembravano proprio una di quelle coppie delle riviste, quelle che se vai in prima pagina sei capace di fare il giro del mondo, quei giornali tanto importanti da avere un intero esercito di lettori ai loro piedi.
Insomma, capiamoci, erano una di quelle coppie che avresti voluto fotografare solo per cercare di riuscire a immortalare il modo in cui lo sguardo di Zayn si posava con adorazione sul volto e sul corpo di una Lilith che sorrideva, inconsapevole o meno dei sentimenti che si celavano dietro a quegli occhi tanto marroni quanto profondi."
© thankyouzayn | 2015
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Every Little Bit Of All Of It'
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

18

La casa era silenziosa quando Zayn varcò la soglia. L'unica eccezione era il leggero brusio proveniente dalla televisione in soggiorno.
Posò le chiavi sul mobiletto accanto alla porta e fece saettare gli occhi per quella parte della casa che poteva vedere.
Ispezionò cucina e salotto e quando si accorse che di Lilith, in quelle due stanze, non c'era la minima traccia si rilassò appena.
Si tolse le scarpe fin troppo lentamente e quando si accinse a salire le scale, stette attento a non saltare nemmeno un gradino: come invece faceva tutte le altre volte.
Avrebbe avuto voglia di scappare a gambe levate da quella casa, perché la sola prospettiva di intraprendere una discussione con Lilith era l'ultimo dei suoi pensieri, in quel momento, eppure lo sapeva e lo sentiva che sarebbe stato inevitabile.
Quando anche l'ultimo scalino fu sorpassato e si ritrovò in cima alla rampa, fece un lungo sospiro per cercare di liberarsi di quel peso, più pesante di quello che in realtà credeva, dal petto.
Tuttavia, questo, non parve alleviarsi, anzi una morsa dolorosa gli strinse il cuore e fu in quel momento che valutò veramente l'opzione di fare dietro front e chiudersi la porta di casa alle spalle ma, tuttavia, non voleva assolutamente che qualcosa di tanto prezioso ed importante come Lilith gli scivolasse tra le mani e se lui se ne fosse andato in quel momento e avrebbe fatto qualcosa di stupido, perché sapeva bene che in un modo o nell'altro avrebbe fatto qualcosa che non andava bene, avrebbe rischiato di perdere Lilith e di ritrovarsi, alla fine, con niente.
Quindi ingoiò il groppo che gli impediva di respirare normalmente e si fece forza per avanzare lungo il corridoio.
«Non è niente di trascendentale», si continuò a ripetere mentre camminava.
Insomma, non stava andando di certo all'inferno.
Quando giunse in prossimità della camera da letto, solo allora sentì la voce di Lilith, proveniente dal bagno, che intonava una canzone vecchia e tremendamente romantica.
Per intenderci, un brano che sarebbe stato capace di farti venire una carie a forza di ascoltarlo.
Per questo Zayn alzò gli occhi al cielo e senza che nemmeno se ne accorse sulle sue labbra si disegnò uno splendido quando inaspettato sorriso.
La voce della ragazza non si poteva definire intonata, non rientrava di certo nella categoria “voci eccezionali” ma neanche in “voci peggiori”. Era una metà via, e la si poteva definire tranquillamente neutra, chiunque l'avrebbe definita tale eppure Zayn non poté non pensare che in qualche modo fosse tenera e dannatamente adorabile.
Ecco, a volte si chiedeva se questi pensieri fossero normali ed ogni volta arrivava alla conclusione che, forse, l'unica persona di sua conoscenza che poteva pensare quelle cose potesse essere Liam, allora faceva una smorfia perché il suo amico era davvero troppo romantico, la maggior parte delle volte.
In altre parole, avrebbe vomitato volentieri.
Non che lo considerasse sbagliato, ma di certo Zayn non era quel tipo di persona da esternare così spudoratamente i suoi sentimenti.
Già dire ad alta voce a Lilith che l'amava gli era costato riflessioni su riflessioni ed una vera e propria confessione a Louis.
Dannazione era caduto davvero a livelli bassi raccontando quelle cose.
Si convinse allora che nemmeno Waliya o Doniya si erano mai comportante in quella maniera.
Scacciando però il pensiero delle due sorelle su come raccontavano qualcosa, parve ricordarsi solo in quel momento del perché il suo umore fosse così volubile e gli bastò un minuto per arrabbiarsi di nuovo.
Nervosamente si passò una mano tra i capelli e imboccò la strada per la camera.
Il letto era rifatto, notò, e, non seppe nemmeno lui il motivo veritiero, ma quel semplice fatto lo fece incazzare ancora di più di quando già non fosse.
Soffiò, a quel punto, l'aria dal naso e la rabbia prese il sopravvento in lui.
Con un gesto fulmineo e scattante si sporse quel poco necessario per afferrare il piumone per scaraventarlo a terra e lasciarlo esattamente lì.
Poi si sedette sul bordo del letto, puntellò i gomiti sulle gambe e si mise la testa tra le mani, decidendo, o meglio obbligandosi, ad aspettare l'uscita dalla doccia di Lilith per dare di matto.
Non ci volle poi molto perché la diretta interessata aprì la porta del bagno, rivelando la sua presenza nella stanza.
La osservò accigliato, non appena sollevò la testa e lei apparve nel suo campo visivo: i capelli biondi legati in modo improvvisato e confusionario, da cui oltretutto alcune ciocche erano sfuggite e che, di conseguenza, si erano inumidite.
Le gambe snelle e lunghe erano scoperte, l'asciugamano che copriva i punti salienti e piccole gocce che costellavano le spalle e quella parte del petto che s'intravedeva prima della arricciatura del tessuto.
Ancora lo lasciava quasi sorpreso constatare che fossero arrivati al punto che lei gli rubava gli asciugamani con una tale naturalezza da non farci nemmeno caso, come se fosse stata sempre abituata a farlo e tutte le volte questa piccola quanto banale azione lo faceva sentire felice, quasi come se avesse veramente trovato il posto a cui apparteneva ed in cui voleva, in un modo o nell'altro, restare.
Era bellissima, non poté che constatare Zayn, perché sebbene fosse arrabbiato, o per meglio infuriato, con lei, le guance rosse per il vapore e gli occhi sgranati privi di trucco della ragazza non gli permisero di pensare diversamente.
S'inumidì le labbra e si concesse un'ultima ed approfondita occhiata, era pur sempre un ragazzo (suvvia!), prima di sospirare pesantemente e prepararsi a quello che sarebbe successo.
Non era poi il finimondo, no?
Tuttavia, non fece in tempo ad aprire bocca perché Lilith sorrise a Zayn e «Ciao anche a te», cinguettare.
Il suo sorriso radioso, arrivava agli occhi, illuminandoli di una luce quasi innaturale.
Zayn se ne accorse, ma diversamente dalle altre volte, non riuscì a ricambiare quel gesto con la solita spontaneità. Lilith, tuttavia, non parve notare minimamente la rabbia che aleggiava intorno alla figura del ragazzo. Anzi, imperterrita, proseguì il suo cammino fino alla borsa posta su una sedia, afferrando la confezione di crema che si metteva sempre subito dopo la doccia. Fece, successivamente, una piroetta su sé stessa e con infinita grazia si sedette sul bordo del letto, accanto a Zayn.
A quel punto, si girò il tempo necessario per date un'occhiata sommaria al suo ragazzo per poi avvicinate le sue labbra alla guancia dell'altro.
Zayn, con la coda dell'occhio la vide avvicinarsi ed, in quel momento, non voleva essere toccato da nessuno e, per quanto gli doleva ammettere a sé stesso, Lilith era proprio l'ultima di questa lista.
L'aveva deluso.
Lei allora parve accorgersi che qualcosa non andava e la sua espressione, prima serena, ora era confusa. Le sue sopracciglia chiare si aggrottarono velocemente e le sue labbra si dischiusero, senza tuttavia emettere alcun suono.
Però il silenzio che improvvisamente tenne prigionieri i due ragazzi non durò molto perché, a quanto pare, Lilith, dopo una serie di profondi respiri, si era schiarita la gola e «Tutto bene, Zay?»
Zayn chiuse gli occhi quando la lingua della ragazza accarezzò il suo soprannome con una tale fluidità e facilità che mai si sarebbe aspettato, serrò le palpebre e strofinò le dita sopra di esse. Poi fece passare una mano tra i capelli, come spesso faceva.
Non era sicuro che rispondendo alla domanda della ragazza sarebbe riuscito a mantenere la calma per molto ma al tempo stesso voleva, esigeva e pretendeva delle risposte perché da quando era venuto via da casa di Louis non aveva fatto altro che interrogarsi di continuo, non riuscendo a pensare ad altro.
Santo cielo, era proprio rovinato su tutti i fronti.
«Zayn?» Lo richiamò ancora Lilith.
A quel punto sollevò la testa, puntando però gli occhi sulla parete di fronte a lui.
Avrebbe detto quello che c'era da dire, per almeno questa volta, perché, sotto un certo punto di vista, avrebbe preferito perderla dopo averle detto tutto quello che pensava, piuttosto che lasciarsela scappare senza mai averci provato veramente. Perché è vero quando si dice che gli ostacoli della vita ti colgono impreparato e si presentano sempre nel momento in cui tutto va bene, o almeno pensi che tutto vada bene. Ma sta a te decidere se saltare questo piccolo o grande impedimento per cercare di superarlo ed uscirne più forte di prima o impaurirti di fronte a questo e preferendo fare marcia indietro, rinunciando a quello che vorresti ma che non potrai mai ottenere perché sei stato troppo codardo.
Ecco, Zayn, forse per troppo tempo, era stato una di quelle tante persone che si era bloccato all'ostacolo dell'amore, senza mai decidere di superarlo. Tuttavia, questa volta c'era di mezzo Lilith e, se aveva imparato qualcosa, tutto quello che aveva fatto in passato non contava più nulla perché lei era riuscita a stravolgere il suo modo di vedere in tante cose.
Lei era diversa, unica e particolare e, detto sinceramente, non sapeva quale santo ringraziare per avergli dato la possibilità di stare al suo fianco.
Era la ragazza più imprevedibile, strana e allegra che conoscesse ma non l'avrebbe mai scambiata con nessun’altra.
Mai e poi mai.
Tuttavia, i suoi pensieri tornarono presto al nocciolo della questione ed allora, senza più peli sulla lingua «Te ne vai», disse.
Lilith sulle prime non capì, aggrottò, se possibile, ancora di più le sopracciglia e la fronte si corrugò, formando una serie di pieghettine adorabili.
Allora Zayn scosse la testa e dalle labbra gli sfuggì un rantolo di risata amara.
«Te ne torni a Manchester tra qualche giorno. Te ne vai», aggiunse.
Solo a quel punto la ragazza parve capire completamente, perché il suo splendido viso sbiancò di colpo, le mani che aveva appoggiato sulle cosce presero a tremare appena, spostandosi alternativamente dai fianchi alle gambe, con una sosta di pochi secondi in entrambe le zone.
S'inumidì troppe volte le labbra, diventate improvvisamente secche come un deserto, per cercare di occupare tempo e per trovare le parole giuste da dire.
I suoi occhi erano sbarrati, e con il terrore impresso in essi.
Alla fine Lilith scosse la testa, pettinandosi con una mano i lunghi capelli biondi «Come fai a saperlo?» Sussurrò.
Zayn dapprima la guardò diffidente poi alla fine i suoi occhi tornarono sulla parete, ma soli pochi istanti si sollevò dal materasso, portando maggiore distanza tra il suo corpo e quello della ragazza.
Scoppiò nell'ennesima risata amara che gli costò un dolore al petto.
«La domanda qui non è come cazzo faccio a saperlo!»
Lilith non trovò nessun pretesto per frenare l'urlo improvviso de ragazzo che la fece sobbalzare. Zayn aveva il pieno diritto di arrabbiarsi e di urlare. Inoltre erano in casa sua e di certo, la ragazza, non poteva dirgli come comportarsi.
«Dannazione, stavi per andartene e non mi volevi dire nulla. Questo è il vero problema.»
Nonostante tutto gli fu grato che avesse abbassato la voce. Era sicura che altrimenti i vicini avrebbero cominciato a preparare i popcorn per mangiarli mentre ascoltavano la loro lite.
Ok, forse non era il momento adatto per scherzare su queste cose.
Lilith non sollevò il capo per guardare Zayn, i capelli le coprirono il viso allo sguardo del ragazzo, se mai avesse voluto lasciarle un'occhiata. Si portò una mano alla bocca perché improvvisamente la nausea s'impadronì di lei, ed in più non aveva la più pallida idea di come reagire.
«Zay, non è come pensi.»
Di tute le cose che poteva dire aveva scelto la più stupida. Ecco, quando si parlava di fare scelte giuste Lilith era sempre la migliore in questo campo.
Zayn allora sollevò un sopracciglio, mentre velocemente portò i suoi occhi sulla ragazza per poi riposarli su un altro punto qualsiasi, basta che non fosse Lilith, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Non è come sembra? A me pare fin troppo chiaro», ribatté dunque Zayn.
Non poteva credere a ciò che le sue orecchie avevano appena sentito.
Ogni respiro gli costava fatica perché per quanto fosse restio ad ammetterlo lui teneva fin troppo a Lilith per vederla andar via dalla sua vita. Non avrebbe mai voluto che si allontanasse da lui perché, dopotutto, l'amava e l'amore, per quando complicato a volte possa essere, non va mai preso sottogamba o snobbato.
«Non volevi condividere con me i tuoi piani. Questo è abbastanza offensivo, per me.»
Lilith rimase con il capo abbassato mentre le parole del ragazzo la colpivano come la lama di un coltello affilato, ferendola proprio al centro del petto e provocando una brutta ferita che non sarebbe guarita facilmente. Poteva comprendere e capire la rabbia di Zayn perché anche lei, al suo posto, si sarebbe infuriata e sarebbe stata amareggiata.
In fin dei conti Lilith aveva preso una decisione senza confrontarsi con lui e per quando entrambi sapevano che prima o poi sarebbe dovuto succedere che lei sarebbe dovuta tornare a casa sua, nella sua città, avevano ignorato questo particolare preferendo godersi la felicità attimo per attimo.
Ma la verità era solo una: Lilith avrebbe voluto parlargliene il giorno dopo aver ricevuto la chiamata da sua madre ma da quel momento in poi le cose tra i ragazzi si erano evolute, avevano capito che ad entrambi non bastava più la scusa del “siamo solo semplici amici” e quindi la cosa le era sfuggita di mano. Sua madre aveva contattato Johannah, un po' di tempo fa, cogliendo l'occasione per ringraziarla dell'ospitalità, aggiungendo che sarebbe arrivata entro la fine della mese per prendere Lilith e portala di nuovo  casa.
Certo, quest'ultima era una ragazza adulta ma Lilith sapeva bene quanto sua madre contasse su di lei a casa e quindi di certo non si sarebbe potuta rifiutare di accontentarla per come le era possibile.
Le aveva fatto piacere passare un po' di tempo nella città dov'era nata, stare con Johannah, rivedere Louis e tutte le sue sorelle, conoscere i due nuovi arrivati. Ernie e Doris. Le aveva fatto piacere lavorare al K2O, essere la babysitter di Safaa. Ma soprattutto le aveva fatto piacere, o per meglio dire immensamente piacere, conoscere Zayn.
Con lui era scattato qualcosa fin dalla prima sera che i loro sguardi entrarono in contatto, anche se furtivamente e per solo pochi secondi. Era una storia d'amore un po' complicata la loro ma altrettanto bella e affascinante perché di solito ciò che è difficile attrae e conquista più di qualunque altra cosa.
E loro lo sapevano bene.
«Da quanto lo sai?» Chiese a quel punto Zayn, passandosi una mano tra i capelli corvini più spettinati che mai.
Lilith fece un profondo respiro e, dopo quella che parve ad entrambi un'eternità, sollevò la testa, senza tuttavia scostarsi dal materasso. Con un solo asciugamano addosso si sentiva vulnerabile.
S'inumidì le labbra, leggermente secche, e «Da abbastanza tempo da essere sicura che tu non lo voglia sapere», confessò.
Il ragazzo allora sospirò pesantemente, considerandosi sconfitto e stringendo tra le dita l'attaccatura del naso per provare, invano, a calmarsi.
«Cioè», esordì con voce un po' troppo squillante, «tu sai, da quanto ho capito, da tanto tempo che te ne saresti andata e hai preferito non dirmi niente piuttosto che parlarne per vedere di affrontare la situazione?»
Lilith chiuse gli occhi per qualche istante perché per quanto gli costasse fatica ammetterlo, le parole del ragazzo che stava in piedi accanto a lei, erano veritiere al cento per cento.
Allora si vide costretta, anche perché non aveva altre possibilità, ad annuire.
Avrebbe voluto piangere, dare il via libera alle lacrime che le appannavano gli occhi di scorrere senza alcun problema sulle sue guance ma si dovette trattenere perché era lei quella dalla parte del torto e non si poteva di certo permettere una scenata.
E poi, che senso aveva ormai piangere sul latte versato?
Aveva fatto una scelta ed, indipendentemente dal fatto che la considerasse giusta o sbagliata nel momento della sua decisione, adesso ne stava pagando le conseguenze.
«Fantastico. Oserei dire, Lilith, che il tuo modo di agire è stato perfetto.»
Con una punta di sarcasmo, Zayn, lasciò che le sue parole aleggiassero nell'aria.
La ragazza con una mano si asciugò le piccole lacrime incastrate agli angoli degli occhi e poi si lasciò sfuggire un respiro tremolante.
Ma, quello che disse dopo Zayn, la colpì nel profondo perché era sempre stata convinta che da quelle labbra sarebbe uscito niente del genere.
Zayn era arrogante in molte occasioni, ti osservava così attentamente da non perdersi nemmeno il minimo dettaglio, era taciturno e tendeva a rimuginare e lungo sui suoi pensieri.
Proprio per il fatto di essere un tipo silenzioso faceva delle sue parole buon uso. Un qualcosa che poteva usare a duplice scopo: o semplicemente per colloquiare in modo civile con gli stava attorno o come una vera e propria arma per proteggersi, per evitare di ferirsi.
Ed infatti quando pronunciò un freddo, inespressivo «Vattene», rivolto a Lilith, questa si stupì di quello che aveva appena detto Zayn.
Infatti trattenne il respiro a lungo perché non era sicura di aver capito bene ma alla fine il ragazzo si voltò con una furia mai vista prima, rischiando anche di rompersi l'osso del collo per lo scatto improvviso. Digrignò i denti e «Vattene. Immediatamente», ripeté, con l'espressione più arrabbiata della storia.
Lilith assentì e solo quando lui si dileguò dalla stanza, ovviamente sbattendo la porta, si concesse di osservare il letto e chiedersi come fossero riusciti a passare dalla mattina rilassante e piena d'amore a lui che la cacciava dalla sua casa.
Poi le bastò osservare la borsa ai piedi del letto per ricordarsi che tra pochi giorni avrebbe fatto le valigie e avrebbe definitivamente levato le tende da quel posto e chissà quando ci sarebbe tornata. Ecco perché avevano litigato.
Però, mentre sistemava la sua roba nella borsa si chiese distrattamente chi mai avesse dato a Zayn quella notizia che aveva cercato di custodire con tanta segretezza da aver pensato per un primo momento di aver fatto un bel lavoro. Tuttavia non aveva idea di quanto si sbagliasse.




Note autore:
Buon pomeriggio a tutte, mie principesse adorate!
Dio, mi vergogno veramente per questo ritardo di una settimana ma davvero per problemi scolastici non ho avuto un solo minuto libero ed in più ci possiamo mettere anche il fatto che a quanto pare l'inspirazione mi ha completamente abbandonata. Questa è la cosa peggiore che possa accadere ma purtroppo con il troppo stress è possibile.
Grazie a Dio, però, è finito il primo quadrimestre e posso riaquistare un po' di libertà e tranquillità fino al prossimo periodaccio.
Vi do un consiglio: scartate l'idea di fare un liceo in principio se volete conservare un minimo di sanità mentale. Io sto già facendo il conto alla rovescia per i giorni che mancano all'estate. Questi sono i miei livelli di disperazione.
Ok, però adesso ho parlato fin troppo di cose che non centrano nulla con il capitolo e che di sicuro, a voi, non interessano.
QUINDI, passiamo a qualcosa di decisamente più importante.
Siamo arrivati ufficialmente al diciottesimo capitolo e non mi capacito davvero di averne fatti così tanti (per una persona che scrive solo os sono davvero molti).
Purtroppo non è un capitolo molto allegro perché Zayn è così incazzato con Lilith che non può fare a meno che farle una sfuriata e dare inizio ad un bisticcio in piena regola. Ecco, per quanto riguarda questa lite non ho voluto fare niente di nulla eccessivamente aggressivo: della serie niente urlate pazzesche e insulti a non finire. Ho preferito che Zayn mantenesse un timbro di voce quasi neutrale, come se in qualche modo fosse già di partenza sconfitto. Come ho scritto nel capitolo lui ha davvero paura di perdere Lilith, perché dopo tutta la fatica che ha fatto per conquistarla, ora che è sua sta rischiando di perderla e non può davvero permetterselo.
D'altro canto però lei l'ha deluso quindi in qualche tratto alza la voce, come penso sia normale.
Chi di voi sarebbe capace parlare con una persona con cui si è arrabbiati senza alzare di un minimo la voce in determinati momenti?
Ma Zayn, è un bravo ragazzo e per quanto la voglia di urlare contro Lilith sia tanta, lei è pur sempre una ragazza e non si permetterebbe mai di trattarla male. È un bravo ragazzo.
Però non è solo arrabbiato ma anche ferito perché sebbene nel profondo si aspettasse che un giorno Lilith sarebbe dovuta tornare a casa non si aspettava di certo di scoprire questa notizia scioccante il giorno dopo il suo compleanno e appena dopo aver esposto così tanto i suoi sentimenti.
Ah, ragazze mie, non dimenticatevi mai che le difficoltà, nella vita, spuntano come funghi quando meno ve lo aspettate. Io stessa lo sto provando sulla mia pelle.
Zayn, e posso capirlo bene, è amareggiato e confuso ma non può di certo farci niente.
Ecco, un'altra cosa che ci tengo a chiarire è che è vero che Lilith sia grande ormai, insomma per quanto grande una ragazza di vent'anni possa essere (sì è più piccola di Zayn) ma lei, almeno per il prossimo futuro, non ha intenzione di abbandonare casa sua, dove c'è ovviamente sua madre, e quindi è ovvio che la donna in questione la passi a prendere per riaverla di nuovo con sé.
Inoltre, cosa che non ho scritto e che non so se inserirò (consideratelo come un segreto che vi svelo) Lilith ha intenzione di iscriversi all'università e riprendere a studiare.
Beh alla fine di tutto, le parole che Zayn si lascia sfuggire dalle labbra sono le stesse che Lilith non pensava che avrebbe mai sentito. È un vero colpo per il suo cuore ma a quel punto doveva aspettarsi una cosa del genere.
Voi che dite?
Ok, anche per oggi mi sono dilungata fin troppo ma davvero quando comincio a scrivere le mie note autore non riesco più a fermarmi, a meno che non me lo imponga.
Prima di dileguarmi vi ricordo, as always, che per vedere tutto quello che ho pubblicato nei mesi precedenti basta che clicchiate semplicemente 
qui e per contattarmi potete provare anche su Ask (anche se non lo uso molto).
Dico anche che nel caso ci fossero eventuali errori ortografici, provvederò a correggerli il primo possibile.
Ah, mie care fanciulle, nel caso non lo sappiate ma ne dubito fortemente, ieri è uscito il video della prima canzone da solista di Zayn. Sono davvero orgogliosa del mio baby e come una mamma faccio pubblicità al mio bambino perché sento di dover lo fare. Gli voglio davvero troppo bene e non posso che essere felice per la nuova strada che ha deciso di intraprendere ed io, sempre e comunque, lo sosterrò.
Ho già spiegato in qualche scritto che Zayn significa veramente tanto per me e che è stato il mio punto di forza in tante situazioni a me sfavorevoli. Gli sono davvero grata per quello che, incosciamente, ha fatto per me. Per tanto, da quale pazza sono, vi pubblico il link del 
video (guardatelo perché è davvero una perla). Mi piace pensare che non sarò l'unica a passarci tutti i minuti successivi delle giornate che verranno. A volte è meglio ascoltarmi senza ribattere e lasciarmi perdere perché mi stupisco anche io di quello che dico.
Ah, e poi Zayn e Gigi sono la mia nuova otp. Dopo gli Zouis e gli Ziam, però. Che nessuno mi tocchi queste otp perché potrebbe trovarsi con un occhio nero.
Bene, con questo chiudo definitivamente. Grazie per l'attenzione e spero proprio di essere puntuale per il sabato che verrà. Alla prossima. xx
-Micol :)

  
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