Capitolo 3
Deserto
Bri
era giunta ormai al limitare del
grande destro che separava il regno di Orion da quello di Lyra. Il
cavallo le
aveva fatto trovare Gaot era uno dei più veloci del regno, e
aveva impiegato
solo qualche ora a percorrere quel tratto, mentre altre cavalcature ci
avrebbero
impiegato anche un giorno pieno.
Si
era ormai fatto giorno quando le
robuste zampe dell’animale iniziarono ad innalzare nuvoloni
di sabbia dietro di
se.
“
Chissà che sorpresa, quando quel
bellimbusto scoprirà che sono fuggita!”
pensò Bri, sghignazzando.
-
È evasa?! –
gridò
Elya, fuori di se.
Le
guardie erano prostrate ai suoi
piedi e chiedevano clemenza.
-
Andatevene via, ruffiani. –
esclamò, poi fece convocare il Gran Sacerdote.
-
Come ha fatto. – mormorò in tono
neutro, nascondendo una gelida rabbia.
Gaot
rabbrividì, ma si fece comunque
avanti.
-
Non lo so, maestà. Le guardie
affermano di non ricordare niente dell’accaduto. Dicono di
essersi risvegliati
per terra, ma di non sapere perché si trovassero li.
–
Elya
trasse un respiro, infastidito.
Non
era furioso per il fatto che
fosse sparita, ma principalmente per il fatto che non avrebbe
più potuto
vederla, e questo lo irritava ancora di più.
-
Manda una squadra di ricerca, non
può essere andata lontano. – sibilò il
ragazzo.
-
Ma vostra maestà! Ormai è inutile!
Deve accettare che il piano è fallito e che si deve mettere
all’opera per uno
nuovo! –
-
Sta zitto! – gridò Elya,
alzandosi in piedi dal trono su cui sedeva. – Se non vuoi
mandare nessuno ci
andrò io a recuperarla! – e senza che il Gran
Sacerdote potesse ribattere, il
ragazzo si diresse verso le scuderie e fece sellare il suo drago.
-
La raggiungerò in un attimo! –
mormorò a se stesso. – E poi le farò
vedere io chi comanda! –
“
Così impara!” pensò Bri, mentre il
vento muoveva i suoi corti capelli blu – verdi. “Mi
ha voluto imprigionare e
questo è il risultato che ha ottenuto!”
Ma
quando ripensava ad Elya non le
venivano in mente i momenti in cui si è comportato da cafone
o da arrogante, ma
rivedeva i suoi occhi, profondi, blu oltremare, e le sue forti mani, e
quell’attimo in cui i loro visi erano talmente vicini da
sentire il reciproco
respiro e da potersi anche sfiorare.
Bri
scosse la testa.
“
E adesso perché ho pensato a
queste cose?”
In
quel momento, un rumore la
distrasse dalle sue dolci fantasie.
Si
voltò per vedere se era seguita
da qualcuno, ma non vide nessuno. Fu quando tornò a guardare
avanti, che si
vide sbarrare la strada.
Sei
uomini incappucciati e armati
fino ai denti, a cavallo, la circondarono come fanno le iene con le
loro prede.
I
loro cappucci erano neri, mentre
le loro tuniche erano bianche bordate di nero, e sul petto svettava il
disegno
di una volpe stilizzata.
-
Volete concedermi il passo? –
chiese Bri, mantenendo un tono freddo e controllato, pur sapendo che la
sua
richiesta non sarebbe stata ascoltata.
I
sei uomini iniziarono a
sghignazzare, proprio come delle iene. Poi, il più grosso e
alto si fece avanti
ed estrasse la sua sciabola dal fodero.
-
Abbiamo l’ordine di ucciderti. –
disse solamente, poi, come fosse un unico corpo con i suoi compagni, si
lanciò
all’attacco seguito dagli altri cinque.
Bri
alzò istantaneamente una
barriera protettiva per se e il cavallo, e i sei uomini ci si
schiantarono
contro. Mentre gli altri cercavano di distruggere lo scudo mistico con
le
sciabole, il grosso estrasse dalla tasca della casacca un pendente con
un
cristallo verde acido, molto appuntito. Poi, come volesse dare un pugno
alla
barriera, si scagliò contro di essa e la trapassò
con la punta del cristallo.
La corazza magica si distrusse in un istante, e Bri restò
indifesa.
Il
cavallo si imbizzarrì e si
impennò, e uno degli assalitori lo trafisse al collo,
facendolo stramazzare al
suolo. Bri cadde da un lato, e si ritrovò circondata dai sei.
Il
capo le puntò la spada alla gola
e disse in un soffio: - Muori. –
I
perfidi propositi dell’uomo furono
sventati da una forte raffica di vento. I sei si voltarono nello stesso
istante
in cui una potentissima fiammata li avvolse.
Bri
indietreggiò prima di esserne investita.
-
Cosa stavate cercando di fare? –
gridò una voce arrogante dall’alto del suo drago
rosso, mentre i sei scesero
dai cavalli e si rotolarono sulla sabbia per estinguere le fiamme dai
loro
vestiti.
La
ragazza sgranò gli occhi. “Non
può essere!”
I
malviventi, ripresisi dalla
colluttazione, montarono in groppa ai loro destrieri e se la diedero a
gambe
come donzelle con la sottana.
Il
drago planò e atterrò vicino al
cavallo morto. Mentre Elya scendeva, il drago iniziò a
mangiare di gusto.
-
Bri. – disse il ragazzo,
avvicinandosi. Lei iniziò a correre dalla parte opposta,
scappando da lui.
-
Ma che fai? – gridò, e corse al
suo inseguimento. Bri arrancò un po’ sulla sabbia,
ma Elya la raggiunse in un
attimo e la afferrò per un braccio.
Gli
occhi grandi di Bri fissarono il
ragazzo con un misto di sconcerto e rabbia.
-
Lasciami andare! – gridò. – Non ci
torno in quella prigione! –
La
mente di Elya era offuscata.
Voleva ribattere, ma i suoi occhi cadevano sempre sulle labbra della
ragazza.
-
È questo il ringraziamento per
averti salvata? – gridò, sovrastandola.
Il
cervello del ragazzo stava
fumando…
-
Se solo tu non mi avessi rapita, tutto
questo non sarebbe accaduto! Sei solo un viziato,
presuntuos… - gridò lei di
rimando, ma venne interrotta.
Elya
aveva smesso di ragionare, e
con uno scatto improvviso aveva attirato a se Bri, schiacciando
letteralmente
le proprie labbra contro quelle della ragazza.
Non
era un bacio dolce e romantico,
ma sensuale e possessivo.
Bri
non capiva più niente. Un
momento prima stavano litigando e ora si ritrovavano uniti. Non si era
nemmeno
accorta che aveva trattenuto il respiro.
Elya
la teneva stretta per la
schiena, mentre le sue labbra si modellavano su quelle di lei.
Era
strano, ma Bri non doveva farsi
coinvolgere! Eppure era così…
così…
Le
braccia della ragazza si mossero
da sole, mentre si stringevano alla schiena di Elya, come se lui fosse
la sua
unica fonte di vita e se si fossero separati, lei non sarebbe potuta
più
esistere.
Il
bacio di Elya si fece più
profondo, e le sue mani, dalla schiena salirono, per intrecciarsi con i
capelli
blu – verdi di Bri.
-
Fermo! – gridò lei, spingendolo
via improvvisamente. Elya rimase sbigottito, mentre Bri si allontanava,
rossa
in viso e accaldata.
-
Come ti sei permesso? – gli gridò,
trattenendo le lacrime di rabbia.
Il
ragazzo non sapeva cosa dire.
Solo in quel momento si rese conto di ciò che aveva fatto.
“
Le sue labbra non sanno di
ciliegia. Hanno un sapore ancora più buono!”
Bri
iniziò a piangere.
-
Perché l’hai fatto? Perché? –
singhiozzò. – Avevo giurato di odiarti in eterno!
–
Elya
le si avvicinò e la tenne
stretta in un abbraccio.
-
A volte si può prendere per odio
quello che in realtà non è. Anche io credevo di
odiarti, sai? – sussurrò lui,
dolcemente.
-
Lo immaginavo… - mormorò Bri.
Lei
lo fissò in viso. Non gli aveva
mai visto quell’espressione, senza un’ombra di
arroganza e di prepotenza.
I
loro visi si avvicinarono
nuovamente, ora consapevoli di ciò che stava per accadere.
Questa
volta fu un bacio pieno di
sentimento e di dolcezza.
Elya
posò un mano sul collo di Bri,
in una tenera carezza, e le sue dita vennero a contatto con del metallo
freddo.
Si
sciolse lentamente dal bacio e
chiese: - Cos’è? –
Bri
abbassò la testa. – Se te lo
dico non mi ucciderai? – fece lei in un sussurro.
-
Perché dovrei? – rise Elya,
reclinando la testa all’indietro.
La
ragazza tirò la catenina che
ricadeva dentro il corpetto e la estrasse. Alla catenina era appeso un
anello
che portava il simbolo di un fiore del deserto.
Lui
fissò il ciondolo, poi la guardò
in viso.
-
Tu sei la principessa del regno di
Lyra? Cioè, la figlia di Laya? – fece, incredulo.
Bri
si preparò ad una delle sue
reazioni improvvise, ma con suo grande stupore, Elya scoppiò
in una fragorosa
risata.
-
Non è possibile! – disse fra le
risa. – Sei un maschiaccio e sembri una popolana, in
più sei anche sboccata! –
Lei,
offesa, gli tirò un pugno sul
braccio.
-
Ehi, mi hai fatto male! – esclamò
lui, asciugandosi le lacrime scese per il gran ridere.
-
Così impari! Come ti permetti di
dire certe cose? –
-
Sai, è questo che mi piace di te…
non ti fai mettere i piedi in testa! –
-
Nemmeno da te. – replicò Bri,
prendendo la mano del ragazzo e intrecciando le proprie dita con le sue.
Elya
sorrise. – Torniamo a casa. –
disse.
-
A casa tua? – chiese Bri.
-
Non preoccuparti, ti riporterò da
tua madre, devo prima sistemare alcune faccende burocratiche.
–
I
due ragazzi si diressero verso il
drago, che aveva finito il suo pasto.
-
Oh, guarda! – esclamò Bri,
chinandosi per terra. Raccolse un ciondolo con una grossa pietra verde
affilata. – Il tizio grosso che mi ha assalito deve averlo
perso! –
Elya
osservò attentamente il monile,
con espressione corrucciata.
-
È con questo che sono riusciti a
distruggere la mia barriera. Quel tizio ha detto: abbiamo
l’ordine di
ucciderti. Questo vuol dire che non erano dei semplici predoni, ma dei
sicari.
–
-
E io so anche chi li ha mandati. –
mormorò Elya con voce cupa, fissando il cristallo verde.
Sospirò,
poi prese il viso di Bri
fra le mani.
-
Sposiamoci. – disse di getto.
-
Cosa??? – esclamò lei.
-
Solo per finta! Ho in mente un
nuovo piano, ma ho bisogno della tua complicità. –
-
Oddio! Come potrei mai sposare
qualcuno come te? Sei così… -
-
…affascinante? – azzardò lui.
-
Stavo per dire insopportabile! –
concluse la ragazza.
-
Non mi sembra che prima fossi così
disgustata della mia presenza! – affermò Elya,
trascinandola di nuovo a se.
-
Padrone, abbiamo fallito. – ammise
l’uomo grosso, incappucciato. Gli altri cinque erano alle sue
spalle, con il
capo chino.
Una
figura nell’ombra si mosse, e si
avvicinò a lui.
-
Non temere, mio devoto. – disse. –
Quando il giorno della consacrazione avverrà, i tuoi sforzi
saranno ripagati. –
Poi,
con un gesto improvviso, lo
trafisse con una lama affilata.
-
Voi cinque, da questo momento
eseguirete ogni mio ordine. Toglieremo di torno il re Elya una volta
per tutte.
-
La
passione trionfa sempre! E poi,
io adoro il romanticismo!
C’è
un nemico nell’ombra, pronto a
scagliarsi contro il re, ma Elya sembra sapere chi sia...
Per
scoprire di chi si tratta non vi
resta che leggere il prossimo e ultimo capitolo.
Mi
raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^______^